Oggi siamo particolarmente contenti perché dopo il reportage dal San Francisco Comic Art Show, arriva anche la pubblicazione della prima intervista del 2022, a cura di Filippo Marzo.
I lettori più giovani potrebbero avere qualche difficoltà a focalizzare questo artista, non così, invece, la nostra generazione che ricorda bene il talento dell’autore che presentiamo in questa pagina: lo spettacolare Mike Grell.
Mario Benenati,
curatore del sito Fumettomania Web Magazine
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DAL NOSTRO INVIATO DA MONTERREY (MESSICO)
Quattro chiacchiere con ...
di Filippo Marzo
Staff editor & writer Fumettomania Factory Italy | Comikaze | Widemovie Italy | Comics Reporter
e Mario Moschera – adattamento traduzione scritta D. A.)
Filippo Marzo: Salve a tutti amici di Comics Reporter, Fumettomania … oggi abbiamo una leggenda del fumetto abbiamo con noi Mike Grell, benvenuto Mike!
Mike: Piacere di conoscervi, grazie.
Famosissimo in Italia per i suoi lavori su Green Arrow, Warlord, Tarzan e anche conosciuto per il personaggio carismatico e iconico Jon Sable.
A proposito di Jon Sable, partiamo dal recente Kickstarter su Jon Sable, come sta procedendo il progetto? Quanto sei legato a questo carismatico personaggio?
MG: Il kickstarter è andato meravigliosamente bene, abbiamo superato ogni aspettativa quasi del doppio rispetto a quanto ci aspettavamo e il progetto è stato ben accetto, come sapete si tratta di una ristampa, è il primo di numerosi volumi di circa 400 pagine con copertina rigida, non abbiamo mai fatto questo tipo di formato prima; sono stato davvero fortunato con questo progetto perché ho potuto lavorare con diverse persone tutte fantastiche.
Il mio Editor Jeff Messer, che mi ha supportato sin dall’inizio e Glen Halmann che è con noi al Comics Mix e ha accesso a tutti i files e conosce tutti dove “tutti i corpi sono sepolti” (risate), per me lavorare con personaggi come Green Arrow, Warlord, Iron Man e Batman nel corso degli anni è stato davvero fantastico; sono in questo business da 40 anni, più di quanto voi siete in vita (risate) quindi sono veramente colpito di avere una così fantastica carriera e avere avuto l’opportunità di lavorare con alcuni dei miei personaggi preferiti nel corso del tempo.
Sable è il mio preferito fra le mie creazioni, lo sento davvero vicino al cuore e sono veramente emozionato di riportarlo “in vita” cosicché tutte le persone che se lo sono persi tanti anni fa avranno la possibilità di leggere le prime storie e come ciliegina sulla torta ci sarà una nuova storia di Sable.
Mario Moschera: Ottima notizia.
FM: Sei un veterano nell’industria del fumetto, quando è cambiato questo mondo, dai tuoi esordi ad oggi?
MG: Oh ragazzi, è cambiata enormemente, probabilmente uno dei cambiamenti più importanti è stato l’avvento del digitale sia in termini di produzione dell’arte che nella distribuzione. Io sto ancora lavorando in analogico, questo sono io, penne e matite.
Comunque alla fine ho dovuto anch’io abituarmi al ventunesimo secolo e imparare a fare qualcosina su Photoshop almeno dal punto di vista della produzione e ovviamente il vantaggio adesso è che non devo correre dal corriere o alle poste per spedire qualcosa l’ultimo giorno utile ma posso farlo molto più rapidamente tramite il computer.
Quando ho cominciato io l’industria era quasi medievale dove le compagnie erano i re mentre gli autori erano i sudditi e nessuno riceveva un riconoscimento per il proprio lavoro, nessuno aveva qualche tipo di “career ownership” (letteralmente sarebbe possedimento della propria carriera credo intenda la possibilità di formarsi e lavorare come persona singola, farsi un’autoproduzione o qualcosa del genere) o possibilità di partecipare nel merchandising o nel cinema e in TV, a quei tempi le cose stavano così e basta; io sono stato veramente fortunato a riuscire a entrarci e sono veramente orgoglioso di essere stato il primo o uno fra i primi a dissociarsi dalle “majors” e lavorare da se, sia sui personaggi che sui progetti e beneficiare di essi in termini di ricchezza.
Ci sono un sacco di ragazzi oggi che stanno andando in pensione con la ricchezza che hanno guadagnato tramite i loro personaggi e questo non sarebbe mai potuto succedere se quei pochi di noi non avessero deciso di rompere e cominciare a fare le cose da soli.
MM: Il pubblico ci chiede, tra tutti i personaggi con cui hai lavorato dall’inizio della tua carriera, con quale ti sei relazionato meglio?.
MG: Direi che i personaggi in realtà sono due: il primo è Sable quando fui avvicinato da Mike Gall (?) che mi diede carta bianca per creare qualsiasi personaggio io desiderassi; scelsi Sable perché sono stato sempre appassionato dell’Africa sin da quando ero piccolo e leggevo i fumetti di Tarzan e vedevo i film e così scelsi il background per il personaggio; l’altro motivo è che sapevo che se stavo per creare il mio miglior lavoro necessitavo un personaggio e un’ambientazione così da darmi la possibilità di creare storie incentrate su una parte del mondo a cui ero interessato e il tipo di cultura che davvero mi interessava; ero stanco di fare gente super muscolosa e supereroi in tutine attillate.
La scintilla che accese Sable mi condusse a Green Arrow (the longbow hunters) e l’ho fatto agli inizi della mia carriera con “backup stories” in molti titoli e dopo mi sono spostato su Green Lantern & Green Arrow con Dennis O’Neal, ho sempre amato i personaggi quindi ancora una volta il mio editor Mike Gold mi chiamò dicendomi che si era trasferito alla DC Comics e se vi fosse qualche personaggio su cui mi sarebbe potuto piacere lavorare; lui mi chiese cosa ne pensavo di Green Arrow e gli risposi che era sempre stato uno dei miei preferiti e ancora oggi lo è.
Lui disse:”pensa a questo, Green Arrow è un cacciatore urbano, una buona base su cui cominciare a lavorare su Joe Sable”; lui sapeva che questo avrebbe fatto scattare qualcosa nella mia immaginazione e infatti fu così e la mia run su Green Arrow è stata davvero fantastica.
Di nuovo ho cambiato il personaggio e ho creato lo scenario dove avrei potuto lavorare sul tipo di storie che interessavano a me e quindi da quel punto in poi il personaggio con cui mi sono divertito di più è Tarzan, che usciva nel giornale della domenica; l’ho amato.
MM: Parlando appunto di Warlord e di Tarzan, hai spesso raccontato il rapporto tra uomo e natura, come è stato rendere possibile questo equilibrio, questa continua lotta?
MG: sono cresciuto in una città molto piccola nel Nord del Wisconsin a 100 miglia a Nord da Greenbay, contava meno di 1000 abitanti ed è così tutt’ora; sono cresciuto molto a stretto contatto con la natura giocando in mezzo agli alberi e cose di questo genere ma in quel periodo da quelle parti c’era molta povertà e non c’era molto lavoro e mio padre era abbastanza fortunato ad averne uno come boscaiolo.
La mia infanzia è stata sempre molto vicino alla natura come ho già detto ed ho sviluppato un grande rispetto per essa e per tutto ciò che è selvaggio.
A quei tempi se il padre non avesse cacciato la famiglia non avrebbe mangiato carne quindi imparai a cacciare, a farmi la mia strada nella foresta; ricordo che una volta uno scoiattolo si accomodò sul mio braccio e mangiò, comunque se non fossi stato lì in quel periodo non avrei mai fatto questo genere di esperienze.
Il tema che va per la maggiore nei miei scritti è basato molto sul conflitto fra uomo e natura e la natura dell’uomo; non fingo di sapere tutte le risposte ma ho numerose domande che vorrei qualcuno conoscesse le risposte quindi mi chiedo se facendo riflettere le persone su queste domande magari esse riescono a trovare una risposta e me la dicono.
FM: Ricordiamo anche il tuo breve periodo, nella miniserie edita dalla Image Comics, Shaman’s Tears. Ci sarà in futuro la possibilità di vederlo pubblicato nuovamente?
MG: Certamente ci spero; da quando abbiamo cominciato a fare le Omnibus Edition per Sable adesso e stiamo facendo un altro volume per Maggie the Cat è abbastanza logico che anche Shaman’s Tears sarà ripubblicato in un modo o nell’altro.
Allo stesso tempo sono stato interessato ad Hollywood, al cinema, alla televisione ma non sono mai riuscito a sviluppare quest’interesse in qualcosa di mia produzione ma tengo le dita incrociate.
Non ho mai finito con quella lunga storia, penso che ci sia un buon potenziale di portare quel personaggio nel mondo che stiamo vivendo in cui tutto è cambiato quindi di colpo è stato veramente spaventoso per noi renderci di conto di quanto fragile sia la giovinezza e dobbiamo fare un lavoro migliore per prenderci cura di essa e fra di noi.


FM: Quando ho avuto il piacere di averti incontrato alla Rhode Island Comic Con di Providence nel 2019 mi hai raccontato delle tue origini italiane. Qual’è il tuo rapporto con l’Italia?.
MG: I genitori di mio padre erano italiani, mio nonno arrivò nel 1908 0 1909 mentre mia nonna nel 1912 e sono cresciuto molto più vicino a loro che a nessun altro, quindi, ho sempre sentito un forte legame con l’Italia e qualsiasi cosa riguardi essa.
Non parlo bene l’italiano ma riesco a parlare del cibo italiano, riesco a ordinarlo (risate).
Sfortunatamente non ho mai avuto abbastanza contatto con il linguaggio anche se credo riesco a contare facilmente fino a dieci ma non so fare nient’altro.

Un giorno mi piacerebbe andare in Italia e visitare alcune zone da dove viene la mia famiglia; mia nonna era calabrese e mio nonno viveva in una piccola città chiamata Vigo nel Sud Italia (Napoli).
Prima di farlo mi sono ripromesso di prendere qualche lezione di italiano.
Neanche mio padre parlava italiano anche perché lavorava come boscaiolo insieme ad una squadra composta da polacchi e lo chiamavano con un nome un po’ strano quando invece il suo vero nome era Albert.
Il cognome in origine era Grillo, fino a quando mio padre andò a New York e lì qualcuno sbagliando la pronuncia lo ha rinominato Grell.
Al giorno d’oggi c’è un piccolo gruppo di Grell che vivono in America e sono tutti dalla parte di mio nonno; suo fratello Salvatore è venuto negli USA prima di lui ma è riuscito a mantenere il cognome Grillo; fortuna.
MM: racconta che anche la sua famiglia ha vissuto una vicenda simile.
MG: La storia delle nostre famiglie è veramente incredibile, come americani proveniamo da ogni parte del mondo e questo è quello che definiamo “melting pot” e che mi piace dell’America infatti sono molto contrariato da quello che sta succedendo negli ultimi anni e spero che le cose cambino presto.
FM: Mike é stato un onore averti come ospite, da parte di Comics Reporter e The Fly Was Show, ti salutiamo e ti ringraziamo, ciao.
MG: Ciao, grazie.
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IL VIDEO DELL’INTERVISTA a MIKE GRELL
In inglese con i sottotitoli in italiano
Nel caso non appaia l’anteprima del video, ecco il link da digitare e/o cliccare per vederlo sul canale YouTube di Comics Reporter:
https://youtu.be/wL-pRz5XLWY
BIOGRAFIA
Mike Grell è un fumettista e scrittore americano noto soprattutto per il suo lavoro sulle su Freccia Verde, Warlord e Jon Sable Freelance.

Ha studiato all’Università del Wisconsin-Green Bay, all’Accademia di Belle Arti di Chicago e ha seguito un corso di Animazione per corrispondenza presso la Famous Artists School di New York. Per evitare di essere arruolato durante la guerra del Vietnam, si è offerto volontario per quattro anni nell’Air Force, incluso un periodo come illustratore a Saigon. Dopo la laurea, Grell si è nuovamente iscritto all’Accademia di Belle Arti di Chicago e ha anche lavorato come artista grafico freelance.
Ha iniziato la sua carriera nel mondo delle strisce di giornale, in particolare quelle con Tarzan, ed è arrivato alla DC Comics con una sfida che avrebbe scoraggiato molti: sostituire Dave Cockrum alla guida di Superboy e La Legione dei Supereroi.
Tuttavia, lungi dall’essere oscurate dall’ombra del suo predecessore, le matite dettagliate e realistiche di Grell hanno contribuito ad accrescere la leggenda di quell’età d’oro del gruppo del 30° secolo, in gran parte grazie allo spettacolare speciale che ha celebrato il tanto atteso matrimonio di Fulmine e Saturn Girl.
Tuttavia, il suo principale contributo all’Universo DC è stato Travis Morgan, meglio conosciuto come Warlord, un personaggio le cui avventure fanno parte del genere della spada e della stregoneria, sebbene in più di un’occasione abbia incrociato la strada con altri personaggi della casata. La saga di Skartaris, scritta e disegnata da lui stesso, durò diversi anni fino a quando non scelse di puntare sul mercato indipendente, ancora incipiente nei primi anni Ottanta.
Nel 1987 sarebbe arrivato il suo altro capolavoro per la DC, Green Arrow: The Longbow Hunters, una miniserie dal taglio realistico che ha rivitalizzato il protagonista dopo Crisis on Infinite Earths, seguendo la tendenza iniziata da opere come Il ritorno del cavaliere oscuro.
Il successo di The Longbow Hunters fu tale che la DC gli affidò la successiva raccolta mensile dell’Arciere di Smeraldo, la prima storia del personaggio, che scrisse per diversi anni e da cui vennero fuori molti elementi che gonfiarono la mitologia di un eroe che da allora non ha smesso di crescere.
Durante la sua carriera professionale, Grell ha lavorato anche in altri spettacoli come Image o Marvel Comics. Per prima cosa, vorrei evidenziare la maxiserie in dodici numeri, più uno speciale numerato zero, Shaman’s Tears, pubblicata tra il 1993 e il 1996.
Nel 1996 lavorerà anche alla miniserie in tre numeri Spawn: The Impaler e ad altri due numeri serie intitolata Maggie the Cat. Nella House of Ideas ha partecipato a uno stage durato undici numeri in The Invincible Iron Man vol.2, oltre a un piccolo contributo al titolo X-Men Forever. Inoltre, è stato uno degli artisti coinvolti nello speciale di beneficenza Heroes for Hope con protagonista gli X-Men.
Il suo altro lavoro include l’adattamento a fumetti del film di James Bond License to Kill, con Timothy Dalton, così come la miniserie in tre numeri Permission to Die, entrambi pubblicati da Eclipse Comics rispettivamente nel 1988 e nel 1989. Da evidenziare anche altri titoli come John Sable Freelance, per First Comics, e Starslayers, per Pacific Comics.
ANNO 2021
Le 22 interviste realizzate da Filippo del 2021
le trovate accedendo alla “stanza-pagina
“QUATTRO CHIACCHIERE DI FILIPPO CON….“
https://www.fumettomaniafactory.net/contenuti-extra-dal-2012-in-poi/le-interviste-di-filippo-marzo/
ANNO 2020
Anche le 21 interviste realizzate da Filippo del 2020
le trovate accedendo alla “stanza-pagina
“QUATTRO CHIACCHIERE DI FILIPPO CON….“
https://www.fumettomaniafactory.net/contenuti-extra-dal-2012-in-poi/le-interviste-di-filippo-marzo/
BIOGRAFIA DI FILIPPO MARZO

Filippo Marzo nasce nel 1975, grande appassionato fin da piccolo di cartoni animati e fumetti, da Topolino a Sturmtruppen fino a Beetle Bailey. Crescendo i suoi gusti si spostano verso i super eroi e il connubio durerà per moltissimi anni.
Collaboratore con fanzine locali, diverse fan page e siti con contenuti cinematografici, visto che il cinema è un’altra sua passione. Piccolo collezionista di opere originali è curatore di due mostre di sketchbook di disegnatori di comics negli anni ’90, sposta ancora una volta i suoi interessi verso il fumetto maturo e dai contenuti artistici sopraffini, con un occhio di riguardo alle case editrici indipendenti, come Eclipse, Tundra, Fantagraphics e Dark Horse.
Fan delle opere di Bill Sienkiewicz, Mike Mignola e John Byrne.
Da qualche anno reporter e corrispondente dall’estero per quanto riguarda Comic Convention che hanno luogo in Messico e negli Stati Uniti.