Lo scorso 4 febbraio, nel giorno della sua prematura scomparsa (avvenuta del 2015, NdR), molti appassionati di fumetti hanno ricordato con affetto Ade Capone, sceneggiatore straordinario di fumetti e per la TV.
Dedichiamo a lui questa nuova puntata di Fumettomania Story, con l’intervista realizzata nel 1992, dal giovanissimo Gianluca Piredda (che debuttava nel campo dell’editoria a fumetti) e pubblicata nel n. 4 della Pro-zine Fumettomania.
Ancora una volta abbiamo recuperato questi testi di archivio completando con immagini e testi.
Per i ricordi legati al Salone di Lucca del 1991, invece, bisognerà aspettare qualche altra settimana.
Mario Benenati, responsabile del Web Magazine Fumettomania.
Introduzione estratta dal n. 4: <<Dopo lo speciale “Un anno di interviste” pubblicato nel numero passato, ci siamo trovati davanti alla possibilità di avere in ogni numero questo spazio per le interviste.
FM … Intervista diventa la rubrica dedicata agli autori; vediamo di conoscere meglio coloro che ci deliziano ogni mese, con le loro storie e che ci fanno evadere dalla nostra quotidianità.
In questo numero abbiamo chiacchierato con Ade Capone e del suo nuovo progetto: Lazarus Ledd (Ed. STAR COMICS), Dino Caterini (responsabile della Scuola internazionale del Fumetto di Roma), Antonio Serra (writer del ‘popolare’ Nathan Never (ed. SERGIO BONELLI), Giuseppe Palumbo (autore di Ramarro). >>
Oggi presentiamo quella ad Ade Capone, la prossima settimane le altre due
M.B.
FM … INTERVISTA:
ADE CAPONE presenta LAZARUS LEDD
(da Fumettomania n.4, ottobre 1992)
di Gianluca PIREDDA
G.P.: Attualmente sei alle prese con Lazarus Ledd. A che punto sei con il lavoro?
Ade capone: A buon punto, direi. Sono pronte le prime 6 sceneggiature, 4 le stanno già disegnando, e dopo l’estate affiderò le altre a due nuovi disegnatori (che sto scegliendo proprio in questo caldi giorni d’agosto). Contiamo di arrivare con 6 o 7 numeri disegnati quando uscirà l’albo di Aprile.
G.P.: Puoi fare qualche anticipazione su personaggi, ambientazione?
A.C.: L’ambientazione è il presente, ma un presente all’americana, nel senso che se ci sono delle libertà tecnologiche da prendere, me le prendo, come fanno la Marvel Comics e la DC Comics Non ci sono super-eroi, questo sia chiaro: è una serie di moderna avventura dove, appunto, se mi serve qualche oggetto tecnologico particolare, utile per la storia, ce lo metto.
Lazarus abita a New York e fa il tassista notturno, più o meno come Robert De Niro in “Taxi Drive”. Ciò non toglie che poi si muova, si sposti, cambi scenario a seconda delle esigenze della storia, come in un albo ancora in preparazione in cui Lazarus si spinge fino al Nord Europa.
G.P.: Quindi vedremo qualche avventura di Lazarus ambientata in Italia?
A.C.: Ne ho in programma una ambientata in Sicilia, con la mafia Italo-Americana. Come numerazione dovrebbe essere al n.9-10 e uscirà a fine 1993.
G.P.: Parliamo dei disegnatori. A chi è affidata la realizzazione grafica della serie?
A.C.: Il numero 1 a Giancarlo Olivares che sta facendo un lavoro molto buono, ancora migliore di quello fatto per ”FULL MOON PROJECT”. Olivares probabilmente farà anche il n.2. Il 3 lo farà Emanuele Barison, ottimo artista, sicuramente quello con più esperienza rispetto agli altri dello staff: ha lavorato per la Disney e per il Messaggero dei Ragazzi.
Il n.4 sarà invece realizzato da Stefano Raffaele, un ragazzo che ha studiato alla Kubert School di New York (dove la selezione per entrare è molto dura) e che io definisco il Jim Lee italiano (per l’affinità di stile con il grande Jim). Stefano, a mio parere, sarà la sorpresa del 1993. I pochi che hanno visto alcune fotocopie dei suoi disegni hanno concordato con me.
G.P.: Pensi che Lazarus possa essere un degno rivale di Nathan Never, ora come ora, sta vendendo parecchio ed è l’unico fumetto di fantascienza sul mercato italiano. Che pensi succederà all’uscita di Lazarus?
A.C.: Innanzi tutto è sbagliato l’avvicinamento di Lazarus a Nathan Never che alcune persone fanno, automaticamente. Nathan Never è ambientato nel futuro, Lazarus, lo ripeto, nel presente. In Nathan ci sono delle astronavi, città a più livelli. In Lazarus niente di tutto questo.
In Lazarus, inoltre, ci saranno delle avventure che con la fantascienza proprio non c’entrano nulla. Non la definirei, quindi, una serie di fantascienza, ma come una serie in cui anche la fantascienza ha la sua importanza (e così pure l’horror, il giallo e un mucchio di altri elementi).
G.P.: Come avete intenzione di promuovere il personaggio?
A.C.: Sicuramente presenteremo un n.0 a LUCCA, non sarà una storia breve ma una sorta di portfolio delle illustrazioni, insomma, con le schede di ogni autore. Ci sarà poi una mia introduzione e una dell’editore. Altre promozioni si definiranno strada facendo, Ci saranno interviste, incontri nelle librerie specializzate o in qualche locale ben conosciuto (conto di organizzare anche qualche festa).
G.P.: Si potrebbe paragonare Lazarus a qualche personaggio attualmente in produzione?
A.C.: Credo di no.
G.P.: Parliamo un pò del tuo passato. Come hai iniziato?
A.C.: Mandando soggetti alle case editrici, come la maggior parte delle gente. Mandavo chili di dattiloscritti alle singole case editrici, per poi vederne pubblicate solo una o due. Ho iniziato sulle riviste di storie brevi (Intrepido, Boy Music, Skorpio) per poi arrivare alla Bonelli. Lavorare per loro è stata una grande esperienza. Ho imparato tanto, spesso sbagliando e riscrivendo.
Sono molto grato a Sergio, a Decio Canzio, a Sciavi e a Queirolo per avermi aiutato a crescere come autore. Se ora mi posso misurare con un prodotto tutto mio come “Lazarus Ledd” è anche merito loro.
G.P.: E che pensi delle fanzine?
A.C.: Io ho iniziato la mia carriera di scrittore con un racconto di narrativa su una fanzine che si chiamava “Oltre”, quindi non posso che pensarne tutto il bene possibile. Devo però dire che alle volte le Fanzine dovrebbero rinunciare ad alcuni toni da Santa Inquisizione, troppo radicali. Sembra quasi che ogni fanzine contenga una sua verità assoluta. Anch’io credevo di possederne una quando ero ragazzino, e mi rendo conto adesso che è sbagliato. La verità assoluta non esiste!
G.P.: Puoi dirmi cosa ti piace e cosa non ti piace nell‘ambiente fumettistico?
A.C.: Mi piace quell’atmosfera molto familiare. Come ogni famiglia, però c’è un suo lato positivo e uno negativo. Il suo lato negativo sono il pettegolezzo e le piccole invidie …
G.P.: Quindi anche nel mondo del fumetto, come d’altronde nel cinema e nella musica, esistono inimicizie?
A.C.: Non sono così marcate come nel campo della musica e nel cinema, pero’ ogni tanto c’è qualcuno che alza la voce, che vuole fare il furbo dicendo che ha capito più degli altri. Vedi Brolli o Bemardi.
G.P.: Cosa pensi del rapporto fumetto-TV?
A.C.: Penso che il fumetto sia un prodotto tipicamente cartaceo; l’acquisto deve avvenire in edicola, la lettura in camera, in poltrona o in piscina. Però devo dire che ogni mezzo di comunicazione ha bisogno di una sua sinergia.”Super-Gulp“, la trasmissione RAI, ideata anni fa da personaggi come Bonvi e Guccini aveva fatto incrementare notevolmente le vendite.
G.P.: Ultima domanda. Per te vale la pena collezionare fumetti?
A.C.: Io da ragazzo spendevo tutti i miei risparmi in fumetti e tutt’ora li spendo. C’è chi sta criticando la Marvel per il suo alto Badget produttivo, ma io sono una di quelle persone che quando ha visto il n.1 di X-MEN ho comprato 15 copie di ogni diversa copertina. E poi se un ragazzo vuole disfarsi dei suoi fumetti, un’acquirente lo trova di sicuro (e trova così il modo di guadagnarci)
G.P.: E’ tutto, grazie. Ciao!
A.C.: Di niente, ciao!
Si ringraziano il sig. Bovini e il Sig. Cavallerin per aver permesso la pubblicazione dei disegni inediti di Lazarus Ledd.
FINE
ALBUM CON ALCUNI DEI LAVORI SCRITTI DA ADE CAPONE
Le foto che abbiamo inserito sopra sono state scaricate dall’articolo del signor Andrea Canavese (che ringraziamo anche se non lo conosco personalmente), del 4 febbraio, del quale ripartiamo il link perché è molto bello,
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2597283967082741&id=1551540988323716
L’INTERO NUMERO QUATTRO DI FUMETTOMANIA
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