SIAMO TUTTI SULLA STESSA BARCA?
E’ questa la domanda che ci siamo posti fin dall’inizio della mostra.
Nonostante le molteplici difficoltà e il poco tempo a nostra disposizione durante le fasi preparatorie di allestimento, la mostra ha avuto il piacere di essere inserita in una location storica e coinvolgente. Lo spazio espositivo dell’Atelier dell’Arco Amoroso ad Ancona che ci ha ospitato dal 17 al 24 Aprile ha dato modo a tanti anconetani e non di apprezzare una delle bellezza storiche della città esaltando con eleganza la mostra da poco conclusa.
Il bilancio dell’evento è stato molto positivo, sia a livello di visitatori (circa 500), sia a livello di critica. L’unica nota stonata è stata la mancanza di alcuni operatori culturali, sociali e di figure istituzionali della nostra città sia all’inaugurazione, sia durante i giorni di apertura della mostra.
La mostra si poneva molti obiettivi tra i quali sensibilizzare la cittadinanza sul tema delle migrazioni e far riflettere su quanti, ogni giorno perdono la vita in mare in cerca di un futuro migliore. Purtroppo il tema centrale della mostra, ha avuto particolare risonanza all’interno dopo l’ultima ecatombe che si è verificata nel canale di Sicilia proprio durante i giorni in cui è stata esposta la mostra.
Venerdì 24 Aprile, il giorno conclusivo dell’evento ha visto la vendita di 2 opere: l’opera a “sorpresa”di Ugo Nooz Torresi e l’opera di Michela di Domenico, Aisha . A nostro malgrado non si sono state presente molte delle persone che avevano dimostrato interesse per diverse opere durante i giorni precedenti e durante l’inaugurazione.
Complimenti a chi è riuscito a capire nel profondo il significato della mostra, a chi le ha acquistate, a chi è riuscito anche solo per un attimo ad immedesimarsi , ma soprattutto agli autori che hanno realizzato le opere veramente di grande intensità e agli organizzatori di Fumettomania Factory.
Tante altre opere sono state apprezzate per la tecnica, il messaggio e la passione che emanavano ma alla domanda che ci siamo posti fin dall’inizio non siamo ancora riusciti a dare una risposta.