Luther Arkwright: La Leggenda, il nuovo capolavoro di Bryan Talbot.

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Da domani, 29 settembre, all’1 ottobre si svolgerà a Bowness-on-Windermere, nella Regione dei Laghi (UK), l’edizione 2023 del Lakes International Comic Art Festival!

Fumettomania Factory – APS (realtà di promozione sociale e culturale italiana con sede in Sicilia), sarà presente a questo festival per la terza volta, stavolta con l’amico, collaboratore e socio sostenitore Damiano Gallinaro (tutti i tre giorni), e con l’immenso Cesare Giombetti (nella giornata di sabato).

Sarà proprio Damiano a partecipare, tra i vari ‘panel’ a quello di Mary e Bryan Talbot, che presenteranno la loro recentissima graphic novel Armed with Madness. I fan del maestro inglese, inglese, potranno anche acquistare e discutere con l’autore del terzo tomo, e probabilmente l’ultimo, dedicato Luther Arkwright il personaggio più conosciuto di Bryan.

In attesa di incontrarlo al LICAF, prima, e a Lucca Comics&Games il prossimo 1-5 novembre, Damiano ha scritto un approfondimento molto interessante (a parere del sottoscritto) su questo terzo libro dell’epopea di Luther Arkwright. Preparatevi perché ad ottobre pubblicheremo altri articoli su Mary&Bryan Talbot.

Buona lettura

Mario Benenati, Presidente “Fumettomania Factory – APS”


Luther Arkwright: La Leggenda.

di Damiano Gallinaro

Quando tutti ormai pensavano che con Heart of the Empire si fosse in qualche modo conclusa la parabola del viaggiatore del tempo e dei paralleli, ecco che Bryan Talbot pubblica un’opera monumentale che chiude (?) l’epopea di Luther Arkwright e che ancora una volta ci pone interrogativi che sono frutto anche della lettura di una realtà, la nostra, sempre più sfumata e in cui sempre meno sono le certezze.

Come nei capitoli precedenti della saga anche in questo caso è difficile raccontare e ricostruire la complessa realtà in cui opera e vive Luther Arkwright, anche per i molti livelli di lettura che caratterizzano la stessa, ma cercherò di districarmi nelle reti e nei labirinti creati dal poeta di Sunderland.

Multiversi, mondi paralleli simili al nostro, ma che divergono dalla nostra linea temporale per pochi o molti particolari, ma sempre realtà verosimili e che per questo ci colpiscono e ci fanno riflettere, what if divenuti realtà. In alcuni dei multiversi, ad esempio, la seconda guerra mondiale è stata vinta dai nazisti (e qui il pensiero vola a quel capolavoro assoluto di P. K. Dick, “L’uomo nell’alto castello”), oppure non vi è stata l’estinzione dei dinosauri, o addirittura, e sono i casi più ricorrenti, convivono la magia del medioevo o il punksteam dell’Inghilterra vittoriana con una tecnologia tipica della nostra epoca, se non ancor più estrema.

Il parallelo 0.00.00, di cui Valhalla Nova è il suo centro di attrazione, è il “luogo temporale” da cui partono gran parte delle avventure di Luther nei mille e mille paralleli contrassegnati sempre da numeri di sei cifre, il luogo in cui si è realizzata l’utopia di pace dell’uomo.

Attraversiamo, però, nella lettura, multiversi solo all’apparenza in equilibrio, in realtà minacciati da individui chiamati Disgreganti che tendono a farli divenire instabili, per poi realizzare il loro progetto di distruzione.

Per contrastare i Disgreganti, vengono reclutati agenti nei vari paralleli. Tra tutti spicca per la sua peculiarità Rose Wylde che ha il potere di “sentire” la forza maligna dei Disgreganti essendo anche una empate, e per il fatto di poter interagire con le sue controparti nei diversi paralleli.

Solo Luther, però, non ha controparti negli altri paralleli, per motivi che vi invito a scoprire o riscoprire se siete tra i pochi fortunati ad avere nella vostra fumettoteca i preziosi albi mai ripubblicati delle edizioni Telemaco e successivamente da Comma 22. Ma se non li avete o non riuscite a recuperarli, leggendo Legend ci sarà qualcuno che vi narrerà la vicenda e vedremo tra poco di chi si tratta.

Nelle sue missioni tra i paralleli, Luther ha come obiettivo principale evitare l’accensione dell’arma Fuoco-Gelo (Fire-Frost), chiamata anche Opale, capace di creare un’entropia controllata, una sorta di arma finale nelle intenzioni di chi, i Disgreganti, vorrebbero distruggere l’Universo.

L’Opale è l’unica entità oltre Luther che non ha controparti, ed è evidente come venga a conformarsi la diade Opale=Distruttore, Luther Arkwright=Salvatore, con un’evidente assimilazione (che emerge netta nel primo arco di storie) della figura di Luther al messia cristiano.

Già così ci sarebbero spunti notevoli, ma c’è altro, molto altro. In Adventures e in Heart of the Empire, Talbot, infatti, costruisce mondi partendo spesso da prospettive filosofiche e culturali davvero peculiari e ricercate, citando anche classici delle religioni e dell’esoterismo, mentre non mancano omaggi all’arte cinematografica, e tutto questo lo ritroviamo anche in Legend anche se lo stesso Bryan nel tempo é cambiato come il suo protagonista.

Come già accennato, è difficile non vedere in Luther il Messia, il Salvatore, colui che eliminando il male dal mondo condurrà alla nascita dell’homo novus, una nuova specie creatrice di sé stessa libera di andare verso la divinità a cui sempre aspira.

Ma è davvero questa la giusta via?
E’ davvero l’homo novus il futuro e la speranza dell’umanità, il frutto della pace e della giustizia sociale?

Proprio la riflessione sull’homos novus è la parte centrale del terzo capitolo della saga, e si concreta nel confronto drammatico con l’androgino Proteus, e la sua distopica visione del futuro del mondo. Nei capitoli di Legend, Luther si libera sempre di più da sovrastrutture e creazioni culturali continuando a sognare un mondo davvero giusto, anche se per questo potrebbe essere costretto a sporcarsi le mani, ed è questa forse la novità più eclatante.

Per quanto riguarda l’aspetto prettamente grafico, nelle opere di Talbot elemento essenziale della narrazione, il libro si presenta anche dal packaging come un tomo di grande valore e cura. Al suo interno Talbot realizza una storia caratterizzata da un terzo stile artistico distinto. Nelle prime avventure sembrava come se l’artista fosse “in fiamme”, pagine in bianco e nero piene di inchiostrazioni dettagliate, montaggio, effetti di luce, blocchi di testo e filosofia esoterica.

Heart of the Empire, rappresentava, invece, una sorta di sequel hollywoodiano, un film da guardare sul grande schermo, audace, colorato, diretto, con una trama semplificata e accessibile. In Legend ritorna il bianco e nero, ma su moderna carta lucida e con un sottile tratto di inchiostro piumato, che ci riporta alla sensazione di immersione completa nella tavola e nella storia.

E’ proprio da Heart of the Empire che dobbiamo riprendere le fila del racconto per introdurre i capitoli di Legend.

Ventitrè anni dopo la morte di Luther, ormai assurto a divinità, l’Inghilterra è governata dalla regina Anna, consorte, seppur se per breve periodo, del nostro. Victoria, figlia di Luther, nata nel cuore della Guerra Civile, soffre di continui mal di testa e visioni, presunto legame con il defunto padre. Victoria aveva un fratello gemello Henry morto durante la guerra civile, che sia con lui, in realtà, che si realizza questo legame forte e devastante? E se suo fratello non fosse davvero morto? Se il rivoluzionario Gabriel Shelley così somigliante a Victoria fosse in realtà Henry?

Lo scoprirete nel corso della storia se riuscirete a recuperare l’edizione italiana di qualche anno fa. Fatto sta che una nuova guerra civile insanguina l’Inghilterra e Gabriel e Victoria dovranno affrontare le orde al giogo di una sorta di nazi-papato.

Al termine di una lunga e cruenta battaglia, la regina Anna morente abdica a favore della figlia che rinuncia al trono e l’Impero di fatto si dissolve.

Heart of the Empire è stato definito, da Adrian Tchaikovsky, nell’introduzione a Legend,una masterclass di satira politica e critica pungente sul rapporto britannico con il potere”.

Arkwrigt per i suoi poteri sarebbe potuto decisamente divenire un “mostro”, all’apice del potere è invece un personaggio che il potere lo combatte e lo sfida piuttosto che impossessarsene.

Pur cosciente dei difetti della natura umana, è sempre confidente che le persone trovino la loro strada dopo aver spezzato le loro catene.

La domanda alla base di Legend, però è la seguente: “cosa succede se incontri il futuro del mondo e non c’è posto per te stesso?

I tre libri rappresentano un trittico dove Adventures è un tentativo di fuggire dalla matassa di un passato rigidamente imposto, Heart rappresenta la lotta con un presente in cui la speranza della rivoluzione si sta trasformando in qualcosa di venale e corrotto, mentre Legend intraprende una battaglia per l’anima della razza umana.

L’opera presenta anche un nuovo stile nel racconto. Mentre nei libri precedenti, gli alleati di Luther sulla dimensione centrale designata 00.00.00 (le etichette create da Talbot negli anni ’70 ora si leggono come indirizzi IP), sostituivano i lettori che monitoravano la storia, finché invariabilmente non esplodeva e travolgeva anche loro, in questo caso Talbot si concentra esplicitamente sul modo in cui le storie vengono raccontate e i messaggi vengono mediati.

E non sorprende che nella narrazione, il figlio di due personaggi di Heart of the Empire si rivolga direttamente al lettore mentre registra un diario esplicativo in video, principalmente per spiegare cosa è successo nei fumetti precedenti, per rispondere alla domanda che tutti ci poniamo : “che cosa è successo dopo?”

Già dopo cosa però?

La storia

Siamo nel 2058 nel deserto persiano, il calendario ci dice che siamo nel giorno 25.01.2058, due personaggi avanzano nella sabbia trasportata dal vento, sono Luther e il suo antico sodale Harry Fairfax redivivi, la città è Bagdad. Ma per quale motivo si trovano li? Sono stati chiamati da qualcuno? Scopriamo che cercano un indovino che potrebbe essere collegato ad un altro parallelo. Il parallelo 0.00.00?

Luther percepisce nell’indovino qualcosa di sbagliato, ma poi si ricrede, non è lui ad aver inviato il segnale psicogeno.

Allora chi?

Il racconto ha diverse digressioni spazio-temporali, ciclicamente si sposta in Giappone, poi in Finlandia, poi ancora in Botswana, a New Amsterdam negli USA, differenti luoghi, differenti paralleli, storie legate ad una storia più grande, che per semplificare la narrazione principale non seguiremo,  ci sarebbe bisogno di un capitolo solo per delineare la base filosofica delle costruzioni di Bryan Talbot.

Nell’analisi di questi mondi differenti apprendiamo, però, che esistono cinque modelli storici standard su cui si innestano piccole varianti che creano i differenti mondi.

Ma Torniamo a Baghdad.

Un essere etereo androgino Proteus è colei/colui che ha psionicamente invitato Luther a Baghdad. E’ alla spasmodica ricerca di altri homines novi, e da quando ha individuato il nostro vuole assolutamente condividere la sua visione con lui.

Proteus porta Luther in un luogo chiamato Arcadia, una sorta di “comune” di homines novi che tanto somiglia ad una delle tante sette millenariste di cui abbiamo esperienza nella nostra realtà.

Seppure appaia come un luogo idilliaco, infatti, abitato da una comunità di giusti, c’è qualcosa che turba il nostro viaggiatore. Gli homo sapiens al servizio degli homines novi vengono trattati come schiavi. Provengono da paralleli adiacenti in cui sono state sterminate, da parte della stessa Arcadia, le popolazioni indigene.

Arkwright è sconcertato e domanda a Proteus: “E i tuoi sodali sono d’accordo con questi atti di genocidio?”

La risposta di Proteus è agghiacciante: “Luther non essere melodrammatico abbattimento è il termine più appropriato, e il progetto è di “purificare” il resto del multiverso”.

Tu sei pazzo” urla L.A.”

La follia è un concetto meramente umano” afferma Proteus “sono l’essere più sano che esista, sono governato dall’intelligenza, non sono mai in collera, sono loro che sono cattivi“.

Basterebbe già questo a farci comprendere come Legend sia una storia che parla direttamente al nostro presente, ma il dialogo che segue in cui Luther si erge a difensore dell’umanità, è il cuore della prima parte della storia e forse dell’intera opera.

Gli umani creativi?” conclude Proteus “ho trovato più armonia in un canto di balene che in Beethoven e Mozart.

Luther scompare dopo la frase pronunciata dal folle Proteus e lo ritroviamo a Baghdad, ma non sa che il profeta folle lo ha seguito e ha intenzione di ucciderlo. La lotta che segue è drammatica e L.A. sembra soccombere sotto i colpi dell’homo novus. Luther, morente, assistito dall’amico Harry, viene scaraventato nello spazio-tempo, mentre, molti paralleli più in là, Victoria, la figlia, ne percepisce la dipartita.

Ma è il tempo comunque di un nuovo stacco e di una nuova scoperta, nel 1900 il World Government ha stabilito che il parallelo zero-zero è divenuto il primo parallelo tecnologicamente avanzato a vivere in armonia con sé stesso. Il Valhalla Program è stato creato per studiare e monitorare il multiverso e WOTAN, una sorta di super computer senziente ne fa parte integrante e può insegnare in infiniti luoghi, nella forma più consona alla cultura del parallelo attraverso l’uso dell’energia psionica.

Proprio WOTAN è ora in pericolo perché attraverso la scansione che Proteus ha fatto della memoria di Luther, individua nella macchina l’essere che potrebbe fermare il suo folle piano.

Intanto cosa ne è di Luther e Harry?

Sono stati trasportati in un luogo in cui sembra esserci appena verificata una carneficina. Luther è ancora senza sensi e Harry cerca aiuto. Si avvicina una carrozza che sembra una sorta di carro-ambulanza. Due uomini che parlano una sorta di inglese arcaico, altra grande intuizione narrativa di Bryan Talbot, scendono e nonostante qualche titubanza decidono di caricare Luther sul carro.

Nel frattempo nel parallelo 0.00.00 WOTAN viene attaccato e distrutto, il piano di Proteus sembra realizzarsi.

Tassello dopo tassello, la storia si dipana. L’anziano sodale di Luther mette insieme le informazioni: si trovano nella contea di Murcia (Mercia nell’occhiello), contea limitrofa a quella di York, ed è in corso una cruenta tenzone tra varie contee britanniche.

Mentre a Valhalla Nova si contano i danni, Rose Wylde sembrerebbe morta come quasi la metà dei psi su vari paralleli, nel parallelo 20.18.75, Harry scopre sempre di più, grazie ai Monaci che li ospitano, sul mondo dove sono stati scaraventati. La follia della guerra è sempre più vicina, non sentendosi al sicuro preleva nottetempo Luther dal suo giaciglio e si incammina nella notte scura.

Tutto questo mentre WOTAN che comunque è una sorta di super computer, si riassembla e si “riavvia”, portando nuova speranza, e si mette alla ricerca di Luther nel multiverso.

Nel frattempo Harry scopre che una ragazza all’apparenza mentalmente assente, per un oscuro motivo ha deciso di seguirli. Il vegliardo cerca di tenere lontano la donna che però li segue imperterrita. Alla fine valutando che non rappresenti un pericolo, in qualche modo ne accetta la presenza, non immagina nemmeno quando sarà importante nel seguito della storia.

La storia si avvia verso il climax, mancano alcuni tasselli che non rivelerò per non rovinarvi la sorpresa della lettura. Ma qualcosa c’è ancora da anticipare caro futuro lettore di Legend, un tassello importante che ci chiarirà molte cose sul reggente di Arcadia: le origini di Proteus e del perché della sua avversione verso gli homo sapiens.

Quando nasce, per via della sua diversità, viene considerato figlio del demonio e i suoi genitori giustiziati perché ritenuti streghe. Viene preso in consegna dal sacerdote che ha condannato i suoi e educato a forza ai principi del cattolicesimo. Umiliato e offeso dai coetanei si rifugia nella natura dove trova conforto, ma anche qui la stupidità dei compagni di giochi la raggiunge, furioso scatena per la prima volta i suoi poteri lobotomizzando i suoi compagni e uccidendo il sacerdote. Non gli resta che la fuga.

Nel frattempo a Murcia, Harry e la ragazza hanno trovato un rifugio per loro e per Luther. La ragazza sembra conoscere i luoghi e la casa anche se non riesce a spiegarlo. Guida Harry nelle stanze e qui trovano il cadavere di un uomo. Harry si affeziona sempre di più alla ragazza che decide di chiamare Cordelia, uno dei nomi della principessa Victoria.

La vita quotidiana del trio, nonostante tutto raggiunge un suo equilibrio, la casa è fornita di tutto, anche armi. In un radioso mattino Harry non trova più Luther nel suo letto e come novello Gesù risorto lo incontra nel giardino seduto accanto a sua figlia Victoria.

La sorpresa di Harry è tanta, chiede a Victoria di restare, ma la ragazza deve andare via, Luther afferma con sicurezza che ci sarà una guerra e qualcuno dovrà essere eliminato.

Harry è stupito: “Come verrà eliminato?  Avevi promesso che non avresti mai usato violenza”.

La risposta lapidaria di Luther fa riflettere: “Ho detto che sono un pacifista non che sono uno stupido”.

Luther si sorprende per la presenza della ragazza apparentemente assente, e fa una rivelazione incredibile. Si tratta, in realtà, di una delle più potenti, forse la più potente psi mai apparsa nel multiverso, con poteri psionici addirittura maggiori dei suoi, ma proprio per questo il suo cervello si è come rifiutato di contenere tutto questo potere. L

uther può liberarla e renderla consapevole dei suoi poteri, ma ciò facendo si rivelerebbe a Proteus che lo crede morto. Alla fine trova però un modo per farla reagire, ma quanto accaduto ha un eco su tutti i paralleli e anche WOTAN rileva la presenza di Luther nel multiverso.

Ma cosa ha portato questo mondo alla rovina? Qui il racconto si fa profezia: un virus sconosciuto ha provocato la morte di gran parte dell’umanità, sembra essere nella serie Sopravvissuti o durante l’emergenza Covid, ma alle estreme conseguenze. Un monito per la nostra epoca?

Nel terminare questo excursus sui personaggi di Legend aggiungiamo un tassello ulteriore. La ragazza che Harry ha deciso di chiamare Cordelia ha vissuto, in effetti, in quella casa e ha subito abusi. Luther la libera anche dalle conseguenze nefaste di queste violenze e la ragazza si risveglia del tutto rivelandosi elemento centrale della futura narrazione. Del tutto consapevole del suo ruolo, decide di seguire il duo, anche se Luther è riluttante, e di farsi chiamare Zaffron Waldorf dal nome di una sua controparte nel multiverso.

FINE degli accenni alla storia

Incuriositi? Spero di sì.

Che dire, Bryan Talbot costruisce l’ennesimo capolavoro, ma la domanda adesso è una sola: quando vedremo questo capolavoro in edizione italiana? Chi sarà il prode editore nostrano che si prenderà l’onore e qualche onere, di tradurre l’ennesimo capolavoro del genio di Sunderland in Italia?

Vi lascio il finale aperto proprio per questo motivo, e magari chissà che, l’anno prossimo, non ci ritroveremo a discutere della bellezza dell’edizione italiana del capolavoro del grande Bryan e insieme vivremo il finale di un’epopea che ha conquistato negli anni migliaia di lettori e lettrici, come un libro delle profezie.


NOTE A MARGINE

Per tutti gli altri articoli, ed interviste a Bryan Talbot, pubblicato in tutti questi anni basta cliccare questo link, e vi apparirà una pagina con link colorati da digitare e leggere.

BIO BREVE su Mary e Bryan Talbot (In inglese)

MARY TALBOT

Festival Co-Founder and academic turned award-winning graphic novelist, Mary M. Talbot, who will be joining us at #LICAF2023!

Mary’s first graphic novel, “Dotter of her Father’s Eyes” (with Bryan Talbot), won the 2012 Costa Biography Award.

One of her most recent, “Rain” (2019, with Bryan Talbot), is a rallying cry to protect the planet. Her previous graphic novels are “Sally Heathcote, Suffragette” (2014, with Kate Charlesworth and Bryan Talbot) and “The Red Virgin” (2016, with Bryan Talbot).

Bryan and Mary’s most recent work, released by SelfMadeHero is the graphic biography “Armed With Madness: The Surreal Leonora Carrington”, a fascinating biography of the reluctant muse and feminist champion, society heiress and rebel refugee – and the last of the Surrealists.

She is currently Visiting Professor of Graphic Narrative at Lancaster University.

Bryan and Mary Talbot are both founding patrons of The Lakes International Comic Art Festival.

MARY TALBOT ONLINE

Web: www.mary-talbot.co.uk

Twitter: https://twitter.com/EyeDotter

Facebook: https://www.facebook.com/mary.talbot

BRYAN TALBOT

Bryan Talbot is Festival Patron, who will be joining us at #LICAF2023!

He’s produced underground, fantasy and superhero stories such as Batman and (with Neil Gaiman) Sandman, and graphic novels including The Adventures of Luther Arkwright, The Tale of One Bad Rat, Alice in Sunderland, the Grandville series, as well as illustrating the books written by Mary Talbot.

Bryan was awarded a Doctorate in Arts and another in Letters and is a Fellow of the Royal Society of Literature.

Bryan and Mary Talbot are both founding patrons of The Lakes International Comic Art Festival.

The official Bryan Talbot fanpage is at www.bryan-talbot.com

Facebook: Group for fans of Bryan and Mary Talbot

ECCO LA GUIDA AL THE LAKES INTERNATIONAL COMINC ART FESTIVAL

NOTE EXTRA

Damiano Gallinaro Breve biografia

Antropologo è socio e ricercatore per l’Associazione Nazionale Professionale Italiana Antropologi (ANPIA). Nel 1996 si laurea in Giurisprudenza e  nel 2004 in Teorie e Pratiche dell’Antropologia. Nel 2011, dopo un percorso di ricerca di tre anni ottiene un PhD in Etnologia e Etnoantropologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Da sempre appassionato di fumetti ha collaborato alla rivista Glamazonia e nelle sue pause dal lavoro di ricerca antropologica si diletta nello scrivere storie che spera un giorno possano diventare fumetti. E’ sempre più convinto che da grandi poteri nascano grandi responsabilità.

Sotto trovate il link per accedere la suo nuovo sito

https://www.damianogallinaro.it/

Gli articoli di Damiano pubblicati nel 2023:

30 giugno

https://www.fumettomaniafactory.net/ricordando-john-romita-sr-con-damiano-gallinaro-e-dario-janese/

17 giugno

https://www.fumettomaniafactory.net/eternauta-la-serie-finalmente-si-gira/

5 aprile

https://www.fumettomaniafactory.net/inaugurazione-mostra-i-disegni-salvano-il-mondo-dallantropocene-al-chtulucene/

13 febbraio

https://www.fumettomaniafactory.net/come-il-fumetto-italiano-conquisto-la-jugoslavia/

13 gennaio

https://www.fumettomaniafactory.net/larchivio-del-fumetto-presenta-rogues-una-sorprendente-miniserie/


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