Poteva la Psicostoria cambiare la Storia dei Super Eroi Marvel?

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Banner del progetto 2020-01-02: isaac asimov. concesso gratuitamente dalla STEREOTOMY - The Alan Parsons Project Tribute Band
L’immagine, del banner di questo SPECIALE è stata realizzata da Silvano Beltramo, e ci è stata concessa gratuitamente dalla STEREOTOMY – The Alan Parsons Project Tribute Band, che ringraziamo.

2020-01-02: Centenario dalla nascita ISAAC ASIMOV
– DODICESIMA PUNTATA –

Si conclude il trio di articoli che, all’interno di questo SPECIALE dedicato al centenario dalla nascita di ISAAC ASIMOV , hanno cercato di approfondire il legame tra “Civil War” (un fumetto supereroistico della Marvel) al Ciclo della Fondazione.
Oggi è la volta del sottoscritto con un altro lungo intervento su come la Psicostoria avrebbe potuto incidere sulla storia dei super eroi Marvel.

Buona lettura
Mario Benenati, ideatore dei progetti culturali di Fumettomania Factory


Introduzione

Anno 2007

Dopo la lettura della miniserie “Civil War”, pubblicata dalla MARVEL ITALIA-Panini Comics, incuriosito dalle varie tracce e dagli spunti in essa disseminati, tentai di mettere a confronto uno dei più grandi cicli di romanzi di fantascienza di Isaac Asimov: “il Ciclo della Fondazione” con quest’opera a fumetti.
Punto di partenza era un dialogo tra Reed Richards e il Pensatore Pazzo, nel n.275 della collana italiana dei Fantastici Quattro ( facente parte del crossover) nel quale Mr. Fantastic citava la Psicostoria, invenzione di Asimov, nei romanzi della Fondazione, come motivo del suo comportamento e della sua adesione all’atto di registrazione dei super umani….
Ne vennero fuori due articoli specifici ed un bell’approfondimento che furono pubblicati nel 2008 nel 18 della storica Pro-Zine Fumettomania.

Anno 2020

Dal 2 gennaio 2020, tutto il mondo celebra il centenario dalla nascita di Isaac Asimov e Fumettomania, diventata web magazine dal 2016, ha preparato uno SPECIALE sul proprio sito dedicato a questo ricorrenza.
Per l’occasione gli articoli pubblicati nel magazine cartaceo, nel 2008, che saranno stati letti da non più di 50 persone, verrano riproposti con modifiche ed aggiornamenti opportuni all’interno dello Speciale.

Uno di questi è questo che è stato pubblicato in Anteprima sulla rivista “lo Scarabocchiatore”, ed unisce la mia passione per i fumetti della Marvel, che ha compiuto 80 anni nel 2019, al centenario dalla nascita di Isaac Asimov.

Buona lettura

HARI SELDON, REED RICHARDS, frammenti di storia…

di Mario Benenati
con la collaborazione di Angela La Rocca
e Domenico Cutrupia (prima parte e conclusione)

PREMESSA

Cosa c’è in comune tra due personaggi fantasia come Hari Seldon e Reed Richards?
Cosa accomuna il ciclo asimoviano della Fondazione alla miniserie marveliana di Civil War, del 2007?

Innanzitutto occorre precisare che si tratta di inferenze da appassionato e che le dimensioni contano, la genialità di sua maestà Isaac I è indiscussa e nella miniserie – ben scritta e meglio disegnata – si omaggia l’opera dell’Omero di Petrovič. Isaac Asimov nella sua straordinaria saga stellare rilesse in modo totalmente nuovo un classico della storiografia, Declino e caduta dell’Impero romano dell’inglese Edward Gibbon, trasportando e trasfigurandone le vicende in dimensioni galattiche.

IL CICLO DELLA FONDAZIONE

Asimov nel Ciclo della Fondazione non si limita a riscrivere la storia della fine dell’Impero romano d’Occidente in versione fantascientifica, sostituendo pianeti a città e rotte siderali alle vie commerciali o militari. Il buon vecchio zio Isaac ci mette qualcosa di nuovo, di straordinariamente nuovo: Asimov inventa la Psicostoria. Nella realtà che conosciamo è naturale vedere errori ripetersi uguali, poiché la storia non è più da tempo maestra di vita, ma nella realtà di un lontano futuro è ragionevole immaginare lo sviluppo di nuove capacità, come quella di pianificare la nascita, la crescita, la caduta e la rinascita di un’impero, in maniera tale da non provocare sconvolgimenti, vittime inutili, crisi economiche, povertà, o ricchezza in esubero, ma far regnare una pace duratura per millenni.

Nel 1951, quando Isaac Asimov iniziò a scrivere il primo racconto di quello che poi sarebbe diventato “Il Ciclo della Fondazione”, inventò proprio questa via, questa possibilità, e la chiamò “Psicostoria”.

(Nota bene: non sto a darvi dettagli sui personaggi e sugli avvenimenti del Ciclo della Fondazione in questo articolo, dal momento che sono riccamente trattati nei precedenti tre interventi, già pubblicati.)

I romanzi della Fondazione sono un’opera complessa ed articolata; in essi Asimov, con geniale determinazione, immagina una “realtà” così vasta, così lontana, ma per le tematiche trattate, paradossalmente così vicina all’uomo. Quest’opera è senza dubbio alcuno, una pietra miliare della fantascienza, avendo ispirato centinaia di altri romanzi e di altre opere artistiche. Ad esempio: George Lucas, famosissimo regista cinematografico, nella creazione della sua prima triologia di STAR WARS, ha attinto dall’opera Asimoviana molti elementi.

La saga ha tanti protagonisti: gli uomini e le donne appartenenti alla Prima e alla Seconda fondazione. Hari Seldon, Salvor Hardin, il Mulo, l’anziano Ebling Mis, la nipote Bayta, Harla Branno, Golan Trevize, Pelorat, Gendibal, Sura Novi, Bliss, Fallom, sono esseri umani intelligenti, impavidi, spavaldi, intriganti, che riescono ad affascinare il lettore con le loro azioni, i loro sentimenti, la loro ricerca della verità ed i loro pensieri.

E poi ci sono i robot! E’ un’unione profonda, quella tra uomini e robot. (Non dimentichiamo che i Robot e le tre leggi della robotica, sono stati i protagonisti di tanti altri romanzi di Asimov!)

Nel primo romanzo “Cronache della galassia” (1951), non si parla di robot; poi nei romanzi successivi, senza che il lettore se ne renda conto, si insinua un’idea legata ai robot, soprattutto nel quarto romanzo “L’Orlo della Fondazione” (1983); e solo nel quinto romanzo “Fondazione e Terra” (1986), scopriamo un primo robot, poi un secondo, un terzo, fino al colpo di scena finale che riavvolge tutta la matassa intessuta magnificamente dall’autore.

In “Fondazione e Terra” l’autore rivela che i robot, nei 500 anni intercorsi tra la caduta del vecchio impero e la nascita del nuovo assetto pianificato da Hari Seldon, sono stati sempre presenti anche se in maniera celata, e addirittura determinanti nella nascita della Psicostoria.

L’idea che Asimov portò avanti nell’arco di 42 anni, tra il 1951 ed il 1993 (anno di pubblicazione del suo settimo ed ultimo romanzo, ndr), è quella di un’umanità in cammino, in evoluzione, che può superare la rovinosa caduta di un impero, rialzarsi e raggiungere un nuovo equilibrio. Ma in questo cammino non può farcela da sola, ha bisogno di aiuto, un aiuto che non sminuisce il valore dell’essere umano, bensì che porta gli individui e i rapporti tra loro, ad un livello nuovo, mai raggiunto prima.

L’aiuto viene proprio dai robot, che riescono a raggiungere risultati insospettati e inimmaginabili, ma che comunque hanno assolutamente bisogno dei loro creatori, degli esseri umani. Così nelle ultime pagine di “Fondazione e Terra”, il robot Daneel avrà bisogno della piccola Fallom (bambina che appartiene ad una evoluzione dell’essere umano, in quanto ermafrodita, ndr.), per poter continuare ad esistere, e quindi svolgere la sua missione…

Con l’ultimo romanzo, “Fondazione e Terra”, Asimov riesce a ricompattare quasi tutte le sue opere narrative: quelle legate al Ciclo dei Robot e quelle legate al Ciclo della Fondazione. Un’impresa titanica nella quale è presente una componente spirituale e psicologica molto forte, che ben si adatta all’uomo moderno del ventesimo e del ventunesimo secolo.

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La Psicostoria è una trovata geniale ma anche pericolosissima.

Questa “scienza” non può tenere conto del singolo individuo, ma di un vasto numero di individui; più è vasto il numero degli esseri soggetti di studio, maggiori sono le possibilità che il cammino del nuovo impero, costituito dalla Prima e dalla Seconda Fondazione, vada nella direzione indicata da Hari Seldon, 500 anni prima…

<< replicò Pelorat . – … Hari Seldon creò la psicostoria prendendo come modello la teoria cinetica dei gas. Ogni atomo o molecola di un gas si muove a caso, quindi non possiamo conoscere né la velocità né la posizione di questi atomi. Però usando il metodo statistico, possiamo estrapolare le regole che governano il loro comportamento generale, con precisione notevole.. Allo stesso modo, Seldon intendeva estrapolare il comportamento generale delle società umane anche se le soluzioni non sarebbero state applicabili al comportamento dei singoli esseri umani.

– Può darsi… ma gli esseri umani non sono atomi.

– E’ vero – annuì Pelorat. – Un essere umano possiede la coscienza, e il suo comportamento è abbastanza complesso da indurre a credere che esista il libero arbitrio. Non ho idea di come si sia regolato Seldon, …comunque Seldon ci è riuscito.

– Trevize disse : – E perché l’intera costruzione si regga in piedi è necessario che consideri gli esseri umani in base al loro numero e alla loro inconsapevolezza. Non ti sembrano delle fondamenta un po’ traballanti per una struttura matematica così imponente? Se non si soddisfano pienamente queste due premesse tutto quanto crolla.>>, 1

Le variabili in gioco sono miliardi, ma tutto sembra funzionare nell’intero Ciclo della Fondazione, anche troppo bene. Nella lettura dei vari romanzi scopriamo che ciò accade perché ci sono, oltre le teorie di Seldon, anche degli individui che nell’ombra si adoperano per superare i vari punti critici, e precisamente la Seconda Fondazione, poi il pianeta vivente Gaia, ma in particolare i Robot, anzi un robot chiamato Daneel, che da 20.000 anni muove i fili di tutto…

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(Nota bene: La mia descrizione del Ciclo della Fondazione è riduttiva ma questi pochi spunti, insieme a quelli espressi nell’articolo di Umberto Scopa, sono indispensabili per poter effettuare il confronto con la miniserie Civil War, pubblicata in Italia nel 2007 dalla Panini Comics-Marvel Italia.)

CIVIL WAR, LA MINISERIE

Nei fumetti USA, i supereroi vengono di continuo aggiornati ed attualizzati, nelle origini, nei costumi, nelle tematiche, per adattarli alle esigenze del pubblico. Dagli anni 2000 in poi, queste modifiche e aggiornamenti sono avvenuti quasi sempre per mezzo di mega eventi programmati a tavolino dagli editori USA.

Civil War (della Marvel Comics) è stato nel 2007 proprio uno di questi mega eventi, che si rivelata a distanza di anni una delle migliori mini serie degli ultimi vent’anni, grazie alle molteplici chiavi di lettura, che hanno messo in luce alcune caratteristiche dei vari personaggi e che ne ha evidenziato di nuove. A distanza di 12 anni ritengo che sia una storia che non ha perso la sua freschezza e che contiene concetti ancora attuali.

La trama in breve, estratta dall’articolo “Civil War: analisi di una saga” (Autore: Mario Coppi, che ringrazio per averlo concesso, ndr. ) dal sito http://www.fantascienza.com è la seguente:

<<….Tony Stark, l’invincibile Iron Man, coinvolgendo Peter Parker, sta cercando di intervenire su di un progetto di legge per la registrazione dei superpoteri e di coloro che ne possiedono da parte del Congresso americano quando, durante la puntata di un reality show con protagonisti i New Warriors, un supercriminale esplode causando centinaia di morti, tra i quali i bambini che frequentano una vicina scuola elementare. L’impatto dell’evento è enorme e in tempi brevissimi viene approvato l’atto di registrazione. Allo SHIELD viene dato mandato di perseguire, catturare e trattenere tutti i detentori di super poteri che non accettano di registrarsi e la nuova direttrice dell’organizzazione, Maria Hill, che pur dipendendo dall’ONU agisce in questo come braccio degli USA, convoca Capitan America per porlo alla guida dei caccia maschere. Cap rifiuta temendo le conseguenze che potrebbero derivarne per i suoi alleati qualora le identità segrete che hanno garantito la sicurezza delle famiglie e degli amici, ma anche degli stessi eroi, venissero svelate.

A guida di chi è a favore della registrazione si pone Iron Man e al suo fianco Peter Parker, smascherandosi in conferenza stampa di fronte al mondo intero.

I due schieramenti si scontrano più di una volta con morti e feriti da ambo le parti. Già dai poster promozionali si era intuito che l’Uomo Ragno sarebbe stato in qualche modo al centro di questo evento e infatti, pur avendo promesso il proprio sostegno a Tony Stark, Peter comincia ad avere dei dubbi: Iron Man e Mr. Fantastic hanno creato un clone dello scomparso Thor che impazzisce e uccide un eroe. Chi rifiuta di registrarsi viene imprigionato in una struttura nella zona negativa, denominata 42, senza processo alcuno e destinato a restarci fino a che non accetti la registrazione. I Supercriminali vengono arruolati per dare la caccia ai loro vecchi avversari per conto del Governo. L’Uomo Ragno cambia fronte e si scontra con Iron Man dopo un’altra conferenza stampa in cui rivela ciò che ha scoperto e che gli ha fatto cambiare idea; sulle sue tracce vengono dei super cattivi che quasi gli fanno la pelle.

Si arriva quindi all’ultimo scontro in cui Capitan America ha la meglio su Iron Man, ma si ferma quando si rende conto di quanti danni la battaglia stia causando a New York: si arrende e nelle vesti di Steve Rogers, si fa per portare avanti il confronto in tribunale.>>

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La ‘Guerra Civile’ nei fumetti Marvel è stata una conseguenza delle tante paure che gli americani hanno sviluppato dopo l’11 settembre 2001, una tragedia che ha minato (forse per sempre, anche se non lo ammetteranno mai) la loro spavalda sicurezza e invincibilità. Anche i fumetti, che vengono letti da un pubblico giovanissimo, si sono dovuti confrontare con questa nuova realtà, con questo bisogno di sicurezza, di regole, con questa fobia del terrorista nascosto dietro l’angolo. Ieri come oggi.

Nella miniserie in questione gli Stati Uniti sono in crisi e si combatte una guerra totale, dove le forze del bene e del male non sono distinguibili e anche gli uomini e le donne in calzamaglia devono fare la loro parte.

I supereroi sono rappresentati in quest’opera come dei vigilantes che combattono e si accaniscono nei loro scontri, senza rendersi conto dei danni fisici e psicologici che producono.

Il tema era stato già affrontato in Watchmen (autori Alan Moore e Dave Gibbon, DC Comics, 1987), e in Rising Stars (autore J. Michael Straczynski, TopCow-Image, 1999-2004), ma in quei due casi si trattava di un piccolo universo narrativo, inventato dagli autori per l’occasione. In CW si trattò, invece, del grande universo narrativo della Marvel Comics, che aveva a quel tempo quasi 70 anni di esistenza (50 se iniziamo il conteggio dal 1961, anno di pubblicazione dei Fantastici Quattro) quindi 70 anni di storie scritte e disegnate, di continuity, di personaggi con characters ben radicati.

Alla termine di Civil War, alcuni Super rimasero vigilantes altri si ‘arruolarono‘, o per meglio dire si registrarono diventando ‘poliziotti’.

Per la prima volta si era creato nell’universo narrativo Marvel, uno spartiacque tra il prima e il dopo (anche se, negli anni a seguire, questo spartiacque è stato stravolto, così come l’atto di registrazione che è diventato una cosa avvenuta ma non ha quasi più un’influenza nelle attuali storie).

Niente più personaggi idealisti alla Capitan America, maggiore spazio agli ex-criminali, agli ex-assassini, come i Thunderbolts di Norman Osborn, e ad altri negli anni a seguire.

Per alcuni anni l’Uomo Ragno non fu più timido e spaccone (criminale solo agli occhi di John Jameson), ma un fuggitivo ed un ricercato perché considerato davvero un criminale, traditore della causa non registrandosi; per lui la vita, da Civil War in poi sarebbe stato un’inferno… Anche questa situazione è stata modificata e stravolta più volte in questi 12 anni editoriali.

Il cambiamento maggiore fu quello di Tony Stark (Iron Man), il super eroe debole fisicamente e labile psicologicamente (era stato un ex alcolista); al suo posto il potente Iron Man, Direttore dello Shield, tessitore ed energico fautore dell’atto di registrazione, ed anche uno degli uomini più ricchi della Terra, grazie alle sue industrie. Anche questo nuovo status quo, dopo CW, sfumò quasi subito.

Con questa storia i personaggi in calzamaglia persero quasi completamente la residua ingenuità che ancora possedevano; il lampo di energia con cui il clone di Thor uccise Bill Foster (ex Golia nero ), spazzò via qualsiasi ingenuità, così come i colpi che si scambiarono Cap. America e Iron Man, che poi rivedemmo anche nell’omonimo film nel 2016.

Senza tener conto che Hulk venne esiliato nello spazio con l’inganno ed il suo ritorno fu drammatico per gli eventi che a sua volta scatenò (mi riferisco alla miniserie “World War Hulk”, mario); e che anche il ritorno del vero THOR, cambiò gli equilibri, faticosamente raggiunti alla fine della guerra civile.

Scene come quelle descritte ce ne sono parecchie altre, e tutte puntano sulle crudezza, sulla tensione fisica ed emotiva dei personaggi che, attraverso le pagine disegnate magnificamente di Steve Mc Niven e colorate in maniera perfetta da Morry Hollowell, sono radicati nella nostra realtà, con tutte le loro contraddizioni e anomalie.

Per la prima volta tutti i supereroi Marvel si schierarono, di destra o di sinistra, liberali o democratici, fascisti o comunisti. Questo nonostante l’autore della storia, Mark Millar, non fosse americano ma inglese (scozzese per l’esattezza), e sia stato sicuramente influenzato dal gruppo di autori, tutti americani, che lavorarono attorno al progetto, tra cui J. Michael Straczynski.

Conclusa la miniserie, restarono al lettore delle domande in sospeso:

  • – non si può reggere uno Stato come se fosse sempre in guerra;
  • – non ci possono essere 50 gruppi per 50 Stati;
  • – non si possono uccidere o criminalizzare i ‘cani sciolti’, e far diventare governativo un gruppo di criminali.

Non entro in merito a queste domande in parte già superate dalle storie successive a CW, mi soffermo solo sulla figura di Reed Richards (presente nel titolo dell’articolo), che presentò molti punti oscuri.

IMMAGINI 6-7: F4 n. 275_edizione italiana pagg. 19 e 20
IMMAGINI 5-6: F4 n. 275, edizione italiana pagg. 19 e 20
IMMAGINI 6-7: F4 n. 275_edizione italiana pagg. 19 e 20
IMMAGINI 7-8: F4 n. 275, edizione italiana pagg. 21 e 22

LA PSICOSTORIA DI REED RICHARDS

Nel n. 275 dell’edizione italiana dei Fantastici Quattro (n. 542 dell’ed. americana), come avete avuto modo di leggere nelle quattro pagine di sopra, Reed Richards, uno dei personaggi più rappresentativi dell’universo Marvel, che aveva sempre cercato la via della Pace e che si era opposto al governo in più di un’occasione, dopo una serie di decisioni molto discutibili (la costruzione del supercarcere “42” nella zona negativa, la creazione del clone di Thor, con il quale si macchia dell’omicidio di Bill Foster e il violento litigio con la moglie), esce allo scoperto. Nelle ultime 4 pagine della storia ( che si possono rileggere qui), in un lungo dialogo con il Pensatore Pazzo, Reed spiega le ragioni del suo comportamento citando la Psicostoria, invenzione di Asimov nei romanzi della Fondazione!

Sarebbe stata proprio la Psicostoria, frutto di una serie infinita di equazioni e di studi di statistica, il motivo del suo comportamento e della sua adesione all’atto di registrazione dei superumani. Così Mr. Fantastic, con tutte la sue scelte ed azioni, diventò uno dei personaggi più odiosi dell’universo Marvel, oltre che il più pericoloso.

Egli si paragona ad Hari Seldon, ma Seldon programmò la rinascita di un nuovo impero galattico, riducendo il periodo di transizione, di imbarbarimento, da 10.000 a 1000 anni, dedicando tutta la sua vita a questo scopo; mentre Reed, nella mini serie vuole solo debellare i criminali scegliendo il male minore, cioè appoggiando l’atto di registrazione e costruendo una superprigione che sarebbe dovuta essere la tomba per i suoi occupanti. Mr. Fantastic voleva riuscire raggiungere quell’obiettivo agendo sui singoli individui, nonostante dicesse esattamente il contrario, individui che erano anche esseri con super poteri, quindi per natura instabili, proprio quello che Seldon non fece mai.

Gli studi e i calcoli di Reed, invece, si rivelano completamente sbagliati, perché sbagliato era il punto di partenza e l’obiettivo che si prefiggeva. Con i suoi calcoli si era infilato, infatti, solo in un vicolo cieco, si era illuso e voleva illudere i suoi compagni di viaggio, nonché i suoi più vicini amici, della veridicità delle sue teorie. La sua superbia, la sua sicurezza, il suo senso di onnipotenza, e il non tener conto di tutte le variabili in gioco, lo portarono probabilmente alla più grande sconfitta della sua vita: l’allontanamento della sua famiglia.

Reed Richards fu tratteggiato da Millar come colui che si era convinto che nel futuro, grazie all’atto di registrazione e al super carcere nella zona negativa, ci sarebbero stati solo eroi registrati e sarebbe stato il miglior futuro possibile.

Ma le cose non vanno come dovrebbero.

Nel Ciclo della Fondazione, nel terzo romanzo “L’altra faccia della Spirale o Seconda Fondazione” (1953), compare sulla scena un essere potentissimo in grado di scombinare le cose, di fare saltare il percorso di Hari Seldon e le sua Psicostoria. Questo essere è il Mulo, che costringe la Seconda Fondazione ad uscire allo scoperto. Egli, come poi scopriremo nel romanzo successivo “L’orlo della Fondazione”, faceva parte di Gaia, il pianeta in cui tutti gli abitanti sono un’unica entità vivente. E’ Gaia la terza forza in gioco che fa spostare il Piano Seldon verso un’altra direzione, probabilmente migliore di quelle possibili con la Prima e la Seconda Fondazione. Essa, a sua volta , non è altro che un esperimento del robot Daneel, per far sì che tutti gli esseri dell’universo possano conoscere una nuova era di pace, di unità, di prosperità. Questo è l’incredibile ed affascinante intreccio che Asimov imbastisce nei suoi romanzi.

immagine 9: Copertina di una delle ristampe di “L’Orlo della Fondazione. Autore Stephen Youll © 1991
Copertina di una delle ristampe di “L’Orlo della Fondazione. Autore Stephen Youll © 1991

Allo stesso modo, alla fine della saga di Civil War, oltrela resa di Capitan America, la fuga dei super eroi ribelli all’atto, il nuovo establishment (un gruppo di supereroi in ogni stato per garantire la sicurezza, etc.), succede una cosa simile a quella descritta prima nel romanzo “L’orlo della Fondazione”.

In una storia dei Nuovi Vendicatori successiva a Civil War, Luke Cage e compagni, nel tentativo di liberare Maya Lopez (il fantomatico Ronin) dalle grinfie dell’organizzazione criminale Mano, uccidono Elektra a capo dell’organizzazione stessa, la quale una volta morta si rivela essere un alieno appartenente alla razza degli Skrull.

COLPO DI SCENA: ecco forse una terza forza in campo, che neanche Mr. Fantastic con tutte le sue equazioni era riuscito a prevedere!

Gli Skrull, razza mutaforma che imperversa nei fumetti Marvel dagli anni ’60, avevano trovato il modo per sostituirsi agli esseri umani, ai supereroi, senza farsi riconoscere neppure da uno come Wolverine… Anche Freccia Nera era uno Skrull, e la Donna ragno, e Jarvis e tanti altri (Solo nell’ultima storia di Secret Invasion scoprimmo dove erano finiti la vera Elektra, Freccia Nera e gli altri eroi sostituiti dagli Skrull!)

Cosi come gli abitanti-essere unico di Gaia si erano distribuiti nell’universo della Fondazione, così gli Skrull avevano ‘invaso’ la Terra, approfittando della decimazione dei mutanti, della guerra civile, della morte di Capitan America, della sconfitta di Hulk, dell’impotenza di gente come il Dottor Strange, l’Osservatore ed altri super eroi… ma con il solo scopo di trovare un pianeta che li ospitasse.

In Secret Invasion, comunque, non venne svelato se gli skrull fossero “ la terza forza” capace di far saltare il futuro roseo di pace di cui tanto si era vantato Mr. Fantastic, con la sua “Psicostoria”…

Al contrario del Piano Seldon, quindi, la Psicostoria di Reed Richards non ha potuto e non potrà salvare l’umanità, ne’ ha cambiato il corso della storia dei supereroi Marvel, ma è stato solo un’altro tassello narrativo, un’altro frammento di storia della Marvel Comics, tant’è che dopo Civil War sono seguiti: Secret Invasion (2007), il Dark Reign di Norman Osborn (2008), Assedio (2010), Fear Itself (2011), Avengers vs. X-Men (2012), Infinity (2013), Original Sin (2014), Secret Wars (2015-16), Civil War II (2016) e Secret Empire (2017), ed ogni volta modifiche, stravolgimenti ed altri colpi di scena, ma nulla di attinente alla alla teoria di Mr. Fantastic.

L’ultima volta che si è sentito parlare di Psicostoria è stato nel n. 307 dell’edizione italiana dei Fantastici Quattro (Fantastic Four vol 1 # 570, Marvel Comics, Ott 2009), nel racconto ‘Risolvere ogni cosa, pt 1′ scritto da Jonathan Hickman:

<<Rimasto da solo, Reed raggiunge una zona segreta del suo laboratorio, la stanza della Psicostoria, dove tra gli appunti scritti sulle pareti è rimasto evidenziato l’idea 101, ovvero l’idea di poter risolvere finalmente “ogni cosa”, ogni problema dell’umanità. …>>

(testo tratto dal sito www.comicsbox.it, per la recensione di Marvel Omnibus # 62 | I Fantastici Quattro di Jonathan Hickman, vol 1, Panini Comics Febbraio 2017, che si ringrazia).

In conclusione

Il robot positronico Daneel Olivaw e Mr. Fantastic hanno ambedue la pretesa di rappresentare l’eminenza grigia che guiderà il proprio mondo verso un futuro migliore, novelli Père Joseph che guidano le nazioni nell’ombra, ma mentre in O. Daneel c’è il genuino desiderio di favorire la razza degli umani (coerentemente all’ottimismo dell’hard SF di Asimov) nelle azioni di Reed Richards – ambientate in un universo narrativo dove non esiste il bianco e il nero ma infinite sfumature di grigio – si potrebbe celare il piano malvagio di un’entità aliena o di altre forze in campo ancora sconosciute, o addirittura la superbia, la sicurezza, il senso di onnipotenza, di un Super essere che si considerasse su un piano superiore.

Vi consiglio di approfondire questo rapporto tra Reed Richard, Hari Seldon e la Piscostoria, leggendo il saggio “Civil War”: Mr Fantastic e la psicostoria”, del mio amico Umberto Scopa, pubblicato due settimane in questo speciale.

IMMAGINE 11 -Hari Seldon : “L’anziano Hari Seldon, sulla sedia a rotelle”, autore Michael Whelam © 1980
L’anziano Hari Seldon, sulla sedia a rotelle”, autore Michael Whelam © 1980

NOTE EXTRA:

BIOGRAFIA/BIOGRAPHY

Classe 1967, è laureato in Architettura, ed è un tecnico freelance.
Lettore e collezionista di fumetti, nel 1990 crea Fumettomania, una fanzine cartacea di approfondimenti, recensioni, interviste e fumetti di giovani autori, che pubblicherà fino al 2008, con distribuzione nazionale.

Nel 1991, a supporto della fanzine creò a Barcellona Pozzo di Gotto (provincia di Messina, in Sicilia) , insieme ad altri 2 amici, l’Associazione Culturale “Laboratorio Giovani Esordienti”, più semplicemente chiamata Fumettomania. Dal 1990 ad oggi ha conosciuto circa 240 tra autori professionisti ed esordienti, ed ha partecipato ad oltre 40 Convention italiane: Salone del Fumetto di Lucca, Expo Cartoon di Roma, Nuvole a Cremona, a Palermo Comic convention, a Messina, a Napoli Comicon, ad Etnacomics, al Dragon Fest di Milazzo, al Corolla Games&Comics (di quest’ultimo è responsabile dell’area artisti), etc.

E’ appassionato anche di musica, di film di fantascienza e di animazione.

Dal 2002 è il curatore del sito di Fumettomania oggi web magazine “La Mediateca di Fumettomania” all’url: www.fumettomaniafactory.net e collabora aperiodicamente con altri siti nazionali di critica fumettistica. Dal 2016 è anche il curatore anche del sito di archivio di Glamazonia.it
Dal 12 settembre 2012 ha riorganizzato l’ass. culturale Fumettomania Factory, con nuovi soci, un nuovo statuto e nuovi progetti.
Insieme a Marco Grasso (responsabile e curatore delle Mostre ad Etnacomics) nel triennio 2013-2015 è stato l’organizzatore dell’iniziativa culturale-umanitaria “Sulla stessa barca” con la raccolta fondi per il progetto di Ai.Bi. a favore dei MISNA che sbarcano a Lampedusa, grazie all’allestimento di 14 mostre espositive in 18 mesi.

Dal 2010 è ideatore e promotore, per conto di Fumettomania, del progetto didattico-culturale “LEGGENDO UN FUMETTO”, un progetto di lettura, approfondimento ed incontro con l’autore, per gli Istituti Scolastici Comprensivi di Barcellona P.G., che punta molto sulla combinazione di tematiche sociali (legalità, lotta alla mafia, migranti, Shoah e fumetti, Epica e coraggio nello Sport), di sperimentazioni (le fiabe illustrate, super eroi con superproblemi, 70 anni di super eroi Marvel,) e di autori di fumetti di origine siciliana, tra cui Lelio Bonaccorso, Marco Rizzo, Marco Failla, Anna Leotta, Antonio Recupero ed altri.
Il 18 febbraio 2017, è stato intervistato dalla giornalista Cristina Saja, del sito 24live.it, nell’ambito del progetto “impronta d’Autore”, a cura del Museo Epicentro di La Gala, Barcellona P.G.

Attualmente è promotore e portavoce di un nuovo progetto culturale per l’intero comprensorio barcellonese: una struttura dedicata allo studio, alla lettura e ad attività laboratoriali legati al Fumetto, da realizzarsi a Barcellona P.G.


GLI ALTRI ARTICOLI DI QUESTO SPECIALE SU ASIMOV SONO:


https://www.fumettomaniafactory.net/2020-01-02-speciale-isaaac-asimov-a-100-anni-dalla-sua-nascita-primo-nuovo-progetto-per-il-2020/

VERSIONE INGLESE DELL’ARTICOLO DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

https://www.fumettomaniafactory.net/2019/06/24/2020-01-02-special-isaaac-asimov-english-version/


BREVE BIOGRAFIA DI ISAAC ASIMOV

Scrittore e scienziato russo, naturalizzato statunitense

foto di Isaac Asimov

Introduzione (Biografia, scaricata da https://biografieonline.it/, che si ringazia

Isaac Asimov nasce il 2 gennaio 1920 a Petrovichi, vicino a Smolensk, in Unione Sovietica. Nel 1923 la famiglia si trasferisce negli States, a New York, dove in seguito Isaac compirà gli studi.

Le doti straordinarie del bambino prodigio emergono da subito. Basti pensare, ad esempio, che a soli cinque anni impara a leggere da solo (quasi come Leopardi) e che da quel momento in poi non smetterà più di leggere libri e di studiare.

Leggendarie, in questo senso, sono le sue frequentazioni assidue alle biblioteche nazionali, sua unica fonte di “sostentamento” intellettivo nei primi anni della sua vita e per molto tempo ancora, poi. La passione per la fantascienza lo contagia nel 1929 quando nel negozio del padre (a quei tempi i candy stores americani non vendevano soltanto dolciumi, ma anche giornali e riviste) scopre le riviste di “Science Fiction”, di cui diviene subito un assiduo lettore.

Le promesse vengono ampiamente mantenute e il padre non potrà che essere orgoglioso di un figlio che prima si laurea in Chimica alla Columbia University di New York, (Bachelor of Science Degree, 1939) e che poi, non contento, si laurea anche in Filosofia (Master of Arts, 1941).

Dopo l’entrata in guerra degli USA, Isaac Asimov lavora come chimico presso la U.S. Navy Yard a Philadelphia. Tra il 1949 e il 1958 è professore alla Boston University School of Medicine.

Successivamente, grazie al successo delle sue opere, abbandona l’attività accademica e diventa uno scrittore a tempo pieno, dando così vita alla sua produzione sterminata, frutto della sua vena che definire prolifica sarebbe davvero riduttivo.

Di fatto Isaac Asimov è unanimamente considerato uno dei maggiori scrittori di fantascienza di tutti i tempi. La sua fortuna è dovuta al felice connubio tra invenzione letteraria e verità scientifica che riesce a rendere i suoi libri verosimili e fantastici insieme, veri specchi di un futuro possibile. Nell’ambiente letterario è nota la sua fine vena satirica e ironica, che si può riscontrare anche in alcune sue opere, soprattutto nelle prefazioni.

Conosciutissimi, in Italia come nel resto del pianeta, sono, tra i libri di Asimov, quelli appartenenti

al ciclo sul futuro della robotica (Io, Robot; Il secondo libro dei Robot) e al ciclo di “Foundation” (tradotti con i titoli di “Cronache della galassia”, “Il crollo della galassia centrale” e “L’altra faccia della spirale”).

Isaac Asimov muore il 6 aprile 1992 in seguito a delle complicazioni nel sistema cardiovascolare, gettando nello sconcerto migliaia di appassionati in tutto il mondo.

Nel 2002, la seconda moglie, Janet Jeppson, rivela che la morte di Asimov era stata provocata dall’Aids, malattia che aveva contratto nel 1983 durante una trasfusione di sangue. Non sarebbe stato lo scrittore a voler mantenere il segreto, quanto più probabilmente l’ospedale, per evitare uno scandalo.

RINGRAZIAMENTI

L’immagine, del banner proposto per la promozione del progetto è stata realizzata da Silvano Beltramo, e ci è stata concessa gratuitamente dalla STEREOTOMY – The Alan Parsons Project Tribute Band, che ringraziamo, e della quale proponiamo la LOCANDINA del loro spettacolo dedicato ad Asimov ed una breve BIOGRAFIA.