Chiudiamo una settimana dedicata ai tanti comunicati stampa, pervenutoci nelle due settimane precedenti, con un altro evento che si inaugura il prossimo 28 maggio: la mostra “Women in comics”, per la prima volta in Europa, con più di 90 opere, alcune delle quali sono riprodotte nell’articolo in anteprima (per gentile concessione dell’ufficio stampa, Fabiana Manuelli)
A distanza di oltre un anno dal termine dello speciale di Fumettomania intitolata proprio “Women in comics”, siamo felice che esista una mostra così bella (dalle opere viste nella cartella stampa, vi assicuro che lo è).
Cosi chi ha scritto Fabiana Manuelli dell’Ufficio stampa ARF! Festival
<<Gentilissimi,
venerdì 28 maggio a Roma, a Palazzo Merulana, inaugura “Women in comics”, una straordinaria mostra, per la prima volta in Europa, con più di 90 opere tra le quali, in esclusiva solo per l’esposizione romana, quelle di Raina Telgemeier. La straordinaria collettiva di 25 artiste che “hanno fatto la Storia del fumetto nordamericano”, in programma fino all’11 luglio 2021, è promossa dall’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia e co-prodotta da ARF! Festival e Comicon.
Confidando in un vostro cortese interessamento, vi invio i miei più cordiali saluti.
Fabiana Manuelli>>
Mario Benenati, Responsabile di Fumettomania Web Magazine
Arriva a Roma, direttamente da New York, in esclusiva europea, la mostra Women in Comics curata da Kim Munson e dalla leggendaria Trina Robbins. La straordinaria collettiva di 25 artiste che “hanno fatto la Storia del fumetto nordamericano”, in programma dal 28 maggio 2021 a Palazzo Merulana, è promossa dall’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia e co-prodotta da ARF! Festival e Comicon.
L’esposizione originale è stata allestita una sola volta nel 2020 alla Galleria della prestigiosa Society of Illustrators di New York, l’Associazione professionale fondata da Henry S. Fleming nel 1901 (oggi diretta da Anelle Miller) che, oltre alle mostre, dal 1959 ogni anno, produce e pubblica Illustrators Annual, considerato uno dei più importanti cataloghi di illustrazione del mondo.
Composta da 90 opere originali la mostra Women in Comics, che aprirà il 28 maggio a Palazzo Merulana, propone una storia di autodeterminazione dei comics nordamericani grazie alle sue 25 protagoniste che, dal fumetto vintage degli anni ’50 al graphic novel più autoriale, esplorando temi come amore, sessualità, creatività, discriminazione, indipendenza, attraversa la psichedelia degli anni ’70 e del fumetto underground, fino alla scena contemporanea mainstream di Marvel e DC Comics.
“Questa mostra” – sottolinea la curatrice Kim Munson – “è una rappresentazione dell’ampia gamma e diversità delle donne che operano nei fumetti e dei tanti generi in cui stanno lavorando, siano esse memorie personali, storie per bambini, di supereroi, di genere epico/fantasy, o ancora nel graphic journalism e nella grafica editoriale.”
Accanto alle tavole di Trina Robbins, vera e propria icona “militante” del fumetto underground e dell’attivismo femminista che nel 1986 è stata la prima fumettista della storia a disegnare Wonder Woman per una major come la DC Comics, saranno presenti opere originali di Afua Richardson e Alitha Martinez (entrambe autrici e attiviste, vincitrici dell’Eisner Award per il loro lavoro su World of Wakanda della Marvel, serie spin-off del già “politico” Black Panther di Ta-Nehisi Coates), di Colleen Doran (che ha disegnato sui testi di sceneggiatori del calibro di Neil Gaiman e Alan Moore), di Emil Ferris, il cui graphic novel La mia cosa preferita sono i mostri (pubblicato in Italia da Bao Publishing) è diventato un vero successo editoriale di critica e pubblico, premiato anche con il Fauve d’Or al Festival Internazionale di Angoulême come “Miglior fumetto dell’anno” del 2018 e di Ann Telnaes Premio Pulitzer come vignettista del Washington Post.
E ancora: Ebony Flowers (autrice di Hot Comb, considerato da Guardian, Washington Post e Believer uno dei migliori libri del 2019), Trinidad Escobar (fumettista e poetessa filippina di San Francisco, dove insegna al California College of the Arts), Tillie Walden (Su un raggio di sole, Bao), Joyce Farmer (Special Exits, Eris Edizioni) e a grande sorpresa, solo per l’edizione italiana, anche le tavole di Raina Telgemeier, la fumettista bestseller con le più alte vendite di libri negli USA (e nel mondo), vincitrice di cinque Eisner Awards, che nei suoi straordinari graphic novel per ragazzi affronta con grande delicatezza le problematiche preadolescenziali.
“Abbiamo accettato davvero con grande piacere e convinzione di ospitare a Palazzo Merulana la mostra “ Women In Comics” perché, come Coopculture (cooperativa formata in prevalenza da donne), condividiamo e ci riconosciamo nei valori incarnati dalle 25 artiste che espongono le loro opere e che hanno fatto la Storia del fumetto nordamericano –
afferma Letizia Casuccio, direttrice di CoopCulture –
Pensiamo a Trina Robbins (vera e propria icona “militante” del fumetto underground), ad Afua Richardson e Alitha Martinez (afroamericane e attiviste) e a tutte le altre donne che hanno espresso nella loro arte la volontà di autodeterminazione andando oltre una prospettiva solo di genere. Siamo coinvolti dalla loro capacità di farci crescere ed evolvere con la sensibilità del loro racconto e della rappresentazione di temi come l’amore, la sessualità, la creatività, la lotta alla discriminazione e l’indipendenza. Per noi tutti e per il pubblico che la visiterà, questa mostra sarà di certo un’occasione di arricchimento umano e di interrelazione sociale verso il bene comune“.
“Quando l’Ambasciata USA di Roma ci ha proposto di portare in Italia questa mostra, ne siamo stati subito entusiasti. Non solo perché perfettamente coerente alle linee di etica e diritto umano che da sempre esprimiamo con ARF! Festival, ma anche per il livello artistico e culturale delle autrici coinvolte
– racconta Stefano “S3Keno” Piccoli, direttore di ARF! e curatore dell’edizione italiana di Women in comics –
Inoltre, dopo i seguitissimi talk in diretta dagli Stati Uniti con le artiste americane, siamo davvero felici di poter annunciare, finalmente, anche gli incontri in presenza a Palazzo Merulana con cinque professioniste del fumetto italiano come Katja Centomo, Lorenza Di Sepio, Annalisa Leoni, Maria Grazia Mirabella e Simona Binni e sottolineare come l’affermazione di un’autrice – anche se non esplicitamente schierata in tematiche femministe, di identità di genere, transessualità, etc. – in un ambiente storicamente maschile e maschilista come quello dell’editoria a fumetti, sia già essa stessa un grande segno di cambiamento sociale, un atto politico. Su questo ragionamento, anche la mia scelta curatoriale di aggiungere a sorpresa le tavole di Raina Telgemeier, è un segno fortissimo di questa autodeterminazione femminile!”
Anche Rodney Ford, Cultural Affairs Officer dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia, afferma:
“Siamo molto lieti di assistere all’inaugurazione della mostra, che rappresenta il culmine del percorso Women in Comics iniziato a febbraio. Sono stati mesi di incontri e riflessioni condivise tra artiste americane ed italiane con le giovani generazioni che hanno potuto riflettere in modo diverso ed innovativo su temi quali la violenza di genere, la giustizia sociale, le discriminazioni sul lavoro e le pari opportunità”
WOMEN IN COMICS: GLI INCONTRI ON LINE
Continuano gli incontri in streaming, con la curatela della fumettista e illustratrice Rita Petruccioli (Bao Publishing, Il Castoro, Mondadori) e della giornalista Francesca Torre (StayNerd.it, Inside Art), che dal 18 marzo, una volta al mese, hanno visto come protagoniste alcune delle migliori autrici di Women in Comics – in diretta dagli Stati Uniti – a confronto con cinque tra le più rappresentative colleghe italiane, su tematiche di grande rilevanza socio-culturale e attualità legate ai movimenti femministi e l’arte militante, al corpo femminile e la sua rappresentazione nel disegno, all’antirazzismo, il transfemminismo e l’intersezionalità, alla violenza e il rapporto tra generi e identità nel fumetto.
In calendario ancora un incontro, quello di giovedì 10 giugno dal titolo “Drawing Power: raccontare la violenza a fumetti” con Trininad Escobar (dagli USA) e Rita Petruccioli (dall’Italia), con la moderazione a cura della Casa delle donne Lucha Y Siesta.
WOMEN IN COMICS: GLI INCONTRI IN PRESENZA “PROFESSIONE FUMETTO”.
Nello stesso periodo della mostra, ARF! Festival a partire dal 3 giugno curerà 5 incontri in presenza dal titolo «Professione Fumetto», per cinque settimane consecutive, aperti a tutti e a ingresso gratuito con prenotazione.
Protagoniste alcune tra le più rappresentative artiste italiane del disegno e della scrittura: si parte giovedì 3 giugno alle 18 con Katja Centomo e La scrittura (idea, proprietà, soggetto e sceneggiatura) per proseguire venerdì 11 con Lorenza Di Sepio e Il disegno (analogico e digitale), venerdì 18 con Annalisa Leoni e La colorazione (e le applicazioni creative), il venerdì 25 con Maria Letizia Mirabella e Grafica & lettering per concludersi venerdì 2 luglio con Simona Binni e L’editing (e il graphic novelism).
WOMEN IN COMICS: IL DOCUFILM.
Completerà il programma la proiezione di She Makes Comics della regista Marisa Stotter (Respect Films, 2014), un film/documentario – “la storia mai raccontata delle donne nell’industria dei fumetti” – che verrà proiettato per la prima volta in Italia a ciclo continuo nella sala espositiva di Palazzo Merulana e sarà collegato ad un progetto didattico che coinvolgerà le scuole italiane.
IL DOCUFILM
Respect Film (USA, 2014)
Regia: Marisa Stotter
Produttori: Patrick Meaney, Jordan Rennert, Karen Green, Mike Phillips, Julian Darius e Marisa Stotter
Durata: 73 minuti
She Makes Comics è un film/documentario del 2014 diretto da Marisa Stotter che racconta la storia delle donne nell’industria del fumetto sin dagli albori di questo linguaggio nella prima metà del secolo scorso. Contiene numerose interviste con professionisti e personaggi di punta del settore: artisti, scrittori, editori e rivenditori, nonché diversi membri chiave della cosiddetta fan culture.
É la quinta co-produzione tra la Respect Films e la Sequart Organization. La Stotter ha iniziato a lavorare con Respect Films durante l’estate del 2013. La produzione è iniziata l’ottobre seguente, con la maggior parte dei contributi in California meridionale.
«She Makes Comics è il primo grande progetto che sto producendo con la Respect» – raccontava nel febbraio 2014 la giovane regista neolaureata alla Wesleyan University, durante un’intervista rilasciata al sito Thatshelf.com – «Mentre alcuni altri progetti stavano per finire, ho avuto la possibilità di presentare un’idea che avevo in testa già da un bel po’ di tempo. Ho seguito le moltissime discussioni online sul ruolo delle donne in questo settore editoriale e ho pensato che un film sarebbe stato un ottimo modo per riportare alcuni di queste problematiche di genere tipiche del mondo dei fumetti mainstream, dove invece tutte le autrici meritano un riconoscimento!»
La campagna Kickstarter.
Il 3 febbraio 2014, la Sequart Organization ha lanciato una campagna Kickstarter per finanziare il film. Durante il periodo di finanziamento della durata di 31 giorni, la campagna ha raccolto 54.000 dollari, quasi 15.000 in più rispetto all’obiettivo iniziale. Questo surplus ha permesso al progetto di annunciare diversi nuovi traguardi, tra cui un mini documentario sulla prima fumettista afroamericana Jackie Ormes, che sarebbe poi stata inclusa anche in She Makes Comics.
La produzione.
I produttori e la troupe si sono recati in diverse città degli Stati Uniti, tra cui New York e San Diego, per incontrare personalità di spicco del comicdom americano. Tra gli artisti intervistati troviamo la scrittrice Kelly Sue DeConnick, lo storico sceneggiatore degli X-Men Chris Claremont, i creatori di Elfquest Wendy e Richard Pini, la disegnatrice Becky Cloonan (American Virgin, Northlanders, Swamp Thing, American Vampire, Batman, Harley Quinn, The New Avengers, Thor, Vampirella) e l’autrice di Tits & Clits Joyce Farmer.
Tra i professionisti del settore, la fondatrice dell’etichetta Vertigo (DC Comics) Karen Berger, l’ex presidente della DC Comics Paul Levitz, le editor Jenette Kahn e Heidi MacDonald (Comicsbeat.com) e la co-organizzatrice del San Diego Comic-Con Jackie Estrada.
Il film è stato presentato in anteprima proprio al Comic-Con di San Diego del 2015, dove ha vinto come “Miglior documentario dell’anno”.
Successivamente è stato acquisito per la distribuzione da XLRator Media.
Il plot.
She Makes Comics ripercorre la storia delle donne nei fumetti sia come professioniste del settore che come fan. Inizia seguendo l’ascesa di alcune fumettiste nell’emergente industria dei comics degli anni ’30 e ’40, raccontando il loro contributo al fumetto tradizionale, attraverso autrici come Ramona Fradon (che ha disegnato per la DC Comics) e Marie Severin (che ha lavorato alla Marvel); si concentra poi anche sul movimento underground degli anni ’70, l’ascesa delle donne in posizioni di rilievo presso gli editori mainstream negli anni ’80 e il fiorire di creatrici “own creators” di fumetti indipendenti e webcomics.
WOMEN IN COMICS – La mostra – dal 28 maggio al 11 luglio 2021
c/o Palazzo Merulana
via Merulana, 121 – 00185 Roma
L’accesso alla mostra Women in Comics è libero e incluso nel biglietto di ingresso alla Collezione Cerasi presso Palazzo Merulana
Biglietti: Intero € 10,00 / Ridotto € 8,00
Per informazioni:
Facebook: /arfestival
Instagram: @arfestival
Twitter: @arfestival
Ufficio stampa ARF! : Fabiana Manuelli
Mail: stampa@fabianamanuelli.it – ufficio.stampa@arfestival.it
Tel: 347 8263425
Ufficio stampa Palazzo Merulana : Leeloo srl – informazione e comunicazione –
Mail: ufficiostampa.leeloo@gmail.com
Tel 331.6176325 – 331.6158303 – 388.1066358
NOTE EXTRA:
BIOGRAFIE DELLE AUTRICI IN MOSTRA
Wimmen’s Comix of the 1970’s
Alla fine degli anni ’60, in quella che viene comunemente chiamata la “Summer of Love” di San Francisco, nasceva il movimento dei comics underground americani. Gli editori di fumetti degli Stati Uniti erano stati spinti all’autocensura sotto la pressione di una serie di campagne guidate da organizzazioni religiose e comitati di genitori, rendendo spesso i fumetti tradizionali – quelli più popolari, definibili come mainstream – sciocchi e insipidi. Giovani artisti come Robert Crumb, S. Clay Wilson, Robert Williams e la loro cerchia maschile cominciarono a disegnare comics che rispondevano a quella censura con fumetti indipendenti che celebravano il sesso, la droga e il rock’n’roll, attingendo abitualmente a fantasie oscure di stupro, incesto, e violenza.
Trina Robbins, una stilista e fumettista di New York trasferita a San Francisco per unirsi alla scena underground, fu presto allontanata nel momento in cui cominciò a criticare gli uomini sostenendo che «lo stupro non è divertente»; l’ambiente maschile dei fumettisti reagì a quella critica escludendola da ogni eventuale opportunità di pubblicazione!
Nel 1970, Trina produsse It Ain’T Me Babe, il primo fumetto underground per donne, pubblicato da Ron Turner di Last Gasp Publishing proprio a San Francisco, a cui poi hanno fatto seguito diversi altri titoli one-shot. Indipendentemente da Trina e dalle sue collaboratrici più strette, nel 1972 Joyce Farmer e Lyn Chevli esordirono con la serie femminile Tits & Clits; il collettivo Wimmen’s Comix si formò lo stesso anno e ha continuato le proprie pubblicazioni fino al 1992. In questa occasione, esponiamo le opere disegnate dalla Robbins, da Barbara “Willy” Mendes e da Jewelie Goodvibes per All Girl Thrills del 1971 e Girl Fight Comics #1 del 1972.
Ladies of the 80s
La prima era del fumetto underground scoppiò intorno al 1973 a causa di una sentenza anti-oscenità nel caso giudiziario Miller contro California che per molti editori e negozi di fumetti rappresentò un grosso rischio economico, perché li espose a costose cause legali e minacce di reclusione.
Negli anni ’80 apparve però una nuova ondata di riviste e giornali di fumetti “alternativi” che erano in gran parte ispirati dalla rivista MAD di Harvey Kurtzman, come Arcade e Raw a cura di Françoise Mouly, Art Spiegelman e Bill Griffith o ancora Weirdo a cura di Robert Crumb.
Alle autrici attive negli anni ’70 come Joyce Farmer e Lee Marrs si unì un nuovo gruppo di fumettiste che iniziarono a lavorare sulle riviste di questa nuova decade e su alternative magazine di Stati Uniti e Canada. Questi fumetti hanno mantenuto il proprio focus sui diritti delle donne e hanno esplorato nuovamente le tematiche legate al sesso e alle relazioni, ma con maggiore consapevolezza del fumetto come linguaggio e come forma d’arte pressoché unica, con cui affrontare una gamma sempre più ampia di argomenti, come la storia contemporanea (quindi anche la politica) o la narrazione autobiografica. Le case editrici di fumetti più tradizionali come DC Comics e Marvel fino ad allora erano ancora “un club per ragazzi”, ma donne ambiziose e di talento come Ramona Fredon e Marie Severin hanno realmente spostato l’asticella, lasciando il proprio indelebile segno. Autrici che continuano tutt’oggi ad affrontare temi molto importanti.
Diverse voices in contemporary Comics
Dagli anni ’90 in poi, la presenza delle donne nei fumetti è cresciuta in modo esponenziale.
Ampliando l’apertura creata da tutte le autrici che le hanno precedute in termini di contenuti e di pubblico, le fumettiste oggi lavorano in ogni segmento dell’industria del fumetto, da graphic novel di successo come My Favorite Thing is Monsters, Hot Comb, Neil Gaiman’s Snow Glass Apples e The Story of My Tits fino ai supereroi più iconici e pop come Black Panther, Wonder Woman o Batman. Le donne hanno fatto irruzione nelle cerchie professionali maschili – anche in termini di fumetto politico – e sono diventate il nucleo di un nuovo genere popolarissimo negli USA, denominato Graphic Medicine.
Creativamente, queste artiste contemporanee utilizzano senza soluzione di continuità una grande varietà di strumenti classici e moderni, dai metodi più tradizionali su carta (matite, pennelli, inchiostrazioni a china, acquerelli, pennarelli) al disegno digitale con tavolette grafiche e applicazioni creative come Adobe Illustrator e Photoshop, per perfezionare il proprio segno o colorare le proprie tavole.
Tutte queste donne, oggi, sono vere Maestre del loro mestiere!
TRINA ROBBINS
La leggendaria fumettista e attivista Trina Robbins, classe 1938, scrive graphic novel, fumetti e libri da quasi mezzo secolo. I suoi soggetti spaziano da Wonder Woman e le Superchicche fino alla sua supereroina adolescente: GoGirl!. Ha vinto un Inkpot Award e nel 2013 è stata inserita nella Will Eisner Hall of Fame al San Diego Comicon, la più importante manifestazione di comics del mondo. Vive tuttora a San Francisco in una casa centenaria tutta ammuffita, con i suoi gatti e un’infinità di scarpe. Nel 2017 Fantagraphics ha pubblicato la sua autobiografia Last Girl Standing. Il prestigioso sito Comics Alliance ha elencato la Robbins come una delle dodici fumettiste più importanti di tutti i tempi, in riconoscimento alla sua carriera.
RAMONA FRADON
Ramona Fradon ha iniziato il suo lungo percorso artistico nel 1950, lavorando professionalmente per la DC Comics sui disegni di Aquaman e co-creando insieme a Bon Haney il personaggio Metamorpho, membro fondatore degli Outsiders che si è anche unito a più incarnazioni della Justice League. Ha poi disegnato altri importanti titoli della DC come Superman, Batman, Wonder Woman, Super Friends e Plastic Man. Nel 1980, ha inoltre rilevato il personaggio di Brenda Starr e le licenze dei suoi titoli dopo che il creatore della striscia, Dale Messick, ha deciso di ritirarsi.
LEE MARS
Lee Marrs è stata la prima artista donna a lavorare contemporaneamente sia con la Marvel che con la DC Comics. Tra le fondatrici dell’antologia di fumetto femminista Wimmen’s Comix, ha vinto un Inkpot Award nel 1982 ed è stata nominata agli Eisner Awards nel 2016. Il suo stile abbraccia diverse tipologie di fumetto, dall’illustrazione alla rappresentazione realistica, arrivando fino al tratto umoristico. Tra le sue collaborazioni più importanti, Heavy Metal Magazine, Epic Illustrated, Star*Reach, Prince Valiant, Lil’ Orphan Annie, ma anche Plop, Weird Mystery e House of Secrets (DC) e Crazy Lady (Marvel). A questi lavori la Mars ha affiancato una vasta produzione underground in cui spicca il suo The Further Fattening Adventures of Pudge, Girl Blimp. Di recente ha partecipato a Drawing Power, importante antologia a fumetti sul tema della violenza di genere, con la storia Got over it le cui tavole sono presenti in mostra.
LINDA BARRY
Lynda Barry ha lavorato come pittrice, disegnatrice di fumetti, scrittrice, illustratrice, drammaturga, editor, opinionista e insegnante (e dice che sono praticamente la stessa cosa). Ha creato una delle strisce a fumetti più influenti nella cultura nord americana, pubblicata a cadenza bisettimanale per vent’anni, Ernie Pook’s Comeek. La striscia è stata fatta uscire per la prima volta – e all’insaputa della sua stessa autrice – nel 1979 da John Keister e Matt Groening, che ha definito la Barry forse la sua più grande fonte di ispirazione. Linda Barry è anche nota per The Freddie Stories, The! Greatest! of! Marlys!, Cruddy: An Illustrated Novel (in Italia edito con il titolo Uno schifo di storia da Baldini e Castoldi), Naked Ladies! Naked Ladies! Naked Ladies!, The Good Times are Killing Me, che è stato anche adattato per uno spettacolo di Broadway. In Italia il suo One! Hundred! Demons! è stato pubblicato sulle pagine di Linus e in una raccolta da Baldini e Castoldi. Affianca alla produzione di fumetti anche quella di insegnante e ha pubblicato quattro manuali sulla creatività editi da Drawn & Quarterly, tra cui What is it (presente in mostra), premiato con un Eisner Award e un R.R. Donnelly Award. Vive in Wisconsin, dove è Professoressa associata alla University of Wisconsin Madison e nel 2019 è stata insignita della prestigiosa MacArthur Fellowship, diventando la quarta fumettista a ricevere questo riconoscimento in tutta la Storia.
JOYCE FARMER
Joyce Farmer crea fumetti dal 1972. La serie Tits and Clits (1972-1987) ha “esplorato” le avventure delle donne riguardo al sesso e alle sue aspettative culturali. Definita quantomeno controversa all’epoca, la Farmer è ora riconosciuta come una vera pioniera del fumetto underground. Il suo graphic novel di memorie Special Exits (2010, pubblicato in Italia da Eris Edizioni) – con il quale nel 2011 ha vinto un Reuben Award ed è stata nominata per un Eisner Award – descrive i problemi universali degli anziani e il trattamento delle persone estremamente vulnerabili da parte delle comunità mediche. Special Exits è stato tradotto in cinque lingue. Ogni estate Joyce si reca in Grecia per lavorare, nuotare e praticare la lingua.
MARY FLEENER
Mary Fleener, nata a Los Angeles, ha frequentato la Cal State University di Long Beach come specialista in incisione per poi abbandonarla per perseguire il suo interesse per la musica. Ha iniziato ad autoprodursi i suoi “minicomics” nel 1984. Il suo primo libro è stato Hoodoo, un fumetto sulla scrittrice e antropologa Zora Neale Hurston, dalla quale ha tratto ispirazione per i suoi fumetti autobiografici, molti dei quali raccolti nel suo libro Life of the Party. Nel 2018 ha pubblicato Billie the Bee e attualmente sta lavorando a The Happy Hour, un libro di memorie dei giorni trascorsi con la sua rock band The Wigbillies.
FIONA SMYTH
Fiona Smyth è una pittrice, illustratrice, fumettista, insegnante e femminista di Toronto. Ha collaborato con l’educatrice sessuale Cory Silverberg per i libri per bambini What Makes A Baby e Sex Is A Funny Word (Seven Stories Press), quest’ultimo nominato per l’ALA Stonewall Book Award Honor Book e vincitore del Norma Fleck Award for Canadian Children’s Non-Fiction. I suoi lavori sono pubblicati su Resist #1 e #2; nel 2018 esce per Koyama Press la raccolta trentennale dei suoi fumetti Somnambulance; con Mariko Tamaki pubblica l’antologia Theatre of Terror – Revenge of the Queers. Nel 2019 è stata inserita nel Doug Wright Awards Giants of The North Canadian Cartoonist Hall Of Fame insieme all’artista Inuit Alootook Ipellie.
CAROL TYLER
Proprietaria di Ink Farm, Carol Tyler – candidata per ben undici volte all’Eisner Award – nella sua lunga carriera ha ricevuto altri prestigiosi riconoscimenti come il Cartoonist Studio Prize, l’Ohio Arts Council Excellence Award e nel 2016 è stata nominata Master Cartoonist al Cartoon Crossroads Columbus Festival presso la Billy Ireland Cartoon Library & Museum. É una disegnatrice che realizza anche fumetti scultorei: «Mi piace la fisicità delle cose, ma i fumetti hanno superfici piatte. Quindi, oltre a creare pagine di fumetti per la stampa, ho realizzato storie che non devono essere riprodotte. Mi sto sforzando di ottenere un sentimento più concentrato e intimo.»
GABRIELLE BELL
I suoi lavori sono stati selezionati nel 2007, 2009, 2010 e 2011 per il Best American Comics e la Yale Anthology of Graphic Fiction. Ha collaborato con il The New Yorker, The Paris Review, McSweeneys, The Believer e Vice Magazine. La storia Cecil and Jordan in New York è stata adattata per il cinema da Michel Gondry nel film collettivo Tokyo!. Il suo primo romanzo a fumetti Everything is Flammable è stato reputato come uno dei migliori graphic novel del 2017 da Entertainment Weekly, Paste Magazine e Publisher’s Weekly. Inappropriate, il suo libro più recente, è una raccolta di fumetti umoristici brevi che raccontano soprattutto storie di animali sopra le righe. Vive a Brooklyn, New York. In mostra le tavole originali in bianco e nero della storia di quattro pagine My Prince che si può leggere a colori su Medium.com
COLLEEN DORAN
Colleen Doran compare come artista con il più alto numero di copie di libri venduti per il The New York Times grazie ai fumetti realizzati con Neil GaimanTroll Bridge, Sandman (in Italia per Panini Comics), American Gods (Mondadori Oscar Ink), Snow, Glass, Apples e con Amazing, Fantastic, Incredible Stan Lee (Edizioni BD), l’autobiografia a fumetti di Stan Lee. I suoi lavori hanno vinto alcuni dei premi più importanti nel mondo del fumetto come l’Eisner Award, l’Harvey e l’International Horror Guild Award. Vector: The Journal of the British Science Fiction Association ha dichiarato che la Doran con A Distant Soil «ha rivoluzionato il mondo dei fumetti di fantascienza.» Amazing Spider-Man, The Teen Titans, Wonder Woman, Captain America, Guardians of the Galaxy e Finality con Warren Ellis sono solo alcune delle testate su cui ha lavorato. Da segnalare la collaborazione con Alan Moore su Big Nemo, un webcomic sperimentale basato sulle tavole di Windsor McCay.
TRINIDAD ESCOBAR
Trinidad Escobar è una poetessa e fumettista filippina che vive e lavora in California. Insegna “Race & Comics” alla California College of the Arts e alla Jack Kerouac School of Disembodied Poetics. I suoi lavori sono stati pubblicati su riviste di letteratura e su magazine come The Nib, NPR e The New Yorker. Nel 2019 è stata nominata come una tra le più influenti artiste mondiali dal YBCA (Yerba Buena Center for the Arts) per il suo impegno con il graphic journalism sulle tematiche di genere e razziali. Nel 2020 Drawing Power (Abrams) e Be Gay, Do Comics (IDW), antologie in cui compaiono i suoi fumetti, vincono l’Eisner Award e l’Ignatz Award.
In mostra potete ammirare All These Years, una storia di quattro tavole tratta dall’antologia Drawing Power: Women’s Stories of Sexual Violence, Harassment, and Survival. Il suo prossimo romanzo a fumetti è Of Sea and Venom, e sarà pubblicato da Farrar, Straus and Giroux.
MARGOT FERRICK
Margot Ferrick è nata nel 1988 a Long Island e vive a Chicago. Tra le sue pubblicazioni, Yours e Dognurse, entrambi inclusi nell’antologia Best American Comics e nominati per gli Ingnatz Awards.
Le tavole esposte sono relative a una storia completa di Petso, webcomic apparso su Vice.com che presto sarà esteso e pubblicato in forma cartacea. Petso descrive le vite di due creature: una disperatamente decisa a diventare un animale domestico sottomesso e viziato, l’altra alla ricerca della propria libertà.
JENNIFER HAYDEN
Jennifer Hayden è una graphic novelist americana del New Jersey. Il suo volume più importante The Story of My Tits è stato pubblicato da Top Shelf / IDW e racconta della sua lotta contro il cancro al seno, ha ricevuto una nomination al premio Eisner nel 2015 ed è uscito in Italia come La Storia delle mie tette per le Edizioni BD. Già scrittrice e illustratrice di libri per bambini, Jennifer ha riscoperto il piacere di fare fumetti proprio mentre si stava riprendendo dal tumore al seno. La storia delle mie tette è stata inserita tra i volumi delle Università di Princeton e Harvard ed è stata tradotta anche in spagnolo. La prima raccolta della Hayden, Underwire, è stata inserita nel volume The Best American Comics 2013. Attualmente sta lavorando ad un graphic novel intitolato Le Chat Noir che racconta del sul suo amore non corrisposto per la Francia e ad un primo libro interamente a colori intitolato Where There’s Smoke, There’s Dinner.
EMIL FERRIS
Illustratrice e toys designer, il suo primo graphic novel My Favorite Thing is Monsters (in italiano La mia cosa preferita sono i mostri, uscito per Bao Publishing nel 2018) è un racconto, scritto in forma di diario, in cui un lupo mannaro si interroga sulla propria identità sessuale nella Chicago degli anni ’60. Un libro ricco di elementi autobiografici: l’autrice, nata e cresciuta a Chicago, è stata infatti testimone – come Karen Reyes, protagonista della storia – dei tumulti politici e sociali di quel momento storico. L’esordio di Emil Ferris nel mondo del graphic novel è stato accolto dal plauso della critica. Il volume My Favorite Thing is Monsters ha vinto il Fauve d’Or di Angoulême, un Eisner Award, un premio Ignatz e il Gran Guinigi di Lucca Comics & Games. Ad oggi è tradotto in nove lingue. Nel 2002, a 40 anni, Emil ha contratto la malaria a causa di una puntura di zanzara. Questo le ha causato una paralisi degli arti inferiori e una ridotta mobilità della mano dominante. In seguito a questa esperienza si è iscritta alla School of the Art Institute di Chicago e – durante gli studi – ha recuperato gran parte della sua mobilità. Ha terminato il percorso di studi alla SAIC con una laurea in arte, una laurea magistrale nel “The Writing Program” e le prime 24 tavole di quello che sarebbe diventato il suo libro d’esordio.
EBONY FLOWERS
Fumettista ed etnografa, nata e cresciuta nel Maryland, laureata in antropologia biologica presso l’Università del Maryland College Park e un dottorato in curriculum e istruzione presso l’Università del Wisconsin-Madison, dove ha scritto la sua tesi principalmente in forma di fumetto. Esperta nei metodi basati su immagini e in educazione S.T.E.A.M. (Science, Technology, Engineering, Art & Mathematics). Ha ricevuto un Rona Jaffe Foundation Award 2017 e un Ignatz Award 2019 come “Promising New Talent”. Il suo primo libro, Hot Comb, è stato recentemente pubblicato da Drawn & Quarterly. Vive a Denver con figlio, marito e gatto.
NOEL FRANKLIN
Margaret “Noel” Franklin è una fumettista di Seattle nota soprattutto per la sua attività di graphic journalism e per i suoi fumetti autobiografici. Il suo particolare percorso lavorativo da saldatrice e la sua laurea in incisione hanno profondamente influenzato il suo stile artistico e lo si nota soprattutto nei suoi lavori realizzati in bianco e nero con un sottilissimo pennarello Micron 005 che il fumettista David Lasky definì «scarabocchi noir». Noel ha esordito nel 2014 e le sue storie hanno da subito riscosso un grande successo internazionale, permettendole così di ricevere sovvenzioni dalle Belle Arti di Seattle e poter continuare a lavorare sui suoi progetti. Ha vinto il premio Cartoonist Northwest Toonie nel 2017. I suoi lavori più recenti si trovano online (Hollow Kingdom Trailer) e in formato cartaceo: Drawing Power, My Small Diary e Raven Chronicles. La sua storia “La notte del corvo” è qui interamente esposta.
Nota dei curatori: purtroppo, Noel è morta nel 2020 proprio mentre WOMEN IN COMICS era in mostra a New York. Siamo grati a sua madre Jill Crawford per averci permesso di continuare a condividere il suo lavoro.
ALITHA MARTINEZ
Alitha Martinez inizia a lavorare nell’industria dei fumetti negli anni ’90 come assistente di Joe Quesada su Azrael & Ash e su Daredevil, poi come assistente inchiostratrice per Aquaman. Fa il suo esordio come autrice con Iron Man per poi passare ad altre testate come X-Men: Black Sun, Marvel Age Fantastic Four, Black Panther e Voltron. Nel 2012 è una delle creatrici del villain Knightfall per Batgirl; ha contribuito alla creazione degli artwork per un numero commemorativo del rilancio di Riverdale e ha disegnato i primi cinque numeri di World of Wakanda, la serie spin-off di Black Panther (edito in Italia da Panini Comics) che le è valsa un Eisner Awards nel 2018 come “Miglior miniserie” dell’anno. Come autrice completa ha creato la serie Yume and Ever e tre graphic novel per ragazzi e adolescenti uscite con la Graphic Universe: Kung Fu Masters, scritto da Evonne Tsang; The Quest for Dragon Mountain, scritto da Robin Mayhall; My Boyfriend is a Monster #3 (”My Boyfriend Bites”), scritto da Dan Jolley.
BARBARA “WILLY” MENDES
Barbara Mendes, fumettista, illustratrice e pittrice, ha iniziato a fare fumetti underground come “Willy Mendes” lavorando a New York sulle copertine per Gothic Blimp Works. Trasferitasi a San Francisco, ha collaborato con Trina Robbins al suo primo fumetto femminista e ha curato il libro Illuminations. Ha esposto i suoi epici dipinti “narrativi” negli Stati Uniti e in Israele; i suoi murales di natura spirituale e biblica sono in mostra a Gerusalemme, in Florida e a Los Angeles. Nel 2016 l’angolo di strada nel quale ha dipinto il murale all’aperto Angel Wall è stato designato “Barbara Mendes Square”! L’artista è recentemente tornata al fumetto con Queen of Cosmos Comix #1, il primo di una nuova serie di fumetti di grande formato per Red 5 Comics, una versione femminista della storia della creazione.
SUMMER PIERRE
Summer Pierre è nata e cresciuta nella Bay Area della California. È autrice della serie a fumetti autobiografica Paper Pencil Life e del libro di memorie All the Sad Songs (2018), che è stato nominato per un Eisner Award nel 2019. Il suoi lavori sono apparsi su The New York Times, Newyorker.com e Pen America. Ora vive con la sua famiglia nella Hudson Valley di New York.
AFUA RICHARDSON
Afua Richardson è un’illustratrice americana nota per il suo lavoro sulla serie vincitrice di un Eisner Award Black Panther: World of Wakanda, capace di influenzare il team di CG che ha lavorato al film Black Panther dei Marvel Studios. Ha disegnato la miniserie Genius scritta da Marc Bernardin e Adam Freeman e l’antologia americana dedicata ad Attack on Titan per Kodansha. Ha inoltre realizzato molte copertina per X-Men ‘92, Captain Marvel, Captain America e Mighty Avengers per la Marvel, All-Star Batman e Wildstorm per la DC Comics e per gli adattamenti a fumetti di Mad Max.
ANN TELNAES
Ann Telnaes è una vignettista che lavora principalmente per The Washington Post e utilizza il disegno anche per brevi animazioni, infografiche e live sketches. Nel 2001 ha vinto il prestigioso Premio Pulitzer e – nel 2017 – il Reuben Award della National Cartoonists Society come “Miglior vignettista” dell’anno.
TILLIE WALDEN
Tillie Walden è una fumettista e illustratrice di Austin, Texas. È stata la più giovane vincitrice di un Eisner Award con il suo libro Spinning (in italiano Trottole, pubblicato da Mondadori nella collana Oscar Ink), vittoria che ha bissato nel 2020 con il libro Are You Listening?. Con On a Sunbeam (Su un raggio di sole, pubblicato in Italia da Bao Publishing) ha vinto il Los Angeles Times Book Prize ed è uno dei primi 10 titoli della ALA Rainbow List, la lista dei migliori libri rivolti a bambini e adolescenti su tematiche gay, lesbian, bisexual e transgender.
KRIOTA WILLBERG
Kriota Willberg lavora con i fumetti, le illustrazioni disegnate e ricamate, approfondendo tematiche legate all’anatomia, al benessere fisico, alla storia della medicina e alla bioetica. Il suo libro Draw Stronger: Self-Care for Cartoonists and Visual Artists, una guida completa alla prevenzione degli infortuni per le fumettiste e i fumettisti, è pubblicato da Uncivilized Books. I suoi lavori sono apparsi – tra gli altri – su 4Panel.ca, Spiral Bound (Medium.com) SubCultures, Comics for Choice, The Graphic Canon, Intima: Journal of Narrative Medicine e Strumpet 5. La Willberg cura “Get a Grip!”, una rubrica sul benessere personale per Comics Beat, insegna medicina visuale alla New York University e – nel 2017 – è stata l’artista che ha inaugurato la residenza alla Biblioteca della New York Academy of Medicine.
RAINA TELGEMEIER
Raina Telgemeier, classe 1977, è tra le più note e affermate autrici di graphic novel per ragazzi nel mondo, vincitrice a oggi di ben cinque Eisner Award. Vive e lavora a San Francisco. È considerata «la Regina dei graphic novel» per la fascia 9/13 anni. Il New York Times ha detto di lei: «Raina Telgemeier è come i Beatles o la J.K. Rowling dei graphic novel!» La Telgemeier ha iniziato la sua carriera adattando e illustrando i primi quattro graphic novel ispirati alla serie di romanzi Il Club delle baby sitter di Ann. M. Martin, classico della letteratura mondiale per ragazzi. Nel 2010 si dedica alla pubblicazione di opere completamente sue partendo dal graphic novel Smile (Eisner Award 2011 come “Miglior fumetto per ragazzi” e per quattro anni consecutivi nella classifica dei bestseller del New York Times); seguono nel 2012 Drama (titolo italiano: In scena), nel 2014 Sisters (in italiano Sorelle, Eisner Award 2015 come “Miglior autrice”) e nel 2016 è la volta di Ghosts (Fantasmi, Eisner Award 2017 come “Miglior fumetto per ragazzi”). Nel 2019, Guts (Coraggio), appena uscito negli Stati Uniti diventa il libro più venduto della settimana scalzando perfino Stephen King, vince due Eisner Award 2020 come “Miglior fumetto per ragazzi” e come “Miglior autrice” ed è di nuovo un successo mondiale! Tutti i libri di Raina Telgemeier sono pubblicati in Italia da Editrice Il Castoro.