RICORDI …
Dopo due settimane di pausa, tra ferragosto e l’evento Dragon Fest (lo scorso 26 e 27 agosto al Castello di Milazzo), riprende la parte finale del progetto dedicato alla ri-pubblicazione delle scansioni di tutti gli articoli di Luigi Bernardi pubblicati tra il 1985 ed il 1990 sulla rivista Comic Art.
Dopo il professor Daniele Barbieri , che lo scorso 9 agosto ci ha onorato di un suo ricordo, oggi ho il piacere accogliere un autore che è conosciuto in tutto il mondo (tre libri di Sam Pezzo, tre libri di Max Fridman, 2 libri di Jonas Fink), e che non ha bisogno di nessuna presentazione: Vittorio Giardino!
Ringrazio l’autore per aver condiviso con me e con i lettori di questo sito-blog questo suo ricordo.
mario benenati
RICORDI LONTANI
di Vittorio Giardino
Se non ricordo male, fu nella primavera del 1977 che ci conoscemmo.
Luigi conduceva una rubrica sui fumetti in una radio privata di Bologna. Io attraversavo un periodo critico, perché avevo deciso, contro il parere di tutti i famigliari, di abbandonare il mio lavoro di ingegnere per tentare la fortuna con i fumetti. Pur disegnando fin da bambino, in questo campo ero totalmente autodidatta e del mondo dei fumetti, dal punto di vista professionale, non sapevo nulla. Naturalmente seguivo con passione la trasmissione e non perdevo una parola di quello che veniva detto.
Presto mi resi conto che Bernardi (così si chiamava quella voce) conosceva i fumetti molto meglio di me, perciò decisi di andare alla redazione della radio per incontrarlo di persona e, magari, mostrargli i miei disegni. Parlargli fu molto semplice, le sue parole furono cordiali, incoraggianti e, come al solito, stimolanti. Da quel momento Luigi divenne il mio primo maestro.
Aveva ventitre anni, io sei di più. Giovane com’era, le sue conoscenze letterarie erano notevoli, e fra queste, naturalmente, anche quelle della letteratura disegnata. Ma non era, e non fu mai, un fanatico, uno per cui al mondo esistono solo i fumetti. Al contrario, aveva interessi e curiosità senza pregiudizi né confini.
Io ero un lettore di “Linus” dal primo numero, dunque per me il fumetto “colto” non rappresentava una sorpresa; eppure fu Luigi a farmi scoprire la moderna BD francese. Ne rimasi folgorato: grazie a lui conobbi molti grandi autori, come Tardi o Moebius, che non trovavano spazio sulle pagine di Linus e che in seguito avrebbero influenzato notevolmente il mio lavoro.
Attorno a Bernardi si riunì un piccolo gruppo di giovani di belle speranze, privi di esperienza ma ricchi d’entusiasmo, con grandi sogni e molte illusioni. Luigi era il padre spirituale, il riferimento culturale, la voce critica. Con lui il gruppetto di giovani fece un certo numero di trasferte sia a Milano, dove c’erano tutti i maggiori editori, per proporre storie disegnate che venivano regolarmente rifiutate, sia al Salone di Lucca, il maggior appuntamento del settore.
Credo che fosse il 1978 quando divisi la stanza di una modesta locanda di Lucca proprio con Luigi. Era la mia prima volta al Salone, aspirante autore molto determinato e assolutamente impreparato, mentre Luigi aveva già l’esperienza di un appassionato “veterano”. In ogni caso io rimasi senza fiato nel vedere aggirarsi per la città Hugo Pratt o Alberto Breccia in carne ed ossa, persone che in fondo non credevo esistessero realmente. Invece camminavano, parlavano, bevevano e mangiavano come tutti noi. Tornai a casa molto confuso, ma sempre più deciso a cercare di far parte anch’io di quell’ambiente.
Imparare a disegnare fumetti divenne per me una vera ossessione. All’epoca avevo già una famiglia e l’abbandono del mio vecchio mestiere cominciava a mettermi in difficoltà. Avevo urgente bisogno di guadagnare e volevo ad ogni costo farlo con il mio nuovo lavoro. Gli altri, tutti più giovani e liberi, non avevano la stessa fretta pazzesca, mentre io sembravo in preda a un delirio febbrile.
Un giorno (precisamente il 9 maggio 1978) ancora una volta Luigi mi diede una lezione di umanità e maturità. Ricordo che era appena iniziata la trasmissione alla radio, quando arrivò la notizia del ritrovamento del corpo di Aldo Moro. Luigi decise senza esitazione di interrompere la trasmissione per lasciare spazio ai notiziari. Io mi resi conto che, nella mia frenesia, stavo dimenticando che esistevano cose più importanti dei fumetti. Luigi non lo scordò mai.
Sempre nel 1978 Luigi si “inventò” il supplemento a fumetti de “La Città Futura”, rivista della FGCI. Su quel supplemento, solo 16 pagine in bianco e nero, molto più povero di qualunque moderna fanzine, accanto ad alcuni autori esordienti (fra cui il sottoscritto), trovarono posto mostri sacri come Bretécher, Moebius, Tardi, Bodè. Come Luigi sia riuscito ad ottenere i diritti di pubblicazione di autori famosi come quelli resta un mistero ancora oggi. Ma ci riuscì, battendo Mondadori e Milano Libri.
Stavo per dimenticare un’altra presenza fondamentale nelle pagine del supplemento, quella di Daniele Panebarco. Era venuto alla radio per un’intervista in diretta con Bernardi e da quel momento ci “adottò”. Daniele era già un autore affermato, pubblicava su un mensile a diffusione nazionale come “Il Mago” della Mondadori, e ci regalò consigli e appoggio con il tipico calore dei romagnoli. Come Luigi era lucido e conciso, tanto da sembrare talvolta freddo agli occhi di chi non lo conosceva, così Daniele era, ed è, esuberante e perennemente entusiasta.
Fu con questi numi tutelari che feci il mio ingresso nella professione.
* * *
Nello stesso anno Luigi decise di fondare la sua casa editrice, “L’Isola Trovata”, per pubblicare anche in Italia quei libri a fumetti che da noi non trovavano spazio. Erano “grafic novel”, molti anni prima che venisse adottata questa espressione. Rileggendo il catalogo de “L’Isola Trovata” (guidata, ricordo, da un ragazzo di ventiquattro anni!) si resta sbalorditi. Luigi pubblicò capolavori come “Il paese chiuso” di Forest e Tardi, o “Oltre il tempo” di Oesterheld e Breccia. Pubblicò opere di esordienti, per cui aveva un fiuto straordinario: Lorenzo Mattotti, Giorgio Carpinteri, Laura Scarpa sono solo alcuni dei nomi in questione. Anch’io ebbi la fortuna e l’onore di essere uno di quegli esordienti, presi parte all’antologia “Indagini dell’altroquando” (primo titolo della casa editrice) e più tardi pubblicai con lui i primi libri di Sam Pezzo.
Ma a Luigi tutto ciò non bastava ancora. I libri di fumetti avevano una diffusione molto limitata, un numero di lettori esiguo e tirature necessariamente basse. Così, nel 1982, Luigi decise che ci voleva una rivista, un mensile che, attraverso le edicole, arrivasse a un pubblico più vasto. E nacque “Orient Express”, pubblicazione che ha cambiato il mondo del fumetto.
Fu proprio sulle pagine di “Orient Express” che Magnus riprese il personaggio “lo Sconosciuto” (sua la prima copertina), con il racconto “L’uomo che uccise Ernesto Che Guevara”, un capolavoro indimenticabile.
Sulle stesse pagine vide la luce Max Fridman con “Rapsodia ungherese”
* * *
Voglio fermarmi qui con i ricordi. Ormai eravamo tutti adulti, eravamo diventati professionisti e il seguito del nostro percorso è (più o meno) noto.
Chiunque abbia conosciuto Bernardi ha notato il suo rigore intellettuale e la sua personalità schiva fino alla timidezza. Sembrava la persona più seria e posata che si potesse incontrare nel mondo dei fumetti.
Invece era un folle sognatore, coraggioso ai limiti dell’incoscienza, che non ha mai rinunciato a fare quello che credeva giusto e necessario anche quando lo sapeva difficile. Non aveva timore dei rischi e non si fermava davanti agli ostacoli. E’ stato un editore che, prima di pubblicare un libro, lo leggeva: cioè un vero, grande editore.
Lui se n’è andato, ma le tracce della sua opera resteranno.
Però lui ci mancherà. Ci manca già.
BREVE BIOGRAFIA DI VITTORIO GIARDINO
biografia-it oppure digitare QUI
Il sito di Vittorio Giardino è http://users.belgacom.net/vittorio_giardino_universe/Framesetitaliaans.htm
NOTE A MARGINE:
primo articolo introduttivo del progetto LUIGI BERNARDI: CIRCUS…NUVOLE…PAROLA DI GAIJIN…TRENT’ANNI DOPO
di Luca Boschi :
http://fumettomaniafactory.net/2016/10/15/1989-lugi-bernardi-comic-art-milo-manara-hugo-pratt-luca-boschi/
secondo articolo introduttivo
di Marco Bernardi:
http://fumettomaniafactory.net/2016/10/22/luigi-bernardi-un-grande-appassionato-fumetto/
Ultimo articolo del progetto:
http://fumettomaniafactory.net/2017/08/02/termina-la-ri-proposta-degli-articoli-scritti-luigi-bernardi-1985-1990/