Continua l’inserimento nel sito degli articoli cartacei dalla nostra storica pubblicazione.
Ancora un nuovo articolo tratto dal n. 9 della nostra fanzine (pubblicata nel maggio del 1997) sulla produzione Indipendente (o quasi) negli USA nel 1996-97, a cura di Giorgio Cambini.
Vi consigliamo, sia di recuperare Cages (l’articolo lo abbiamo pubblicato ieri), sia le serie di cui scriveva Giorgio, cioè Preacher , Hit-Man, Book of Magic, che trovate anche in Italiano.
Buona lettura
Mario Benenati, curatore del sito Fumettomania Factory Magazine
P.S.: La prossima settimana rimaniamo negli USA con altri fumetti interessanti
Il sommario del n. 9 è riportato di seguito (con i LINK ATTIVI degli articoli già pubblicati sul sito)
- 2 Ancora aumenti?…Grazie, non fumo! di Massimo Todaro
- 3 Al di là delle Alpi, di Mario Benenati e G. M.
- 7 Cages di Dave McKean, di Lorenzo Fratini
- 8 Il ragazzo e le sette sfere. Articolo su Dragon Ball di Ambrogio Isgro’
- 8 La Sailor mania e Marmelade Boy, due ‘cartoni’ manga, di Danila Franzone
- 12 Il ritorno di Luther Arkwright. Intervista a Byan Talbot di M.Benenati e Giovanni Genovesi
- 12 Novità nei comics indipendenti? di Giorgio Cambini
- 14 Sovereign Seven: un “nuovo” supergruppo? di Salvatore Bonanzinga
- 14 Anteprima: MAGICO VENTO, di Mario Benenati
- 16 Il Corvo Presenta… di G. M.
- 16 Manovre infernali – From Hell, di Domenico Cutrupia
- 17 C’era una volta , di Lucio Sottile
- 17 Il fumetto che piace, il fumetto che vende, di D. Cutrupia
- 18 Sulle tracce di … Fumettomania – Autori vari
- 19 Internet e dintorni, notizie dal mondo dei fumetti di Mario Benenati
A proposito di editori indipendenti negli USA, nel 1997, non mancò l’intervento di Giorgio Cambini
Novità nei comics indipendenti?
di Giorgio Cambini (gennaio-febbraio 1997)
Viene da chiedersi: il punto interrogativo nel titolo serve a sottolineare la totale assenza di idee nuove nel mondo del fumetto americano, oppure la avvenuta morte del concetto di indipendente? La risposta è: entrambe, ma con le dovute eccezioni, quindi nessuna delle due.
Prima che mi possiate ritenere del tutto impazzito, vado a spiegarvi cosa intendo.
Le novità, vuoi dal punto di vista delle nuove uscite che della qualità delle testate preesistenti non esistono: chi ha un titolo valido pubblica due-numeri-due in proprio poi va a vendere il concept alla major di turno che, se ci vede merchandising dietro, paga fior di dollari al fortunato creatore.
Come ho già lamentato nel numero precedente di Fumettomania, oramai i comics esistono nella stragrande maggioranza dei casi solamente come cassa di risonanza per i personaggi, in attesa del film, dei cartoni animati del sabato mattina e delle varie sponsorizzazioni che ne seguono.
Purtroppo, questo l’hanno capito anche troppo bene i creatori di fumetti, che lavorano esclusivamente in funzione del grande successo commerciale. Ecco che anche le idee valide vengono immediatamente imbastardite per permettere la creazione del personaggio di mercato.
Tick (New England Press) era un fumetto comico divertentissimo (quasi al livello del mai troppo compianto Groo) , ma da quando Tick è diventato un cereal seller (prodotto da scatola di cereali, segno sicuro di consacrata stardom) il fumetto non esce più, se non nelle edulcorate versioni di autori prezzolati, che non raggiungono neanche una frazione della follia e dell’umorismo del originale autore (Englund).
Sono pochi, e nascono quasi per caso, quindi, i fumetti di valore negli USA. Qualcosa però si può trovare, soprattutto cercando nei già visti Soulsearchers and Co. , oppure in Strangers in Paradise (passato alla Image, però, a dimostrazione di quanto detto sopra:fra quanto la ristampa integrale della serie con copertine nuove e tre pagine di nuova storia per numero, come al solito?).
Bone, dal canto suo, ha fatto marcia indietro dalla Image, e questo è un segno della forte integrità di Jeff Smith, che ha preferito mantenere l’effettivo controllo della sua creatura, anche a costo di rimetterci l’ormai certo contratto con una major per il film dedicato a Fone Bone.
Sarà anche una mossa economicamente folle, ma io sono un romantico, ed amo i fumetti fatti bene da creatori che credono nella loro opera, quindi applausi a scena aperta a Bone ed a Jeff Smith.
Per quanto riguarda invece la suddivisione tra indipendenti e major mi domando:ha ancora senso?
Da quando anche la spocchiosa Marvel (ma esiste ancora qualcuno che compra i suoi titoli?) (e soprattutto, avranno fucilato quel mentecatto che ha voluto la separazione del mercato tra distributore Marvel ed altri?) ha dovuto riconoscere che esistono altre case editrici a parte la DC (soprattutto visto che oramai anche il terzo posto nelle vendite è in pericolo) le major assomigliano sempre più alle vecchie indipendenti nella loro continua ricerca di nuovi sistemi, mentre le cosiddette indipendenti sono sempre più cristallizzate sui successi che hanno in mano, senza rischiare una virgola, esattamente come Marvel e DC facevano anni fa..
Sicchè, come diceva Gianbattista Vico, il ciclo si chiude e la storia si ripete: vedremo tra poco produttori spuntare dal nulla, spinti dal basso costo dell’editoria elettronica (c’è ancora qualcuno che non sa usare Publisher o uno dei programmi della Adobe?).
Preparatevi quindi a reggere l’onda di innumerevoli pubblicazioni realizzate con grande cura grafica, magari con poche idee di base.
Non vi ricorda tutto questo ciò che successe con la grande moda dei black and white comics, quando ognuno pubblicava i disegni fatti dalla nipotina, e la scelta di cosa comprare era difficile ad una prima occhiata?
Al ciarpame dell’epoca sopravvissero solo autori e testate di valore (Cerebus, Bone, Hepcats, Elfquest), che ebbero notorietà perché la grande selezione permette ad un pubblico più vasto di provare nuovi prodotti.
Quindi, preparatevi ad accogliere una grande messe di prodotti ed idee nuove: sicuramente in mezzo alla melma sbocceranno fiori profumati.
Nell’attesa, ingannate il tempo leggendo:
Kane (Dancing Elephant) – Detective story con molto cinico umorismo (del quale Giorgio aveva già scritto in un precedente articolo, NdR)
Strangers in Paradise (Image) in attesa che la Image inizi la sua solita spremitura dei numeri passati
Preacher (Vertigo) perché Garth Ennis è un genio (del quale Giorgio aveva già scritto in un precedente articolo, NdR)
Hitman (DC) per lo stesso motivo
Books of Magic (Vertigo) per chi amava Sandman
Strips perché le strisce a fumetti sono il vero fumetto americano, insieme ai Sunday Comics a colori nell’inserto domenicale che pesa cinque chili. Inoltre, potrete trovare vecchi amici, come BC di Hart, Hagar the horrible , e soprattutto Foxtrot e Doonesbury.
Se potete, poi , trovate le raccolte di Calvin e Hobbes di Bill Watterson, e di Far Side di Gary Larson: non riuscirete a smettere di leggere e ridere.
Questa volta intelligentemente, non a causa dell’involontaria comicità di certi “creatori” che ripropongono la stessa storyline inventata da Stan Lee e Jack Kirby venticinque anni fa.
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NOTE EXTRA
FUMETTOMANIA INDEX 1990 – 2012
ovvero, tutte le informazioni e tutti i contenuti relativi ai 20 numeri pubblicati della rivista cartacea Fumettomania.