Ottava puntata per questo speciale approfondimento sui videogiochi di Lara Croft.
Nei due articoli precedenti il super esperto Fabio Ciaramaglia ha iniziato a scrivere dei fumetti di Tomb Raider, con l’Introduzione ai primi fumetti di Tomb Raider tra team-up e one-shot e soffermandosi sulla graduale costruzione del canone di Tomb Raider nei primi fumetti Top Cow-Image. Poi ha proseguito con la disamina di “Merlin Stone” (Tomb Raider ##5-6) e di “Dead Center” (Tomb Raider, ##7-10).
Oggi, Fabio prosegue nel suo excursus nelle serie regolare di Tomb Raider, con l’approfondimento su alcune storie brevi e su una storia drammatica.
Vi ricordiamo che ogni articolo è bilingue, in italiano ed in inglese (Approaching the ending cycle of Dan Jurgens with short stories and great tragedies), a beneficio degli amici stranieri che ci leggono. Ci rivediamo tra 15 giorni, con questo che è primo progetto di fumettomania (dei quattro che realizzeremo nel 2023)!
Buona lettura da Mario Benenati,
curatore del sito Fumettomania Factory Magazine
APPROFONDIMENTO:
Lara Croft, the Tomb Raider,
dai videogiochi ad altri media (fumetti, cartoni, film).
L’approccio al ciclo conclusivo di Dan Jurgens tra storie brevi e grandi tragedie
di Fabio Ciaramaglia
Prima di addentrarci nel ciclo conclusivo di storie scritte da Dan Jurgens, ovvero prima di “Pieces of Zero” (Tomb Raider, 16-17 e 19-20 settembre 2001- marzo 2002) si susseguono una serie di storie che sono parzialmente autoconclusive, ma che fanno comunque procedere la narrativa generale anche in maniera piuttosto profonda.
Dovremo anche fare una sorta di passo indietro perché frattanto sono pubblicati anche due one-shot con numerazione 0 e ½, che, in teoria, dovrebbero costituire un compendio/prequel narrativo (oltre a quelli forniti dai team up con Witchblade), ma che sono stati in effetti pubblicati solo nell’estate del 2001.
L’estate del 2001 è anche quella dell’uscita del primo film Lara Croft: Tomb Raider che in qualche modo andrà a influenzare gli sviluppi successivi anche della serie a fumetti (a partire proprio dal cambio del suo titolo da Tomb Raider, Starring Lara Croft a quello proprio del film).
Procediamo con ordine e con la storia “Chasing Shangri-La” (Tomb Raider, 11-12) che ritorna in parte sul passato di Lara nella spiegazione finale che viene fornita sulle sulle motivazioni che la portano a cercare la mitica città del titolo. La storia inizia in medias res senza continuità con la precedente e la successiva e vede Lara e Chase impegnati nel furto di un elicottero in una base cinese nei pressi dell’Himalaya.
Dopo uno spettacolare inseguimento da parte di un altro elicottero cinese, Lara esce dal proprio velivolo per entrare in una sorta di nebbia nella parte normalmente inesplorata della catena montuosa e lì trova proprio l’ingresso a Shangri-La. Tuttavia c’è un guardiano mostruoso che deve affrontare e nel cercare di sfuggirgli, Lara deve tuffarsi in un fiume da un’altezza spropositata e sviene dopo l’impatto.
Si risveglia proprio all’interno della mitica città, vestita con un kimono e priva del suo equipaggiamento -e quindi anche delle armi. Incontra la sua guida, che poi si rivela essere anche una sorta di leader della città, Mu’Tin che le spiega l’essenza di Shangri-La, come posto incontaminato dove le persone vivono in completa armonia come se fossero una famiglia perfetta, dove non si invecchia e dove non ci si ammala: in pratica una sorta di Paradiso terrestre. Mu’Tin le spiega anche che l’ingresso sull’Himalaya si apre solo una volta l’anno e non è assolutamente anomalo che qualcuno lo trovi anche solo per caso: ma nessuno viene mai respinto, tutti sono accolti e tutti (o quasi) felicemente accettano la vita serena che Shangri-La offre.
Lara è molto sedotta da tutto ciò, ma ricorda il motivo specifico della sua ricerca: portare lì la sua anziana balia quasi in fin di vita, Mrs Baker, affinché potesse ricambiarla di tutto l’affetto che le aveva dato, specialmente dopo la morte di sua madre, della quale cercò di colmare il ruolo. Pertanto Lara cerca di fuggire ed è inseguita da Mu’Tin che spiega che non si può lasciare la città e coloro che hanno tentato sono stati trasformati nei mostruosi guardiani che ha incontrato prima.
Mu’Tin sostiene che lasciare che qualcuno esca, per poi rivelare il segreto di Shangri-La al mondo intero, potrebbe portare alla corruzione e alla successiva distruzione di questo Paradiso. Lara riesce, nonostante tutto, a uscire dalla grotta e arriva finalmente Chase, con Mrs Baker con sé. Mu’Tin accetta l’atto di altruismo di Lara, prende con sé l’anziana balia e lascia libera la ragazza: nel finale una lacrima scorre sul suo viso, a sottolineare la perdita dell’occasione di trovare finalmente la serenità.
Questa storia è buona, gran parte della sezione incentrata sulla ricerca in solitaria di Lara è caratterizzata dal suo lungo flusso di coscienza. I suoi pensieri e i suoi dialoghi con Mu’Tin incentrati sulla pace interiore che Shangri-La trasmette collidono con l’essenza di Lara stessa, piena di hubris e di sete di conoscenza e, fondamentalmente, di desideri che sono destinati a restare sempre frustrati o insoddisfatti.
Le lacrime finali vanno a sancire l’autorealizzazione della ragazza che probabilmente ha perso la sua unica vera possibilità per trovare il Paradiso: il suo dolore interiore è quello di chi lo ha perso irrimediabilmente. Oltretutto, emerge anche l’altruismo di Lara perché la sua rinuncia è l’ultimo dono a Mrs Baker che tanto aveva fatto per lei, a sottolineare ancora una volta che le sue eterne ricerche non sono legate né ad avidità né a un vanaglorioso egoismo.
A margine segnaliamo che il rapporto tra Lara e Chase continua sugli stessi binari precedenti, con lui che la aiuta perché fondamentalmente vuole riconquistarne la fiducia, e forse l’amore, senza pensare più di tanto al proprio tornaconto economico. Forse in queste due storie il duo Jurgens/Park dà il meglio di sé, con un quasi perfetto connubio di testi e spettacolari disegni.
L’arco di storie successivo volge al drammatico, come suggerisce il titolo stesso, “Grim Reaper” (Tomb Raider, 13-14). La storia si apre come tutte le altre viste finora, con un rocambolesco furto di una statuetta di giada alla Yakuza, anche se stavolta è Madeline ad aiutare Lara. La segretaria le dice apertamente di non sentirsi a proprio agio in questo ruolo di spalla e di farsi assistere piuttosto da Chase che apparentemente è così innamorato di lei.
Lara va quindi a trovare Chase e si rende conto che la sua abitazione è estremamente disordinata, anzi forse è più simile a una discarica che altro. Seguono i soliti momenti di innuendo tra i due, con lui che prova a concupirla e lei che lo respinge, tutto condito da una serie di battute. Ma c’è anche il ricordo del passato, ovvero dell’origine della loro rottura anni prima, finora soltanto accennata, e ora mostrata dettagliatamente in flashback.
La giovane Lara, ancora una “Tomb Raider” per hobby più che per vera e propria professione, è a Monaco con Chase -che vediamo con capelli lunghi raccolti con un codino- per rilassarsi ma anche per recuperare un tesoro in un galeone sommerso nelle vicinanze. Chase si fa prendere dalla febbre del gioco, mentre Lara va invece a letto per prepararsi alla missione del giorno dopo, alla quale l’uomo però non si presenta. Lara intuisce che è stata tradita e ne ha conferma quando nel galeone trova il pezzo degli scacchi del cavallo, la “firma” di Chase -che quindi ha perso al casinò non solo i soldi che aveva, ma anche quelli del premio del tesoro.
Fondamentalmente la collaborazione che abbiamo visto finora tra Lara e Chase è una sorta di seconda possibilità che lei gli sta offrendo. Quindi ancora una volta partono insieme, questa volta per l’Honduras, alla ricerca di un misterioso tesoro appartenuto a Cristoforo Colombo. Essi sono fin da subito costretti a combattere dei “non-morti”, scheletri e revenant di antichi Conquistadores, per poi entrare nel posto che cercavano che però è protetto anche da trappole.
Quando ci aspetteremmo il solito finale, un po’ alla videogioco, con una fuga“last minute” dalla morte certa, la morte arriva per davvero: per permettere a Lara di salvarsi, Chase resta un po’ indietro, ma viene avvolto nella nebbia mortale di una delle trappole che i due hanno inavvertitamente attivato. Il finale è sugli ultimi ricordi di un’affranta Lara, che seppellisce il corpo privo di vita di Chase, e depone sulla tomba improvvisata il cavallo degli scacchi.
La tematica della perdita degli affetti è stato un leit motiv di molti degli episodi della serie regolare fino a questo momento, specialmente nel ciclo di apertura e i ricordi della famiglia di Lara. In qualche modo, anche le due storie di Shangri-La erano state dello stesso tenore, anche se si trattava di un altro tipo di perdita. La morte di Chase è per Lara il riaprirsi di una vecchia ferita che a stento si stava gradualmente cicatrizzando.
La storia singola “Without Limit” (Tomb Raider, 15), che ha un temporaneo cambio ai disegni con Francis Manapul, si collega direttamente alle precedenti e tratta chiaramente di una prima elaborazione del lutto da parte di Lara. Lei è diretta a Boston poiché Chase l’ha in effetti eletta come esecutrice testamentaria.
Tutta la prima parte della storia è raccontata da Madeline e Lara non proferisce parola, finché non viene menzionato uno scavo archeologico dove è stato ritrovato un libro, il Lucifer’s Text. Prima che possa fare altro, il testo viene aperto e causa il risvegliarsi dei morti all’interno di un cimitero dove erano stati sepolti soltanto afroamericani, come ultimo atto di segregazione razziale. Grazie alle sue previe conoscenze del testo, Lara riesce a fermare questo risveglio dei morti viventi prima che sia troppo tardi e si appropria del libro.
Questa disavventura non la distrae dal proprio dolore e, soprattutto, dai doveri morali che sente nei confronti di Chase, che le ha anche lasciato una lettera. In essa, oltre a scusarsi di tutto il dolore che le ha provocato e per il quale nutriva profondo rimorso, Chase chiede, nel caso di una sua prematura morte, di riportare il vecchio anello di fidanzamento di sua madre (ora in possesso di Lara) a sua sorella.
Il problema è che i due divennero presto orfani e furono separati da molto tempo, e Chase non fornisce molti indizi, nella sua lettera, su dove e come trovarla. Lara è però piena di risorse e in poco tempo la rintraccia nell’Indiana, con il nome di Kerri Masterson. La vicenda si complica: infatti Lara a stento si accorge che il Lucifer’s Text le è stato sottratto, ma investigando su Kerri scopre che lei aveva a sua volta investigato su Chase e che ora è diretta in Honduras, probabilmente con l’intenzione di usare il libro per riportare in vita il fratello. Una volta intercettata, Lara cerca di far capire a Kerri che il potere del libro non resusciterebbe davvero Chase e che quindi non la aiuterà, anche se lei stessa vorrebbe incontrarlo almeno un’ultima volta per dirgli che lo amava.
Tra le lacrime di entrambe si svolge quindi questa strana veglia funebre in cui Lara racconta (“off-screen”) a Kerri della vita di Chase e della loro come anomala coppia. Il finale della storia, un paio di pagine, è un cliffhanger al ciclo di storie “Pieces of Zero”.
Questa è una storia un po’ diversa dalle altre e non soltanto per il cambio di disegnatore. C’è pochissima azione e non c’è davvero nessun mistero da svelare né caso da risolvere, e le vicende del Lucifer’s Text sembrano essere soltanto funzionali al dialogo finale tra Lara e Kerri. Viene rivalutato in maniera postuma il personaggio di Chase, che comunque nelle storie in cui fino a “Grim Reaper”, aveva mostrato a suo modo di essere cambiato rispetto all’uomo che Lara aveva conosciuto anni prima, forse non nella forma ma sicuramente nella sostanza (si pensi al sacrificio finale nel precedente episodio e poi alla sentita lettera di questa storia).
Oltretutto c’è la epifania di Lara dell’amore mai sopito per Chase. Probabilmente, da un punto di vista macro-narrativo, la coppia Lara-Chase avrebbe continuato a funzionare a tempo indefinito come tante altre viste in altri prodotti di intrattenimento (mi viene in mente il rapporto tra Richard Castle e Kate Beckett in Castle), due persone tanto diverse ma con un qualcosa di imponderabile che le unisce, magari finendo anche in un matrimonio.
La scelta di far uscire di scena Chase è quindi da molti punti di vista una grande svolta narrativa, ma al contempo dobbiamo sempre ricordare che, anche nei videogiochi, Lara Croft è sempre stata caratterizzata dall’essere una “loner” (prendendo in prestito la definizione che le dà Madeline) e quindi è un ritorno della protagonista a un naturale isolamento.
Sebbene queste ultime tre storie siano in effetti toccanti, e arricchiscano moltissimo l’interiorità di Lara rendendola vagamente più cupa, a mio avviso l’eliminazione dal cast dei comprimari di Chase non risulta complessivamente positiva per la serie. Considerando anche che dopo pochi numeri lo staff creativo cambia completamente, perché anche Park lascerà la serie, ci lascia con il dubbio su come Jurgens/Park avrebbero potuto sfruttare, in seguito, questo importante e traumatico evento.
Nel prossimo articolo parleremo proprio della conclusione del ciclo Jurgens/Park, per poi prenderci una temporanea pausa dai fumetti e quindi addentrarci nell’analisi del film Lara Croft, Tomb Raider e di quelle storie, diciamo, di transizione che incanalano questa serie in un’altra direzione.
fine articolo n. 8
Bibliografia minima
Dan Jurgens (testi), Andy Park e Jonathan Sibal (disegni), Tomb Raider, Starring Lara Croft, 11-15, marzo 2001-settembre 2001, Image Comics. Esistono varie versioni in raccolta di questa storia, qui è stato usato il paperback Tomb Raider: Lost Horizons, ottobre 2001, Top Cow, che non contiene però Tomb Raider 15.
Biografia dell’autore
FABIO CIARAMAGLIA
Con una laurea in letteratura inglese con una tesi su Shakespeare nei fumetti (2000) e con un dottorato con una tesi su Shakespeare nella televisione italiana (2004), ho sempre cercato di occuparmi della relazione tra letteratura e altri media.
Ho collaborato con varie riviste di fumetti, da Fumo di China a Fumettomania nella sua precedente incarnazione, ma ho anche tradotto due fumetti per la Magic Press e alcune poesie inglesi.
Ho poi iniziato a insegnare inglese nelle scuole superiori prima a Roma e poi, dal 2015, a Trieste.
Non ho perso l’animo nerd nemmeno da insegnante, ma a partire dal 2006 ho virato più sul versante dei videogiochi, in alcuni dei quali, forse per deformazione professionale, ho riscontrato elementi degni di analisi che però prima di ora non avevo avuto il coraggio di affrontare con maggiore serietà.
English version
Lara Croft, the Tomb Raider, from video games to other media (comics, cartoons, films).
Approaching the ending cycle of Dan Jurgens with short stories and great tragedies
Fabio Ciaramaglia
Before entering the final stories by Dan Jurgens, that is before “Pieces of Zero” (Tomb Raider, 16-17 e 19-20 September 2001- March 2002), there are some stories, similar to one-shots, which anyway keep the macro-narration on even in a deep way. We have also to step back a bit, since meanwhile two other one-shots are published with numbers 0 and ½ which, in theory, should be an explicative narrative prequel (with the team-ups with Witchblade), though they were published only in summer 2001.
That summer is also the one when the first film Lara Croft: Tomb Raider is released and somehow it influences the development of the comics series too (starting with the title which changes from Tomb Raider, Starring Lara Croft to that of the film itself).
Let us go on sequentially once more analysing the story “Chasing Shangri-La” (Tomb Raider, 11-12) which partially provides more insight on Lara’s past, especially for her motivations to find the mythical city of the title. The story begins in “medias res” without any continuity with the previous and the next and opens with Lara and Chase stealing a helicopter from a Chinese military base on Himalayas. After a spectacular flight followed by another Chinese helicopter, Lara gets off to enter a strangely foggy uncharted area where she finds the entrance to Shangri-La.
Nevertheless there is a monstrous guardian to fight, and while facing it Lara dives from an incredible height into a river, and faints after the impact with its water. She wakes up within the mythical city, wearing a kimono and without anything from her equipment, including weapons. She meets her guide, who is also the leader of the city, Mu’Tin. She explains that Shangri-La is a pristine place where people live as if they were all members of just one family and where they cannot get old or sick, basically a sort of Heaven on earth.
Mu’Tin explains also that the entrance in the Himalayas opens only once a year and it is not too uncommon that someone enters it by mere chance: yet, no one is ever rejected, everyone is welcomed and almost everyone accepts the quiet life Shangri-La offers. Lara is quite tempted by all this, however she remembers the reason why she started her quest: to take there her old and dying nurse, Mrs Baker, so that she could pay back all the love she had received from her, especially after her mother’s death, whose role she tried to partially fill.
For this reason Lara tries to escape and she is chased by Mu’Tin who claims no one can leave the city and those who attempted have been turned into monstrous guardians (like the one she met previously). Mu’Tin is afraid that if someone escapes the city could reveal the secret of Shangri-La to the rest of the world and this could give way to the corruption and subsequent destruction of this heavenly place. In spite of all this, Lara manages to go out from the cave and Chase finally arrives, carrying Mrs Baker. Mu’Tin accepts the selfless action of Lara, gets with her the elderly nurse and lets our protagonist free.
In the final cartoons we see a teardrop on Lara’s face as to mark the missed opportunity for her to find some serenity at the end.
This story is good, most of the part in which Lara is looking for an entrance and she is alone is described through a long stream of consciousness of hers. Her thoughts and dialogues with Mu’Tin, focused on the inner peace provided by Shangri-La contrast the very essence of Lara herself, mostly hubris driven and basically full of desires which are doomed to frustration and lack of satisfaction.
The final teardrop mark Lara’s epiphany that she has probably missed her only chance to find her own Heaven and her inner pain is that of those who have lost it for good. On the other hand, the selflessness of Lara is stressed here, because her choice becomes a gift to Mrs Baker who had loved her so much.
Somehow this confirms the fact her endless quests are not driven either by greed or by some vainglorious ego. As a side note, the relationship between Lara and Chase keeps on as usual, with him trying to help her and earn her trust back, maybe her love, without thinking too much about economical advantages. Probably in these two issues the duo Jurgens/Park reach their best with an almost perfect combination of writing and drawings.
Next storyline turns to drama, as the title itself suggests, “Grim Reaper” (Tomb Raider, 13-14). The story opens as many others seen so far with a complex theft of a jade statuette from Yakuza, even though this time Lara is helped by Madeline.
The assistant tells her she does not feel comfortable in this role and she would rather see Chase in this, considering he apparently loves Lara so much. After this Lara goes to visit Chase in his place, which is utterly untidy making it more similar to host rubbish rather than people. Some innuendo moments follow, as usual, with Chase trying to flirt and Lara rejecting him kindly. There is also a flashback of their breaking up of years before, until now just mentioned but now fully described.
A young Lara, a still amateur “Tomb Raider”, is in Monaco with Chase -here with long hair combed in a ponytail- to relax but also to recover some treasure from a nearby sunk galleon. Chase starts gambling, while Lara goes to sleep for the next day mission, but eventually the man does not join. Lara understands she might have been tricked and this is confirmed when she finds within the galleon the chess piece of the knight, the signature of Chase -who lost in the casino not just his money but also that related to the reward of the treasure.
Basically this collaboration we have seen between the two is a sort of second chance Lara is offering Chase. Also this time they leave together, this time to Honduras, to search a mysterious treasure belonged to Christopher Columbus. Since the beginning they are forced to fight some undead, skeletons and revenants of ancient Conquistadores, but they manage to enter the lair they were looking for which is unfortunately full of traps.
In the very moment in which we expect the usual ending as in the video game, that is a last-minute escape from certain death, death really strikes: in order to save Lara, Chase backs her up but he is wrapped in the deadly fog of one of the traps they have triggered. The end is about the last memories of a sorrowful Lara, who buries the motionless body of chase and lays on the patched-up tomb the chess piece of the knight.
The loss of the beloved has been one of the favourite themes of this regular series, especially in the opening storyline and related to Lara’s dead family. Somehow the two stories of Shangri-La kept the same mood, though there it is a different kind of loss. Chase’s death, for Lara, is a wound which opens again after it was about to become a scar.
The one-shot “Without Limit” (Tomb Raider, 15), with Francis Manapul as a penciller instead of Park, relates directly to the other stories and deals with a first mourning processing by Lara. She travels to Boston because this is where she has to manage Chase’s unfinished business since he named her his testament executor.
All the first part of the story is told by Madeline, while Lara keeps completely silent until an excavation is mentioned where a book called Lucifer’s Text has been found. The text is opened and this causes the rise of the dead within a graveyard where only Afro-American people had been buried, in a last act of racial discrimination. Thanks to her previous knowledge of that text, Lara manages to get a hold of the book and to use it to stop the zombie invasion.
This incident, however, does not distract Lara from her sorrow and, above all, from the duty she feels towards Chase, who left her also a personal letter. In it he apologises of all the pain he caused her and shows all his regret about it, however he also asks to deliver his mother’s wedding ring to his own sister, in case of a premature death of his.
The matter is complex, since the two had been separated when, once orphans, they were still very young and Chase does not give too many hints on how to find his sister. Lara is however very resourceful and in a short time she tracks the girl, Kerri Masterson, in Indiana. The matter gets more complex, because Lara realises someone has stolen the Lucifer’s Text and, by investigating on Kerri, she also understands she had tracked her lost brother Chase, that probably she was the one to steal the text and very likely she is travelling to his tomb in Honduras in order to revive him.
Once reached her, Lara tries to persuade Kerri that the power of the book would not really raise Chase from death and she will not help her in this, even though even she would want to meet the man one last time to tell him she loved him. The two hug and cry together and the story closes with this strange funeral wake in which Lara “offscreen” tells Kerri about Chase’s life and their strange relationship. The last two pages of the story are a cliffhanger to the next storyline, “Pieces of Zero”.
This story is slightly different from the others and not just for the change of drawing artist. There is almost no action, nor mysteries to unveil or cases to resolve, and even the matters related to the Lucifer’s Text seem to be only functional to the final dialogue between Lara and Kerri.
The character of Chase is somehow posthumously redeemed, though also in the previous stories he had shown signs of change if compared to the man Lara had met years before: probably this change was not shown clearly in his behaviour but surely it was in his actions (his final sacrifice and the sentimental letter here prove this).
Besides there is also Lara’s epiphany about her never really ended love for Chase. It is likely that, from a macro-narrative standpoint, the couple Lara-Chase might have worked pretty fine and for an indefinite time in this series as it happens in many other entertainment products (it comes to my mind the relationship between Richard Castle and Kate Beckett in the series Castle), that is two people who are rather different but with an imponderable something linking them, maybe even leading to a marriage.
The choice of the dismissal of Chase is, in this way, a big narrative turning point, but we have to remember also that Lara Croft, also in the video games, is normally a “loner” (as Madeline calls her) so this is a natural coming back to the protagonist’s isolation. Though these stories are actually touching and moving, and they also enrich Lara’s insight making her a bit darker, in my opinion the dismissal of Chase is not a positive choice for the macro-narrative structure.
Considering also that the creative staff is going to change in a few issues -also Park will be replaced-, we are still wondering how the artists could have used the effects of this shocking event in Lara’s life.
In the next article we are going to deal with the ending of Jurgens/Park cycle, to have then a short break from comics and moving our attention to the film Lara Croft, Tomb Raider and those “transition” stories which will channel the series to all another direction.
end of article 8
Further readings
Dan Jurgens (script), Andy Park e Jonathan Sibal (art), Tomb Raider, Starring Lara Croft, 11-15, March 2001-September 2001, Image Comics. There are many versions of these stories, we used her that in the paperback Tomb Raider: Lost Horizons, October 2001, Top Cow, which, however, does not include Tomb Raider 15.
Biography
FABIO CIARAMAGLIA
With an M.A. degree in English Literature, with a dissertation on Shakespeare and comics (2000) and a Ph.D. with a dissertation on Shakespeare and Italian TV (2004), I have always tried to deal with the complex relationship between literature and other media.
I have written for comics magazines, such as Fumo di China and Fumettomania (in its previous printed version), but also translated into Italian a couple of American comics for the publisher Magic Press and some poems. Meanwhile I have begun teaching English language at High School, at first in Rome and then, after 2015, in Trieste.
I have never lost the nerdy attitude even as a teacher, but since 2006 videogames have attracted me more and in some of them, maybe for a personal inclination, I have found several elements which are worth of being analysed, though before this year I had never dared approaching more seriously.
NOTE EXTRA
21 aprile 2023
6 aprile 2023
16 marzo 2023
24 febbraio 2023
7 febbraio 2023
Seconda puntata del 21 gennaio 2023
Prima puntata del 30 dicembre 2022
Nel 2022 Fabio ha pubblicato il lungo ed interessantissimo approfondimento dedicato a “DRAGON AGE dal videogame ai fumetti!“.
Sotto riportiamo l’ultimo articolo (il 27°) pubblicato da Fabio del 28 dicembre 2022
e la PAGINA DEL SITO DEDICATA A FUMETTI E VIDEOGIOCHI