NON C’È TRUCCO – recensione

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02_11 - cover del romanzo a fumetti: Non c’è trucco

Non c’è trucco 
Collana «Prospero’s books» n.28
Testi di Antonio Recupero – disegni di Christian Di Clemente
96 pagine, b/n; copertina plast. brossurato, 
formato cm. 17×24;, Euro 9,70 
Tunué, 2010

di Mario Benenati

L’editore Tunuè, creata nel 2005, si è contraddistinta per la capacità, ed il coraggio, di pubblicare parallelamente dei libri a fumetti di autori affermati e dei libri di saggistica, in un secondo momento ha aggiunto pure nel suo catalogo una rivista a fumetti Mono, dove vengono pubblicati sia autori affermati sia esordienti, con storie di una pagina.
La casa editrice, premiata in più di un’occasione per la sua attività editoriale, è diventata nel giro di pochi anni un punto di riferimento sia per l’apporto alla critica fumettistica sia per la qualità di alcune storie a fumetti pubblicate.
Recentemente nella collana Prospero’s Books, Tunuè, ha iniziato a pubblicare anche qualche graphic novel di autori esordienti, cercando di mediare il rischio con la buona riuscita dell’operazione.
Il libro “Non c’è trucco”, uscito in libreria nell’autunno del 2010 e presentato a Lucca Comics&Games, è proprio uno di questi volumi a cura di due giovani autori, all’anagrafe Antonio Recupero (testo) e Cristian Di Clemente (disegni).
Antonio, viene dall’esperienza in alcune fanzine, e dalla collaborazione con delle piccole etichette editoriali; mentre Cristian, già illustratore di libri per bambini è anche un vignettista e tiene corsi di fumetto nella Scuola internazionale di Comics a Chieti e a Pescara.

LA TRAMA

La trama è semplice, ma non banale; viene narrata la storia di un giovane che ancora non ha ancora trovato la sua vocazione, la sua identità, che vive di piccoli lavoretti come animatore e prestigiatore per feste di bambini. Ad un certo punto della storia scoprirà di un avere un dono, che va oltre i semplici trucchetti di prestigiatore e vuole sfruttarlo per dare finalmente un senso alla sua vita ed una svolta alla sua carriera.
Il finale della storia, che non racconto ovviamente, è molto particolare e lascia il lettore con un senso di sospensione, di non finito, di stupore.
La storia di Daniele, il protagonista del volume, prende spunto sicuramente dalla provvisorietà dei giovani italiani. Antonio Recupero tenta di narrare (e ci riesce abbastanza bene) la vita quotidiana di un giovane alle prese con la difficoltà di superare l’immobilismo, l’apatia, in cui ognuno di noi può cadere, a causa di un lavoro perso, di una fidanzata non troppo convinta di noi, e della mancanza di fiducia in noi stessi. Un tema poco avventuroso, un po’ “naif”, ma che può essere narrato con arguzia e risultare a tratti anche “realista “.
Addentrandoci nella lettura del volume, pagina dopo pagina, graficamente saltano fuori delle cose interessanti: per esempio nell’impaginazione della pagina si vede questo influsso del vignettista che cerca di catturare l’attenzione del lettore, si vede un uso abbastanza equilibrato del bianco e nero, con dei chiaroscuri che danno profondità e spessore ai personaggi ed alle ambientazioni.
Si vedono pure : qualche vignetta un po’ “sporca”, qualche tavola un po’ sbilanciata, due splash page nella parte finale del volume che si potevano evitare all’interno di un narrazione lineare ed una gabbia omogenea ed infine una copertina con i colori troppo virati al violetto che non fa risaltare la figura del protagonista del libro; tutte cose che però sono peccati veniali, all’interno di un volume snello che si fa leggere, quasi d’un fiato, in cui i tre personaggi principali (Daniele, Giusy e Carlo) sono ben delineati.
In conclusione: Non c’è trucco, come opera prima, è una piacevole lettura, un trampolino di lancio per i due autori, in attesa di nuove e migliori conferme.

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