RICORDI …
Termina oggi, a distanza di qualche giorno dal quarto anniversario dalla morte di Luigi Bernardi, il lungo progetto a lui dedicato (riguardante gli articoli da lui scritti e pubblicati sulla rivista di fumetti Comic Art tra il 1985 ed il 1990), iniziato il 22 ottobre dell’anno scorso.
Alcuni amici illustri di Luigi hanno condiviso qui un proprio ricordo.
In ordine di apparizione, sono stati pubblicati: il professor Daniele Barbieri (9 agosto); Vittorio Giardino (31 agosto), autore conosciuto il tutto il mondo; lo spettacolare Onofrio Catacchio (7 settembre); Otto Gabos (21 settembre), altro grande autore; il virtuosissimo Roberto Baldazzini (28 settembre), ed oggi accolgo con molta gioia l’ultimo l’intervento a cura di Sergio Rossi, editor, traduttore, scrittore, conosciuto ed apprezzato a livello nazionale, nonché direttore della rivista Fumo di China per parecchi anni.
Ringrazio Sergio e tutti gli altri autori per averci onorato della loro presenza e per aver condiviso con me, e con i lettori di questo sito-blog, un loro personale ricordo su Bernardi.
L’appuntamento è per metà novembre con il nuovo progetto dedicato a Luigi, che ci accompagnerà per tanti mesi, legato ad altri suoi scritti: precisamente quelli pubblicati sulla rivista Nova Express (1991-1993) e quelli precedenti apparsi sulla mitica rivista Orient Express (1982-1985); è questo il nostro modo per non dimenticarci del lascito dell’autore bolognese che abbiamo amato leggere negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso.
mario benenati
PERCHE’ INSEGUIVO BERNARDI
Ho inseguito Luigi Bernardi per molti anni. Poco dopo essere arrivato a Bologna, avevo letto il suo Macchie di rosso, Bologna avanti e oltre il delitto Alinovi che non solo è uno dei libri più importanti su questa città, ma era stata una preziosa guida nell’anima della città dove mi ero trasferito. Contemporaneamente, stavo curando una serie di saggi sul fumetto, e avevo pensato che sarebbe stato bello fare un libro intervista a Bernardi sul fumetto e, attraverso la nascita e il crescere di quell’industria del Fumetto a cui Luigi aveva dato contributi fondamentali, raccontare anche la trasformazione politica e culturale di Bologna e, perché no, dell’intero Paese. Ero stato un lettore fedele delle creature di Bernardi, tutte le sue riviste, da “Pilot” a “Nova express” passando per “Orient Express”, senza contare i tanti libri, a fumetti e non, pubblicati nelle sue multiformi incarnazioni di editore, curatore, traduttore e scrittore. E con me più di una generazione di lettori, autori e operatori del settore.
Credevo, e credo ancora che un libro del genere sarebbe stato fondamentale per capire da dove eravamo partiti e il fondo dove stavamo arrivando, sempre che abbiamo finito di scavare.
Luigi accettò. Allora rilanciai, per due volte: la prima dissi che avrei lasciato nel testo solo le sue risposte, la seconda che era inutile che lo intervistassi dato che il libro poteva scriverlo da solo. Luigi cadde nella trappola: firmò un contratto e prese anche un minimo anticipo.
Però il libro non lo scriveva. Vivendo nella stessa città e occupandoci più o meno delle stesse cose, era facile incontrarsi e parlarne. Ogni volta gli ricordavo l’impegno, preso, lui annuiva ma poi lasciava perdere, senza una vera ragione. Addirittura si capovolsero i ruoli: lui accettò una mia proposta per un saggio su Hugo Pratt, ma subito dopo poi lasciò la casa editrice per cui lavorava, l’ultima della sua lunga carriera, e non se ne fece nulla. Insomma, quasi un contrappasso. Finalmente un giorno capitolò e mi disse che non ce la faceva: no, non ce la faceva proprio a scrivere il libro che gli avevo chiesto. E non me lo disse stizzito per l’insistente e insopportabile richiedente, o magari lo era ma non lo diede mai a vedere, ma triste e malinconico. Ci aveva anche provato, ma niente, quel libro proprio non veniva.
O forse non voleva scriverlo, che è la stessa cosa. Posso sbagliarmi, ma credo che nonostante gli autori, i fumetti e i libri scoperti che ancora oggi sono nel nocciolo duro di tante case editrici, a Luigi non si sia mai rimarginata la ferita di essere stato dimenticato dal mondo del Fumetto. Non tanto dagli autori che hanno intrapreso il loro cammino grazie a lui, quanto dagli operatori del settore che ancora oggi non conoscono la sua figura e magari si domandano come siano arrivati in Italia certi fumetti, come per esempio quelli giapponesi.
Credo che Luigi avrebbe voluto davvero raccontare la sua testimonianza di protagonista del mondo editoriale, anche con gli errori commessi, le luci e le ombre, ma troppo era il dolore per essere stato escluso da un luogo che aveva contribuito a creare e ad espandere. Forse pensava che sarebbe stato visto come una vendetta. O forse i fumetti gli avevano strappato il cuore, come a tutti noi che li amiamo.
Chissà se avrebbe apprezzato quest’ultima citazione di Jack Kirby: spero di no, non fosse altro per sentirlo di nuovo brontolare
Biografia di Sergio Rossi
Sergio Rossi (Perugia, 1970) si è laureato in fisica con una tesi sulla teoria della relatività molto prima che le onde gravitazionali fossero scoperte, e lavora nell’editoria come editor, traduttore e scrittore.
Ha pubblicato i romanzi per ragazzi “Il terzo figlio” (San Paolo, 2017), “Un lampo nell’ombra“ (Feltrinelli 2013, collana Noir Junior La Repubblica 2015); i libri per bambini “Storie di Brugola meccanico spaziale” (disegni di Stefano Tognetti, San Paolo, 2017), “Signorina Sì Però” (disegni di Laura Desirée Pozzi, Coccole Books, 2017), “Storie sotto il letto” (disegni di Francesca Caravelli, il Castoro, 2016). Tiene una rubrica di fumetti nella rivista Art&dossier, diretto la rivista “Funo di China” e diverse etichette editoriali (BD, Black Velvet, The Box-Fandango editore), e pubblicato i saggi “Einstein l’aveva capito: la scoperta delle onde gravitazionali” (Feltrinelli, 2017), “Stelle e strisce: gli Stati Uniti nelle strisce a fumetti, da Yellow Kid al New Yorker” (Odoya, 2016), “L’immaginazione e il potere: gli anni Settanta tra fumetto, satira e politica“(BUR Rizzoli, 2009), “Maledette vi amerò – le eroine del fumetto erotico italiano” (Neri Pozza, 2007).
Ha tradotto molti fumetti tra cui I Puffi di Peyo, I Mumin di Tove Jansson, e i graphic novel “Griffo” di Jean-Patrick Manchette e Jacques Tardi e “Gemma Bovary” di Posy Simmonds.
Ecco l’elenco degli articoli precedenti a questo:
1. https://fumettomaniafactory.net/2017/08/09/incontrare-bernardi-daniele-barbieri/
2. https://fumettomaniafactory.net/2017/08/29/luigi-bernardi-ricordi-lontani-vittorio-giardino/
3. https://fumettomaniafactory.net/2017/09/07/luigi-bernardi-mio-primo-editore-onofrio-catacchio/
4. https://fumettomaniafactory.net/2017/09/21/un-ricordo-luigi-bernardi-otto-gabos/