La prima riflessione post Lucca, non è di uno dei nostri soci ma di un appassionato di fumetti che frequenta Lucca Comics dal 1990, esattamente dallo stesso momento che l‘ha iniziata a frequentare il sottoscritto.
Giuseppe Emilio Vinicio Curcio Petronio fa una breve ed interessante riflessione, a mio avviso, su due elementi portanti dell’area fumetto.
Ne seguirà, nei prossimi giorni, una di William Ceraolo (nostro socio) ed infine la mia, il tutto condito con tante belle foto, così come bello è stato il clima di questa edizione con belle giornata di sole.
Spazio alle parole di Giuseppe Emilio.
Mario Benenati
Responsabile culturale del magazine on line Fumettomania
P.S.: Sono ovviamente invidiosissimo dei bei disegni che si è fatto realizzare Giuseppe a Lucca, io ne ho solo quattro su altrettanti volumi acquistati.
NOTA A MARGINE:
Continua crowdfunding di Fumettomania per “Un Nuovo Spazio per la Biblioteca del Fumetto“ .
Mancano 32 giorni alla conclusione, Ci aiutate? Vi invitiamo a sostenere il progetto perché l’unione fa la forza!
Partecipate alla campagna di crowdfunding e Contribuite alla creazione di uno spazio culturale dedicato al fumetto e alle arti visive, digitando dal vostro browser https://www.produzionidalbasso.com/project/barcellona-pozzo-di-gotto-un-nuovo-spazio-per-la-biblioteca-del-fumetto/
Lucca Mon Amour , ovvero Una riflessione su Lucca Comics&Games 2024
di Giuseppe Emilio Vinicio Curcio Petronio
È dal 1990 che vado al Lucca Comics, ho visto anni meravigliosi e annate più sottotono, ma devo dire che quest’ultima per me è stata una delle peggiori.
A volte è come se un pensiero comune s’impadronisse di tutti e la maggior parte delle case editrici o dei partecipanti commettessero tutti lo stesso errore. Tralasciando il fatto che dopo 50 anni, ancora non si è capito come gestire il flusso delle persone, con errori banali come lo stesso senso di marcia alle due strade principali che portavano da piazza San Michele a piazza Napoleone (vabbè).
Non capire che aver decentrato padiglioni come Star Comics, Jpop e PANINI, abbia indotto le famiglie con bambini, carrozzine e cani a spostarsi nel centro, invece di godersi i padiglioni gratis che una volta stavano sulle mura. E la protezione civile che tanto si affanna a far gestire il traffico, non imponga all’organizzazione il limite di 60.000 persone al giorno, tralasciando questo…partiamo con le storture del 2024.
Eventbrite. Io sono sempre stato un Fautore di questa idea, da quando la Bao la iniziò ad usare anni fa. Ma gestita così, come quest’anno ha fatto solo danni. Purtroppo i ressellers hanno insozzato tutto, impedendo a chi ha davvero una passione di usufruirne. Eppure sarebbe semplice, basterebbe studiare un sistema davvero nominativo, anche a pagamento immediato per, non dico eliminare, ma certamente diminuire questa stortura.
Sentire che, durante una mia fila alla Bao, si passava dal nono posto al 18° perché non si erano presentati, in quanto avevano prenotato solo per rivendere, mi ha fatto provare vergogna.
Poi la questione che ha davvero fatto indignare molti, se non quasi tutti gli appassionati. La questione doodle. Tutte e dico tutte le case editrici più importanti hanno sfornato dai loro autori cose inguardabili. Basta vedere in giro i doodle dei loro maggiori ospiti per capire di cosa si parla. Di alcuni devo capire ancora cosa sono. Soprattutto in vista di una maggiore spesa, visto che spesso si richiedeva una spesa dai 40/50€. Infatti dopo il primo giorno che molte di queste” macchie” sono uscite sui social, le prenotazioni sono rimaste inevase. Ma i ragazzi che vengono per trovare il loro autore, magari mettendo qualche soldo da parte, davvero si son sentiti presi in giro. Non è giusto, visto che fino a qualche anno fa invece, questi stessi autori, tiravano fuori dei signor disegni.
Si è creato ormai un cortocircuito, più spendi meno si dà.
Quest’anno nessuna giornata ha fatto sold out. Il prossimo anno?
Dall’andazzo direi anche meno se non si ricorrerà ai ripari.
Siate appassionati e creerete appassionati.