Recensioni d’archivio: Ushio&Tora e Berserk (da Fumettomania n.11, dic. 1998)

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FUMETTOMANIA STORY
Nuovo articolo della fanzine cartacea Fumettomania (1990-2012), in versione digitale, estratto dal n. 11 della nostra pubblicazione cartacea, che risale a dicembre 1998; con quel numero l’associazione iniziava un lungo percorso che durò fino al 2010 (l’idea di base era quella di dedicare ogni numero ad un tema specifico, e si concretizzò meglio con il n. 12 e con i seguenti).
Con il n. 11, inoltre, ci fu il ritorno ad una copertina vera e propria, le pagine passavano da 20 a 32, anche se la tiratura rimase invariata (cioè circa 350 copie).

Oggi presento due articoli dedicato a due personaggi importanti del fumetto giapponese: Ushio&Tora e Berserk.
I testi di queste recensioni erano a cura di Ambrogio Isgrò e Carmelo Floramo, entrambi appassionati lettori di manga. Chissà quanti giovani lettori di manga ci sono Barcellona P.G., ci piacerebbe conoscerli nelle prossime settimane.

Come sempre, buona lettura
Mario Benenati, curatore del sito Fumettomania Magazine on line

Per chi ci legge la prima volta, i precedenti articoli tratti dal n. 11 cartaceo hanno riguardato: due testi su Tex e Martin Mystère; un incontro-intervista con Massimiliano De Giovanni, Otto Gabos e Vanna Vinci; l’incontro con Stefano Ricci e Giovanna Anceschi, l’intervista al compianto Carlo Ambrosini (morto il 3 novembre del 2023) e a Claudio Chiaverotti (del 1998, NdR), una recensione-panoramica sui racconti di guerra realizzati negli anni 90 da un grande autore indipendente, Aleksandar Zograf, pseudonimo del serbo Sasha Rakezic, una riflessione sulla produzione Marvel de fine anni novanta, una riflessione sul Cavaliero Oscuro, The Batman (che fece il suo esordio nel marzo-maggio del 1939, cioè 85 anni fa, NdR), un testo legato alla Bonelli editore, un articolo sulle varie autoproduzioni del 1997-98, tra cui spiccavano le produzioni the Bonerest (con l’esordio di Matteo Casali e Giuseppe Camuncoli) e quelli della Factory; e l’intervista agli autori messinesi di ‘The Funky‘.

Il sommario del n. 11 è riportato di seguito

MANGA D’ITALIA: CHE M’IMPORTA DEL FANGO

di Ambrogio ISGRO’ (ottobre 1998)

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STAR COMICS – USHIO E TORA 19, TECHNO 51 (copertine estratta dal sito fumetto-online

Questo è più bel manga apparso in Italia… e con questa “sparata” (termine siciliano per indicare “affermazione importante o clamorosa”, NdR) potrei già chiudere questa recensione. Ma le “sparate” vanno argomentate. Che cos’ha di così bello Ushio & Tora da essere superiore a Video Girl Ai, Alita, Bastard!, Dragon Ball e compagnia cantando?
Semplice: è un capolavoro!!

Certo, arche l’opera di Kazuhiro Fujita ha i suoi difettucci, ma questi scompaiono di fronte a storie così emozionanti!

Proprio per ‘tagliare al testa al toro’ partiamo subito dal principale oggetto di critica all’operato dell’autore: il suo tratto. Efettivamente alcune tavole potevano essere più curate ma:
1) è innegabile il miglioramento di Fujita col passare dei numeri,
2) i disegni rendono benissimo sia l’atmosfera horror nelle scene d’azione che l’ilarità ni quelle deformed;
3) un fumetto esteticamente perfetto ma “vuoto” nella sostanza non serve a nessuno;
4) all’autore giapponese non si può negare l’impegno, visto che per la copertina di un volumetto impiega anche 8 ore.
E poi nelle espressioni dei personaggi si coglie tutto l’amore che Fujita prova per loro.

Ma vi devo parlare della storia che viene narrata in questo manga e delle emozioni che essa regala, di un ragazzino molto vivace che trova una lancia nella cantina di casa sua, di un mostro sanguinario che diventa il suo migliore amico, di monaci, mostri, amori, armi, avventure.

Ushio &Tora è la storia di un iniziato (Ushio appunto) e del suo cammino fino alla prova finale (lo scontro con La Maschera Bianca) in compagnia di un mostro arancione (Tora, in italiano tigre) e della Lancia della Bestia, che lo trasforma quando deve combattere. Ma è anche li racconto dell’amore tra Ushio e l’amica Asako, del rapporto tra Tora e Mayuko, del gravoso destino di alcune donne e dei monaci della confessione Kouhamei. Ma è soprattutto un fumetto che miscela azione, orrore, divertimento e sentimenti perfettamente.
Fujita si è ispirato dichiaratamente alla tradizione fumettistica del Sol Levante. nella quale le saghe piene di mostri non mancano (si pensi a Go Nagai); ma qui questi non sono alieni o demoni infernali, sono esseri che vivono accanto a noi, ma la cui presenza è da noi stessi ignorata.

Ushio&Tora-cover n. 1- Perfect Edition (Star comics)
Ushio&Tora-cover n. 1- Perfect Edition (Star comics)


Infatti i mostri in Ushio&Tora non sono solo bestie sanguinarie che provano piacere a torturare ed impaurire gli esseri umani, ma anche esseri che spesso agiscono per vendetta contro chi (noi) il scaccia distruggendo i loro sentimenti e/o il loro habitat naturale. Tristissime sono infatti al storia di Juro, il più giovane delle Bestie del Vento, e l’interpretazione della leggendaria figura della Donna delle Nevi alla cui lettura vi rimando.
D’altronde questo manga è infarcito di momenti toccanti, tra gli altri non può non rimanere impresso nella mente di ogni lettore quello in cui Ushio&Tora domanda a Nagarein tutta la sua vita, quante volte può riuscire un uomo fermare le lacrime di una donna?” …chi non vorrebbe trovarsi al suo posto a pronunciare queste parole ?!?
Ushio si dimostra sempre generoso e coraggioso e spesso tenta di convincere chi ha di fronte che lo scontro non è unica soluzione anche se a volte può sembrare quella più giusta. Egli parla agli altri, siano essi mostri, monaci, o latro, col cuore in mano, tentando di convincerli che vale la pena andare oltre le apparenze, cercare di stabilire un contatto con gli altri, anche se spesso risulta molto difficile perché chi è diverso viene sempre visto con timore, misto a odio (come Ushio sperimenta sulla propria pelle).

Molto particolare è il rapporto del protagonista con la Lancia della Bestia. Mai il legame tra arma e guerriero è stato così profondo: l’uno senza l’altro non potrà adempiere alla propria missione, cioé distruggere La Maschera Bianca. Come Thor ha bisogno del Mjolnir, Ushio ha bisogno della sua lancia, ma qui il rapporto tra eroe e arma giunge ad un livello più evoluto rispetto a quello tra i dio nordico e il suo martello: la Lancia della Bestia è viva e chiede al ragazzo l’anima in cambio della forza necessaria per combattere e trasformarsi in samurai.

Se questo ragazzino appartiene alla stirpe dei Kenshiro, il suo fedele compagno Tora ricorda gli eroi “sanguinari” (di cui é piena la storia del fumetto (specie dagli anni ’80 in poi): il nostro Saltalungo è facilmente accostabile ai vari Vegeta, Wolverine, Devilman… insomma a quei personaggi che trovano piacere nello scontrarsi con qualcuno per dimostrare le proprie capacità e che si lasciano andare completamente nella battaglia, vero scopo della loro esistenza… quel personaggi che (diciamolo una buona volta!) risultano più affascinanti degli eroi “senza macchia” che spesso sono protagonisti dei fumetti (difatti Tora è stato il personaggio più gettonato dai fan giapponesi dei manga, battendo Ushio). Ad aumentare le simpatie per Azafuse/Tora ci sono le sue manie di grandezza ed il suo rapporto con la tecnologia moderna. La belva assatanata diventa così un “gattone” che pasticcia con gli oggetti che non conosce, ad esempio spacca un televisore perché dentro vi appare un samurai) si scopre ghiotto di “burghi” che Mayuko (una delle sue “prede”) provvede a fornirgli.

Tanti altri sono i personaggi che incontra Ushio durante il suo lungo cammino, tra gli altri mi piace citare Hyo un oscuro cacciatore di mostri che vuole vendicare al sua famiglia), il monaco maledetto Kyoura, i simpatici Katavama e Kasami, e , per non far torto a nessuno (ma soprattutto per invitarvi a scoprirli da soli), mi fermo qui.

Per chi volesse saperne di più sull’autore, e sulla sua personale visione della sua opera, vi rimando all’intervista pubblicata su Kappa Magazine – (vi consiglio di leggerla però solo dopo aver finito li manga per non rovinarvi qualche sorpresa). Insomma: questo fumetto ha avuto uno straordinario successo in Giappone (tra le altre cose sono usciti OAV, CD musicali e videogames tratti dalle avventure di Ushio& Co.), Fujita è considerato una delle stelle emergenti del panorama fumettistico (ma sarebbe meglio indicarlo come una stella già affermate) e la sua nuova opera è una delle più attese dal fan nipponici (e non solo…), e se tutto ciò (compreso nel suo piccolo, questo articolo) non bastasse a convincervi a procurarvi già da subito qualche numero di Ushio & Tora, aspettate la ripubblicazione delle prime storie uscite a suo tempo per la defunta Granata Press), che la Star Comics farà uscire a partire da ottobre 1999 (un po’ tardi per la verità): sono sicuro che la lettura di queste storie basterà da sola a convincervi della straordinaria bellezza di questo manga.

Alla prossima.

P.S. Per scoprire il perché di questo titolo dovete leggervi attentamente li fumetto, fatemi poi sapere se è azzeccato…

Ushio&Tora-cover n. 9- Perfect Edition (Star comics)
Ushio&Tora-cover n. 9- Perfect Edition (Star comics)

Info minime sulla serie (Fonte wikipedia)

AutoreKazuhiro Fujita
EditoreShogakukan
RivistaWeekly Shōnen Sunday
Targetshōnen
1ª edizione24 gennaio 1990 – 23 ottobre 1996
Tankōbon33 (completa) Gaiden
Editore it.Granata PressStar Comics
Collana 1ª ed. it.Z Compact (1994-1995)Techno (1997-1999)Turn Over (2000-2002)
1ª edizione it.gennaio 1997 – settembre 1999
Periodicità it.variabile
Volumi it.33 (completa) (+1, Star Comics)

MANGA D’ITALIA: IL GUERRIERO OSCURO

di Carmelo FLORAMO (ottobre 1998)

Cover n. 1 di Berserk
Version 1.0.0

Berserk, di Kentaro Miura, narra l’avventura di Gatsu il misterioso guerriero nero dal braccio meccanico, portatore di un oscuro marchio malefico, e della sua incessante ricerca dei cinque della Mano di Dio (ed in particolar modo di Grifis, con il quale li protagonista sembra avere uno strano rapporto). Al lettore più ignaro, questo potrebbe sembrare il solito manga pseudo-fantasy incentrato sulle avventure del suo protagonista che uno dopo l’altro sconfigge i suoi nemici fino a conseguire il suo obiettivo, giungendo così al più classico lieto fine.

In realtà Miura, nel cui curriculum è d’obbligo ricordare la sua collaborazione con Buronson (Ken Il Guerriero), dopo una partenza non troppo esaltante, finisce per affascinare i suoi lettori in una saga spettacolare ricca di azione, sentimento, humor, erotismo ed una buona dose di splatter che non deludono i mangofili più esigenti.

L’opera, divisa in varie parti narrative ed ambientata in un mondo medievaleggiante, si apre con l’apparizione di Gatsu uno straordinario e violento combattente cieco di un occhio, dotato di un braccio meccanico che al suo interno nasconde un micidiale cannone, avente un misterioso marchio sul collo ed uno spadone che di certo non passa inosservato.

Il guerriero nero nel suo viaggio attraverso i vari villaggi, costantemente ostacolato da mostruose creature attratte dal suo marchio, affronta coloro che hanno avuto rapporti con la Mano di Dio (una misteriosa associazione mistica, che guidata dal principio di casualità – il bejelit- fa accedere alcuni uomini, coloro che dimostrano una particolare forza di volontà in cambio della loro anima, ad un potere superiore, mutandoli in orrendi mostri, che sotto umane spoglie terrorizzano la popolazione). Ben presto il lettore si troverà immerso in un’atmosfera tetra e drammatica, ispirata ai terrori dell’anno Mille, ai quali l’autore si sarà sicuramente rifatto, e che vengono da lui descritti con una semplicità d’immagine, ma anche con una cura dei particolari tipica del classico romanzo storico.

Molto evidente è anche il richiamo alla mitologia nordica: Miura pone come protagonista il Berserker, mitologico guerriero, implacabile ni battaglia e protagonista di innumerevoli leggende. Secondo la tradizione il termine Berserker, la cui etimologia indica colui che veste la pelle del lupo/orso (la questione qui é alquanto controversa, perché mentre la traduzione letterale vuole che l’animale in questione sia il lupo, le testimonianze storiche parlano anche di guerrieri orso), era appunto un guerriero che, vestendosi della pelle dell’animale ne assumeva la capacità e la furia omicida. Il Berserk di Miura è invece un uomo come tutti gli altri che vede nello scontro estremo, nella lotta oltre ogni possibilità li suo unico motivo di vita, e che è spinto da quel marchio che lo vorrebbe morto ad un incessante lotta per la sopravvivenza.

s-l1200_Berserk n. 14-edizioni Planet Manga- Panini
s-l1200_Berserk n. 14-edizioni Planet Manga- Panini

La storia, che fin qui risulta più che appassionante e che con la sua componente drammatica ha legato a se la stragrande maggioranza del lettori, è migliorata nella seconda parte della narrazione. Infatti, dopo averci presentato l’attuale situazione di Gatsu, la vicenda si apre ad un lungo ed emozionante flashback, – iniziato nel sesto volume della serie e non ancora conclusosi, teso a narrarci la nascita e l’evoluzione del guerriero nero, della sua straordinaria abilità combattiva, della sua profonda tristezza e della sua rivalità con Grifis.

Quale terribile infanzia può essere quella di un bimbo nato dal cadavere della madre, cresciuto presso un gruppo di mercenari che fin dalla più tenera età lo hanno allevato all’arte della guerra, adottato da un padre che avendolo in odio lo ha lasciato violentare da un compagno a armi, e che, considerato una fonte di sventura, viene perseguitato dalle medesime persone che lo avevano allevato. Questo è solo l’inizio di quella lunga serie di esperienze che hanno segnato la vita di Gatsu e che lo accompagneranno per il resto della sua vita.
Iniziato all’arte della guerra, fa di quest’ultima il proprio mezzo di sussistenza; sempre come mercenario farà la conoscenza della squadra dei Falchi, il più giovane ed abile corpo di mercenari delle Midlands, e di Grifis, loro capo, che, dopo aver sconfitto Gatsu in duello, lo introdurrà nel gruppo.

Fra le vicende della vita del giovane guerriero le più mirabili saranno senz’altro: la rivalità con Caska, guerriera innamorata di Grifis e gelosa del suo rapporto con Gatsu; la maturazione del carattere del protagonista che ricomincia a vivere una vita più serena, trovando una famiglia nei suoi compagni d’armi e scoprendo aspirazioni prima sconosciute; infine l’apparizione di Zoddo “Nosferatu” guerriero immortale che introduce il paranormale nella vita di Berserk visto che durante la giovinezza Gatsu non affronta esseri soprannaturali, ma uomini come gli altri, i quali, pur non nutrendosi di carne umana come i mostri sono attratti da essa in modi altrettanto atroci e perversi.

Se al prima parte dell’opera trae li suo successo dai toni oscuri e da un primo assaggio che Miura offre delle vicende future, il successo di questa seconda parte consiste nell’accurata presentazione della vita del protagonista, una vita non troppo lontana da quella della nostra realtà quotidiana, che apre nel lettore timori sempre vivi. Particolarmente bella è la visione dell’età aurea del protagonista, che sembra essere ispirata alla rinascita carolingia, e che rende sempre più probabile una passione dell’autore per il periodo che va dal V al XIII secolo; non va sottovalutata neppure l’accuratezza che Miura impiega nella descrizione tecnica che fornisce di armi e fortificazioni, che non possono che risaltare agli occhi dei lettori più appassionati.

Cos’altro si può dire di Berserk se non che è un’opera molto bella e ben studiata che non può far altro che coinvolgere ed appassionare i cultori del genere, e che merita di essere letta perché la semplice descrizione per quanto appassionata sia non potrà mai renderle completamente giustizia.

Pochi sono i difetti di quest’opera, tra questi: il formato e i tempi di uscita che ne rendono esasperante la lettura e scoraggiano
molti lettori ed il comportamento di Gianluca Bevere (curatore della pubblicazione) che, dalle pagine della posta col suo atteggiamento non poco altezzoso rischia di far scemare la passione dei fans.

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Berserk n. 41-edizioni Planet Manga- Panini

Info minime sulla serie (Fonte wikipedia)

TestiKentarō Miura (1989-2021)Kōji Mori (2022-in corso)
DisegniKentarō Miura (1989-2021), Studio Gaga (2022-in corso)
EditoreHakusensha – Jets Comics, – Young Animal Comics
RivistaMonthly Animal House (1989-1992)Young Animal (1992-attuale)
Targetseinen
1ª edizione25 agosto 1989 – in corso
Periodicitàfino al 2006 bisettimanale, successivamente aperiodico
Tankōbon42 (in corso)
Editore it.Panini Comics – Planet Manga
1ª edizione it.agosto 1996 – in corso
Periodicità it.aperiodico
Volumi it.84 (in corso)

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La “mission” di Fumettomania, è quella di attrarre ragazzi di tutte le età promuovendo progetti a loro dedicati, che parlino di argomenti attuali e coinvolgenti, utilizzando il fumetto, che si profila come forma d’arte autonoma che contiene in sé il codice linguistico della letteratura (le parole), le sue modalità di fruizione, ma anche la sequenzialità del cinema e l’attenzione figurativa delle arti visive tradizionali.
L’impegno dell’Associazione – a 33 anni dalla fondazione – è quello di diffondere la cultura del Fumetto e, fra i nostri obiettivi, c’è la volontà di continuare i progetti culturali e sociali sul territorio con laboratori rivolti a giovani appassionati e alle scuole, mostre personali e collettive dedicate al fumetto, all’illustrazione e affini, presentazioni di fumetti ed incontri con gli autori


NOTE EXTRA

FUMETTOMANIA INDEX 1990 – 2012

ovvero, tutte le informazioni e tutti i contenuti relativi ai 20 numeri pubblicati della rivista cartacea Fumettomania.

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