Thunderbolts (2025) di Jake Schreier

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Articolo n. 2002 del sito!
Iniziamo maggio con l’amico Gordiano Lupi (scrittore, editore, traduttore e talent scout di Piombino), che ci propone la recensione del secondo film del 2025 della Marvel-Disney, che probabilmente era quello con meno aspettative da parte dei fan e magari risulterà il più bello tra quelli visti al Cinema quest’anno (restando nell’ambito dei cinecomics, naturalmente).
Vediamo cose scrive Gordiano.

In coda ho messo il link e qualche stralcio della bella recensione sullo stesso film che l’amico Tim Robins ha pubblicato proprio oggi sul blog dounthetubes del nostro amico e collaboratore John Freeman.

Chiudo con questa frase presa in prestito da Tim, che ringrazio: << Caro lettore, una recensione è un’opinione. Sono disponibili altre opinioni, inclusa la tua.>>

Buona lettura
Mario Benenati, Responsabile di Fumettomania Magazine on line


Thunderbolts (2025)
di Jake Schreier

Recensione di Gordiano Lupi

Thunderbolts (2025) - manifesto italiano

Thunderbolts  per me sono una novità, da Marvel-fan non li ho mai conosciuti negli albi a fumetti, sono nati in un periodo successivo alle gesta degli eroi classici degli anni Sessanta e Settanta.

Forse è meglio, posso apprezzare senza i tipici problemi del purista la sceneggiatura avvincente creata per il film, senza curarmi se questo gruppo di antieroi e di ex criminali creato nel 1997 da Kurt Busiek e Mark Bugley, è stato portato al cinema in maniera coerente. Molte le similitudini con i Vendicatori, anche se ne rappresentano la faccia più dilettantistica e meno eroica, una banda di veri e propri supercriminali pentiti che difende (a suo modo) la giustizia.

Protagonista principale l’ex Vedova Nera (Yelena Belova) – depressa e in lite con il padre adottivo Alexei Shostakov (Red Guardian) – che compie alcune azioni criminali per scagionare Valentina Alegre de Fontaine, presidente nordamericano sottoposto a impeachment. Il gruppo dei futuri Thunderbolts s’incontra nel corso di un’ultima azione, che nei piani di Valentina avrebbe dovuto portare alla morte i suoi collaboratori, invece cementa l’unione tra persone diverse tra loro che collaborano per la libertà.

Gli altri componenti del gruppo sono il Soldato d’Inverno (il secondo Capitan America), Red Guardian (il padre di Yelena, controparte russa di Capitan America), Taskmaster, Ghost e l’ultimo arrivato Sentry (un ragazzo di nome Bob, dotato di un potere immenso), tutti muniti di scheletri nell’armadio e motivi di insoddisfazione personale. 

Un film sui Thunderbolts era da tempo che se ne parlava, ma è stato procrastinato e condizionato al successo de I guardiani della galassia, fino a quando nel 2023 sono cominciate le riprese tra lo Stato dello Utah e New York.  Da un punto di vista prettamente cinematografico la pellicola è un grande passo in avanti rispetto agli ultimi prodotti Marvel, perché segue la vecchia regola tanto cara a Stan Lee dei supereroi con superproblemi, oltre a permeare la narrazione di molta ironia, dosando bene pillole drammatiche ed elementi soprannaturali.

I combattimenti ci sono, ma vengono inseriti in giusta misura, in modo tale che anche il cinefilo esce soddisfatto dal cinema dopo aver assistito a una storia ben strutturata e sceneggiata a dovere. Effetti speciali fantastici, soprattutto nella parte finale quando Sentry scatena il lato oscuro e il gruppo degli antieroi si produce in spettacolari salvataggi di civili inermi mentre cadono elicotteri e si sbriciolano grattacieli. Un piccolo capolavoro narrativo, realizzato con attenzione al lato spettacolare, è il modo in cui il gruppo – soprattutto Yelena – riesce a far ragionare Bob nella sua forma umana e a placare l’ira del lato oscuro di Sentry.

Il film è un thriller fantastico ricco di azione e ritmo, gli intermezzi comici sono assicurati da David Harbour nei panni del vecchio eroe russo Red Guardian, mentre le parti drammatiche vedono protagonisti Florence Pugh (Yelena) e Lewis Pullman (Sentry), in modo particolare ricordo le oscure parti oniriche che precipitano lo spettatore in un’antica spirale di orrore.

Fotografia intensa, montaggio sincopato (126’ è la misura giusta, una tantum non troppo dilatata), scenografie sontuose e ricche di effetti in digitale, panoramiche di una New York oscura e apodittica, colonna sonora ininfluente. Non vi alzate prima della fine dei titoli di coda perché ci sono due scene importanti, anche se ho notato con piacere che nel cinema della mia città il pubblico (preparatissimo!) è stato seduto sulla poltrona fino alla fine.

La prima sequenza è comica, abbiamo Red Guardian in un supermercato che vorrebbe far comprare a una ragazzina i cereali con la sua immagine sulla scatola; la seconda vede i Thundrebolts riuniti come Nuovi Avengers mentre discutono sul fatto che ancora non sono accettati come paladini della giustizia. La scena si chiude con un messaggio dallo spazio che è il preludio per una nuova avventura.

Un buon film, consigliato per chi ama il cinema d’azione e i film di supereroi, ma può piacere anche a chi dalla sala cinematografica attende una storia ben sceneggiata e personaggi con caratteristiche psicologiche definite.

Regia: Jake Schreier.
Soggetto: Kurt Busiek, Peter David, Mike Deodato, Mark Bugley (fumetto). Lee Sung Jin (storia del film).
Sceneggiatura: Lee Sung Jin, Joanna Calo, Eric Pearson.
Fotografia: Andrew Droz Palermo.
Montaggio: Harry Yoon, Angela M. Catanzaro.
Musiche: Son Lux. Scenografie: Grace Yun.
Costumi: Sanja Milkovic Hays.
Effetti Speciali: Adam Horwath.
Produttore: Kevin Feige.
Produttori Esecutivi: Brian Chapek, Scarlett Johansson.
Casa di Produzione: Marvel Studios. Distribuzione (Italia): Walt Disney Studios Motion Pictures.
Lingua Originale: Inglese.
Paese di Produzione: USA, 2025.  
Durata: 126’.
Genere: Azione, Fantastico.
Interpreti: Florence Pugh (Yelena Belova / Vedova Nera), Sebastian Stan (James Bucky Barnes / Soldato d’Inverno), David Harbour (Alexei Shostakov / Red Guardian), Wyatt Russell (John Walker / U.S. Agent), Olga Kurylenko (Antonia Dreykov / Taskmaster), Hannah John-Kamen (Ava Starr / Ghost), Lewis Pullman (Robert Bob Reynolds / Sentry), Geraldine Viswanathan (Mel), Julia Louis-Dreyfus (Valentina Alegre de Fontaine).


Note a margine:

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Dal 24 febbraio questo magazine è gemellato con il sito downthetubes affinché ci sia una collaborazione ancora più stretta con John Freeman; lo vedete ben indicato sulla home page, ed anche nella colonna laterale accanto a questo articolo.
M.B

Thunderbolts-Teaser-Poster

Stralcio della recensione Thunderbolts* di Tim Robins, pubblicata oggi sul sito downthetubes (potete leggerla qui) , in coda alla quale trovate anche alcuni fumetti consigliati

<<Sebbene Thunderbolts* sia stato descritto come la “risposta” dell’MCU ai film di Suicide Squad del DCU, è molto diverso nel tono e nello stile. Qui, i personaggi sono più accattivanti e l’umorismo meno forzato. E, sebbene la trama sia assurda, il film non si compiace della sua assurdità. Visivamente, è solido, molto più di quanto mi aspetto dal prossimo film sui Fantastici Quattro .>>

<<La fotografia di Andrew Palermo è eccellente. Sebbene la palette arancione-blu sia abusata nel cinema odierno, Palermo aggiunge sottili sfumature di oro e rosso. Il film è buio dove serve, nei corridoi e nelle stanze scarsamente illuminate, anche se devo ammettere che ci sono un paio di scene di montagne nel deserto che sembrano uscite dall’estetica kitsch dei processi “mentali” di un’intelligenza artificiale.>>

<<La ricompensa per tutta l’angoscia autolesionista è il terzo atto, in cui i Thunderbolts lavorano finalmente come una squadra e una sorta di “famiglia”. Devono usare il potere dell’amore incondizionato e del senso di appartenenza per sconfiggere “The Sentry”, un avversario alimentato interamente da una bassa autostima. Sembra essere in grado di ridurre le sue vittime a macchie oscure sulla strada. Certo, la battaglia culminante prevede la psicoanalisi a pugni, ma è ben lontana dal solito noioso gioco di figure in CGI che ci aspettiamo.>>

Tim Robins


www.ilfoglioletterario.it

BIOGRAFIA dell’Autore dell’articolo

Gordiano Lupi (Piombino, 1960).
Ha fondato nel 1999 la rivista – casa editrice Il Foglio Letterario, che dirige. Ha collaborato per sette anni con La Stampa di Torino. Collabora con Poesia di Nicola Crocetti, Valdicornia News, Inkroci, Futuro Europa. Traduce molti scrittori e poeti cubani (Alejandro TorreguitartRuiz, Virgilio Piñera, Zoé Valdés, Felix Luis Viera …). Ha pubblicato libri monografici sul cinema italiano.

Tra i suoi lavori: Cuba Magica – conversazioni con un santéro (Mursia, 2003), Un’isola a passo di son – viaggio nel mondo della musica cubana (Bastogi, 2004), Almeno il pane Fidel – Cuba quotidiana (Stampa Alternativa, 2006), Fellini – A cinema greatmaster (Mediane, 2009), Una terribile eredità (Perdisa, 2009), Storia del cinema horror italiano in cinque volumi. Ha tradotto La ninfa incostante di Guillermo Cabrera Infante (Sur, 2012).

Tre suoi romanzi sono stati presentati al Premio Strega e sono dedicati alla sua città: Calcio e acciaio – Dimenticare Piombino (Acar, 2014), Miracolo a Piombino – Storia di Marco e di un gabbiano (Historica, 2016), Sogni e altiforni – Piombino Trani senza ritorno (2018), scritto con Cristina De Vita.

Pagine web: www.infol.it/lupi
E-mail per contatti: lupi@infol.it


Tim Robins

A freelance journalist and Doctor Who fanzine editor since 1978, Tim Robins has written on comics, films, books and TV programmes for a wide range of publications including Starburst, Interzone, Primetime and TV Guide.

His brief flirtation with comics includes ghost inking a 2000AD strip and co-writing a Doctor Who strip with Mike Collins. Since 1990 he worked at the University of Glamorgan where he was a Senior Lecturer in Cultural and Media Studies and the social sciences. Academically, he has published on the animation industry in Wales and approaches to social memory. He claims to be a card carrying member of the Politically Correct, a secret cadre bent on ruling the entire world and all human thought.

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