Nuova Editoria Organizzata ha pubblicato “Robin e il pettirosso”, una fiaba di Arianna Melone 

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Nel concitato mese di ottobre abbiamo ricevuto questo comunicato che pubblichiamo, seppure con un po’ di ritardo, in questi giorni di fine anno:

<< Buonasera, 
vi inviamo il comunicato stampa riguardante l’uscita del nuovo fumetto prodotto e pubblicato da Nuova Editoria Organizzata intitolato “Robin e il pettirosso”, scritto e disegnato da Arianna Melone
In allegato, oltre al comunicato, trovate tre tavole e la copertina provvisoria. 
Grazie dell’attenzione. 
Nuova Editoria Organizzata>>

Buona lettura ed Auguri di Buone Feste a tutti voi

Mario B.


Nuova Editoria Organizzata presenta “Robin e il pettirosso”, opera scritta e disegnata da Arianna Melone

Dopo varie scorribande come autrice unica per BeccoGiallo e come disegnatrice sia per progetti francesi che per Malombra, il fumetto scritto da Salvatore Vivenzio e da lei disegnato sempre per Nuova Editoria Organizzata, Arianna Melone torna con un libro fragile e delicato, una storia per bambini e adulti sulla capacità di prendersi cura degli altri e di sé stessi.

Robin è una bambina di sette anni dai capelli corti e rossi, insicura e incerta su cosa le possa riservare il futuro. Tornando a casa, un giorno, si trova coinvolta nel salvataggio di un pettirosso ferito ricevuto da una donna sui trampoli, così dovrà scortare questo uccellino fin sulla collina, dal veterinario che può curarlo.  

Robin e il pettirosso - pagina 12

Da qui inizia un cammino in due: Robin dovrà imparare a prendersi cura di qualcun altro, difenderlo dai predatori e rendersi conto che a volte, per ottenere qualcosa, bisogna rinunciare a qualcos’altro. Durante il viaggio le certezze di Robin verranno meno, emergeranno le insicurezze riguardo gli esiti della sua missione. Eppure, lei imparerà ad essere audace e a farsi coraggio non solo per sé stessa, capirà che prendersi cura di qualcuno è prendersi cura di sé e che curarsi del prossimo aiuta anche a lasciarsi alle spalle situazioni spiacevoli

Un passaggio dall’età infantile alla consapevolezza dei più grandi, ma senza perdere l’ingenuità e la grazia di quando si è bambini. 

Robin e il pettirosso - pagina 13

Un racconto che pone l’attenzione sulla possibilità di volersi bene, di chiedere aiuto e lasciarsi sostenere dall’altro perché “insieme è più facile”, senza dimenticare che il contributo più essenziale viene da noi. Anche se occuparsi di qualcuno diventa forza trainante e motivo scatenante della crescita personale, Robin scoprirà allo stesso modo di non dover rispettare le aspettative altrui e di essere in grado di provare una vasta gamma di emozioni, tutte quelle che la rendono umana. 

La storia si ispira alle fiabe classiche e alla formula del viaggio dell’eroe. A tratti onirica come “Alice nel paese delle meraviglie” e metaforica come “Peter Pan”. Le atmosfere dolci, malinconiche e a volte inquietanti, subiscono l’influenza di Miyazaki, in particolare de “La città incantata” e “Ponyo sulla scogliera”. Lo stile richiama quello dell’artista francese Amélie Fléchais, autrice di L’uomo Montagnana, con i colori tenui e la presenza della matita che strizzano l’occhio all’illustrazione per l’infanzia.

Robin e il pettirosso - pagina 14

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