Riprendiamo dopo quasi due settimane la pubblicazione di articoli sul nostro sito, che ricordiamo è la “voce ” ufficiale dell’associazione Fumettomania Factory APS. Scusateci ma l’evento organizzato a Barcellona Pozzo di Gotto, per il 28 e 29 novembre, alcuni impegni di lavoro e la conclusione del crowdfunding, hanno determinato l’impossibilità di pubblicare articoli.
Ricominciamo con il nostro amico Damiano Gallinaro, scrittore, antropologo, collaboratore e socio sostenitore di Fumettomania che, nella sua trasferta di fine settembre in Inghilterra al LAKES Festival, ha avuto modo di conoscere tanti artisti e tante opere a fumetti (alcune anche inedite e/o poco conosciute in italia).
Oggi ci racconta proprio di un artista russa e dei suoi fumetti: Victoria Lomasko, che è stata pubblicata in Italia da Becco Giallo.
Mario Benenati
Responsabile culturale del magazine on line Fumettomania
NOTA A MARGINE:
Fra 3 giorni termina iel crowdfunding per il progetto dell’associazione Fumettomania, per “Un Nuovo Spazio per la Biblioteca del Fumetto a Barcellona Pozzo di Gotto”.
E’ arrivato il momento di sostenerci!
Tra le ricompense, oltre metà si riferiscono alle 60 opere originali cartacee di autori professionisti. Fatevi oppure fate un bel regalo di Natale !
Il link per accedere alla campagna di crowdfunding è https://www.produzionidalbasso.com/project/barcellona-pozzo-di-gotto-un-nuovo-spazio-per-la-biblioteca-del-fumetto
Victoria Lomasko: Raccontare la Russia oggi (senza censure)
di Damiano Gallinaro
Il LICAF (Lakes International Comics Festival) che si tiene annualmente nella Regione dei Laghi a Bowness on Windermere, e a cui anche quest’anno Fumettomania ha avuto la fortuna di partecipare, è da sempre un luogo privilegiato dove conoscere realtà che spesso sono poco mainstream e restano ai margini della grande distribuzione.
Prima della partenza per il Festival, mi ero soffermato nella lettura dei profili di alcuni autori che non conoscevo e la mia attenzione, anche per via dei miei studi e lavori sull’Est Europa, era caduta sulla scheda che presentava alla comunità del Festival, la graphic Journalist Russa Victoria Lomasko (https://www.comicartfestival.com/guest/victoria-lomasko).
Non conoscevo quest’artista e prima della partenza ero riuscito a documentarmi poco sui suoi lavori, per questo anche se ci siamo incrociati almeno un paio di volte non sono riuscito a farle domande.
Quando al rientro in Italia ho scoperto che, grazie a BeccoGiallo, erano stati tradotti entrambi i suoi reportage, non ho esitato ad acquistarli e per una settimana mi sono immerso in un mondo, quello della Russia “putiniana”, e dei suoi “sovietici satelliti”, che mi ha sorpreso e indignato.
La Lomasko, più che giornalista, in questi suoi diari di viaggio in realtà utilizza gli strumenti della moderna etnografia, attenta a riportare storie di vita che altrimenti resterebbero così marginali da sparire nelle pagine perdute della grande storia.
Non si può non pensare ai lavori di Joe Sacco in Bosnia e Palestina, che così ha definito i lavori della Lomasko:”Il racconto crudo, direttamente dalla strada, del grande popolo russo fatto da Victoria Lomasko intreccia magistralmente la quieta disperazione e i toni più accesi della sfida”..
Ma Joe Sacco era un “esterno” alle società che narrava, in qualche modo prendendosi chiaramente la sua buona dose di rischi, si legga il reportage realizzato nella città di Goradze, una delle Safe Area bosniache, era sempre uno straniero che in qualche modo si doveva tutelare.
Victoria Lomasko, invece, è un’”interna” al sistema, alla cultura e alla società che descrive. Victoria vive, lavora, vota in quel grande e contraddittorio paese che è la Russia putiniana, e ne subisce le perversioni, la censura, la mancanza di libertà, l’onnipresente presenza dei cosiddetti “uomini in nero” che seguono i dissidenti o semplici oppositori nella vita quotidiana.
Nonostante tutti questi rischi Victoria Lomasko tratteggia nel primo reportage “Altre Russie. Un Reportage illustrato”, quella Russia sommersa, nascosta, vituperata, umiliata, ma al tempo stesso capace di resistere e rinascere anche grazie a chi ne racconta le storie.
Non solo gli uomini in nero, c’è un altro guardiano terribile che si oppone all’espressione della libertà e che tutela più i potenti che gli ultimi, nonostante un uomo morto sulla croce abbia profferito il contrario, la Chiesa Ortodossa, sempre più oscurantista, sempre più serva dello Stato di cui benedice anche le guerre.
Le vittime privilegiate di questi due apparati repressivi sono le persone che poco si “incasellano” nel meccanismo “sovietico” che ancora governa la società: oppositori politici, appartenenti al mondo LGBT+, giovani artisti, ma anche operai e camionisti, o semplici cittadini, vicini di quartiere.
Un parco pubblico diviene la scenografia di uno scontro socio-religioso (costruire una nuova Chiesa Ortodossa o lasciare lo spazio verde a chiunque ne voglia usufruire?) che incrocia, per vie spesso imprevedibili la rivolta dei camionisti in sciopero per l’aumento delle tasse stradali, che potrebbero portare di conseguenza l’aumento dei prezzi e l’impossibilità visto il prezzo del carburante di arrivare a fine mese.
Le storie di disprezzo e violenza raccontate dai rappresentati del variegato mondo LGBT+, persone costrette a nascondersi per non subire la cieca violenza del branco o dei fedeli, sono riportate dalla Lomasko con delicatezza e riservatezza.
Ma la storia che umanamente strazia più delle altre è quella delle donne kazake attirate da conterranei con il richiamo di un futuro migliore, quando non vendute direttamente dalla famiglia, e ritrovatesi a vivere per anni in un magazzino lavorando anche 18 ore al giorno, senza vedere la luce del sole, subendo violenze che hanno generato figli spesso strappati e venduti a famiglie borghesi, quando non lasciati a morire nel buio di un mondo che credono reale.
Abbandonati, quando non violati, da tutti coloro che istituzionalmente sarebbero deputati a difenderli e giudicare gli aguzzini e che invece sono purtroppo sempre dalla parte del più forte.
Ma meno male ci sono persone come la Lomasko che rischiano in prima persona e grazie a loro questo mondo viene alla luce, anche se la giustizia anche in questo caso troverà l’escamotage per salvare gli aguzzini.
E non va meglio nel resto delle Repubbliche ex sovietiche che la Lomasko attraversa dal 2018 al 2022, i cosiddetti -stan, la Georgia e l’Armenia, fino al ritorno come in una sorta di viaggio circolare nella natia Russia, passando per il vassallo bielorusso nei giorni delle ultime elezioni “democratiche”.
Il viaggio disegnato nel libro “L’Ultima Artista Sovietica“, inizia a Biskek in Kyrgyzstan, uno dei paesi poveri e retrogradi dell’ex impero sovietico, per poi proseguire a Yerevan in Armenia, a Tblisi in Georgia, passando per due delle micro repubbliche caucasiche, il Daghestan e l’Inguscezia.
Il focus della ricerca sono le donne, la realtà spesso drammatica e paradossale che vivono in queste repubbliche perse tra tradizione e modernità.
Durante la ricerca, nel viaggio di ritorno verso casa, ecco arrivare il Covid, con le sue ambiguità, con le restrizioni e con la solitudine che ha portato in ognuno di noi. La Pandemia, in Russia, diviene una sorta di esercito oscuro del regime e finisce per togliere speranze e forze anche a chi ha cercato di portare avanti una voce differente.
La Lomasko si ritrova sola, molti sono andati via dalla Russia e i pochi centri di aggregazione sono chiusi, le ultime pagine del libro sono dedicate alla nuova ricerca che impegna la disegnatrice in quei giorni terribili. Si dedica a ritrarre artisti nei loro atelier, scoprendo un mondo variegato e spesso avulso dalla realtà.
Ma anche per Victoria Lomasko è il tempo di andare via, di abbandonare il paese in cui è nata e che comunque sente suo.
Pochi mesi dopo il suo addio alla Russia, scoppia la “missione speciale” della Russia in Ucraina e lo scenario cambia di nuovo
I libri di Victoria Lomasko, come accennato sono pubblicati in Italia da Becco Giallo, potete richiederli tramite la vostra fumetteria di fiducia, oppure trovate qui alcuni link per l’acquisto:
www.amazon.it/Lultima-artista-sovietica-Victoria-Lomasko/dp/8833143392?ref_=ast_author_mpb
www.amazon.it/Russie-reportage-illustrato-Victoria-Lomasko/dp/883314233?ref_=ast_author_mpb
Nel 2022 le è stata dedicata una personale a Brescia, da cui sono tratte alcune delle foto a corredo di quest’articolo.
Damiano Gallinaro Breve biografia
Antropologo è socio e ricercatore per l’Associazione Nazionale Professionale Italiana Antropologi (ANPIA). Nel 1996 si laurea in Giurisprudenza e nel 2004 in Teorie e Pratiche dell’Antropologia. Nel 2011, dopo un percorso di ricerca di tre anni ottiene un PhD in Etnologia e Etnoantropologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Da sempre appassionato di fumetti ha collaborato alla rivista Glamazonia e nelle sue pause dal lavoro di ricerca antropologica si diletta nello scrivere storie che spera un giorno possano diventare fumetti. E’ sempre più convinto che da grandi poteri nascano grandi responsabilità.
Sotto trovate il link per accedere la suo nuovo sito
https://www.damianogallinaro.it/