Nel 2024 stiamo ripubblicando in digitale tutti gli articoli estratti dal n. 11, della nostra amata pubblicazione, che risale a dicembre 1998; con quel numero l’associazione iniziava un lungo percorso (l’idea di base era quella di dedicarsi a temi specifici), che durò fino al 2010. Con il n. 11 ci fu il ritorno ad una copertina vera e propria, le pagine passavano da 20 a 32, anche se la tiratura rimase invariata (cioè circa 350 copie).
Anche se con lentezza trasferiremo in digitale gli articoli tratti della nostra fanzine cartacea (1990-2012).
Oggi, in occasione della Festa della Liberazione, presentiamo un articolo di Michele Ginevra, responsabile del Centro fumetto “Andrea Pazienza“, con sede a Cremona, che più volte è stato partner della nostra Associazione, ed è uno dei sostenitori del BAM FUMETTO. Michele scrive dei racconti di guerra realizzati negli anni 90 da un grande autore indipendente, Aleksandar Zograf, pseudonimo del serbo Sasha Rakezic.
I precedenti articoli tratti dal n. 11 cartaceo hanno riguardato: l’intervista agli autori messinesi di The Funky; un articolo sulle varie autoproduzioni del 1997-98, tra cui spiccavano le produzioni the Bonerest (con l’esordio di Matteo Casali e Giuseppe Camuncoli) e quelli della Factory; un testo legato alla Bonelli editore; ed una riflessione sul Cavaliero Oscuro, The Batman (che fece il suo esordio nel marzo-maggio del 1939, cioè 85 anni fa, NdR), ed infine una riflessione sulla produzione Marvel de fine anni novanta.
Come sempre, buona lettura
Mario Benenati, curatore del sito Fumettomania Factory Magazine
Il sommario del n. 11 è riportato di seguito
- 2 editoriale di mario benenati
- 3 The Funky: intervista agli autori e recensione
- 5 Un anno di Autoproduzioni
- 6 Zero Tollerance: gli ultimi capolavori Marvel
- 6 Chi è Batman?
- 8 Nuvole a Cremona: chiacchierate con Stefano Ricci, Giovanna Anceschi, Massimiliano De Giovanni,
- Otto Gabos, Vanna Vinci, Carlo Ambrosini e Claudio Chiaverotti
- 14 In principio era Tex
- 16 Portfolio
- 18 Intervista a Stefano Benni e Impressioni sullo spettacolo ‘Sconcerto’
- 20 Sognando la realtà realizzando i sogni
- 21 Zograf, racconti di guerra (che stiamo pubblicando oggi)
- 21 Spazio indipendenti
- 22 Recensioni:
- Tex e Martin Mystère
- 24 Recensioni Manga:
- Ushio e Tora; e Berserk
- 26 Voce alle fumetterie: Intervista ad Alex Bertani
- 28 L’indiscutibile Supremazia di Alan Moore
- Anticipazione: Jonathan Steel
- 31 Sulle tracce di Fumettomania
- 31 Bilal e Ade Capone
ZOGRAF
Racconti di guerra
di Michele Ginevra – Centro Fumetto “Andrea Pazienza” (ottobre 1998)
Aleksandar Zograf, pseudonimo del serbo Sasha Rakezic rappresenta uno dei casi più interessanti uno dei casi più interessanti del fumetto internazionale contemporaneo. Possiamo tutti credere, se vogliamo, che nel mondo moderno ognuno abbia le stesse possibilità… In realtà, gli autori che lavorano in paesi come Stati Uniti, Francia, Italia, Argentina, Spagna hanno ovviamente maggiori occasioni. Infatti, quanti autori polacchi conosciamo? E quanti messicani o norvegesi? Eppure anche in quei paesì si leggono i fumetti…Zograf partiva svantaggiato. Inoltre, l’autore proviene da un paese finito sotto sanzioni in quanto ritenuto principale responsabile della guerra civile che ha devastato la ex Jugoslavia.
Nonostante le condizioni avverse, Zograf non ha rinunciato ad esprimersi, scegliendo proprio il linguaggio del fumetto. Incredibile come l’ha scoperto. Negli anno ‘80, da giovane giornalista rock, si recò in Inghilterra. Ma, per motivi mai chiariti, venne espulso in quanto proveniente dalla Jugoslavia. Durante il viaggio di ritorno, passò dalla Germania, dove scoprì i fumetti della Kitchen Sink. Allora Zograf si rese conto che con i fumetti si potevano fare anche cose diverse da Tex e Alan Ford (molto noti nel suo paese).
L’autore nasce in quel momento. La sua forte vocazione gli permise di farsi ben presto conoscere. In mancanza di spazi dove pubblicare, Zograf iniziò (e continua tuttora) a produrre gli “Alas Comics” piccolissimi albetti, fotocopiati su carta di colore diverso, dove l’autore propone le sue storie di guerra civile e le sue visioni ipnagogiche. Le prime l’hanno reso famoso. Le seconde gli hanno fornito impreviste occasioni professionali. Zograf si afferma definitivamente nel 1996, quando esce il primo albo della collana Psychonaut, per FANTAGRAPHICS. Nello stesso anno, una sua breve opera viene pubblicata sulla rivista MANO. I temi d’attualità affrontati nei suoi fumetti attirano l’attenzione. Anche perché si tratta di una testimonianza diretta dell’accaduto.
La vita dei civili durante la guerra, la penuria alimentare, il senso dell’abbandono, le bugie dei media, l’inflazione, la speranza della pace, il ruolo delle grandi potenze, l’emigrazione indotta negli altri paesi occidentali… Tutte cose di cui sentiamo parlare anche noi in TV. Ma lette sugli albi di Zograf acquistano un senso diverso. La notizia degli accordi di pace di Dayton, recitata al giornale, sembra lontana, aliena dalla nostra vita quotidiana. La tavola a fumetti incentrata sullo stesso episodio, al contrario, da una sensazione di reale. E° vita vissuta. L’autore ci regala un poco della sua anima. Leggendo le sue opere, il già citato Psychonaut, oppure la recente antologia Dream Watcher della Slab-O-Concrete Publications o l’italiano “Diario” uscito su Schizzo Presenta n.9, possiamo apprezzare il suo segno, mutuato dal Crumb più underground, ma caratterizzato da posture e inquadrature particolari.
Se l’underground voleva provocare e divertire, mettendo in scena il modo di vivere delle nuove generazioni antagoniste, Zograf parte proprio da quella lezione grafica per proporre una realtà il cui non senso è palese. Le deformazioni corporee, le inquadrature angolate o distorte, i bordi spezzati delle vignette, il nero dominante, gli occhi cerchiati, l’utilizzo di simboli grafici… Zograf costruisce uno stile nuovo e originale, partendo dalle sue esigenze narrative ed espressive. Ed ecco allora le visioni ipnagogiche, illustrazioni e strisce, con cui l’autore tenta di mettere sulla carta i sogni fatti prima del risveglio. Tralasciando le possibili considerazioni psicanalitiche, osserviamo che lo stile di Zograf raggiunge articolazioni estreme.
Narratore e artista, così possiamo definire un autore umile ma intraprendente, che merita ampiamente l’attenzione ricevuta.
NOTE A MARGINE
Nel sito del Centro Fumetto “Andrea Pazienza” potrete trovare i nuova fumetti da loro pubblicati sotto la direzione artistica di Roberta (SAKKA) Sacchi.
«Il quaderno di Radoslav e altre storie della seconda guerra mondiale» è, in ordine di tempo, l’ultima sua graphic novel pubblicata due anni fa (2022, NdR) per 001 Edizioni.
L’INTERO NUMERO UNDICI DI FUMETTOMANIA
L’Associazione FUMETTOMANIA FACTORY – APS, che opera dal 1991 a livello nazionale – senza mai dimenticare le attività svolte nel territorio della propria sede operativa a Barcellona P.G., – ha come finalità la promozione, la divulgazione e la valorizzazione delle tematiche correlate al linguaggio del fumetto.
La “mission” di Fumettomania, è quella di attrarre ragazzi di tutte le età promuovendo progetti a loro dedicati, che parlino di argomenti attuali e coinvolgenti, utilizzando il fumetto, che si profila come forma d’arte autonoma che contiene in sé il codice linguistico della letteratura (le parole), le sue modalità di fruizione, ma anche la sequenzialità del cinema e l’attenzione figurativa delle arti visive tradizionali.
L’impegno dell’Associazione – a 33 anni dalla fondazione – è quello di diffondere la cultura del Fumetto e, fra i nostri obiettivi, c’è la volontà di continuare i progetti culturali e sociali sul territorio con laboratori rivolti a giovani appassionati e alle scuole, mostre personali e collettive dedicate al fumetto, all’illustrazione e affini, presentazioni di fumetti ed incontri con gli autori
NOTE EXTRA
FUMETTOMANIA INDEX 1990 – 2012
ovvero, tutte le informazioni e tutti i contenuti relativi ai 20 numeri pubblicati della rivista cartacea Fumettomania.