Sono passati due settimane dall’articolo precedente.
Purtroppo il 27 giugno è scomparso un nostro caro amico, che era stato co-fondatore della rivista cartacea (nel febbraio del 1990) e dell’associazione culturale (nel maggio del 1991), e ci siamo voluti fermare per qualche giorno, nel suo ricordo.
Riprendiamo, dunque, con il terzo testo della rubrica Appunti (Pareri su Fumetti, autori e tendenze) del numero 1 della fanzine. Anche questo articolo era una riflessione, pungente, su alcune cose che stavano accadendo nel mercato fumettistico italiano, specificatamente nel settore dei fumetti di super eroi.
Quest’articolo, fu molto discusso prima di essere pubblicato e lo fu anche dopo.
Ad un evento svoltosi a Messina, nel dicembre del 1990, presso il Foyer del Teatro Vittorio Emanuele, ci fu un faccia a faccia molto vibrante tra l’autore (Alessandro Grussu) dell’articolo e la persona chiamata in causa nello stesso (Marco M. Lupoi).
Precisazione: l’articolo, di 31 anni fa, faceva il punto di una situazione esistente (a quel tempo) nel mercato dei fumetto supereroistico che era sicuramente molto articolata e a tratti confusa,e viene riprodotto nell’ambito della riproposizione filologica di tutti i testi della fanzine.
Nota bene: II festeggiamenti per l’anniversario dei trent’anni dell’associazione culturale non si sono affatto conclusi! Nelle prossime settimane si pubblicheranno altre testimonianze di amici ed ex collaboratori. Abbiamo tante idee e progetti legati ai 30 anni che speriamo di realizzare entro dicembre del 2021.
Mario Benenati, responsabile del Web Magazine Fumettomania.
Fumettomania da 0 a 30, Trent’anni straordinari!
Com’era il Salone del Fumetto di Lucca – terza parte
“Novembre 1990″
Se a marzo eravamo emozionati ed inesperti, figuratevi a novembre nell’edizione autunnale del Salone del Fumetto di Lucca!
Lo stand era dello stesso tipo di quello primaverile, e c’eravamo io e Giuseppe Orlando, principalmente, con la presenza anche di Giovanni Luisi e Giorgio Cambini (entrambi di Livorno). Anche stavolta fummo presi d’Assalto da un numero incredibile di esordienti che ci fecero vedere le loro opere.
Mario
continua
APPUNTI
Pareri su Fumetti, autori e tendenze
Un persuasore poco occulto
di Alessandro Grussu
(LUGLIO-OTTOBRE 1990)
Da quando, nel 1987, la STAR Comics ha cominciato a pubblicare le storie dei supereroi MARVEL ad oggi (estate-autunno 1990, NdR) non è mal cambiata la loro politica editoriale. Quest’ultima da un lato ci colma di obbrobri pazzeschi nel tentativo dì perseguire la ”continuità temporale” con l’editoriale CORNO (vedi certe famigerate storie dell’Uomo Ragno, l’intera serie dei Fantastici Quattro di Moench/Sienkiewiecz o il noiosissimo Hulk di Mantlo), accontentando così i fan di lunga data, in barba alle loro dichiarazioni di privilegiare i ”neo-lettori”.
Dall’altro, proprio per privilegiare la conquista di nuovi lettori, l’editore presenta personaggi più noti (quindi di sicuro richiamo) e tutti collocati in un periodo cronologicamente omogeneo, dal 1980 al 1985; mentre la tanto vituperata PLAY PRESS presenta prodotti ben più sincronizzati, compresi nel triennio 1986-1989, con la sola eccezione di Thor che è <attualmente> rimasto al 1984.
Sorge, dunque, spontanea una domanda: ma tutto questo interesse che la Star ha per i lettori, nasce forse dall’amore per il buon fumetto americano? La risposta, secondo me, è NO!
Il loro finto interesse per i loro lettori – che altro è se non demagogia, come spiegherò più avanti – nasce dalla motivazione che assi ritengono costituire il Primo Motore lmmobile della Play Press: il dio denaro.
Infatti, proprio per la particolare struttura amministrativa della Star, che dubito sarà mai compresa dai non laureati in Filosofia, i lettori che venivano via via conquistati dovevano essere tenuti stretti e per giunta invitati a svolgere opera di proselitismo, dal momento che la pecunia scarseggiava e la povera (in ogni senso) Star poteva cascare giù da un momento all’altro.
Così i tapini che leggevano solo le loro pubblicazioni venivano indottrinati dall’ineffabile Lupoi nazionale, il quale, ben conscio dell’inesistenza della concorrenza li convinceva che solo la Star avrebbe raccolto in pieno l’eredita della Corno. In questo Lupoi aveva ragione, che, se non fosse intervenuta la Play Press, avremmo continuato a vivere nella nostra beata ignoranza, non solo su ciò che stava accadendo negli USA, ma anche e soprattutto dell’esistenza delle Graphic Novel, dei Paperback, delle miniserie in carta patinata, ecc, ecc.
Da qui le sue risposte fuorvianti alle lettere inviategli, che ancora oggi vengono selezionate per evitare di intaccare l’immagine della casa editrice perugina, e l’ossessiva ripetizione di frasi tipo “potremmo presentare questo .. , non escludo che pubblicheremo quest’altro… , scriveteci numerosi e chissà che non possa apparite regolarmente anche in Italia” (la Play Press e la COMIC ART sono sicuramente meno sibilline: pubblicheremo questo, non pubblicheremo quello); tutto ciò per quella famosa struttura, ecc. ecc. di cui ho detto poc’anzi, per non parlare poi delle promesse fatte e non mantenute, come la miniserie di Wolverine in Giappone.
Quel che è peggio, da abile democogo qual’è, Lupoi ha installato in gran parte dei suoi lettori (almeno da quanto si evince dalla Posta) uno spirito di parte che non fa certo bene alla rinascita dei comics marvel nel nostro paese, facendoli arrivare ad esprimere conclusioni aberranti come queste: ‘Voi della Star Comics siete i migliori, perché avete pubblicato quella serie da dove l’aveva lasciata la Corno, é cioè daIla terza delle 150 storie di Mantlo- Andersoin-Rubistein, mentre quelli della Play Press sono dei porci che pensano solo ai soldi perché hanno iniziato a stampare quell’altra dal nr. 231; il primo dalla gestione DeFalco-Windsor-Smith….
Un epitomo di tutte le nefandezze della Star si trova nel primo numero del mensile Gli lncredibili X-Men.
Già dalla pubblicità si era partiti col piede giusto, con “… e in appendice un grande ritorno: il Dr. Strange”. Mentre tutti sanno che quella è una storia presa da Marvel Fanfare, infatti il Signore delle Arti Mistiche è di proprietà della Play Press, e che Marvel Fanfare è la vera appendice al mensile.
Passiamo poi alla copertina, che non è quella originale, come era già successo con Capitan America.
Andiamo alle note: Ciclope, Tempesta. Nightcrawler, Wolverine … Wolverine?! “Proprio sulle pagine di X-Men, Wolverine ha vissuto e vivrà le sue avventure più spettacolari ed importanti …”, come se la stupenda serie regolare edita dalla Play Press non esistesse neppure.
Si arriva a pag. 3, e cosa si scopre? Che solo la seconda delle due storie è disegnata da Paul Smith, la prima è ancora di Dave Cockrum, il quale (vi confesso) mi è sempre parso un buon disegnatore, soprattutto quando è affiancato da Bob Wlacek, mentre Smith mi ha deluso un po’ rispetto alla storia pubblicata sugli speciali X-Men 2 (già gli Speciali Star del <cavolo> fatti con pezzi di serie regolari col pretesto di “saggiare i gusti del pubblico”) , ma torniamo all’albo: arrivati alla pagina della posta (intitolata “lettera X”, ·il che fa venire in mente le famigerate ·”la Tela dei Ragno e Busta Verde’” della CORNO).
Dopo una invero magnifica storia dai Dr. Strange, Lupoi dà un altro sfoggio della sua straordinaria capacità manipolatoria: un certo Gianni M. di Cesena chiedeva se sarebbe mai stata pubblicata ‘Phoenix the untold saga‘ (la conclusione originale del fato di Fenice), e se sarebbero stati riproposti in Speciali gli X men Annual inediti.
Risposta: “come saprai, il materiale inedito di X-men è tantissimo …. su questo mensile cercheremo di presentare solo la testata USA “the Uncanny X-Men” … , Il materiale “fuori serie” apparirà sulla nuova collana Star di Settembre (come notate troppi sotterfugi inutili), sia in albi speciali…” Forse al buon Marco non conviene dire che Phoenix è stato acquistato dalla Comic Art, che lo pubblicherà su AMERICAN COMlCS, testata che al momento è in radicale opposizione alle tesi dallo stesso Lupoi.
Dopo quanto scritto ho conato per la Star un’espressione che mi sembra ne riassuma lo spirito. La loro politica editoriale, sembra volta a manipolare masse per il propri esclusivo tornaconto, e per giunta giustificata da una falsa, ideologia, abilmente messa in piedi dai suol amministratori, che porta a condannare arbitrariamente gli “altri”, solo perché fanno il loro dovere, accusandoli in definitiva di colpe commesse unicamente dalla stessa casa editrice.
P.S.: Cito testualmente dalla prefazione di M.M.L., all’ormai famigerato X-Men n.1: ”gli X-men non solo hanno gli stessi valori di chiunque altro, ma il loro coraggio, la loro tolleranza, le toro qualità superano alla grande quelle dei cosiddetti umani ‘normali’ ‘” con buona pace di tutti i supereroi non mutanti, per non parlare dei poveri Cap. America, Nick Fury, Pantera Nera o lron Man. Ma lo sapete che su alcune recentissime copertine di Amazing Spiderman ho visto scritto “THE NON MUTANT SUPER HEHO“? ·
Dio, dove arriveremo con tutte queste X-Cretinate!
L’INTERO NUMERO UNO DI FUMETTOMANIA
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