
Nuova recensione di un bel manga di Kohei Horikoshi, a cura di BUSAN85 che torna a scrivere per Fumettomania dopo alcuni mesi impegnativi.
Mario Benenati
Se l’eroismo è un modo efficace di rispondere alle difficoltà della vita, siamo circondati da una nuova mitologia fatta di personaggi come Superman o Flash.
Lo spirito eroico è qualcosa di fortemente insito nella natura umana, ed è grazie a questa spinta che si trova spesso la forza di combattere le difficoltà.
Lo spirito eroico è quella spinta che aiuta gli uomini sin dalla notte dei tempi a superarsi. Dalla pietas latina che si esprimeva in una perfetta aderenza ai doveri da compiere nei confronti dello stato, della famiglia e delle divinità e che vedeva protagonisti come Enea pronti alle grandi battaglie, sino ad arrivare ai giorni nostri, in cui gli eroi sono stati resi più fantasiosi ma non meno allettanti dalle produzioni cinematografiche e fumettistiche.
Lo spirito eroico viene trasmesso a grandi e piccoli attraverso personaggi come Flash o Spiderman.
I fumetti e i libri fantasy hanno riportato nella modernità un mondo di valori eroici e di buoni sentimenti che oggi assolvono alla stessa funzione delle chanson de geste medievali: ispirare.
Perché si raccontano ai bambini le favole dove un eroe sconfigge il cattivo? Perché tutti conosciamo Robin Hood?

MY HERO ACADEMIA
My Hero Academia è un manga che racchiude tutto questo, se la trama può sembrare semplice e banale, personalmente lo considero attualmente il miglior fumetto che racchiude “lo spirito eroico” a tutti gli effetti.
In un mondo in cui, a causa di una mutazione genetica, il genere umano ha ottenuto la capacità di sviluppare particolari poteri (chiamati Quirk), Izuku Midoriya, uno studente delle scuole medie affascinato dagli Eroi fin dalla più tenera età, si ritrova a non possedere un Quirk e quindi viene continuamente deriso dai suoi compagni.
Pur non essendo dotato di poteri, Izuku cerca lo stesso di seguire sempre il suo ideale di giustizia prendendo esempio dal grande eroe e simbolo di giustizia All Might.
Durante un’attacco di un potente villain, ai danni del suo compagno di scuola Bakugo, Izuku dimostra un grande coraggio e un incredibile senso di giustizia, gettandosi in aiuto del suo compagno.
La sua perseveranza verrà notato da All Might stesso, il quale deciderà di donargli il suo potentissimo Quirk: il One For All.
Ciò gli permetterà dopo molto tempo di inseguire concretamente il suo sogno ed entrare, sempre sotto la ala protettrice di All Might, divenuto il suo mentore, nella prestigiosa scuola per supereroi: il Liceo Yuuei. Qui Midoriya farà la conoscenza di molti preziosi amici e numerosi rivali, imparerà a gestire il suo potere e capirà cosa significhi veramente essere un supereroe.

L’opera è un evidente omaggio alle due grandi case editrici americane supereroistiche DC Comics e Marvel Comics, ogni supereroe ha il suo costume e il suo super-nome, i design sono accattivanti, il concetto di “eroismo” pervade continuamente in tutta l’opera e i personaggi sono esteticamente curati nel dettaglio, in modo da rendere immediatamente comprensibile il suo carattere e la sua personalità.
Non solo i protagonisti, ma anche ogni antagonista, e persino ogni personaggio secondario viene studiato attentamente prima di essere disegnato. E se non ne troverete due esteticamente simili, tantomeno ne troverete due con un carattere vagamente somigliante. E anche al più insignificante dei personaggi secondari viene dato lo spazio che merita, tanto che, talvolta, avrete l’impressione che Kohei Horikoshi si dilunghi troppo su dettagli insignificanti. Così, ogni protagonista diventa un piccolo capolavoro, con un background perfettamente delineato, una caratterizzazione particolareggiata, un proprio ideale e un proprio sogno.
Gli eterogenei elementi della trama, la varietà di locazioni e il numero considerevole di personaggi contribuiscono al successo di My Hero Academia, ma la sua forza risiede principalmente nella dinamicità dell’azione, nella “epicità” di scontri sovrumani e di situazioni al limite del possibile, emozioni immediate da sperimentare.
Tutte caratteristiche che ben si sposano con lo stile di disegno di Kohei Horikoshi, semplice, pulito e vivace; non troppo elaborato e artistico come ad esempio quello di Takehiko Inoue in Vagabond, né semplicistico o approssimativo come quello di Go Nagai (Devilman), di Masami Kurumada (Saint-Seiya-I Cavalieri dello Zodiaco) o di Eiichiro Oda (One Piece): una giusta via di mezzo, che ricorda Akira Toriyama (Dragon Ball), tuttavia molto più movimentato, vario e particolareggiato.

INFO SULL’OPERA

- Editore italiano: Star Comics
- Autore: Kohei Horikoshi
- Traduttore: Riminucci M.
- Data di Pubblicazione in Italia : da marzo 2016 in corso (vol. 22 in uscita a dicembre 2019)
- Formato: brossura
- Dimensioni: 11,5×17,5
- Stampa b/n
- Pagine variabili (192-208)