16° giorno per il crowdfunding di Fumettomania Factory – APS, il cui obiettivo (giusto per ricordarlo a chi ci legge per la prima volta) è quello di completare l’acquisto delle scaffalature per l’Archivio del Fumetto che apriremo nella nostra città! 

Dopo i primi due articoli del 27 dicembre 2022 cominciamo ad entrare “dentro” il numero 8 della fanzine Fumettomania” il cui direttore responsabile era il nostro grande amico Luca Boschi (scomparso lo scorso 3 maggio).

Il primo articolo di oggi era scritto da una giovane lettrice di fumetti e puntava molto sull’aspetto emozionale del fumetto, il secondo invece era un’intervista dai contenuti molto importanti di Massimo Todaro (giornalista di Messina) a Rinaldo Traini, il quale faceva il punto sulla distribuzione dei fumetti in edicola (nel 1996).

Così come per il n. 7, vista la qualità degli articoli li pubblicheremo quasi tutti singolarmente (a meno di articoli o interventi che sono accumunati da argomenti simili), come i due pezzi di oggi.

Ci rivediamo tra 15 giorni!
Buona lettura

Mario Benenati,
curatore del sito Fumettomania Factory Magazine

Comunicazione di servizio:
Dall’11 gennaio al 12 marzo 2023 è attiva la campagna di Crowdfunding sulla piattaforma “Produzioni dal Basso”. L’obiettivo della raccolta fondi (con ricompense) è quello di completare l’acquisto delle scaffalature necessarie per l’Archivio del Fumetto che apriremo nella nostra città!
Ecco il link, https://www.produzionidalbasso.com/project/apriamo-l-archivio-del-fumetto-a-barcellona-pozzo-di-gotto/
A chi aspettate! Sosteneteci con una donazione libera oppure con una donazione ‘mirata’ per far vostra una delle 20 ricompense previste.

English version.
Service communication: From 11 January to 12 March 2023 the Crowdfunding campaign is active on the Italian platformProduzioni dal Basso“. The goal of the fundraiser (with rewards) is to complete the purchase of the shelves needed for the Comics Archive that we will open in our city!
Here is the link, https://www.produzionidalbasso.com/project/apriamo-l-archivio-del-fumetto-a-barcellona-pozzo-di-gotto/
Who are you waiting for! Support us with a free donation or with a ‘targeted’ donation to make one of the 20 rewards available yours.


Il sommario del n. 8 è riportato di seguito

  • Introduzione – pag. 1 (copertina)
  • Sfogliando un fumetto – pag. 2 (che pubblichiamo oggi)
  • Delitti e fumetti. Intervista ad Alfredo Castelli – pag. 4
  • Indipendence – pag.6
  • Un anno di ESP erimenti – pag.6
  • Hammer amore mio – pag.7
  • Batman Engines – pag.8
  • Esordienti in vetrina: Speciale Portfolio – pag.9
  • Eightball – pag.13
  • Bone notizie da MACCHIA NERA – pag.14
  • Cuore di Trekker – pag.14
  • Avventura e sentimento, tutto sul nuovo Martin Mystère Gigante – pag.15
  • Novità dal fronte americano – pag.16
  • La battaglia è iniziata, intervista a Rinaldo Traini – pag.16 (che pubblichiamo oggi)
  • Internet e dintorni, news sui fumetti – pag.18
  • Sulle tracce di Fumettomania – pag.19

Il fumetto ha mille sfaccettature, mille protagonisti, mille cose da dire. Per noi che leggiamo è molto importante esprimere le sensazioni che qualsiasi vignetta scritta e disegnata può originare. Ci rendiamo conto però che ci sono anche mille millantatori, gente che ci ‘ghettizza’, ci chiude nel nostro mondo disegnato, che frena la nostra voglia di elevare il fumetto ad arte, la nona arte la chiamerebbero in Francia.

Questa gente sono gli edicolanti e i distributori, troppo impegnati a dedicare i loro sforzi economici per video-riviste, CD-ROM ed altro; i giornalisti a caccia di scoop, senza nessuna preparazione culturale; gli editori che ci sommergono di fumetti, spesso deludenti, e che seguono la logica di mercato; siamo anche noi quando non facciamo niente per allargare la conoscenza di questo bellissimo mondo colorato. 

Il fumetto, quindi, ha bisogno di gente che lo conosca sempre meglio, che si educhi alla lettura, che senta il bisogno di sfogliarlo, di criticarlo, di studiarlo, di farlo crescere, così come ha fatto questa nostra amica che ha voluto dire la sua … 

Sfogliando un fumetto

di Giuseppina Modaffari (agosto-settembre 1996 ) 

tavola di CiberSix
tavola di CiberSix

Ho sempre pensato fortemente che il fumetto, in quanto sintesi tra descrizione verbale e visiva di ciò che accade tolga la libertà d’immaginare e di creare con la propria fantasia, ciò che invece si ha leggendo un libro.

Devo ammettere di non essermi mai accostata a questa forma di “arte” se non con pregiudizio, considerandola poco intelligente ed un prodotto per un pubblico maschile di gusto facile. Sicuramente, fino a questo momento, ho conosciuto quella parte di produzione di scarsa o indubbia qualità.

Grazie ad alcune persone, da un paio di mesi ho guardato al fumetto con occhi diversi riuscendo a cogliere l’interazione di pensieri, sensazioni e gusti di più persone, ed a comprendere come ogni tratto, ogni sfumatura nasca da una profonda ricerca, analisi e passione per il proprio lavoro. 

Se da un lato il fumetto può fermare una parte di fantasia, dall’altro si viene a creare uno scambio emozionale sia con gli autori che con i loro personaggi. Si sente un fluido creativo “attuale” che in tempo reale passa attraverso tante persone. Quindi il fumetto, per chi riesce ad avvicinarlo senza pregiudizi, può diventare un grande mezzo di aggregazione, affrontando i più svariati temi, da quelli fantastici a quelli reali a quelli culturali etc.

Il primo di essi a cui mi sono avvicinata è stato ‘CyberSix’ (fumetto realizzato da Carlos Trillo e Carlos Meglia per la EURA Editoriale) opera che racconta di un personaggio femminile che, vivendo situazioni di alienazione sociale scaturiti da imposizioni e conformismi, è costretta, durante il giorno, a celarsi sotto i panni di un malinconico professore, amante della letteratura: ‘Seidelman.

L’autore riesce a tirar fuori, in modo ammirevole un profilo psicologico femminile molto accurato e sottile. Il rapporto tra Cybersix e ‘Meridiana’, la sua città, è molto forte, fatto di similitudini e di contrasti: la città stessa è vista come un organismo studiato in i suoi particolari, che di giorno vive la sua vita ‘normale’ e di notte quella ‘diversa’. Il dualismo è presente in tutta l’opera e gli avvenimenti nascono da una continua lotta tra il bene ed il male che c’è in ogni essere vivente, con il prevalere alterno dell’uno o dell’altro. L’architettura goticheggiante, i toni scuri, le ombre sono il regno di Cybersix.

Da una città reale come Meridiana, la mia lettura è passata al mondo dei sogni ed al suo signore ‘Sandman’, di Neil Gaiman.

Questo personaggio scoperto attraverso la lettura di ‘Il gioco della vita’ (ed. GENERAL Press), ‘ Un sogno di mille gatti’ e ‘Sogno di una notte di mezz’estate’ (ed. COMIC ART), è molto affascinante per l’alone di mistero che lo circonda e soprattutto per la sua eterna malinconia. Orfeo è l’Eterno che silenziosamente è testimone delle persone e delle cose, che passano attraverso il tempo ed il mondo dei sogni. Sandman mi fa pensare ad una quercia millenaria che domina tutto, vede tutto, ma non può fermare nulla, ed ogni cosa che le passa vicino, lascia un segno indelebile sulla corteccia (‘Il gioco della vita’, cap. V, pag. 34) e poi … RIMANE LA SOLITUDINE. 

Nel volume ‘Il Gioco della vita’ l’analisi  psicologica è un elemento molto forte. Viene analizzato il rapporto tra la vita dei sogni e quella della realtà, mettendo in evidenza come l’uomo, molte volte, realizza dormendo i suoi più grandi desideri ed i suoi più grandi conflitti. ‘Barbie’ vive la vita senza appropiarsene, non riuscendo ad accettare il fatto di non essere diventata la principessa che desiderava da bambina. E’ necessario che il sogno entri nella realtà e la costringa a tornare nel mondo onirico per affrontare il suo più grande nemico se stessa. E’ chiaro, senza fare retorica ne psicologia spicciola, che ognuno di noi prima o poi deve affrontarsi e trovare l’equilibrio?

Ci sono, quindi, tantissimi spunti per fare riflessioni personali ed anche considerazioni di una certa consistenza, dalla lettura di Sandman, che eludono sicuramente dal mondo privo di cultura ed introspezione che credevo d’incontrare sfogliando un fumetto. 


E vista che nell’articolo precedente erano citati sia le edicole e la distribuzione e sia l”Editore Comic art ci sembra opportuno per chiudere ‘il cerchio’ proporre l’intervista che quell’anno il nostro amico, collaboratore e giornalista Massimo Todaro (che a quel tempo scriveva sul settimanale Centonove) fece a Rinaldo Traini.

“Internet si espande a macchia d’olio coinvolgendo anche l’editoria di fumetti. La Comic Art ha aperto da poco il suo sito. Di questo e altro abbiamo parlato con Rinaldo Traini, concludendo così l’intervista iniziata a novembre del 1995.

la battaglia è iniziata

di Massimo Todaro (agosto-settembre 1996 )

Durante l’edizione di Maggio di Expocartoon (del 1996, NdR), la Comic Art ha presentato al pubblico il suo sito Internet ed i programmi editoriali collegati a tale iniziativa.

In passato – esordisce Rinaldo Traini si è identificato nella televisione il principale nemico del fumetto. Adesso, con l’avvento delle nuove tecnologie dell’elettronica e dell’informatica, si sono aperti nuovi orizzonti comunicativi ed il nemico del fumetto viene spesso identificato con Internet. Noi di COMIC ARTci siamo posti il problema di sfruttare la grande rete come fatto positivo per la diffusione dei fumetti e, insieme agli amici di Utopia, ci siamo lanciati in questa avventura“.

Utopia è una rivista informatica, cioè che si può consultare solo attraverso internet, che parla di fumetti, dove si trovano tante notizie anche riguardo ad Expocartoon ed alla Comic Art.

Il progetto specifico di Comic Art -riprende Traini- è quello di rilanciare a livello internazionale, attraverso i canali informatici, il catalogo ormai unico al mondo della nostra casa editrice. Senza falsa modestia, non esiste al mondo un editore che, come noi, abbia prodotto tanti fumetti, delle serie ormai storiche, in ordine cronologico. Questo enorme catalogo però, rischia di essere relegato al solo settore degli amatori, un migliaio di appassionati, che ci sostengono.

Per renderlo invece fruibile agli appassionati collezionisti di tutto il mondo, abbiamo decisdo di rivolgerci ad internet. Il catalogo che si consulta su Internet sarà diverso da quello a cui erano abituati i nostri soci, intanto sarà in italiano ed in inglese, riporterà i prezzi dei volumi anche in dollari e sarà strutturato in modo che si possano reperire i volumi in funzione delle cronologie.

Un po’ come il Comic Art Book: per ogni personaggio avremo in testa il suo profilo, poi i profili con foto dei vari autori, infine la cronologia che parte dalla sua nascita, divisa per storie, con a fianco il numero delle strisce o delle tavole domenicali o degli albi, infine, in quale libro della Comic Art si trovano. Avremo cioè un modo certo per ricostruire una cronologia. Per ogni elemento della cronologia si individuerà la copertina del libro che lo contiene insieme alle sue caratteristiche tecniche come il numero delle pagine, la rilegatura ecc”. 

Copertina del n. 139 della rivista Comic Art, numero di maggio 1996
Copertina del n. 139 della rivista Comic Art, numero di maggio 1996

Chi pensate che potranno essere i nuovi clienti della Comic Art?

Secondo me – riprende Traini-, questa iniziativa ci permetterà di avere una clientela internazionale. Potremo raggiungere i collezionisti di tutto il mondo, che sono centinaia di migliaia e sono distribuiti in luoghi disparati; inoltre, essendo internet frequentatissima, non è detto che non si possano trovare nuovi sbocchi anche tra i giovani e meno. giovani abituali frequentatori della rete“.

A questo punto è lecito chiedersi se questa iniziativa non sia, per certi versi, dettata da quel malcontento nei confronti del canale distributivo delle edicole, già evidenziato in altre sue recenti dichiarazioni.

II canale delle edicole è in crisi e lo dimostrano i successi legati a tutte le altre forme di distribuzione alternativa, mi riferisco in particolare alle librerie specializzate ed alle mostre mercato. Probabilmente, anche Expocartoon può essere vista come una enorme edicola, articolata e, oserei dire, anche colta. Chi viene qui ha la possibilità di accedere al mondo dell’intrattenimento e del fumetto, di comprare gli albi che preferisce e di incontrare autori ed editori di persona.

Tutto ciò in edicola non è più possibile; l’edicola è un punto di distribuzione obsoleto. Nel secolo scorso, l’edicola era un carrettino che distribuiva i quotidiani (che erano non più di due o tre); adesso invece riceve migliaia di pubblicazioni al giorno. Non è più tollerabile che una lobby di 30.000 giornalai tenga bloccata la distribuzione e la circolazione delle idee nel nostro paese e spero che l’attuale governo del paese riprenda in considerazione la proposta di liberalizzare i punti vendita della stampa“. 

Se seguiteremo ad avere in piedi la legge 416 -continua Traini- che stabilisce che gli edicolanti sono gli escuusivisti per la vendita di periodici, noi piccoli editori faremo una brutta fine; l’unica possibilità è quella di crearci un circuito di vendita alternativo. I fumetti in edicola stanno male, vengono dati ad una persona che, il più delle volte, non ci capisce niente, che se ne frega e che, forse, li disprezza anche. E’ impensabile che prodotti, spesso geniali, frutto del lavoro di professionisti che scrivono, disegnano, impaginano, stampano ecc., investendo grossi capitali ed energie, finiscano poi in un chioschetto da due metri per due, insieme ad altre migliaia di prodotti, gestito da qualcuno che non fa altro che mettere tutto da una parte, se c’è un acquirente, bene, altrimenti chi si è visto si è visto.

E’ inutile seguitare a difendere la categoria dei giornalai così, per una specie di errato modo di proteggere quelli che ci sembrano dei lavoratori modesti. Bisogna che facciamo capire ai sindacati confederati che la devono smettere di proteggere le lobby. Dobbiamo poter proporre le nostre pubblicazioni al pubblico e, per arrivarci, occorre studiare i più moderni mezzi di marketing.

Ecco un altro concetto che tengo a precisare: il marketing deve servire a vendere i prodotti mentre non è marketing il non fare più disegnare le pistole tra le mani di Topolino, questo è un modo di limitare la creatività degli autori. Per vendere serve che le nostre pubblicazioni finiscano nelle mani di persone specializzate, esperte e che incentivino l’acquirente a scegliere tra tutta la produzione che il panorama fumettistico offre”.

Vuole dire forse che, allo stato attuale, non sono concesse le stesse opportunità a tutti i fumetti?

“Noi sappiamo benissimo che ci sono editori che vengono privilegiati, che stanno sempre in prima fila, e che ce ne sono altri, quasi sempre esordienti, che finiscono sotto al banco senza alcuna chance di vendita. Inoltre, con la situazione attuale il fumetto in generale ha poche possibilità di sopravvivenza; l’edicola è ormai un bazaar che vende videocassette, palloncini, pasta ecc.

E pensare che la legge 416 stabilisce che ai giornalai non è consentita la vendita di altri prodotti come giocattoli o videocassette pornografiche. Come vedete si tratta di una vera e propria battaglia che io porto modestamente avanti attraverso la mia rivista da 6.000 copie di vendita; poi, chi vuole mi segua.

E’ una battaglia difficile, che va contro grossi interessi, ma deve essere portata avanti e bisogna prendere coscienza della realtà in cui ci troviamo, cioè del fatto che vogliamo arrivare al pubblico senza che nessuno ci ostacoli e, in una società democratica come quella in cui ancora credo ci troviamo, penso che le cose possano cambiare”.

Alle parole di Rinaldo Traini vorrei infine aggiungere alcune considerazioni personali: quanti di voi, come me, si ritrovano ogni giorno a dover frugare tra riviste pornografiche, videocassette e fascicoli di enciclopedie per riuscire a reperire i propri fumetti preferiti?

Quante volte anche a voi è capitato di sentirsi dire che quel tale fumetto non è stato neanche ritirato dal distributore perché tanto non lo chiede nessuno oppure perché poi, dopo due giorni, si andava tutti in ferie?

E quante volte ancora, dopo aver faticosamente reperito gli albi desiderati, magari giunti a casa, ci si è resi conto che quello scellerato dell’edicolante, non si capisce bene per quale segreto motivo, ha “violato” l’albo della nostra collezione con una orribile sigla a penna e dei numeretti?

E ancora, chi di voi si è sentito dire dal proprio edicolante che quell’albo, ridotto da far pena, con la copertina piegata o rigata da un taglierino, secondo lui è in buone condizioni e, se lo avete già pagato, neanche ve lo cambia?

Certo l’aspetto esteriore conta relativamente rispetto ai contenuti ma perché un albo a fumetti deve essere venduto da qualcuno che non gli concede neanche la dignità di essere nuovo almeno fino al momento in cui viene letto per la prima volta? 

 


L’INTERO NUMERO OTTO DI FUMETTOMANIA

File written by Adobe Photoshop? 5.0

LO POTETE VISUALIZZARE E SCARICARE DAL SITO DALL’APP HyperComix


NOTE EXTRA

FUMETTOMANIA INDEX 1990 -2021

ovvero, tutte le informazioni e tutti i contenuti relativi ai 20 numeri pubblicati della rivista cartacea Fumettomania.

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