L’approccio a Dragon Age Inquisition e gli antefatti in The Last Flight (The approach to Dragon Age Inquisition …)

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Ecco una nuova puntata (la sedicesima) dedicata a Dragon Age, dal Videogame ai fumetti, a cura del super esperto Fabio Ciaramaglia (già apprezzato sullo storico sito Glamazonia), che prosegue il suo viaggio tra le varie versioni di Dragon Age e tra le varie espansioni.

In questa nuova puntata, come indicato nel titolo dell’articolo, Fabio si sofferma ancora una volta sull’approccio a Dragon Age Inquisition e sugli antefatti in The Last Flight, dopo che la settimana scorsa abbiamo letto gli antefatti in The Masked Empire. Questa puntata la potete leggere anche in inglese.

Vi consigliamo di recuperare le precedenti puntate di questo approfondimento, i link li trovate in coda a questo articolo.
Attendiamo i vostri commenti.

Mario Benenati, curatore del sito Fumettomania Factory Magazine


foto dei libri e sui fumetti su Dragon Age

APPROFONDIMENTO:
DRAGON AGE dal videogame ai fumetti!

L’approccio a Dragon Age Inquisition e gli antefatti in The Last Flight.

di Fabio Ciaramaglia

Copertina di The Last Flight
Copertina di The Last Flight © Bioware

Escludendo le novelle, l’ultimo romanzo propriamente detto e attualmente pubblicato nel franchise è Dragon Age: The Last Flight, del 2014. Al contrario di Asunder e The Masked Empire esso sembra avere meno relazioni con Dragon Age Inquisition, per lo meno per quanto concerne personaggi e sottotrame, ma contribuisce comunque a delinearne il “mood”.

La storia è contenuta in una cornice che vede protagonista la maga elfa Valya che, in fuga dalla guerra tra Maghi e Templari, decide di unirsi all’ordine dei Grey Warden nella loro sede principale di Weisshaupt. Il diritto di coscrizione dei Warden permette infatti di tenere al di fuori del conflitto non soltanto i maghi ma anche i Templari (ricordiamo a margine che anche Alistair era una Templare prima di entrare nell’ordine).

Valya è incaricata di ricercare negli archivi qualsiasi informazione utile che possa spiegare lo strano comportamento di molti Grey Warden nel Thedas. Possiamo dire in anticipo che presto la ricerca di Valya sarà distratta da altri suoi ritrovamenti importanti, ovvero da testimonianze dirette relative alla Fourth Blight.

La carta di Blackwall in Inquisition
La carta di Blackwall in Inquisition – © Bioware

            L’anno di ambientazione della cornice è 9:41 Dragon, ovvero proprio gli anni in cui si svolgono gli eventi di Inquisition. Nel pieno della guerra tra Maghi e Templari, durante un Concilio in cui la Divina Justinia V cerca di trovare un compromesso tra tutte le fazioni in causa, questa viene uccisa durante un sacrificio.

Accidentalmente il personaggio principale, quello utilizzato da noi giocatori, assiste alla vicenda, ma per lo shock post traumatico ne ricorda solo frammenti, tant’è che inizialmente viene considerato non solo complice, ma vero e proprio perpetratore dell’omicidio. Si risveglia prigioniero, con uno strano marchio nella sua mano sinistra che, apparentemente, può essere utilizzato per chiudere tutte le brecce tra Fade e il mondo normale che frattanto si stanno aprendo in tutto il Thedas.

Dopo le ostilità iniziali, il protagonista diventa gradualmente il leader dell’Inquisizione, poiché si crede che il marchio che chiude le brecce sia un dono proprio di Andraste.

La verità è un’altra. In un primo scontro con Corypheus, il villain del gioco, questi spiega che quel marchio serviva ad altro e il nostro protagonista accidentalmente ne ha prevenuto il suo vero uso. Abbiamo già incontrato Corypheus in “Legacy”, DLC di Dragon Age II, e ricordiamo di come i Grey Warden lo avessero imprigionato perché si erano resi conto che aveva una sorta di controllo mentale su di loro. Una volta sconfitto in “Legacy”, l’essere si è rigenerato e dopo aver gradualmente recuperato parte del proprio potere immenso, ha in effetti iniziato a utilizzare il suo controllo su Grey Warden.

Ne abbiamo già parlato in merito a Origins: per combattere con efficacia i Darkspawn e per poter disfarsi in maniera definitiva di un Arcidemone, i Grey Warden bevono una mistura con del sangue infetto dalla Blight, diventandone temporaneamente immuni. L’effetto è, appunto, temporaneo, serve allo scopo del contrasto alle Blight stesse, ma purtroppo la mistura non rende propriamente immuni, essa semplicemente ne rallenta l’effetto.

Potremmo dire che nessun Grey Warden muore di morte naturale, infatti se non sul campo di battaglia essi vengono gradualmente uccisi dalla Blight. La “data di scadenza” (mediamente di 5-10 anni dalla iniziazione) è preannunciata da the Calling (la chiamata), una sorta di musica che solo i Warden possono sentire, e tradizionalmente dopo questa molti di loro vanno nelle vie profonde a trovare la propria fine, generalmente morendo combattendo Darkspawn.

Livius Erimond
Livius Erimond – © Bioware

Nessuno finora è riuscito a scampare a questo triste destino, se non la maga elfa Fiona (la madre naturale di Alistair) a seguito del romanzo The Calling, ma se il processo di cura sia ripetibile è ancora un mistero.

Lungo gli eventi dell’articolata quest “Here Lies the Abyss” in Inquisition, veniamo a conoscenza che, attraverso i suoi poteri empatici con i Grey Warden, Corypheus in pratica fa credere loro che per tutti sia scattato il momento della chiamata, nessuno ne è immune. C’è chi chiaramente si fa prendere dal panico e chi cerca di resistere alla musica misteriosa che sente.

Alcuni tornano a  Weisshaupt, altri vanno nelle vie profonde, ma molti di essi pensano di poter arrestare il processo attraverso la magia del sangue, perché convinti della sua fattibilità da un emissario di Corypheus stesso, il Magister Livius Erimond. Questi farà anche credere loro che così facendo potrebbero prevenire qualsiasi futura Blight. Sono proprio dei Grey Warden maghi ad accompagnare Corypheus nel rituale in cui viene uccisa la Divina Justinia V. Saranno sempre dei Grey Warden maghi, guidati dal Warden Commander Clarel, a cercare di aiutare Corypheus ad aprire brecce ancora più ampie nel Fade, sempre perché credono che possono così arrestare la Chiamata. Solo un Grey Warden ha compreso che c’è una macchinazione dietro tutto ciò, ma per questo motivo viene ricercato dall’Ordine stesso per essere giustiziato in quanto traditore.

Corypheus che uccide la DIvina Justinia V
Corypheus che uccide la DIvina Justinia V – © Bioware

Dopo l’incontro tra l’Inquisitore e Hawke, incontriamo il Grey Warden ribelle nel villaggio di Crestwood, nel Ferelden. Su chi sia, esso dipenderà dalle scelte fatte nei precedenti giochi: può essere Alistair, se non abbiamo scelto che egli sia Re del Ferelden, o Loghain, se abbiamo deciso di arruolarlo dopo il Landsmeet in Origins, oppure il generico Stroud (che già abbiamo incontrato in Dragon Age II).

A margine segnaliamo che sussiste nel gruppo dell’Inquisizione un Grey Warden, Blackwall, ma non è di nessun aiuto in questa vicenda poiché, come si scopre in seguito, colui che ne prende il nome (Thom Rainier) ha rubato anche la sua identità, e quindi chiaramente non è stato iniziato ed è immune alla “pseudo-chiamata” di Corypheus.

L’Inquisitore e i suoi compagni assediano la fortezza di Adamant (che avevamo già visto in Asunder) per fermare i piani di Livius per conto di Corypheus, e ci riescono anche grazie a un ripensamento di Clarel, ma essendo il Velo estremamente sottile lo scontro apre una voragine nel Fade in cui essi sono risucchiati.

Nel tentativo di uscire dal Fade, l’Inquisitore e i suoi compagni finalmente riescono a sapere tutta la verità sulla morte di Justinia V, il cui spirito gli aiuta nella fuga. In questa parte del gioco, il giocatore dovrà prendere una delle decisioni più dure: per permettere la fuga dell’Inquisitore e dei suoi compagni, qualcuno dovrà restare indietro a rallentare le orde di demoni guidate da un Nightmare Demon.

Nel mio “canone personale” ho decisamente sempre lasciato al sacrificio Stroud, poiché tendenzialmente mi piace l’idea di Alistair come re del Ferelden e né mi va di lasciare alla morte certa Hawke che ho giocato, empatizzando con lui/lei, per tutto Dragon Age II. Tuttavia, potremmo dire che da un punto di vista oggettivo, la scelta più consona potrebbe essere proprio quella di Hawke, visto che la storia della sua famiglia è legata a filo stretto con Corypheus e lui stesso ne ha causato la liberazione: nella sua vita drammatica e di perdite, di cadute e risalite, un sacrificio finale per salvare il mondo renderebbe questo personaggio decisamente epico.

Il sacrificio di Stroud
Il sacrificio di Stroud – © Bioware

Nell’ottica delle scelte multiple, siamo noi giocatori i detentori del finale di “Here Lies the Abyss”, e forse è una delle sezioni dei tre giochi su cui il team Bioware ha investito maggiormente nella preparazione narrativa.

Ma c’è anche un’altra scelta da compiere, ed è relativa al destino dei Grey Warden: essi sono stati complici di Corypheus, sebbene quasi inconsapevolmente costretti a esserlo, e ne sono ancora controllati. L’Inquisitore può decidere di esiliarli da Orlais, ma anche di farsi aiutare e prenderli come alleati nella guerra a Corypheus, offrendo loro così una possibilità di redenzione. Personalmente ho quasi sempre optato per la seconda possibilità, forse perché essi sono gli eroi indiscussi di Origins e Awakening, ma anche grazie agli approfondimenti in The Last Flight.

Come dicevamo, Valya viene distratta nella sua ricerca sugli strani comportamenti dei Grey Warden, perché trova il diario di Isseya, sorella dell’eroe della Fourth Blight Garahel, entrambi elfi.

Un'immagine di Grey Warden su Grifone da The World of Thedas 1
Un’immagine di Grey Warden su Grifone da The World of Thedas 1 – © Bioware

La storia contenuta nel diario è un resoconto completo di tutte le battaglie, campali e non, assedi, subiti o compiuti, di quella che probabilmente è stata la Blight più devastante nel Thedas, poiché, non essendo stati colpiti direttamente, i due Imperi di Orlais e Tevinter non partecipano attivamente a contrastarla, lasciando però così al loro destino tutte le Free Marches (soprattutto Starkhaven e Kirkwall) e Antiva.

Le epiche battaglie avvengono anche in aria perché vedono l’uso dei Grifoni, il simbolo stesso dei Grey Warden, che però successivamente si sono estinti. Nel diario Valya in effetti scopre come si sono estinti: feriti nelle battaglie dai Darkspawn molti di essi si ammalano e muoiono. In realtà è la stessa Isseya che, partendo da una possibile cura per i Grifoni somministrando loro una mistura simile a quella dell’iniziazione, li rende molto più potenti in battaglia e il First Warden le ordina di sottoporre tutti questi esseri al trattamento, questo però condanna i Grifoni a sviluppare una sorta di “Calling”, che trasmettono anche alla propria prole.

Successivamente alla sconfitta dell’Arcidemone, e quindi alla morte di suo fratello Garahel, Isseya trova il modo di purificare dalla Blight delle uova di grifone, grazie anche all’uso della magia del sangue e dell’amante di suo fratello, Amadis Vael di Starkhaven (antenata di Sebastian su cui torneremo in seguito).

È qui che si chiude il romanzo con il ritorno alla cornice e con il ritrovamento, da parte di Valya, di una covata di quelle uova di Grifone intatte, e delle quali proprio una si dischiude.

La trama del romanzo di per sé non è estremamente articolata, ma narra nel dettaglio la vita dei Grey Warden, totalmente dediti alla causa della protezione del Thedas contro le periodiche Blight. Se il personaggio un po’ guascone di Garahel ci fa simpatia, ha però forse un approfondimento quasi inesistente per chi è letteralmente l’eroe della Fourth Blight.

Sua sorella Isseya è chiaramente meglio approfondita, anche perché entriamo direttamente nel suo flusso di pensieri attraverso il suo diario. La sua dedizione e il suo spirito di sacrificio sono quelli di tutti i Grey Warden, e al contempo lo è la strategia dell’estremo rimedio a mali estremi che l’Ordine applica in situazioni che appaiono completamente disperate.

Dei passi del romanzo sono indubbiamente molto commoventi. Per certi versi è questa una attenuante che può influenzarci nelle scelte di Inquisition perché ci fornisce proprio il punto di vista dei Grey Warden nel combattare le Blight e sulle ambigue decisioni prese da Clarel in “Here Lies the Abyss” e di come, molto spesso, vadano a contrastare quelle della politica internazionale del Thedas.

The Last Flight è l’ultimo “romanzo-ponte” prima di Inquisition, forse non propriamente il più solido da un punto di macronarrativa, ma sicuramente uno di quelli che ci fornisce un maggior “insight” su alcuni aspetti dell’ambientazione. Il finale che presagisce una futura generazione di Grifoni, ma anche un ulteriore isolamento dei Grey Warden da altre istituzioni del Thedas, rimandano a qualcosa che forse sarà presente nel quarto gioco -ci sono dei suggerimenti nelle novelle “The Horror of Hormark” e “Hunger” in Tevinter Nights- ma che non possiamo al momento prevedere. La storia “oltre” Inquisition al momento è tenuta in piedi quasi esclusivamente dai fumetti, ai quali torneremo dal prossimo articolo.

fine parte 16

Copertina di The World of Thedas 2
Copertina di The World of Thedas 2 – © Dark Horse

Bibliografia minima

Liane Merciel, Dragon Age: The Last Flight, Tor, settembre 2014 (pp.301). Esiste una versione Deluxe della Dark Horse pubblicata nel settembre 2019.

Dragon Age Inquisition è uscito nel novembre 2014 e fino al settembre del 2015 di sono susseguite varie espansioni e DLC, di cui i più interessanti da un punto di vista narrativo sono The Descent e Trespasser. È possibile acquistare la versione originale in DVD ma sulle piattaforme Origin e Steam è possibile acquistare a prezzo moderato il gioco con un “bundle” con inclusi tutti i contenuti aggiuntivi.

Per la storia dei Grey Warden, i riferimenti sono i già citati due volumi The World of Thedas del 2013 e 2015 pubblicati da Dark Horse, ma anche le varie voci nel Wiki non ufficiale di Dragon Age, specificamente https://dragonage.fandom.com/wiki/Grey_Wardens dal quale poi è possibile approfondire attraverso gli altri link suggeriti.

Curiosità

Nel dicembre 2013 è stato lanciato un videogioco gratuito chiamato Heroes of Dragon Age, fruibile solo per dispositivi mobili con sistemi operativi Android e iOs, del quale finora non abbiamo avuto l’esigenza di parlare perché non aggiunge assolutamente nulla alla macronarrativa, al setting e alle scelte multiple che compiamo all’interno del franchise. Garahel e Isseya sono personaggi utilizzabili in quel gioco, così come tanti altri personaggi minori che compaiono nel franchise a vario titolo ma non nei giochi principali, come per esempio Yavana di The Silent Grove. Heroes forse aiuta a visualizzare graficamente alcuni personaggi, ma non va al di là della mera curiosità.

Biografia

FABIO CIARAMAGLIA

Con una laurea in letteratura inglese con una tesi su Shakespeare nei fumetti (2000) e con un dottorato con una tesi su Shakespeare nella televisione italiana (2004), ho sempre cercato di occuparmi della relazione tra letteratura e altri media.

Ho collaborato con varie riviste di fumetti, da Fumo di China a Fumettomania nella sua precedente incarnazione, ma ho anche tradotto due fumetti per la Magic Press e alcune poesie inglesi. Ho poi iniziato a insegnare inglese nelle scuole superiori prima a Roma e poi, dal 2015, a Trieste.

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English version

Some further development is offered on the Grey Wardens in the novel The Last Flight, which also provides yet another step to better understand  the background of Dragon Age Inquisition.

The approach to Dragon Age Inquisition and the background in The Last Flight.

di Fabio Ciaramaglia

Copertina di The Last Flight
Copertina di The Last Flight © Bioware

With the exclusion of the collection of short stories Tevinter Nights, the last proper novel of the franchise is Dragon Age: The Last Flight, published in 2014. Differently from Asunder and The Masked Empire this seems being less related to Dragon Age Inquisition, at least in characters and subplots, yet it is a great help to enter the mood of the game.

            The main plot is within a narrative frame in which the Elven Mage Valya is escaping the conflict Mages-Templars and decides to join the Grey Wardens, so she travels to their main HQ in Weisshaupt.

The conscription right of the Wardens allows them to keep out of any other mundane conflicts both Mages and Templars – Alistair was a Templar before joining them in DAO. Valya is tasked to search in the archives any useful information which could explain the current strange behaviour of the Grey Wardens in all Thedas. During this research, Valya finds out else, something very important direct source related to the Fourth Blight.

            The narrative frame is set in 9:41 Dragon, thus in the years when the main events of Inquisition happen. During the conflict Mages-Templars, during a Conclave in which the Divine Justinia V tries to find a compromise to end it, she is killed during a ritual sacrifice. Incidentally, the main character we use as players of DAI witnesses the murder, but because of the post traumatic disorder they just have vague glimpses of the event: in fact they are suspected being the murderer at first.

They wake up in jail, with a strange glowing mark in his left hand which, apparently, can close the rifts in the Fade, which meanwhile are opening throughout Thedas. Once overcome the general distrust, the protagonist becomes the leader of the Inquisition, because that Rift-closing mark seems to be a gift of Andraste to save the world.

Corypheus che uccide la DIvina Justinia V
Corypheus che uccide la DIvina Justinia V – © Bioware

            The truth is another. During a first fight against Corypheus, the main villain of the game, he explains that mark was needed for else and the incidental actions of the protagonist had prevented its real function. We have already met Corypheus in Dragon Age II DLC Legacy, in which we found out the Grey Wardens had kept him imprisoned because he could mind control them. Once defeated in Legacy, though, this being has regenerated and after having restored part of his huge powers has actually began to mind control the Grey Wardens.

            We have already dealt with this when speaking of Origins: in order to fight efficiently the Darkspawn and to put an end to any Archdemon, the Grey Warden drink a potion which contains traces of Blight-infected blood, gaining in this way a temporary immunity to it. As it is, the effect is temporary, because it simply delays the Blight. We might say no Grey Wardens dies in their bed, because if not in a fight they are gradually killed by the Blight.

The “expiration” date (normally 5-10 years after the induction) is normally anticipated by the Calling, a sort of music only the Grey  Wardens can hear, and according to their tradition, when this happens they travel to the Deep Roads to find death by fighting the Darkspawn until their last minute. No Grey Warden, so far, has escaped this doom, but the Elven Mage Fiona (Alistair’s mother) after the events The Calling, but if this is something which can happen again is still undisclosed.

            In the long and complex quest “Here Lies the Abyss” of DAI, we find out that Corypheus, using his mind control, is mimicking the Calling and no Grey Warden is immune to this pretension. Some Grey Wardens panic, others try to resist the mysterious music, some look for shelter in Weisshaupt while others travel to the Deep Roads. A large group of Grey Wardens is persuaded by one of Corypheus’s agents, Magister Livius Erimond, that using Blood Magic can arrest this process. Exploiting the gullibility due to their desperation, Livius also persuades them in this way they can prevent any future Blight.

As a matter of fact, the Blood Magic ritual they have to perform is the one in which the sacrificed blood is that of Divine Justinia,so they are the main partners in crime of Corypheus in that murder. Warden Commander Clarel is also persuaded to help Corypheus at opening more and more rifts in the Fade in order to stop the Calling. Only one Grey Warden distrusts this and suspects a plot behind it, but for this reason he is considered a betrayer so he is wanted to be executed.

After a first meeting between our Inquisitor and Hawke, we meet this rebel Grey Warden in the village of Crestwood in Ferelden. Who this may be depends on our choices in the previous games: he can be Alistair if we opted him out of becoming King of Ferelden, or Loghain if we decided to spare his life during the Landsmeet and recruited him in the Grey Wardens, or Stroud (a sort of generic Grey Warden we have already met in DAII). As a side note, one of the companions recruited in the Inquisition is supposedly a Grey Warden, Blackwall, but he is really of no help in this since, as we find out later, his real name is Thom Rainier and no Grey Warden at all -he stole the real Blackwall’s identity- so he is immune to Corypheus’s false Calling.

L'accidentale intervento del futuro Inquisitore
L’accidentale intervento del futuro Inquisitore – © Bioware

            The Inquisitor, his companions and his army siege Adamant Fortress (where some parts of Asunder are set) to stop Corypheus’s and Livius’s plans and they manage also because of a sudden attempt to atone of Clarel. Yet, the Veil is extremely thin in Adamant and at some point the Inquisitor and his companions are teleported in the Fade. Here all the truth behind the Divine Justinia’s death is finally disclosed, because her Spirit helps the group to find a way out.

This part of the videogame has one of the harshest multiple choices of the plot: in order to escape from the Fade, one of the companions has to stay on their back to delay the hordes of fiends led by a Nightmare Demon. In my own personal “canon”, I have always left behind Stroud, because in the previous games I have often opted for Alistair as King of Ferelden and there is a too high rate of empathy with Hawke is way , enhanced by all their personal dramatic life events in Dragon Age II to simply doom them to certain death.

Probably, from an objective point of view, Hawke could be the most correct option, since they have caused the escape of Corypheus, with whom his family shares a long story: in Hawke’s dramatic life, full of triumphs but also losses, this ultimate sacrifice to save the world would make this character definitely epic. However, according to multiple choices, we, the players, are the real narrative keepers of the end of “Here Lies the Abyss” and probably this is the part of the three games in which Bioware team has invested more in the narrative preparation.

            There is also another decision to make, and this is related to the Grey Wardens. They have been Corypheus’s partners in crime, though unaware, and they can still be mind controlled. The Inquisitor can decide to exile them from Orlais, but also to give them a second chance and ally with them against Corypheus. Personally the second option is the one I have chosen, probably because of their role as undebated heroes in Origins and Awakening but also because of some further information offered by The Last Flight.

Garahel e Isseya in The World of Thedas 2
Garahel e Isseya in The World of Thedas 2 – © Bioware

            Going back to the novel, Valya is researching on the strange behaviour of the Grey Wardens but she stops when she finds the journal of elf Isseya, Fourth Blight hero Garahel’s sister. The story in the journal is a full report of all the main and minor battles of what is considered the worst Blight ever. As a matter of fact, in that case, the bigger empires of Orlais and Tevinter were not affected, so they did not help directly to stop it: in this way, large parts of the Free Marches (especially Starkhaven and Kirkwall) and Antiva were left to their doom.

The epic battles include air fights, since the Grey Wardens at that time used their gryphons, which appear in their emblem but which eventually ended extinct. In the journal actually Valya discovers more about the gryphons’ extinction: most of these creatures, wounded by the Darkspawn, got the infection and died. Furthermore, in order to find a cure for their disease, Isseya created a potion which is similar to that used by the Grey Warden for their induction.

Thanks to this potion, the gryphons became stronger and stronger, so the First Warden ordered her give it to all the creatures. However this caused also a sort of Calling too, which is faster than in humanoid beings, and it is also passed to their spawn.

            After the defeat of the Archdemon, thus also the death of her brother Garahel, Isseya found also a way to cleanse the gryphons’ eggs from the Blight, by using the Blood Magic. She was helped in this by her brother’s lover, Amadis Vael of Starkhaven (ancestor of Sebastian). The novel ends with the retrieval of these cleansed eggs by Valya and with one of them which hatches.

            The plot of this novel is not particularly complex, but it tells in full detail about the daily lives of the Grey Wardens, but also about their full dedication to the cause of protecting Thedas from the periodical Blights. If we can sympathize with the overboasting Garahel, the character is quite flat and it is a shame for the one who is the hero of the Fourth Blight.

On the other hand his sister Isseya is clearly better developed, also because we enter directly into her stream of consciousness through her journal. Her dedication and spirit of sacrifice are immense, as those of all Grey Wardens, but she shares with them also the attitude to look for an extremist solution when things get dire and some pages of the novel are very moving.

We might say the reading of this novel can bias us in our choices in “Here Lies the Abyss”, because we are offered the point of view of the Grey Wardens in their eternal fight against the Blight and how they often have to make unpolitical and ambiguous decisions to win it, as those of First Commander Clarel.

            The Last Flight is the last background novel before Inquisition and probably not the most functional in terms of macro-storytelling. It anyway provides some deeper insight on some aspects of the setting. Furthermore, the end of the novel which shows a future generation of gryphons and a deeper isolation of the Grey Wardens from the rest of Thedas, are probably things we shall see in the fourth game of the series -there are some hints in the short stories “The Horror of Hormark” and “Hunger” in Tevinter Nights– but we cannot currently say for sure. The story past the events of Inquisition has been kept on mostly by comics, on which we’ll deal with in the next articles.

The World of Thedas 1 cover ©  Dark Horse
The World of Thedas 1 cover © Dark Horse

Further readings

Liane Merciel, Dragon Age: The Last Flight, Tor, September 2014 (pp.301). A Deluxe reprint has been published by Dark Horse in September 2019.

Dragon Age Inquisition was released in November 2014 and until September 2015 several DLCs were released, among which The Descent and Trespasser. The physical purchase of the DVD is still possible, yet it is advisable to look for it in the digital version on the gaming platforms Origin, Steam and GoG, where you can find them even discounted but, more importantly, including all the DLCs.

For anything related to the Grey Wardens we referred to the two volumes of The World of Thedas (2013 and 2015) published by Dark Horse, but also to the unofficial-yet-reliable Dragon Age Wiki, specifically https://dragonage.fandom.com/wiki/Grey_Wardens which can be browsed for additional information.

Additional trivia

In December 2013 a videogame for Android and iOs has been released and its title is Heroes of Dragon Age. We did not feel any need to speak about it because it really doesn’t add anything in terms of storytelling, setting additional information, or multiple choices. Garahel and Isseya are characters which can be used in that game, such as many other minor character who star in the franchise but not in the main videogames: an example is Yavana who appears in The Silent Grove. Heroes may be a help for our imagination and curiosity in case we need some.

end of part 16

L'intero cast di Dragon Age in The World of Thedas 2
L’intero cast di Dragon Age in The World of Thedas 2 – © Bioware

Biography

FABIO CIARAMAGLIA

With an M.A. degree in English Literature, with a dissertation on Shakespeare and comics (2000) and a Ph.D. with a dissertation on Shakespeare and Italian TV (2004), I have always tried to deal with the complex relationship between literature and other media.

I have written for comics magazines, such as Fumo di China and Fumettomania (in its previous printed version), but also translated into Italian a couple of American comics for the publisher Magic Press and some poems. Meanwhile I have begun teaching English language at High School, at first in Rome and then, after 2015, in Trieste.

I have never lost the nerdy attitude even as a teacher, but since 2006 videogames have attracted me more and in some of them, maybe for a personal inclination, I have found several elements which are worth of being analysed, though before this year I had never dared approaching more seriously.


NOTE EXTRA

Le puntate precedenti di “DRAGON AGE dal videogame ai fumetti!”:

Articolo del 22 luglio 2022

Articolo del 7 luglio 2022

Articolo del 28 giugno 2022

Articolo del 14 giugno 2022

Articolo del 1 giugno 2022

Articolo del 17 maggio 2022

Articolo del 10 maggio 2022

Articolo del 19 aprile 2022

Articolo del 12 aprile 2022

Articolo del 29 marzo 2022

Articolo del 15 marzo 2022

Articolo dell’1 marzo 2022

Articolo del 15 febbraio 2022

Articolo dell’1 febbraio 2022

Articolo del 18 gennaio 2022

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