L‘Autore ospite oggi nelle nostre pagine è un artista italiano che non ha bisogno di grandi presentazioni e che ha prestato le sue matite a Supereroi USA di grande impatto, Flash, Magneto, All New X-Factor, Superman, Daredevil e che io, ricordo negli anni novanta per uno spettacolare fumetto chiamato Examen.
Lettori e lettrici abbiamo il piacere di presentarvi l’intervista all’immenso Carmine Di Giandomenico, sempre a cura dell’incredibile Filippo Marzo, con la preziosa collaborazione di Jose Maniette.
Buona lettura da Mario Benenati,
curatore del sito Fumettomania Web Magazine
DAL NOSTRO INVIATO DA MONTERREY (MESSICO)
Quattro chiacchiere con ...
di Filippo Marzo & Jose Maniette
FILIPPO MARZO: Ciao Carmine! Partiamo subito con una prima domanda che c’è stata inviata dal nostro pubblico. Hai lavorato nel 2014 alla serie All new X-Factor, con Peter David, un altro gradito ospite che abbiamo avuto il piacere di intervistare (intervista pubblicata nell’agosto del 2020, NdR).
Ci puoi parlare di quel periodo?
CARMINE DI GIANDOMENICO: Buongiorno! Peter David è uno sceneggiatore eccezionale. Lascia sempre ai designatori la possibilità di esprimersi in maniera libera e dettagliata. Le sue qualità sono note a tutti, è uno dei più grandi scrittori di fumetti.
Con X-Factor abbiamo fatto una reinterpretazione completa dei personaggi, più in sintonia con il mondo di oggi, con supereroi al servizio di una multinazionale. Senza dimenticare i canoni classici come l’avventura, i rapporti tra i personaggi. Tra cui Quicksilver, Polaris o Gambit. È stato interessante per me operare un grande restyling, ispirato agli abiti rinascimentali.
Nessuna armatura, ma tute aderenti al corpo, che permettono di evidenziare il potere dei corpi, delle anatomie in movimento, ciò che Jack Kirby aveva creato. Il corpo aveva una prerogativa centrale in questa serie. È stato divertente creare anche nuove soluzioni architettoniche, come il loro quartier generale, per il quale mi sono ispirato a un luogo della mia città, Piazza Sant’Anna a Teramo, dove c’è una piccola chiesa, e puoi vedere com’era nell’epoca romanica.
Ho mescolato il vecchio e il nuovo, incorporando alcuni dettagli nei salotti interni del quartier generale, appunto. Mi piace molto questo tipo di miscela!
FM: Passiamo da un Carmine all’altro. Da Infantino a Di Giandomenico. Hai reso Flash vibrante e vivo come mai prima d’ora! E poi, il piacere di vedere una delle tue creazioni, Godspeed, arrivare sul piccolo schermo…
CDG: Sono stato onorato di poter correre al fianco di Flash per due anni. È stato bello, e molto commovente, vedere che sessant’anni dopo che un Carmine ha dato vita al personaggio, un altro Carmine lo ha preso in mano, durante un ciclo di storie chiamato “Rebirth-La Rinascita”. Ho sentito una grande responsabilità, i fan di Flash sono molto attenti ed esigenti, più di Superman per esempio, perché frequenta il Multiverso e influenza pesantemente il resto dell’universo DC.
È stato un onore. E per Godspeed, beh, penso come ogni autore, vedere una delle sue creazioni, qui con Joshua Williamson, prendere vita sullo schermo, è travolgente. Certo, questa è un’interpretazione del personaggio, poiché subiscono sempre modifiche per il cinema o il format televisivo, ma sono stati in grado di rimanere abbastanza fedeli.
Sarò onesto, la prima volta che l’ho saputo, ho pensato che fosse una falsa notizia. Poi, invece, ho visto l’episodio, ed è tornato più volte, con un ruolo importante, parte collante della serie stessa. Quindi per me è stato un onore!
JOSE MANIETTE: Basta leggere quello che pubblichi su Facebook per capire quanto ami Superman. Lo disegnerai prossimamente?
E poi, un’impressione personale… Ci da l’idea, conoscendo il tuo lavoro, che più che i superpoteri o i favolosi doni, sia l’uomo dietro la maschera e il costume, la sua umanità, il che è veramente interessante…
CDG: Bravo, hai beccato il punto. Allora, per Superman, per il momento no, ma ammetto che ci sto provando. Ci sono molto legato perché è il primo supereroe che ho visto.
Ti racconto un aneddoto personale.
Ero in ospedale per broncopolmonite, e mio zio è venuto a trovarmi con l’album delle figurine dei supereroi Panini, era la prima volta che lo vedevo ed era in carne ed ossa, fotografato. Ho scoperto il fumetto più tardi.
Ho un intero ciclo di storie nella mia testa, che vorrei poter realizzare, vedremo… mai dire mai, come si dice. Appunto come hai fatto notare, il mio obiettivo è quello di raccontare un Superman attraverso le sue emozioni, non necessariamente in azione.
Non vederlo muovere edifici, ma svelare il suo lato umano, non come lo conosciamo, cioè un bambino adottato e ben educato, ma attraverso una serie di mancanze, assenze…lo vedrete, se mai verrà fuori…
Ma sì è vero, quando ho a che fare con i personaggi, cerco sempre di catturare i loro sentimenti, perché il fumetto ha questo potenziale, certo di raccontare una storia partendo dal punto A fino ad arrivare al punto B, ma anche di esporre i sentimenti che scandiscono questo viaggio.
Questo è quello che ho fatto alla Marvel con il progetto Battlin ‘Jack Murdock. Volevo raccontare come si sentiva un padre, qualcosa che non era ancora stato detto, e mi sono proprio divertito. Ho cercato di dire come potrebbe comportarsi un padre con un figlio disabile, verso il quale ha un forte sentimento di protezione, e quindi di sviscerare e capire cosa può spingerlo a dimenticare questa attenzione, ad andare a vincere un combattimento che dovrebbe perdere. Sa che il mancato rispetto dell’incontro truccato dai gangster, metterà in pericolo il futuro di suo figlio, quindi deve esserci una motivazione più forte, oltre al semplice “Matt è tra il pubblico”.
Qualcosa di più viscerale, interiore, e da lì mi sono posto una serie di domande, basate su il ciclo di Frank Miller, che dai suoi inizi, e poi con Born Again, e la prima apparizione di Maggie (la madre di Matt), e ho cercato di mettere tutti i tasselli al loro posto… penso che se Miller avesse continuato la sua run su Daredevil, una storia come Battlin ‘Jack Murdock sarebbe emersa prima o poi.
FM: Hai un legame molto forte con la musica. Hai appena illustrato l’ultima clip di Claudio Baglioni (Questa storia è la mia, NdR).
JM: Non c’è da stupirsi, le tue opere suscitano l’emozione, le sensazioni, e oltre al tuo ultimo lavoro completo, Leone, va oltre il fumetto, e diventa una mostra itinerante, un’esperienza sensoriale… Ce ne puoi parlare?
CDG: Tre domande in una. Allora, Claudio Baglioni, lo conosco dal 1997, ed è soprattutto un rapporto amichevole. Soprattutto, un onore e una responsabilità. Sono stato contattato dal suo agente mentre ero al Lucca Comics, per fare un lavoro che abbinasse un modello di auto elettrica ai colori iconici e tradizionali di Flash.
Appena rientrato ho ascoltato più volte il brano per individuare ciò che Claudio voleva esprimere, un percorso esistenziale, un crescendo, e ho cercato di dedicarvi tutta la mia attenzione. È come una specie di crescita, il personaggio inizia a camminare, poi a correre, sempre più veloce, fino a un punto nel tempo imprecisato, e una volta stabilito lo storyboard, con Ermanno Di Nicola, responsabile dell’animazione, abbiamo completato tutto in dieci giorni.
La musica ha un ruolo importante nella mia vita. È per me una tavolozza di colori e sentimenti. Un suono, una nota, una rima, possono cambiare improvvisamente il corso di una giornata. E attraverso le note, la musica tocca le tue sinapsi, così proietta immagini, colori, che mi aiutano a raccontare le storie, a trovare il ritmo.
A volte quando disegno ascolto cose estranee alla serie su cui lavoro, ma in accordo con lo stato d’animo del personaggio in quel momento. Una sorta di metodo Stanislavskij, per interpretare i personaggi e le loro emozioni. E per quanto riguarda il progetto Leone, me ne sono innamorato subito!
Nato dall’incontro con Francesco Colafella, coautore, abbiamo realizzato questa storia del suo bisnonno, lavoratore manovale emigrato negli Stati Uniti alla fine dell’ottocento, e con questa passione per la musica, soprattutto la tromba, e che nonostante la fatica estenuante del lavoro quotidiano, usciva con gli amici la sera per suonare nei bar della città, senza mai avere studiato prima, provenendo delle montagne abruzzesi.
Quello che mi ha affascinato è stato raccontare la storia di un uomo come tanti, apparentemente banale, non quella di un musicista già riconosciuto. La sfida era quello di presentare una storia emozionante, ricca di emozioni, dove tutti possono identificarsi con il protagonista. Inoltre, ti ricordi, sono venuto a Nizza (al Printemps des Comics, seconda edizione) in autobus!
E tu mi hai chiesto, ma perché in autobus? Ebbene, perché volevo provare di persona quello che potrebbe provare una persona che emigra, senza il minimo comfort, in condizioni difficili. E questo mi è stato utile perché ho potuto capire, a un livello molto più basso, cosa provasse Leone nello stare su una nave che impiega sei mesi per arrivare a destinazione.
E la storia di Leone, oltre al formato fisico, il libro, si basa sulla struttura sinusoidale della canzone che il protagonista interpreta nel fumetto. Quindi l’intera narrazione è scandita non dagli eventi che attraversa Leone, ma dalla musica stessa. Questo era l’obiettivo, una storia in cui il tempo non è scandito da eventi storici, ma da un brano musicale.
JM: Ti faccio una domanda più leggere, quasi divertente; ti ricordi quando il tuo primo disegno è stato pubblicato in italia?
CDG: Il mio primo disegno è stato pubblicato su un numero di Star Magazine (numero 12 Ndr), edito da Star Comics, inviato per posta. Era un Ironman con le braccia incrociate.
Era il 1994 credo, è stata una grande emozione, perché all’epoca non c’era Internet, e sono andato in edicola, con la sorpresa di vederlo stampato. Fortuna volle che la scelta fosse stata operata dal “Mutante X” della sezione lettori, ovvero Daniele Brolli, che ritrovai anni dopo per la pubblicazione del personaggio di Examen, di cui era autore.
Sono stati loro a permettermi di fare il mio battesimo del fuoco, ed è stato bello, perché eravamo tutti artisti molto giovani, seguiti da grandi nomi come Fabbri, Palumbo, Brolli, per me è stato un laboratorio di emozioni molto importante.
Per intenderci, Giuseppe (Palumbo Ndr) che si occupava del coordinamento dei giovani autori, non era Editor che ti diceva cosa dovevi fare, come farlo, per migliorarti… stava solo guardando la pagina e ti diceva: “Stai attento, lì…” e tu tornavi in corriera in Abruzzo, pensando a questo disegno, a quella immagine dicendo: “ok devo stare attento…” ti portava a capire dove sbagliavi, per essere in grado di trovare la tua strada, la tua soluzione.
JM: Ma quando hai inviato questo disegno, immaginavi di diventare un fumettista professionista o era solo una passione adolescenziale?
CDG: La passione è essenziale, altrimenti non farai mai questo lavoro. Il mio sogno era infatti quello di fare fumetti, riuscire un giorno a raggiungere i miei personaggi preferiti, quelli che con grande fortuna, ma anche con tenacia, sono riuscito a illustrare.
Ma molto giovane ci credevo sì, immagina che a scuola avessi dei quaderni a quadretti dove immaginavo il sequel delle avventure dell’Incredibile Hulk, quello della serie televisiva. Immaginavo che l’eroe stesse continuando da solo il suo interminabile cammino, e che avrebbe incontrato nuovi, diversi personaggi, volevo davvero raccontare, ancor più che disegnare.
Perché il disegno è anche una questione di tecnica, che arriva con il tempo, ho scoperto nel tempo che quello che cerchiamo è trovare qualcosa da raccontare!
FM: Perfetto, grazie mille Carmine.
CDG: Grazie a voi!
IL VIDEO DELL’INTERVISTA a CARMINE DI GIANDOMENICO
In italiano con i sottotitoli in inglese,francese,spagnolo,portoghese,giapponese.
Nel caso non appaia l’anteprima del video, ecco il link da digitare e/o cliccare per vederlo sul canale YouTube di Comics Reporter.
Ha collaborato con noi Jose Maniette, curatore del sito e della rivista digitale in francese: Univers Comics-Le Mag. (https://universcomics.blogspot.com/) (https://www.facebook.com/universcomics)
BIOGRAFIA CARMINE DI GIANDOMENICO
Nato nel 1973, Carmine Di Giandomenico è uno tra gli artisti italiani italiani apprezzati in Italia e all’estero. Come disegnatore, esordisce nel mondo del fumetto disegnando la miniserie Examen, scritta da Daniele Brolli, con questa opera si fa notare dalla Marvel Comics che gli commissiona un numero della serie Conan scritto da Chuck Dixon e pubblicato per i lettori spagnoli.
Collaborato come story-board artist per la televisione e per il cinema (con i registi Martin Scorsese, Tsui Hark e Sergio Rubini), ha progettato e realizzato l’architettura per la città virtuale Patapan su cui è strutturato il sito ufficiale del cantautore Claudio Baglioni.
Nel 2005/6 inizia la sua collaborazione con la Marvel Comics, con la quale collabora attivamente fino ad oggi. Inizia con la miniserie Vegas scritto da Karl Kesel apparsa su amazing Fantasy 13-14. Prosegue con la realizzazione di una storia breve di Paladin insieme a Chris Kipiniak. Continua con due one-shot, il primo dedicato a Justice scritto da Peter David, il secondo Red Wolf sempre con Karl Kesel. Realizza anche due What if? il primo dedicato a Captain America, insieme a Tony Bedard, pubblicato nel dicembre 2005 e il secondo nel 2006 dedicato a Wolverine insieme a Jimmie Robinson.
Nel 2007 inizia la realizza la miniserie Battlin’ Jack Murdock. La storia ripercorre le origini del personaggio di Daredevil dove oltre ad essere il disegnatore è anche “ideatore” della storia e “co-sceneggiatore” insieme a Zeb Wells. Primo Italiano a raggiungere un tale traguardo in Marvel comics. Nel 2012 realizza anche le illustrazioni grafiche su innesti fotografici per rappresentare il libeccio del CD MUSICALE” UN PICCOLO NATALE IN PIU’” di CLAUDIO BAGLIONI.
Tra il 2008 e il 2014 realizza la miniserie di 5 numeri Magneto testament. La miniserie racconta per la prima volta le origini del personaggio mutante Magneto, scritta da Greg Pak Realizza la miniserie Spider-man noir scritta da David Hine, Annual Invincible Ironman scritta da Matt Fraction, una storia breve di Namor, Invincible Ironman #500 scritta da Matt Fraction, Band of Heroes miniserire di 8 numeri scritta da Paul Jenkins, Ironman 2.0 serie regolare chiusa con il numero 12 scritta da Nick Spencer, Fantastic Four #600 numero commemorativo del 50° anniversario del gruppo scritta da Jonathan Hickman, Journey into Mistery vs New Mutants miniserie di 5 numeri, Journey into mistery miniserie collegata a Thor. 3 numeri entrambe le miniserie scritte da Gillen, Punisher War Zone miniserie di 5 scritta da Rucka, Ultimates 24-30 e Ultimate cataclysm ultimates 1-2-3 mimiserie scritte da Joshua Fialkov.
Nel 2014-2015 elabora e crea graficamente la serie si 12 numeri “ All-NEW X –Factor” scritta da Peter David. Apprezzata dal grande Pubblico.
Nel 2015 realizza la miniserie X-tinction Agenda collegata alla saga Secret WAR per Marvel.
Nel 2017-18 realizza il primo numero della miniserie Orfani “SAM” per la Bonelli. E Sarà il suo copertinista per tutta la stagione della serie. Realizzando 12 cover.
Nel 2016-18 inizia la collaborazione con DC COMICS e realizza le prime miniserie dedicare a al mondo di Batman, “We are Robin” scritta da Lee Bermejo e un episodio di “Grayson”. Approda come disegnatore regolare e di punta della serie regolare quindicinale di “The FLASH” fino al 2018. Terminato “The Flash” realizza tre numeri per Detective Comics 991- 992- 993.
Nel 2019 realizza la graphic novel Leone, presentato al Festival del Cinema di Venezia assieme a Francesco Colafella come co autore. E’ disegnatore per DC comics di una run sul personaggio di Batgirl scritta da Cecil Castellucci.
Attualmente è Presidente della TERAMO HEORES, associazione culturale no profit che realizza eventi legati al fumetto ed al suo immaginario. Ma con vedute ampliate ed alla congestione di qualsiasi forma d’arte, dalla musica la teatro. Oltre a collaborare con le più prestigiose case editrici, è insegnante di anatomia in movimento presso L’Accademia del Fumetto di Pescara.
LE ALTRE “QUATTRO CHIACCHIERE” di FILIPPO
ANNO 2021
Tredicesima intervsita: MARK TEXEIRA – https://www.fumettomaniafactory.net/intervista-a-mark-texeira-non-ho-bisogno-di-essere-legato-a-nessun-personaggio-dei-fumetti/
Dodicesima intervista: MARK CHIARELLO – https://www.fumettomaniafactory.net/intervista-a-mark-chiarello-le-persone-non-si-rendono-conto-di-quanto-sia-difficile-disegnare-fumetti/
Undicesima intervista: KLAUS JANSON – https://www.fumettomaniafactory.net/ho-sempre-pensato-che-realizzare-un-buon-fumetto-sia-molto-difficile-intervista-a-klaus-janson/
Decima intervista: KELLEY JONES– https://www.fumettomaniafactory.net/kelley-jones-ci-racconta-il-suo-affettuoso-ricordo-del-maestro-bernie-wrightson/
Nona intervista: DANNY FINGEROTH– https://www.fumettomaniafactory.net/la-marvel-potrebbe-essere-un-posto-grandioso-in-cui-lavorare-ma-anche-un-posto-in-cui-e-terribile-lavorare-intervista-a-danny-fingeroth/
Ottava intervista: LARRY HAMA– https://www.fumettomaniafactory.net/disegnatore-scrittore-musicista-artista-marziale-veterano-e-attore-intervista-a-larry-hama/
Settima intervista: BILL SIENKIEWICZ– https://www.fumettomaniafactory.net/bill-sienkiewicz-amo-tutti-i-fans-italiani-e-tutte-le-opere-che-provengono-dallitalia/
Sesta intervista: GIUSEPPE CAMUNCOLI– https://www.fumettomaniafactory.net/giuseppe-camuncoli-il-segno-progredisce-anche-senza-che-un-autore-lo-controlli/
Quinta intervista: JIM VALENTINO – https://www.fumettomaniafactory.net/intervista-a-jim-valentino/
Quarta intervista: KEVIN VANOHOOK – https://www.fumettomaniafactory.net/intervista-a-kevin-vanhook-co-creatore-di-bloodshot-valiant-comics/
Terza intervista: BART SEARS – https://www.fumettomaniafactory.net/intervista-a-bart-sears/
Seconda intervista: DAVE McKEAN – https://www.fumettomaniafactory.net/italia-il-mio-posto-preferito-dave-mckean/
Prima intervista: JAMIE DELANO – https://www.fumettomaniafactory.net/con-i-personaggi-che-davvero-ti-interessano-ce-qualcosa-di-te-in-loro-sicuramente-intervista-a-jamie-delano/
ANNO 2020
Ventunesima intervista CHRIS CLAREMONT – https://www.fumettomaniafactory.net/chris-claremont-non-ho-ancora-finito-intervista-di-filippo-marzo-e-fabio-butera/
Ventesima intervista TOM DeFALCO – https://www.fumettomaniafactory.net/con-tom-defalco-torniamo-a-chiacchierare-della-marvel-degli-anni-80/
Diciannovesima intervista KEVIN EASTMAN – https://www.fumettomaniafactory.net/mi-piacciono-molto-i-periodi-della-storia-dellarte-kevin-eastman-lintervista/
Diciottesima Intervista BOB LAYTON – https://www.fumettomaniafactory.net/siamo-ununica-famiglia-nel-mondo-della-fantascienza-e-dei-fumetti-intervista-a-bob-layton/
Diciasettesima intervista JM DeMATTEIS – https://www.fumettomaniafactory.net/justice-league-tantissimo-divertimento-a-volte-non-sembrava-neanche-di-lavorare-4-chiacchiere-con-jm-dematteis/
Sedicesima Intervista GEOF DARROW – https://www.fumettomaniafactory.net/gli-italiani-hanno-un-grande-senso-dellumorismo-intervista-a-geof-darrow/
Le altre interviste le trovate accedendo alla stanza-pagina
QUATTRO CHIACCHIERE DI FILIPPO CON….“
BIOGRAFIA DI FILIPPO MARZO
Filippo Marzo nasce nel 1975, grande appassionato fin da piccolo di cartoni animati e fumetti, da Topolino a Sturmtruppen fino a Beetle Bailey. Crescendo i suoi gusti si spostano verso i super eroi e il connubio durerà per moltissimi anni.
Collaboratore con fanzine locali, diverse fan page e siti con contenuti cinematografici, visto che il cinema è un’altra sua passione. Piccolo collezionista di opere originali è curatore di due mostre di sketchbook di disegnatori di comics negli anni ’90, sposta ancora una volta i suoi interessi verso il fumetto maturo e dai contenuti artistici sopraffini, con un occhio di riguardo alle case editrici indipendenti, come Eclipse, Tundra, Fantagraphics e Dark Horse.
Fan delle opere di Bill Sienkiewicz, Mike Mignola e John Byrne.
Da qualche anno reporter e corrispondente dall’estero per quanto riguarda Comic Convention che hanno luogo in Messico e negli Stati Uniti.