Chiudiamo il mese di settembre con un nuovo articolo tratto dal n. 10 della nostra fanzine cartacea (che, ricordiamo a chi ci segue, risale a dicembre del 1997). Oggi ci spostiamo negli States e rileggiamo un articolo scritto da Ambrogio Isgrò su una serie hero(t)ic fantasy di Bill Willingham: Ironwood, oggi poco conosciuta.
Bill Willingham è al centro del dibattito, in queste settimane, per la scelta coraggiosa relativa ad una opera successiva a questa.
A partire dal 15 settembre 2023, infatti, la proprietà della serie (capolavoro) a fumetti Fables, da lui creata, inclusi tutti gli spin-off e i personaggi di Fables correlati, è di dominio pubblico. In un comunicato stampa pubblicato sul suo Substack, in segno di protesta per le sue divergenze con l’attuale management della DC Comics, Bill ha illustrato le ragioni delle sue azioni.
Proprio la prossima settimana pubblicheremo un articolo su questa sua scelta, oggi ci godiamo questa recensione di un suo vecchio fumetto.
Buona lettura
Mario Benenati, curatore del sito Fumettomania Factory Magazine
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Il sommario del n. 10 è riportato di seguito
- 3 Fu vera gloria?… Meglio le edicole o le librerie? – di Mario Benenati
- 4 Comic Art ritorna in edicola – di Mario Benenati
- 4 Dago. Le avventure di Cesare Renzi – di Domenico Cutrupia
- 6 Selen, dalla TV al fumetto – intervista di Gianluca Piredda
- 6 Passeggiate nei boschi – di Ambrogio Isgrò (pubblicato oggi)
- 8 Martha Washington, Goes to war – di Salvatore Bonanzinga
- 9 Nato morto: arriva. il vampiro del 2000! – di Michele Ginevra
- 10 Portfolio – vari autori esordienti
- 12 Napoleone parte bene – di Lucio Sottile
- 12.Eppure sento che soffia – di Lucio Sottile
- 13 Mangasaurus Rex – di Ambrogio Isgrò
- 14 Gianluca Piredda presenta Whinny – di Jacopo Bonistalli
- 14 Memo Comics – di Mario Benenati
- 16 Schizzo Presenta – di Mario Benenati
- 16 Primi dieci del cuore – di Domenico Cutrupia
- 17 Ade Capone – Intervista di Gianluca Piredda
- 18 Lucca e Roma, breve reportage – di Michele Ginevra
- 18 Sulle Tracce di Fumettomania di Mario Benenati
- 19 Internet e dintorni, notizie dal mondo dei fumetti – di AA.VV.
Introduzione
Restiamo intorno al tema dell’eros, dopo l’intervista a Selen, pubblicata la settimana scorsa, con questa recensione di un bel fumetto di oltre venticinque anni fa di un ‘tale’ Bill Willingham.
Passeggiate nei Boschi
di AMBROGIO ISGRO’ (giugno-luglio 1997)
“Una serie heroic fantasy di Bill Wilingham: Ironwood“, così recita l’intestazione della (mini)saga pubblicata qualche anno fa, in Italia, da Blue Press su Eros Comix (nn°1, 3, 7) che, con un po’ di fortuna, dovreste riuscire a scovare nelle edicole allegato ad altri fumetti (di qualità scadente), come è capitato a me. Quella che ho avuto la fortuna di leggere è una delle più belle, e divertenti, miniserie erotiche pubblicate in Italia degli anni novanta.
Ironwood è una regione (la cui cartina fa bella mostra di sè all’inizio di ogni numero) dove, ci spiega Dragavon, vive “ogni tipo di bastardo che possiate immaginare. Luogo infestato anche da creature orripilanti che, dice ancora il protagonista, paragonato a Detroit “non è poi così male”. E’ un mondo dove a farla da padrona è la regola del più forte (=furbo), in cui non bisogna mai mettersi contro né i potentissimi maghi, né la Chiesa.
Il protagonista Dave Dragavon, figlio di un drago, è un “eroe” in affitto con due specialità: ficcarsi nel guai e trovarsi in situazioni piccanti; è stato ingaggiato da Pandora, ricca lady bisex, che deve trovare il mago Gnaric per farsi liberare, in cambio del coltello di Lazzaro, dalla maledizione che ‘affligge. Il problema e che lo spietato mago Sulimon Canto si vuole impadronire del coltello di Lazzaro posseduto da Pandora e non esita a mandare il bellissimo golem Fantasia Faust e l’intimo (forse fin troppo…) amico arcivescovo Simon Passover, entrambi killer professionisti molto abili, sulle loro tracce.
Detta così sembrerebbe una saga hero(t)ic fantasy comune, se mai ce n’è stata una. Ciò che al rende speciale è la comicità irriverente, cinica, ma mai volgare che caratterizza le storie ed in particolare il protagonista. Basta leggere le introduzioni-scontro tra Dragavon e l’autore Bill Willingham accusato dal primo di essere “Una canaglia e un imbroglione, con la morale di un imprenditore e il cuore di un registro di cassa” che ha acquistato i diritti della storia inserendo una clausola che gli permettesse di figurare come autore; Willingham gli risponde per le rime “cacciandolo” e affermando di essere in contatto con gente molto potente che potrebbe procacciargli dei mutanti (!).
Geniale è la maledizione che colpisce Pandora: è posseduta, come i suoi avi, da Sir Hugo Wormfire, un demone educato a cui dispiace vedere infelice Pandora per causa sua, ma che non può abbandonarla volontariamente per non diventare lo zimbello dei suoi colleghi; inoltre questo demone accorre in aiuto di Pandora quando questa lo chiama, diventando manifesto al suo posto e pretendendo di soddisfare i suoi bisogni sessuali per potersene andare.
Molto divertente è anche la scena in cui Dragavon si trova in mezzo a delle uova giganti di uccello e una di esse si schiude; il (mostruoso) piccolo (1) di uccello venutone fuori gli dice: “non mi importa nulla di tutte quelle storie sull’imprinting. Non ci penso per niente ad accettarti come madre!!”
Se a questo mix di eros, comicità e fantasy aggiungete dei bei disegni li gioco è fatto.
Grande il successo tributato a questo fumetto oltreoceano, tanto che è uscito anche come graphic novel; inoltre è stato tradotto in diversi paesi europei e Wilingham è stato l’unico autore della EROS COMIX (la casa editrice americana per cui è uscito Ironwood) ad avere uno spazio per la posta.
Proprio da questo carteggio si evincono le poche cose che si sanno a proposito dell’autore: è stato un giocatore di poker professionista a Las Vegas all’El Cortez Hotel and Casino, non legge e alla tv segue solo American Gladiators (specie di gioco senza frontiere basato sulla forza fisica approdato qualch stagione fa su ITALIA 1 con scarsa fortuna), non ama gli orari fissi di lavoro, non ha peli sulla lingua (egli stesso si definisce, nelle sue risposte ai lettori, nasty, maleducato), ha un pubblico ultraesigente che non esita ad amarlo o criticarlo ma che sicuramente non resta indifferente alle sue storie.
L’unico altro fumetto da lui pubblicato negli USA, prima di Ironwood, è stato Elementals (del 1991, di questa serie abbiamo scritto altre volte negli articoli di Giorgio Cambini, NdR), serie che prende il titolo da un gruppo di supereroi, con cui è diventato popolare.
A questo punto anche se non avete mai preso in mano un fumetto VM18; non vi resta che setacciare le edicole alla ricerca di questa perla nascosta o richiederla presso la vostra libreria di fiducia.
NOTE A MARGINE
William Willingham (Fort Belvoir, dicembre 1956) è un fumettista, illustratore e scrittore statunitense.
Nel corso della sua carriera ha lavorato prevalentemente alla DC Comics, per la quale ha creato e sceneggiato l’acclamata serie Fables, pubblicata sotto l’etichetta Vertigo Comics. Ha inoltre scritto e occasionalmente disegnato le serie Elementals, Coventry, Proposition player, Il giorno della vendetta, House of Mystery, Shadowpact e Jack of Fables.
Nasce in un ospedale militare Fort Belvoir, in Virginia, dai coniugi Thomas e Hazel Willingham. Durante l’infanzia si trasferisce più volte in diverse basi americane a causa della professione del padre, sergente maggiore dell’esercito, stanziando in Alaska, California e, per tre anni, Germania, prima che la famiglia si stabilisse definitivamente a New York.
Comincia a lavorare per la Tactical Studies Rules nella seconda metà degli anni ’70, illustrando manuali e librogame di Dungeons & Dragons. La sua prima pubblicazione in ambito fumettistico è la serie Elementals pubblicata nel 1984 da Comico Comics, da lui interamente scritta e disegnata fino al 1990.
Nel 1985 disegna per DC Comics alcune storie di Lanterna Verde, ma la maggior parte della sua produzione continua presso editori minori per tutta la durata degli anni ’90. Negli anni ‘2000 comincia a scrivere stabilmente per DC, dando vita alla miniserie Proposition Player, a due miniserie spin-off di Sandman e alla serie Fables, che vince nel 2003 gli Eisner Award come miglior nuova serie e miglior serie regolare.
Successivamente lavora alla serie Robin dal 2004 al 2006 e crea Shadowpact, serie derivata dalla dall’evento Day of Vengeance, scritto dallo stesso Willingham. Scrive poi insieme Lilah Sturges Jack of Fables, spin-off della serie Fables.
Nel 2007 comincia a sceneggiare Salvation Run, una miniserie ideata da George R. R. Martin in cui i supercriminali vengono banditi su un pianeta carcerario. Tuttavia è costretto a lasciare il ruolo a Lilah Sturges per problemi di salute. Sempre con Sturges, inizia a scrivere dal 2008 le serie Vertigo House of Mystery e Justice Society of America.
Nel 2009, Willingham accetta di scrivere la testata Angel per IDW Publishing, avviando un nuovo arco narrativo intitolato Immortality for Dummies.
Alla fine del 2010, scrive la miniserie di quattro numeri Warriors Three per la Marvel Comics, illustrata da Neil Edwards.
Al Comic Con di New York del 2013 viene annunciato che Willingham avrebbe scritto una miniserie in sette parti per Dynamite Entertainment (con i disegni di Sergio Fernandez Davila). La serie è Legenderry: A Steampunk Adventure e include alcuni dei personaggi di Dynamite con licenza e di pubblico dominio in un’ambientazione steampunk.
N.B.: La (breve) biografia qui riprodotta è quella di Wikipedia, che si ringrazia, per l’ottimo lavoro.
L’INTERO NUMERO DIECI DI FUMETTOMANIA
NOTE EXTRA
FUMETTOMANIA INDEX 1990 – 2012
ovvero, tutte le informazioni e tutti i contenuti relativi ai 20 numeri pubblicati della rivista cartacea Fumettomania.