Terminata la guida sulla Las Historieta Argentinas, pubblicata in tre puntata (sotto trovate i link per leggerla, NdR), il nostro amico, collaboratore, nonché esperto e Antropologo Damiano Gallinaro ha scritto un nuovo pezzo molto struggente.
Damiano ha pensato di scrivere una stupenda “lettera a Hector Oesterheld”. E a noi è piaciuta così tanto che gli abbiamo suggerito di tradurla anche in SPAGNOLO (la trovate subito dopo la versione italiana) ed in inglese (la inseriremo tra alcuni giorni), così da dargli una maggiore visibilità.
Buona lettura
Mario Benenati
Curatore di Fumettomania Factory Magazine
Comunicazione di servizio: è ripresa la raccolta fondi a sostegno dell’Archivio di fumetti (primo tassello del B.A.M. FUMETTO) che ha come obiettivo la copertura dell’affitto mensile e l’acquisto di scaffalature e armadi per sistemare gli oltre 10.000 fumetti di nostra proprietà
Lettera ad Hector German Oesterheld
E così è successo,
era sera, ero seduto nel patio della mia casa in riva al mare godendomi in solitudine il raro fresco di una sera di una caldissima estate, quando qualcosa di irreale è accaduto.
Come in un vecchio film di fantascienza, per un attimo davanti a me sei apparso tu, così come ti disegnava Solano Lopez nell’Eternauta, o forse … no … avevi le sembianze di Ernie Pike, che poi eri davvero tu nelle chine di Hugo Pratt … sono confuso, forse c’erano addirittura due te in un attimo del continuum.
Eppure, ne sono certo, per qualche attimo, per uno di quei disturbi impercettibili dello spazio –tempo, in un tempo fuori sesto come avrebbe detto P. K. Dick, Hector German Oesterheld è stato qui davanti a me e non ho avuto il tempo di chiedergli: perché?
Perché in un dato momento della tua vita di scrittore, sceneggiatore, creatore di mondi, hai deciso di diventare un rivoluzionario, un clandestino, di divenire un eroe?
Molti dicono che fu a causa di quel tuo amore maturo per Che Guevara, di cui con Alberto ed Enrique Breccia, realizzasti una biografia a fumetti così pericolosa da essere dapprima censurata e poi ritirata dalle edicole e data alle fiamme.
Ma io sono di un altro parere.
L’hai fatto per amore, l’amore sconfinato per quelle quattro meravigliose figlie che riempivano la tua vita e che avevano preso la strada della rivoluzione montonera, e a cui tu non potevi che opporre il tuo amore, e la tua presenza per tentare di non perderle. Tu che forse eri per loro molto più che un padre, eri quell’amico maturo che le spingeva con garbo e sorriso verso un destino oscuro ma al tempo stesso pieno di speranze.
Ma non è solo questo vero?
Si arriva ad un certo punto della vita in cui bisogna scegliere anche quando a soffrire saranno i propri cari.
E quanto ha sofferto Elsa, che con voi tutti non condivideva nulla, se non l’amore, che in pochi mesi vede svanire il suo mondo, quel piccolo mondo della casa di Beccar, e alla fina le rimarrà solo un nipote salvato dalla barbarie che le ha portato via quattro figlie, il marito, due generi e due bambini ancora nel grembo che chissà a quale famiglia di lacchè del potere sono stati affidati, adottati in modo fraudolento.
Elsa che alla fine con fermezza deciderà di recuperare il suo cognome da signorina, Sanchez, scegliendo, seppur con dolore, di non essere più Elsa Sanchez de Oesterheld, tanto difficile è stato per lei venire a patto con il dolore.
Ma se non fosse andata così?
E se non avessi scelto la via della politica, se in qualche modo ti fossi imposto alle tue figlie, rappresentando loro che era una strada senza uscita, un sogno senza speranza?
Forse se non fossi diventato un martire, saresti rimasto “uno de los mas hijos de puta del medio…” come sembrerebbe che Hugo Pratt ti abbia definito quando le vostre vite si erano ormai definitivamente separate, quando il crollo, il fallimento della tua editrice Frontera, aveva fatto collassare anche il Gruppo di Venezia, quel manipolo di fumettisti italiani antifascisti che avevano lasciato l’Italia per sfuggire alla censura e ai pogrom fascisti e si erano trovati a fare la storia delle historietas argentinas.
Hugo Pratt, Pavoni, Ongaro, Campani, Molinterni, e prima di loro Bruno Premiani, che diverrà famoso per aver creato graficamente la Doom Patrol e i Teen Titans, devono comunque tanto a te, come le tue opere devono tanto alla loro arte.
Con le tue sceneggiature li hai lasciati liberi di crescere.
Ma lo sai bene tu, che ora condividi con Juan Salvo lo spazio siderale, e lo sapevano bene Pratt, Alberto Breccia e altri, prima di diventare grandi del fumetto, bisogna mettere qualcosa sul tavolo la sera , e l’industria del fumetto argentino degli anni cinquanta –ottanta del novecento, era crudele e spietata.
Soprattutto con i “guionisti”, gli sceneggiatori, che a lungo non venivano nemmeno citati in copertina (se si guarda ad una delle prime edizioni italiane di Sgt. Kirk, si può notare che nei credits appare il solo Hugo Pratt, forse anche a causa della querelle sulle tavole originali che aveva allontanato i due), e alla fine bisognava scrivere, scrivere ovunque, spesso scrivendo capolavori ma il più delle volte storie che risentivano dell’ansia di terminare ma che i grandi disegnatori comunque rendevano immortali.
Eppure tu avevi questo dono, quello di creare mondi infiniti e diversi e pur sempre credibili: dal western (Watami, Sgt. Kirk), all’avventura (Bull Rocket), alla guerra (Black Poppy), all’apologia politica (El Che) a quel capolavoro assoluto che è l’Eternauta, che racchiude in sé le narrazioni di tutto il male del mondo.
Ed ecco allora la domanda.
Eri capace di leggere il mondo con altri occhi, e allora perché non sei stato capace di leggere il tuo destino e quello della tua famiglia, quel che stava per avvenire nel tuo piccolo mondo?
In questo sto con Elsa, caro Hector, con il suo dolore graduale, il perdersi costantemente sempre di più e comprendere di non poter fare nulla per evitarlo. E vedere questo marito tanto amato che si allontana sempre di più, sempre più distante, come il Juan Salvo dell’Eternauta II, pronto a sacrificare i suoi per la rivoluzione.
Caro Hector, sei stato e sei per me un referente unico, e in questi giorni, in questa sera soprattutto, in cui per un attimo hai attraversato lo spazio tempo e per qualche secondo sei stato qui davanti a me non posso non chiedermi, come l’avresti raccontata tu la pandemia da Covid 19? E la guerra i Ucraina?
Poi mi accorgo che è già tutto nei tuoi lavori, in quella nevicata radioattiva dell’Eternauta, in Black Poppy, la guerra vista non dagli eroi ma dai soldati semplici e umani fin nel profondo, che si pongono le domande di tutti davanti al dolore e alla perdita.
E in Ernie Pike corrispondente di guerra capace come pochi di indagare e raccontare l’animo umano.
E quanti Ernie Pike ci vorrebbero in questi giorni, meno male qualcuno c’è e in lui o lei possiamo riporre la speranza, a raccontarci storie senza filtri, così come emergono dalle macerie di un mondo.
E quindi avevi già raccontato tutto, forse è per questo che dovevi sparire?
Ma poi sei davvero scomparso?
Ti auguro un viaggio perenne con il tuo amico Juan Salvo alla ricerca di verità da comprendere e storie da salvare.
Ci hai indicato una via, dolorosa e spiazzante, e sta a noi nuovi creatori di mondi raccoglierne l’eredità.
Buon viaggio H. G. O. , ovunque tu sia ora.
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versión en español
Carta a héctor
Y así sucedió,
Era de noche, estaba sentado en el patio de mi casa junto al mar disfrutando en soledad del raro frescor de una tarde muy calurosa de verano, cuando sucedió algo irreal.
Como en una vieja película de ciencia ficción, por un momento apareciste frente a mí, como te dibujó Solano López en el Eternauta, o tal vez… no… te parecías a Ernie Pike, que en realidad eras tú en la tinta de Hugo Pratt. … Estoy confundido, tal vez había incluso dos ustedes en un momento del continuum.
Y sin embargo, estoy seguro, por unos instantes, por una de esas imperceptibles perturbaciones del espacio-tiempo, en un “Tiempo fuera de articulación” como habría dicho P. K. Dick, Hector German Oesterheld estaba aquí frente a mí y yo no tuve tiempo para preguntarle: ¿por qué?
¿Por qué en un momento dado de tu vida como escritor, guionista, creador de mundos, decidiste convertirte en revolucionario, en un clandestino, en héroe?
Muchos dicen que fue por ese maduro amor tuyo por el Che Guevara, del que con Alberto y Enrique Breccia hiciste una biografía tan peligrosa que primero fue censurada y luego retirada de los quioscos e incendiada.
Pero yo soy de otra opinión.
Lo hiciste por amor, el amor sin límites por aquellas cuatro maravillosas hijas que llenaron tu vida y que habían tomado el camino de la revolución montonera, a las que sólo podías oponer tu amor, y tu presencia para tratar de no perderlas. Tú que quizás, eras para ellos mucho más que un padre, eras ese amigo maduro que los empujaba con gracia y una sonrisa hacia un destino oscuro pero a la vez lleno de esperanza.
¿Pero no es eso cierto?
Llega un cierto punto en la vida en el que tienes que elegir incluso cuando tus seres queridos sufrirán.
Y cuánto sufrió Elsa, que no compartía nada con todos vosotros, sino el amor, que en unos meses ve desvanecerse su mundo, ese mundillo de la casa de Beccar, y al final sólo le quedará un sobrino salvado de la barbarie. Le quitó cuatro hijas, su marido, dos hijos y dos niños aún en el vientre quién sabe a qué familia de “lacayos del poder” le han sido encomendados, adoptados de manera fraudulenta.
Elsa que al final decidirá con firmeza recuperar su apellido de joven, Sánchez, eligiendo, aunque con dolor, dejar de ser Elsa Sánchez de Oesterheld, tan difícil le fue sobrellevar el dolor.
Pero, ¿y si no fuera así?
¿Y si no hubiera elegido el camino de la política, si de alguna manera se hubiera impuesto a sus hijas, presentándoles que era un callejón sin salida, un sueño sin esperanza?
Quizá, si no te hubieras convertido en mártir, hubieras seguido siendo “uno de los mas hijos de puta del medio...” como parece que os definió Hugo Pratt cuando vuestras vidas se separaron definitivamente, cuando el derrumbe, el fracaso de su editorial Frontera, había derrumbado también al Grupo Venecia, ese puñado de dibujantes y guionistas antifascistas italianos que habían salido de Italia escapando de la censura y de los pogromos fascistas y se habían encontrado haciendo la historia de las historietas argentinas.
Hugo Pratt, Pavoni, Ongaro, Campani, Molinterni, y antes de ellos Bruno Premiani, que se hará famoso por haber creado gráficamente Doom Patrol y los Teen Titans, todavía te deben mucho, como tus obras deben mucho a su arte.
Con tus guiones los dejaste libres para crecer.
Pero bien lo saben usted, que ahora comparten espacio sideral con Juan Salvo, y bien lo sabían Pratt, Alberto Breccia y otros, antes de convertirse en grandes de la historieta, algo hay que poner sobre la mesa en la velada, y la industria del cómic argentino de los años cincuenta -ochenta del siglo XX, fue cruel y despiadada.
Sobre todo con los guionistas, que durante mucho tiempo ni siquiera aparecían mencionados en la portada (si te fijas en una de las primeras ediciones italianas de Sgt. Kirk, puedes ver que en los créditos solo aparece Hugo Pratt, quizás también por la riña en las planchas originales que los había quitado a los dos), y al final había que escribir, escribir por todos lados, muchas veces escribiendo obras maestras, pero, la mayoría de las veces historias que estaban afectadas por la ansiedad de terminar y que los grandes diseñadores todavía hicieron inmortales.
Sin embargo, tenías este don, el de crear mundos infinitos y diferentes y aún creíbles: desde el western (Watami, Sgt. Kirk), a la aventura (Bull Rocket), a la guerra (Black Poppy), a la apología política (El Che) a esa obra maestra absoluta que es el Eternauta., que contiene dentro de sí las narraciones de todo el mal del mundo.
Y aquí está la pregunta.
Pudiste leer el mundo con otros ojos, entonces ¿por qué no pudiste leer tu destino y el de tu familia, lo que estaba por suceder en tu pequeño mundo?
En esto estoy con Elsa, querido Héctor, con su dolor paulatino, perdiéndome cada vez más y comprendiendo que no hay nada que pueda hacer para evitarlo. Y ver a este amado esposo que se aleja cada vez más, cada vez más distante, como Juan Salvo de Eternauta II, dispuesto a sacrificar lo suyo por la revolución.
Querido Héctor, has sido y eres para mí un único punto de contacto, y en estos días, especialmente esta noche, en que por un momento cruzaste el espacio-tiempo y por unos segundos estuviste aquí frente a mí, no puedo evitar de pregúntarte: ¿cómo le habrías contado la pandemia del Covid 19? ¿Qué pasa con la guerra en Ucrania?
Entonces me doy cuenta de que todo está ya en tus obras, en esa nevada radiactiva del Eternauta, en Black Poppy, la guerra vista no por héroes sino por simples y humanos soldados en lo más profundo, que hacen las preguntas de todos ante el dolor y la pérdida.
Y en Ernie Pike un corresponsal de guerra capaz de investigar y contar el alma humana como pocos.
Y cuántos Ernie Pike harían falta estos días, menos mal que hay alguien y en él o ella podemos poner nuestra esperanza, para contar historias sin filtros, como emergen de los escombros de un mundo.
Y entonces ya habías contado todo, ¿quizás por eso tuviste que desaparecer?
Pero entonces, ¿realmente desapareciste?
Te deseo un viaje perenne con tu amigo Juan Salvo en busca de verdades que comprender e historias que salvar.
Nos has mostrado un camino, doloroso e inquietante, y nos corresponde a nosotros, los creadores de nuevos mundos, recoger la herencia.
Buen viaje H. G. O., estés donde estés ahora.
Damiano Gallinaro
Sostieni l’associazione “Fumettomania Factory – APS”
HISTORIETAS, una guida di Damiano Gallinaro
La prima parte è stata pubblicata il 25 maggio
La seconda parte è stata pubblicata il 9 giugno
La terza ed ultima parte è stata pubblicata il 23 giugno
Damiano Gallinaro Breve biografia
Antropologo è socio e ricercatore per l’Associazione Nazionale Professionale Italiana Antropologi (ANPIA). Nel 1996 si laurea in Giurisprudenza e nel 2004 in Teorie e Pratiche dell’Antropologia. Nel 2011, dopo un percorso di ricerca di tre anni ottiene un PhD in Etnologia e Etnoantropologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Da sempre appassionato di fumetti ha collaborato alla rivista Glamazonia e nelle sue pause dal lavoro di ricerca antropologica si diletta nello scrivere storie che spera un giorno possano diventare fumetti. E’ sempre più convinto che da grandi poteri nascano grandi responsabilità.
Sotto trovate il link per accedere la suo nuovo sito
https://www.damianogallinaro.it/
NOTE EXTRA
Gli articoli precedenti dello stesso autore, del 2022:
6 aprile 2022 : https://www.fumettomaniafactory.net/mort-cinder-storie-delleterno-viaggiatore/
22 marzo 2022: https://www.fumettomaniafactory.net/mort-cinder-luomo-dalle-mille-vite/
8 marzo 2022: https://www.fumettomaniafactory.net/marcianeros-cera-una-volta-la-fantascienza/
22 febbraio 2022: https://www.fumettomaniafactory.net/watami-le-due-vite-di-un-cheyenne/
8 febbraio 2022: https://www.fumettomaniafactory.net/bull-rocket-di-oesterheld-e-solano-lopez/
25 gennaio 2022: https://www.fumettomaniafactory.net/black-poppy-storie-di-guerra-quella-vera/
Articoli del 2021
UNIVERSO ETERNAUTA
L’Eternauta si può considerare una delle maggiori opere di letteratura disegnata di tutti i tempi, questo per una serie di motivi. Prima di tutto lo stretto legame della storia di Juan Salvo con la storia personale di Hector German Oesterheld e della sua famiglia, il dramma dei desaparecidos, e della nuova Argentina che sarebbe nata da quel terribile periodo storico.
In seconda battuta per il valore universale che la storia ha rappresentato e ancora rappresenta, come racconto della lotta degli oppressi contro gli oppressori, lotta che non sempre purtroppo porta alla vittoria finale e alla redenzione.
Ma l’Eternauta non è solo la prima opera di Oesterheld e Solano Lopez, è molto di più, è un romanzo incompiuto, una seconda parte scritta a pochi mesi dalla scomparsa di Oesterheld, il tentativo di Ongaro di continuare l’opera del grande scrittore argentino, fino alle ultime storie di Matzegui, Pol e Solano Lopez che disegnano un intero Universo Eternauta, spesso difficile da seguire anche nella stessa storia editoriale.
In tre appuntamenti cercherò di ricostruire la storia editoriale e umana dell’Universo Eternauta, cercando anche di rilevare quali sono le differenze tra le varie incarnazioni di Juan Salvo e come la figura dello stesso e dei suoi comprimari cambia nel corso degli anni al cambiare degli autori e dell’epoca di riferimento.
D. Gallinaro
Per rileggere le quattro parti di questo approfondimento critico dedicato all’universo de “L’eternauta” basta cliccare sopra i link di seguito:
https://www.fumettomaniafactory.net/verso-luniverso-eternauta-odio-cosmico-e-el-perro-llamador/