MORT CINDER: L’UOMO DALLE MILLE VITE

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E’ nato BAM FUMETTO, ovvero il fine settimana scorso abbiamo preso possesso dei locali dove abbiamo sistemato l’Archivio di Fumettomania, e che diventa dal prossimo mese anche la nostra sede operativa!
Ancora lo dobbiamo diffondere come si merita, ma ne avremo di tempo. Per ora si continua la campagna fondi a sostengo della struttura, da parte di vari amici.

Per il quinto appuntamento con alcuni fumetti di Oesterheld meno conosciuti, Damiano Gallinaro, scrittore e antropologo di Roma, si sofferma oggi e tra due settimane su Mort Cinder, un capolavoro realizzato da Oesterheld e Alberto Breccia.

Buona lettura

Mario Benenati
Curatore del web magazine Fumettomania

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MORT CINDER: L’UOMO DALLE MILLE VITE.

prima parte

di Damiano Gallinaro

Siamo negli anni dal 1962 al 1964, gli stessi anni in cui Oesterheld realizza insieme a Solano Lopez Marcianeros un ‘opera che resterà a lungo ai margini della bibliografia del maestro argentino, anche perché, come abbiamo accennato nello scorso approfondimento negli stessi anni esce a puntate quello che a mio parere è da considerare unitamente all’Eternauta, il capolavoro dello sceneggiatore argentino, Mort Cinder.

Gli episodi originali, datati fra il 1962 ed il 1964, sono stati pubblicati in volumi e riviste dal formato orizzontale e di conseguenza le edizioni italiane hanno molto spesso rimontato le tavole a seconda delle esigenze, come già accaduto per l’Eternauta, dal formato pocket a quello di un libro tradizionale, con degli artifici grafici e con l’aggiunta di ritagli di vignette per riempire eventuali vuoti delle pagine.

Mort Cinder viene pubblicato per la prima volta in Italia sulla rivista Mondadori Il Mago dal n. 3 di giugno 1972 al n. 19 di ottobre 1973. Le storie sono pubblicate singolarmente nei vari numeri della rivista. Mancano però le storie “Un dono per il faraone“, “Sacrificio alla luna” e “La tomba di Lisis“. Gli uomini dagli occhi di piombo, Oscar Mondadori volume n. 521, febbraio 1974, comprende le storie “Gli occhi di piombo” e “La nave degli schiavi“.

La prima edizione integrale in 4 volumi è quella della Imago Libri – L’Avventuroso.

Eura Editoriale sul settimanale Lanciostory – dal n. 6 del 1985 al n. 17 del 1986 ripubblica le storie singolarmente negli inserti dei vari numeri della rivista. Manca però la storia “Un dono per il faraone“.

Segue una nuova edizione integrale della Glenat Italia nel 1988 nella collana I maestri del fumetto e l’edizione proposta da “I Classici del Fumetto -Serie Oro” di Repubblica, n.59, nel 2005.

Per ultimo la più recente delle edizioni integrali, quella del 2008 per i tipi della Comma 22.

Da allora non mi risulta che l’opera di Oesterheld e Breccia sia più stata riproposta ed è un peccato vista l’importanza che ha nella storia delle historietas argentinas.

Mentre scrivevo di quest’opera mirabile del duo sudamericano, mi sono, infatti, reso conto che un solo appuntamento non sarebbe bastato a rendere la complessità dell’opera, anche perchè merita un approfondimento ulteriore la realizzazione grafica della storia, affidata alle chine meravigliose e inquietanti di Breccia. Per cui per ben due appuntamenti il mondo misterioso di Mort Cinder ci mostrerà realtà e storie che forse già conosciamo ma da un punto di vista davvero peculiare.

Ma andiamo con ordine, chi è Mort Cinder?

E’ un paradosso vivente, un uomo che muore continuamente, e che probabilmente è sempre vissuto, ma qualche cosa in più lo scopriremo nel corso della storia, che inizia però in un oscuro negozio di antiquariato inglese.

Ezra Winston, un uomo avanti negli anni si ritrova a valutare un antico manufatto egizio portatogli da un’anziana signora. Nel mentre lo analizza, entra nel negozio il giovane garzone del ristorante da cui si serve giornalmente ed è in quel momento che accade la prima delle cose inusuali che caratterizzeranno l’intero corso della storia, il garzone invecchia improvvisamente a causa di una polvere che viene espulsa nell’aria da un antico scarabeo .

Il garzone inizia improvvisamente a pregare Horus, Ezra si salva dal sortilegio solo perchè cadendo malamente riesce ad aprire la finestra, permettendo alla polvere di disperdersi. Il garzone inizia ad invecchiare improvvisamente.

Ezra stordito e stupefatto, inizia a “sentire” il passato delle cose e si pone quella che può essere considerata la domanda principale della serie: “Il passato è davvero morto e sepolto come crediamo?”.

Accade ancora un’altra cosa inquietanti: un rigattiere che Ezra conosce da sempre, “Lo Scheletro” gli porta un manufatto avvolto in un giornale che parla della morte di un misterioso uomo dal nome Mort Cinder.

L’amuleto ricevuto dal rigattiere si rivela “ostile” fin dal primo momento e in qualche modo toccandolo Ezra viene “marchiato” mentre tre strani personaggi entrano nel negozio chiedendo se lo “scheletro” è stato lì.

Un antico orologio che ha sempre funzionato perfettamente sembra fermarsi magicamente su un’ora precisa come se fosse un presagio.

Ezra, in preda al panico, preoccupato per il “marchio” che ha ricevuto, si reca da un dermatologo, ma mentre si dirige verso lo studio del medico inizia a vedere il marchio dappertutto, e incontra una serie di persone che leggono tutti la stessa pagina di giornale che parla della morte di Mort Cinder.

Tutte coincidenze? Solo suggestioni?

Perchè aveva scelto proprio un dermatologo che aveva lo studio nella città in cui era morto Mort Cinder? E chi erano quegli uomini inquietanti?

Nel suo cammino verso il paese di Mertonville, Ezra continua a vedere cose inquietanti, degne dei migliori film di Hitchcock.

Qualcuno, in un’atmosfera sospesa dove non si riesce a comprendere se sia giorno o sera tardi, per via delle cupe chine di Breccia, trascina Ezra verso il Cimitero, dove un altrettanto inquietante custode , come se lo conoscesse da tempo gli chiede:”Lei è venuto sicuramente per la tomba di Mort Cinder“.

Cosa sta accadendo?

La situazione diviene ancor più inquietante, quando il vecchio antiquario vede i tre uomini con gli occhi di piombo disseppellire un corpo, che sembra essere proprio quello di Mort Cinder. Ma perchè lo trafiggono con un paletto? Che Mort Cinder sia un vampiro?

Proprio in quel momento suona l’ora è Ezra si accorge che sono le 9.30, l’ora dell’appuntamento con il destino?

Ezra quasi sviene alla vista di chi emerge dalla bara, dovrebbe avere paura ma non ne ha, e quest’uomo che come l’Eternauta sembra portare su di se tutti i dolori del mondo, regala al povero Ezra una preziosa riflessione sulla vita e sulla morte:”E’ molto faticoso morire, fa male … molto male …”.

Ezra avrebbe molte domande per Mort Cinder, ma finisce per seguirlo come in trance e pronuncia la frase che spesso è stata utilizzata per introdurre il personaggio dell’uomo dalle mille vite : “Più lo consoco e più mi risulta insondabile Mort Cinder, abisso del tempo, abisso di incredibili esperienze umane, abisso di morte improvviso, abisso misterioso dotato di un’irresistibile magnetismo“.

ABISSO, quante volte Ezra ripete questa parola che da perfettamente il senso della profondità del mistero che cela Mort Cinder, nomade dello spazio/tempo.

La narrazione segue, Ezra sempre più turbato cerca in un momento di disperazione di liberarsi di Mort Cinder, di nascondersi goffamente dietro un’anfora, l’atmosfera che creano Oesterheld e Breccia è sempre più colma di mistero.

I tre uomini in grigio alla fine però trovano i due e dopo una breve lotta , Ezra e Mort Cinder che alla fine ha ritrovato il vecchio anriquario fuggono in treno, è l’ora delle domande e chissà magari di qualche chiarimento.

I chiaroscuro di Breccia finora si sono sposati alla perfezione con l’intensità della storia di Oesterheld. Se nella versione dell’ Eternauta del duo, in alcuni casi, il tratto di Breccia poteva anche portare poca chiarezza nella storia, qui invece è del tutto funzionale alla narrazione. Il grande disegnatore “legge” alla perfezione la trama di Oesterheld .

E questo rende, tra le altre cose Mort Cinder un capolavoro.

Ritroviamo Ezra e Mort Cinder in fuga dagli uomini con gli occhi di piombo, i due si ritrovano in una casa antica, che sembra essere stata in altri tempi un’antica abbazia. Di nuovo gli uomini con gli occhi di piombo, Mort Cinder scompare e Ezra dopo una strenua lotta si trova su un lettino di un misterioso ospedale, nelle mani di un inquietante dottore.

Chi è il dottor Angus, e perchè vuole operare Ezra?

Il mistero si infittisce e l’inquietante dottore pronuncia una frase terribile: “Più è fervida l’immaginazione di un uomo più è facile ipnotizzarlo e diventa anche un occhi di piombo migliore”.

Difficile non leggere in questa frase terribile, quell’annientamento della coscienza e dell’uomo anche a livello fisico che è una dittatura, quel processo che porta nei casi più estremi alla scomparsa di chi si oppone, come avverrà alloo stesso Oesterheld.

Il delirio di onnipotenza di Angus nasconde qualcosa di ancora più inquietante che avrete modo di scoprire .

Ezra sta per divenire l’esca per prendere all’amo Mort Cinder .

Accade qualcos’altro che non vi narro per non togliere la suspence a chi vorrà leggere l’opera, mentre la fuga di Ezra e Mort Cinder continua.

Ed ecco la frase rivelatrice di Mort Cinder al termine della fuga:”Per fortuna sono stato qui cinque secoli e mezzo fa …“.

Mort Cinder come l’Eternauta è dunque un nomade dello spazio/tempo?

I due cercano di uscire dai sotterranei dell’Abbazia che ora sappiamo essere ben conosciuta da Mort Cinder, ma mentre il misterioso viaggiatore sembra andare incontro al suo destino, Ezra riesce rocambolescamente a salvarsi e si ritrova in modo inspiegabile nel suo negozio di Chelsea.

E’ tutto finito.

Niente affatto è solo l’inizio, e il vecchio Ezra e si ritrova di nuovo al centro del dramma. Il suo amico rigattiere “Lo Scheletro” gli porta un  misterioso orologio e la storia sembra ripetersi.

Ezra a questo punto vuole solo ritrovare Mort Cinder per cercare di dare un senso a tutto quello che sta accadendo.

Ma ancora una volta Oesterheld tiene la trama in sospeso, Ezra è in qualche modo guidato in una palude dove incontra un vecchio strambo che mostra all’antiquario un’arma antica. Ezra si trova catapultato in un mondo a parte fatto di sabbie mobili e di alberi oscuri sempre più inquietanti grazie a chiaroscuro di Breccia.

Ezra nonostante tutto, come si trovasse in uno stato alterato di coscienza, sembra essere conscio di cose che vanno oltre la normale consapevolezza e si domanda:” Ero io a intuire le cose o qualcosa, qualcuno, mi trasmetteva la spiegazione di tutto”?

Mentre le cose sembrano prendere una piega imprevista ecco riemergere Mort Cinder. Dov’era stato? Era davvero morto di nuovo? E sta davvero per tradire il vecchio Ezra?

Come accade spesso nelle storie di Oesterheld niente è come sembra.

Rientra in scena di nuovo il Dott. Angus che cerca di lobotomizzare nuovamente Ezra, per farlo divenire un uomo dagli occhi di piombo, ma alla fine il bene a la meglio quasi sempre sul male, e i due protagonisti riescono a ritrovare la via verso casa.

La storia ha ancora in serbo molteplici colpi di scena, e il mistero di Mort Cinder resta in parte non svelato, qualcosa in più lo scopriremo solo nella seconda parte della serie dove attraverso alcuni oggetti che Ezra custodisce nel suo negozio, l’uomo dalle mille vite ne rivivrà alcune, rivelandoci alcuni misteri che si celano dietro a grandi avvenimenti della storia.

5 – FINE, prima parte

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Damiano Gallinaro Breve biografia

Antropologo è socio e ricercatore per l’Associazione Nazionale Professionale Italiana Antropologi (ANPIA). Nel 1996 si laurea in Giurisprudenza e  nel 2004 in Teorie e Pratiche dell’Antropologia. Nel 2011, dopo un percorso di ricerca di tre anni ottiene un PhD in Etnologia e Etnoantropologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Da sempre appassionato di fumetti ha collaborato alla rivista Glamazonia e nelle sue pause dal lavoro di ricerca antropologica si diletta nello scrivere storie che spera un giorno possano diventare fumetti. E’ sempre più convinto che da grandi poteri nascano grandi responsabilità.

Sotto trovate il link per accedere la suo nuovo sito

https://www.damianogallinaro.it/

NOTE EXTRA

Gli articoli precedenti:

8 marzo 2022 di DAMIANO

22 febbraio 2022

8 febbraio 2022

25 gennaio 2022


UNIVERSO ETERNAUTA

L’Eternauta si può considerare una delle maggiori opere di letteratura disegnata di tutti i tempi, questo per una serie di motivi. Prima di tutto lo stretto legame della storia di Juan Salvo con la storia personale di Hector German Oesterheld e della sua famiglia, il dramma dei desaparecidos, e della nuova Argentina che sarebbe nata da quel terribile periodo storico.
In seconda battuta per il valore universale che la storia ha rappresentato e ancora rappresenta, come racconto della lotta degli oppressi contro gli oppressori, lotta che non sempre purtroppo porta alla vittoria finale e alla redenzione.

Ma l’Eternauta non è solo la prima opera di Oesterheld e Solano Lopez, è molto di più, è un romanzo incompiuto, una seconda parte scritta a pochi mesi dalla scomparsa di Oesterheld, il tentativo di Ongaro di continuare l’opera del grande scrittore argentino, fino alle ultime storie di Matzegui, Pol e Solano Lopez che disegnano un intero Universo Eternauta, spesso difficile da seguire anche nella stessa storia editoriale.

In tre appuntamenti cercherò di ricostruire la storia editoriale e umana dell’Universo Eternauta, cercando anche di rilevare quali sono le differenze tra le varie incarnazioni di Juan Salvo e come la figura dello stesso e dei suoi comprimari cambia nel corso degli anni al cambiare degli autori e dell’epoca di riferimento.
D. Gallinaro

Per rileggere le quattro parti di questo approfondimento critico dedicato all’universo de “L’eternauta” basta cliccare sopra le immagini di seguito:

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