Lo scorso 20 febbraio sono stato contatto, dalla dott.ssa sociologa Tiziana Tarsia in merito ad una iniziativa che si sarebbe svolta a Messina, città che sempre più frequentemente sta dando grande spazio alla cultura ed al Fumetto in particolare.
Pur se quattro delle cinque date si sovrappongono per il sottoscritto ad altri impegni (sul territorio di Barcellona e di Milazzo), Fumettomania ha deciso, di comune accordo con Tiziana, di raccontare questi eventi con degli articoli che pubblicheremo sul nostro sito-magazine.
Ecco il primo a cura delle studentesse Maria Chiara Aiello, Elena Chiappalone, Jessika Quattrone e Maria Chiara Verduci, che ringrazio.
Mario Benenati,
presidente dell’associazione di promozione sociale e culturale Fumettomania Factory APS
RACCONTARE STORIE TRAMITE I GRAPHIC NOVEL.
di Maria Chiara Aiello, Elena Chiappalone, Jessika Quattrone, Maria Chiara Verduci,
studentesse cds Scienze e Tecniche Psicologiche, dipartimento Cospecs, Università di Messina.
Introduzione
Il dipartimento Cospecs dell’Università di Messina insieme con alcuni Istituti superiori di Messina (ITS Verona-Trento, IIS Antonello, ITS Felice Bisazza, Liceo Ainis, IIS La Farina- Basile), il Centro Servizi per il Volontariato ETS di Messina, la Biblioteca Comunale “Cannizzaro” e il Sistema Bibliotecario sta promuovendo un ciclo di incontri di presentazione di graphic novel incentrati su tematiche sociali. Il primo incontro di presentazione è avvenuto presso la biblioteca Cannizzaro il 25 febbraio 2025.

Hanno conversato con il pubblico Tiziana Tarsia, sociologa e Francesco Parisi, mediologo. Nei successivi incontri il fumettista ospite di è stato Lelio Bonaccorso. Gli incontri hanno coinvolto studenti delle scuole e dell’università, insegnanti e volontari del servizio civile universale.
Il 6 marzo, durante l’incontro presso il liceo E. Basile, dopo una presentazione di Tiziana Tarsia si è discusso del contenuto del fumetto dal titolo “I Wanna live like Common people’’. Il Volume a fumetti ha mostrato uno spaccato della società in cui, grazie all’uso di microchip, è possibile avere super poteri e usufruirne nella vita quotidiana.
Il secondo incontro, con il fumetto dal titolo “Peppino Impastato’’, si è svolto il 12 marzo presso l’istituto Antonello dove con la collaborazione di Vincenzo Cicero (filosofo) e Rosario Ceraolo (direttore del CSV di Messina ETS); sono stati affrontati i temi della lotta contro le mafie ponendo l’attenzione alla storia di Peppino Impastato, ed hanno mostrato l’importanza di mantenere viva la memoria per una lotta verso la verità.
Gli incontri hanno evidenziato che il graphic novel non è solo mezzo di intrattenimento ma strumento utile per sensibilizzare e comunicare risultati di ricerca e coinvolgere emotivamente pubbliche diverse emozioni.
Con riferimento ai primi due incontri, Abbiamo realizzato una piccola intervista al fumettista Lelio Bonaccorso per avere maggiori informazioni.
1) Come sei arrivato a diventare fumettista?
“Per me, da piccolo, era una cosa diversa. Ricordo che mia mamma comprava Topolino, e io mi dedicavo ai miei disegni, invece che a leggere le storie. Da piccolo, mi raccontavano sempre storie, leggende e tante altre cose. Mia nonna, in particolare, era quella che mi raccontava tutto. C’era una tradizione, quando eravamo piccoli, di stare la sera accanto agli anziani e ascoltare le storie. Era un momento che tutti aspettavano, una tradizione che continuava nel tempo.’’
2) Quali Consigli daresti a chi vuole diventare fumettista?
“Un consiglio fondamentale è sicuramente informarsi, soprattutto parlando con chi già fa questo mestiere. È importante chiedere a chi ha esperienza, perché può darti consigli utili. Ma soprattutto, se davvero credi in ciò che vuoi fare, devi lottare per ottenerlo. Oggi molti pensano che basti fare un corso per diventare un artista, ma non è così. Come in ogni altro campo, ci vogliono impegno, sacrificio e tanta passione. Devi puntare alla qualità, sviluppare le tue capacità e, soprattutto, riconoscere i tuoi punti di forza.’’
3) In futuro, pensi che questa idea di superpoteri tecnologici possa diventare una realtà o resta una metafora per riflessioni più profonde sulla società e l’individuo?
“Oggi la tecnologia ha un impatto enorme sulla nostra vita. Molti reati vengono scoperti grazie a strumenti tecnologici, e anche il nostro comportamento è cambiato. Un tempo, per esempio, dovevi aspettare giorni per ricevere una risposta a una lettera, oggi invece possiamo rispondere in un istante. Questo ha ridotto drasticamente il nostro concetto di tempo. Siamo in un’epoca in cui il desiderio di accumulare ricchezza ci fa correre più che mai. Se prima si facevano cinque cose in una giornata, ora ne facciamo cinquanta. La velocità e l’efficienza ci stanno facendo perdere il contatto con ciò che è davvero importante.”
4) Ci racconteresti una delle principali sfide nel rappresentare la mafia in un fumetto senza cadere in stereotipi?
“È importante far capire a chi non è del posto che la mafia non è solo Il Padrino di Coppola, con la lupara, almeno non lo è più. Molti pensano che la mafia riguardi principalmente le zone del sud, dove c’è poca cultura, ma quelli che stanno al nord non si rendono conto che il problema è molto più complesso. La mafia si diffonde perché c’è paura, soprattutto legata al denaro, che spinge la gente a non denunciare.’’
Il prossimo incontro
Il prossimo incontro è previsto per lunedì 7 aprile alle ore 16:00 presso il Dipartimento Cospecs (via Concezione, 6 – Messina). Verrà presentato “”I disconosciuti. Vivere e sopravvivere al di fuori del sistema di accoglienza“. Saranno presenti Francesco Della Puppa, Università di Venezia e Tindaro Bellinvia, Università di Messina.