Due mesi fa abbiamo ricevuto una missiva da MadMass.it (che è un magazine dedicato al cinema e all’intrattenimento che propone news e trailer sui film in uscita, videogiochi, collezionismo, anteprime, recensioni e rubriche).
Il redattore del magazine ci ha fatto i complimenti per il nostro lavoro e per i contenuti del nostro sito (Grazie di cuore) , che ha visitato cercando contenuti su Emiliano Santalucia, il famoso artista del fumetto, art director, illustratore e toy designer di Hasbro e Bandai.
MadMass.it ha intervistato Emiliano, in merito all’uscita di una nuova figure Hasbro, facendo una bella chiacchierata e svariando tra fumetti, toys, cinema, cartoni animati e collezionismo, e segnalandoci l’intervista ci ha inviato il link, nel caso in cui ci facesse piacere parlarne e condividerla sul nostro sito web.
Oggi, finalmente, riusciamo a condividere (con molto piacere) l’intervista ad Emiliano, rilanciandola a distanza di qualche mese e dando così spazio ad una realtà che sentiamo vicina alla nostra.
Mi scuso per i nostri tempi lunghi.
Mario Benenati
INTERVISTA AD EMILIANO SANTALUCIA by MadMass.it
Stralcio dell’intervista pubblicata lo scorso 20 aprile
Ectotron Ecto-1, il motivo per cui abbiamo avuto l’onore di incontrarti… ci interessa soprattutto ciò che non si vede e non si sa, raccontato da un artista storico amato da Hasbro. Che tipo di indicazioni ricevete, come influenzate la storia che andate a raccontare, che sia attraverso un’illustrazione, piuttosto che con il concept design di una figure da collezione?
“Il modo di lavorare e le indicazioni che ricevo cambiano molto da progetto a progetto. Di solito, un freelance come me non ha nessun input sulle storie e sul marketing di un prodotto come Ectotron. Quello che ci viene fornito, in casi come questo, sono foto del modello, e un indicazione più o meno specifica della posa richiesta per l’illustrazione, e del tipo di rendering.
Sta poi alle nostre capacità saper interpretare al meglio queste indicazioni per soddisfare in pieno le intenzioni del committente. Ma il nostro lavoro è essere al servizio della visione dell’azienda e dei designer interni. Ovviamente ci mettiamo del nostro, ma non è, o non dovrebbe essere mai un’espressione di un gusto personale, quanto invece una capacità di adattarsi alle necessità del progetto.”