L’ospite che Filippo Marzo ha intervistato, con l’aiuto di Fabio Butera, è WALT SIMONSON, grande artista USA, amato dai lettori in particolare per le sue storie di Thor e dei Fantastici Quattro.
È un piacere per noi ospitarlo nelle nostre pagine.
Mario Benenati, curatore di Fumettomania Web Magazine
DAL NOSTRO INVIATO A MONTERREY (MESSICO):
INTERVISTA A WALT SIMONSON
di Filippo Marzo (con la collaborazione di Fabio Butera)
Filippo Marzo: Salve a tutti amici di Comics Reporter e Fumettomania, oggi abbiamo un incontro davvero epico e mitico: con il leggendario autore, scrittore e disegnatore, Walt Simonson.
Lo ricordiamo soprattutto per la sua run di Thor, dei Fantastici Quattro, di X-Factor. Creatore di personaggi e fumetti come Starslammers. Ha disegnato per le grandi major americane. Insomma, veramente un personaggio che ha fatto la storia del fumetto nel mondo.
FM: Salve Walt, come va?
Walt Simonson: Molto bene. Grazie per il vostro invito.
FM: Ok, grazie a te. La prima domanda è: come stai trascorrendo il periodo della quarantena?
WS: Facendo più sonnellini di quanto dovrei. Ho del lavoro che devo fare. Alcuni di questi disegni per alcuni miei amici, alcuni sono regali di matrimonio per altri. Sto disegnando delle commission, cosa che normalmente non faccio mai, ma ho accettato di farle data la situazione. E dovrei davvero lavorare al prossimo volume di Ragnarok, che è un fumetto che realizzo per la IDW. Per quanto ne abbia già sceneggiato buona parte, ho ancora molto da dover scrivere.
Principalmente, realizzo materiale per gli altri; ad esempio questo disegno per un mio amico, non so se riuscite a vederlo bene, devo ancora inchiostrarlo. Mi ha dato dei libri poco tempo fa, gli piacciono gli animali, così gli ho realizzato un gorilla. Dovrei terminarlo. Dovrei averne altri a portata di mano. Non ho qui i miei riferimenti visivi… dovrei averli pronti quando servono. Oh, ecco…
Una delle commission che sto realizzando è un personaggio che fa parte della Legione dei Supereroi. Il suo nome è Blok ed è enorme. Devo ancora inchiostrarlo. Questo è il disegno di Blok . Ho avuto non esatamente un problema, ma… ho letto di questo mistero che lo avvolge. Sembra che Blok, in origine, avesse un naso. Ma quando ha incontrato Darkseid il suo naso è stato spazzato via. E così è rimasto senza naso in alcune delle sue apparizioni. Così dovevo capire se il committente volesse la commission con o senza il naso. Salta fuori che la sua risposta è “Fa’ ciò che pensi sia meglio”, e così per me è tutto ok. Cerco di realizzare diverse matite dei miei disegni, in modo che possa inchiostrarle dopo in blocco e terminarle.
Ho un paio di disegni di Thor, della Marvel. Un altro disegno di Thor per un altro amico, e questo è un Beta Ray Bill, che sarà una sorpresa per chi lo riceverà. Ecco come mi tengo prevalentemente impegnato in questi giorni.
Ho cominciato a realizzare, insieme alle commission, anche un altro Thor che… ma non credo che sia qui a portata di mano per mostrarvelo. Potremo vedere altri disegni magari più tardi. Quindi, ecco come mi tengo occupato: disegnando. Sono molto più lento di quando ero più giovane, e sono ancora più lento ora che non sto uscendo; sapete qui non usciamo davvero molto. Le nostre vite sono molto cambiate rispetto a prima del Covid-19, perché lavoriamo a casa. Come potete vedere questo è il mio studio. Ho parecchi libri. E qui, proprio sopra alcuni dei disegni, il mio nuovo libro di Sergio Toppi. Sto continuando a realizzare materiale, ma sono più lento. Probabilmente la mancanza di una scadenza… Ho sempre lavorato meglio avendo una scadenza. Ho una data precisa? Lavoro fino agli ultimi due minuti prima che la scadenza giunga, lavorando incessantemente. Se non ho una scadenza, sapete… gioco a Zelda, leggo un libro, faccio un riposino e tanto altro. Non sto lavorando come dovrei, e spero di rimettermi in carreggiata oggi o domani, perché ho effettivamente del lavoro da fare. Ve l’avevo detto che sono prolisso nelle risposte, no? (ridiamo)
Fabio Butera: Tu sei un’artista che ha lavorato su quasi tutti i generi narrativi. C’è una storia tra quelle che hai realizzato a cui sei particolarmente legato?
Walt: Intendi rispetto ai miei lavori? In effetti ce ne sono diverse, sono stato molto fortunato. Ho realizzato principalmente lavori che avrei desiderato fare. Sono stato molto fortunato da questo punto di vista. Tra i libri che ho realizzato e che amo, c’è “Manhunter” che è un lavoro che ho realizzato con Archie Goodwin. È stato un grande esordio per la mia carriera. Mi trovavo a New York da sei mesi quando ho ricevuto l’offerta di realizzare “Manhunter”. Ha vinto diversi premi. Ha richiesto quasi un anno di lavoro in cui abbiamo lavorato insieme. Quando ho cominciato questo lavoro ero solo un novellino nel mondo del fumetto, come vi ho già detto ero a New York solo da sei mesi, alla ricerca disperata di un lavoro. E quando ho finito di realizzare il progetto, circa un anno dopo, gli editor sapevano chi ero, anche perché avevo incontrato diversi freelancer nel frattempo e non avevo più bisogno di cercare un lavoro. Ora mi offrivano il lavoro, perché mi avevano visto all’opera su “Manhunter”. Quindi non è soltanto uno dei miei preferiti da un punto di vista sentimentale: io e Archie abbiamo lavorato molto bene insieme e sono molto soddisfatto di quella storia.
C’è poi l’adattamento del film “Alien”, sceneggiato anche in questo caso da Archie. Ne sono così soddisfatto che non posso non citare uno dei uomini legati alla sua realizzazione, che veniva dalla 20th Century Fox, che purtroppo è venuto a mancare ieri o forse questa mattina, Charles Lippincott. Ancor prima proveniva dalla Lucas Film, mi ha aiutato a pubblicizzare il mio lavoro su Star Wars e a realizzarlo. Era anche il responsabile dell’adattamento del film “Alien” sulla rivista Heavy Metal ed era un esperto di fumetti. Mi è stato davvero di grande aiuto nella realizzazione di questo libro. Purtroppo, le sue condizioni di salute mi erano note, ma mi è ugualmente dispiaciuto molto sentire della sua scomparsa. Non posso non dare a Charlie questo giusto riconoscimento.
E, ovviamente, io ero un appassionato di vecchia data di mitologia nordica, prima ancora di conoscere i fumetti Marvel. Fui emozionato nello scoprire che esistesse un fumetto su Thor e fui felicissimo, quattordici anni, di scrivere e disegnare proprio quel fumetto. Quindi è sempre uno dei miei preferiti.
Mi piacque disegnare “Orion” per la DC. Sostanzialmente amo il lavoro di Jack Kirby e sono un grande appassionato dei “Nuovi Dei del Quarto Mondo” e di tutti i lavori che ha realizzato per la DC. E sono stato molto felice di avere la possibilità di lavorare sul personaggio e su quei personaggi per un paio di anni. È stato molto bello.
Sono piuttosto felice di Ragnarok, allo stato attuale. Sono ritornato sul personaggio di Thor dopo 35 anni. È un Thor differente, sono diversi i Nove Mondi rispetto a quelli dell’Universo Marvel, abbastanza diversi, in effetti… molto più fedeli alla mitologia, più cupi e mi sto divertendo molto a realizzarlo. Devo solo tornare a realizzarlo velocemente come facevo prima.
FM: Adesso ti faremo qualche domanda che ci ha posto qualche lettore tramite Facebook.
Cominciamo con quella di Alfonso Verdicchio che ti chiede, “Puoi raccontarci di qualche tuo ricordo dell’esperienza alla Bravura e del tuo Star Slammers?”
WS: Certamente. È stato molto divertente. Tutto è cominciato alla Legend, Dark Horse, dove c’erano Frank Miller, Mike Mignola e altri… come Arthur Adams. La Malibu stava ancora pubblicando fumetti per un’altra piccola società e desideravano che alcuni di noi realizzassero dei fumetti interamente creati da noi. Ne avevo già realizzato una graphic novel per la Marvel ma adesso che potevo creare del materiale interamente mio, anche in termini di proprietà dei diritti, ho pensato fosse ora di riproporre la storia di Star Slammers e alla fine la Bravura si è rivelata l’occasione per farlo. Eravamo io e Howard Chaykin, Steve Grant, Gil Kane, Jim Starlin, Dan Brereton, se non ricordo male… sapete è stato tanto tempo fa, i primi anni Novanta. La mia storia avrebbe dovuto essere divisa in cinque parti ma durante la sua lavorazione ero molto lento nella sua realizzazione, già da allora. Proprio quando ero sul punto di terminarla, la linea editoriale della Bravura stava già cominciando ad arrancare, come se avesse esaurito il carburante, così l’ultima storia è stata pubblicata alla Dark Horse, sotto l’etichetta Legend.
Una volta che tutti e cinque gli episodi erano stati pubblicati, circa cinque anni dopo è arrivata la IDW che ha raccolto tutto il materiale degli Star Slammers, incluso quello che avevo realizzato alla Scuola d’Arte, tanto tempo fa, e ha pubblicato il volume che comprendeva la graphic novel, i cinque episodi, restaurati e con una nuova colorazione e tutto il materiale in bianco e nero che avevo realizzato alla Scuola d’Arte. Sono felice di averlo realizzato e che la Malibu mi abbia dato l’opportunità di poterlo produrre. Mi piacerebbe tornare indietro e realizzare ancora materiale su Star Slammers, ma non saprei quando allo stato attuale. Non ne ho davvero idea, ci spererei ma ho davvero troppo ancora da fare.
Conoscete per caso il libro “Il casello magico” di Norton Juster? Non so se sia mai stato pubblicato in italiano… comunque è un libro per bambini illustrato da Jules Feiffer ed è davvero meraviglioso. La storia parla di un ragazzo che è sempre annoiato da tutto. La scuola è noiosa. Tornare a casa è noioso. È semplicemente annoiato e non trova nulla da fare. Un giorno, tornando a casa da scuola, trova un casello giocattolo da montare. Comincia ad assemblarlo, a prendere dei soldi giocattolo e con la sua auto elettrica lo oltrepassa fino a quando, improvvisamente, si trova catapultato in un mondo completamente differente. Comincia ad avere numerose avventure in questa nuova terra e, alla fine, impara tante lezioni che lo porteranno ad una serie di cambiamenti, costruisce nuove amicizie, affronta alcuni nemici e fa ritorno a casa. A quel punto tutto lo emoziona, va a scuola e torna a casa perché non vede l’ora di guidare nuovamente la sua auto elettrica attraverso il casello e incontrare i suoi amici in questo reame incantato. Ma, al suo ritorno, il casello è scomparso. Anche la scatola in cui era contenuto è scomparso. Trova solo una nota che dice “Milo”, il nome del ragazzo è Milo, “speriamo tu abbia gradito il casello” e lui spera che sia scomparso in modo che lo possano usare anche altri. Perché ora ha scoperto che ha tante cose da realizzare. Posso fare questo, posso fare quello, posso fare quest’altro… ci sono tante cose che io posso fare qui che non ho neanche il tempo di ritornare nella terra incantata. Così, ha finalmente imparato la lezione che se sai guardarti intorno, c’è sempre qualcosa da fare.
E il mio problema, dopo tutti questi anni e tutti questi fumetti è che… ho ancora tanto da realizzare. Una piccola curiosità: è stato anche realizzato un film, la cui regia mi pare fosse di Chuck Jones. Vi dirò… Chuck non è qui mentre lo dico… credo che il libro sia meglio. È davvero un bel libro.
FM: Andiamo avanti con la seconda domanda del pubblico. Questa volta la scrive Maurizio Clausi e ci chiede “Walt, qual è stato il tuo migliore inchiostratore?”
WS: Oh… io. Io sono il mio inchiostratore preferito. Il mio lavoro è stato inchiostrato bene da diversi artisti ed è davvero difficile sceglierne uno come “mio preferito” tra loro. Ma Dan Green in ogni episodio di “X-Factor”, tanti anni fa, ha fatto un lavoro meraviglioso. Terry Austin ha realizzato una serie di episodi di “Thor”, Bob Wiacek mi ha inchiostrato su “Thor” e principalmente in “X-Factor”. E penso che ciascuno di questi tre artisti abbia realizzato un lavoro molto buono.
Sono stato inchiostrato anche da Dick Giordano in una storia di Batman, che è risultata molto buona. In questo caso particolare… anche qui Dick non è qui e io non dovrei raccontarlo, ma lui si serviva di un altro inchiostratore per gli sfondi, una pratica comune per i veterani di questo settore. Qualcun altro quindi inchiostrava solo gli sfondi. Qualcuno usa questo espediente ancora oggi. E l’inchiostratore degli sfondi non era decisamente bravo quanto Dick, e la differenza in alcuni casi era evidente. Ma il lavoro di Dick era molto bello così è stato gradevole lavorare con lui.
Ci sono probabilmente altri… Oh… c’è Klaus Janson. Ha realizzato un lavoro molto interessante sui miei disegni di “Battlestar Galactica” e su “Incontri ravvicinati del terzo tipo”. È stato davvero tanto tempo fa. Ma questi sono quelli che mi ricordo del mio passato, ognuno di loro molto diverso dall’altro. In alcuni casi, ad esempio, Alfredo Alcala ha realizzato i definitivi sopra i miei bozzetti. Così come ha fatto Wally Wood su “Hercules”. Alfredo era invece sul mio lavoro per “Rampaging Hulk”. In entrambi i casi ho realizzato dei bozzetti, piuttosto che le matite definitive e questo implica che il tratto del lavoro finale non debba assomigliare necessariamente al mio quando è ultimato. Implica che chiunque sia il rifinitore… (il rifinitore è quello che ultimerà le matite definitive) … sarà possibile riconoscere il suo tratto. Ma lo storytelling, la narrazione, l’impostazione della pagina è ancora con il mio stile. E ho comunque trovato molto buoni quei fumetti una volta realizzati.
“Hercules unbound” di Wood era grandioso… sembrava quasi io non avessi nulla a che fare con quel fumetto ma… quello era Wally Wood, per l’amor di Dio! È come se tu avessi una lista di cose da fare e potessi segnare come realizzata “Wow! Sono stato inchiostrato da Wally Wood! Ed è stato grandioso” E Alfredo ha fatto davvero un buon lavoro. Notavi molto il suo stile, non vedevi molto del mio. Ma ciò che penso quando ci sono lavori di questo tipo è che, non mi importa se si nota o meno il mio stile nel risultato finale. Ciò che importa è che il risultato finale sia buono. Voglio che il risultato finale sia buono, non importa se non assomiglia al lavoro di Walt Simonson. Ed entrambi questi artisti hanno fatto un lavoro grandioso.
È stato interessante realizzare bozzetti per altri artisti. Tony DeZuniga sul mio Thor ha realizzato una doppia pagina di Balder. Un Balder a figura intera sta su un lato della vignetta, mentre nello sfondo assistiamo alla ricostruzione di Asgard. Quella doppia pagina è eccezionale. Quindi non puoi non tenere conto di cose del genere quando pensi ad altri artisti che hanno portato così tanto della loro maestria sui bozzetti che gli avevo consegnato. In modo particolare, guardando al mio passato, osservo alcuni dei bozzetti che ho realizzato su Thor… mi dispiace che Tony non sia più con noi, se n’è andato diversi anni fa, perché mi piacerebbe ringraziarlo, per avermi salvato il culo su quel lavoro, così tanti anni fa.
FB: C’è un’altra domanda. Allora, in parte ci hai già risposto. Conosci qualche artista, qualche fumettista italiano e qual è il tuo preferito?
WS: Non ne conosco moltissimi. Sicuramente Toppi. Amo il lavoro di Sergio Toppi. L’ho scoperto, probabilmente, nel 1974-75. Non sono riuscito a vedere molto del suo lavoro per diverso tempo, non era tradotto in inglese e non c’era molto materiale disponibile. Ma ho trovato questo libro… ecco qui… lo tengo sempre vicino alla mia scrivania. E questo è il libro. È una traduzione francese di “L’uomo delle paludi” di Sergio Toppi. Si svolge nelle paludi della Florida, tra gli indiani Seminole. E questo è il primo libro di Toppi che io abbia mai acquistato. Ho poi trovato tre di questi libri nell’edizione cartonata e li ho acquistati tutti. Non ho poi più visto altri suoi lavori per molto tempo. Adesso, finalmente, alcuni sono finalmente tradotti in inglese. Questo è un volume di una serie di cinque o sei di prossima pubblicazione. I primi due contenevano esclusivamente disegni in bianco e nero. Questo mi è arrivato circa cinque giorni fa ed è a colori. Ho il mio negozio di fumetti di fiducia: sanno già che quando viene pubblicato qualcosa del genere, devono mettere la mia copia da parte. Sono un grande appassionato di Toppi. È lui probabilmente il mio preferito.
Mi piace molto il lavoro di Battaglia. Credo che abbia realizzato dei lavori meravigliosi. Non mi ispiro tanto a lui, come al contrario faccio con Toppi. Toppi è molto lineare, come me. Battaglia usa molto le mezzetinte, che io amo, ma che non uso di solito.
C’è un altro artista… Tacconi, se non ricordo male il suo nome, di cui sono un grande appassionato. Non ho visto molte delle sue opere globalmente. Ma ho visto molto del suo lavoro sulla Prima Guerra Mondiale sul come rendeva gli aeroplani e cose del genere e mi piace molto il suo lavoro. Scusate…. C’è il ragazzo delle consegne e ha lasciato un pacco… aspetterà un po’. Non so quale altro riferimento ho al di fuori dell’Italia…ci sono diversi artisti europei che mi piacciono molto. Ma sono davvero sparpagliati tra le diverse nazioni europee.
Sono un grande appassionato di Jim Holdaway e Frank Bellamym, entrambi inglesi. Moebius, Jean-Claude Mézières per quel che riguarda la Francia. Palacios, per la Spagna. Ognuno di loro ha influenzato il mio lavoro e, di tanto in tanto, torno a consultarli. Otomo per il Giappone. Non conosco molto bene gli artisti giapponesi ma mi piace molto il lavoro di Otomo e ho alcuni dei suoi libri.
Tornando all’Italia, mi piace il lavoro di Crepax. Mi piace molto la sua impostazione della storia. Si trova in un’area di narrazione completamente diversa dalla mia, ma è proprio l’impostazione dei lavori che ho visto, che risale a molti anni fa… lavoro da tanti anni in questo settore… Ho alcuni dei suoi primi lavori, almeno credo, dato che si tratta di storie degli anni ’70. Alcune trasposizioni a fumetti di racconti erotici. E realizzava tavole davvero interessanti, con elementi grafici che segnavano il passaggio da una vignetta ad un’altra. Probabilmente mi sono ispirato a questo proprio quando ho realizzato “Manhunter”. Non ricordo altri artisti italiani. Credo che Pichard sia francese, ma non ne sono certo. Questi, perlomeno sono quelli che ricordo, così su due piedi.
FM: Ok, perfetto Walt, il nostro tempo sta per scadere. La tua gentilezza è stata unica, magnifica.
Abbiamo avuto l’onore di averti come ospite per la nostra intervista. Da parte di Comics Reporter e Fumettomania, per oggi ti salutiamo e ti ringraziamo tantissimo. Grazie, ciao.
WS: Grazie a voi. Statemi bene
FM E FB: Grazie mille Walt, anche tu. ciao, ciao. E Grazie per il tempo che ci hai dedicato
WS: E’ stato un piacere.
FB: Sei davvero il mio artista preferito. Per me sei il primo in assoluto.
W.S: Grazie tante. Ma posso dirti almeno altri 10 tizi che sono migliori di me
FB: Oh, no… guarda… questa è la mia Bibbia. (mostrando il libro The art of Walter Simonson)
WS: Oh! Ok, statemi bene.
BIOGRAFIA IN BREVE DI WALT SIMONSON
Walter Simonson, meglio conosciuto dal pubblico con il diminutivo di Walt è uno scrittore, illustratore e artista di fumetti americano. Walt Simonson è noto soprattutto per il suo lavoro sui titoli pubblicati dalla Marvel Comics negli anni ’80 e ’90 come ad esempio The Mighty Thor, run curata da lui per circa nove anni, è poi approdato a X-Factor e ha disegnato per breve periodo alcuni numeri dei Fantastici Quattro. Il suo debutto è avvenuto con la pubblicazione della serie Manhunter, scritta dall’amico Archie Goodwin, per la DC Comics, serie che lo rese immediatamente noto al pubblico e agli addetti ai lavori, ha disegnato in seguito alcuni numeri di Detective Comics, Metal Men, Orion, Doctor Fate, il Quarto mondo e il cross-over The uncanny X-men and the Teen Titans, scritto da Chris Claremont.
Ha collaborato con le maggiori case editrici americane, ha disegnato la mini-serie Robocop vs Terminator scritta da Frank Miller, edita dalla DarkHorse, ha disegnato Star Wars, Alien, Battlestar Galactica. Ha collaborato con la Valiant di Jim Shooter, con la Malibu Comics ha pubblicato con l’etichetta Bravura la mini-serie Star Slammers, progetto iniziato durante gli anni dei suoi studi alla Rhode Island School of Design. Star Slammers, venne in seguito pubblicato dalla DarkHorse sotto l’etichetta Legend e dopo in maniera integrale dalla IDW. Con la IDW ha potuto continuare a raccontare la sua passione per la mitologia nordica e per il personaggio di Thor, attraverso le gesta di Ragnarok. Felicemente sposato con la scrittrice ed ex Editor della Marvel, Louise “Weezie” Simonson.
Il suo tratto unico, è facilmente riconoscibile e negli anni non ha perso qualità, al contrario ha continuato a lasciare il segno, apprezzatissimo dai fan di tutto il mondo.
Una biografia dettagliata delle pubblicazioni scritte e/o disegnate da Walt Simonsons si può trovare sul sito Comicbox.
NOTE EXTRA
IL VIDEO DELL’INTERVISTA a WALT SIMONSON (IN LINGUA INGLESE)
Nel caso non appaia l’anteprima del video ecco il link da digitare e/o cliccare per vederlo sul canale You Tube di Comics Reporter:
LE ALTRE “QUATTRO CHIACCHIERE” DI FILIPPO
Prima intervista – https://www.fumettomaniafactory.net/quattro-chiacchiere-con-ariel-olivetti/
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BIOGRAFIA/BIOGRAPHY
Filippo Marzo nasce nel 1975, grande appassionato fin da piccolo di cartoni animati e fumetti, da Topolino a Sturmtruppen fino a Beetle Bailey. Crescendo i suoi gusti si spostano verso i super eroi e il connubio durerà per moltissimi anni.
Collaboratore con fanzine locali, diverse fan page e siti con contenuti cinematografici, visto che il cinema è un’altra sua passione. Piccolo collezionista di opere originali è curatore di due mostre di sketchbook di disegnatori di comics negli anni ’90, sposta ancora una volta i suoi interessi verso il fumetto maturo e dai contenuti artistici sopraffini, con un occhio di riguardo alle case editrici indipendenti, come Eclipse, Tundra, Fantagraphics e Dark Horse.
Fan delle opere di Bill Sienkiewicz, Mike Mignola e John Byrne.
Da qualche anno reporter e corrispondente dall’estero per quanto riguarda Comic Convention che hanno luogo in Messico e negli Stati Uniti.
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