Dopo una settimana difficile, quella passata, nella quale non siamo riusciti a pubblicare ne l’articolo programmato di Dario ne altri previsti da calendario, si riprende a scrivere e a parlare di fumetti .
Tra i tantissimi super eroi della Marvel Comics ce ne uno che più speciale rispetto agli altri; come scrive Dario Janese in questo articolo di taglio storico: <<Ci sono tutte le premesse per un flop, ma…. un dettaglio dirompente altera ogni prospettiva e ogni giudizio: : l’eroe protagonista è CIECO>>.
Ecco a voi un doppio appuntamento con Daredevil L’Uomo Senza Paura.
Buona lettura
Mario Benenati, curatore di Fumettomania Web Magazine
Lone Ranger: Seconda stagione
L’UOMO SENZA PAURA:
LA VITA E LE RINASCITE DI MATT MURDOCK
di Dario Janese
(post originario del 02-07-2015 dalla pagina social Lone Ranger)
1964.
Era l’inizio del 1964 quando Stan Lee riflettè sul fatto che nella sua galleria di supereroi disfunzionali mancava ancora qualcosa.
Tre mesi editoriali prima di chi scrive (in realtà a fine Gennaio, postdatato Aprile come d’uso allora) un fumetto Marvel di nome DAREDEVIL si aggiunge come un ospite in ritardo alla grande festa delle testate della Marvel di Stan Lee.
Il nome è tutto meno che vincente (da noi suonerebbe “Temerario”), il costume un collage dal design imbarazzante, il tratto della storia d’esordio impeccabile ma non spettacolare – affidato al relativo veterano Wally Wood – in un impianto quasi più noir che fantascientifico.
Era qualcosa di semplice e di assurdo, che non potesse non fare colpo sul pubblico: un eroe AVVOCATO.
C’erano tutte le premesse per un flop, ma…. un dettaglio dirompente altera ogni prospettiva e ogni giudizio: l’eroe protagonista è CIECO. Per mitigare l’insensatezza dell’idea, infatti, il geniale sceneggiatore decise di aggiungere una caratteristica che lo rendesse più verosimile e umano, e decise di renderlo cieco.
Ancora più brillante fu l’idea del background proletario che, per la prima volta, disegnava intorno a un protagonista Marvel un ambiente di disagio sociale: i sobborghi degradati, il racket della protezione erano cliché noir in Eisner e Chester Gould, ma estranei alla caratterizzazione DC Comics e Marvel Comics, fatta di villette e vialetti, ingegneri, inventori e ricchi eccentrici.
Matt Murdock, figlio di un pugile fallito abbandonato dalla moglie, da questi indirizzato agli studi nella speranza di evitargli una vita di strada nel degrado dei sobborghi di New York, è eroe molto prima di indossare un costume: accecato da bambino nell’atto di impedire un investimento, si trova investito da un ampliamento dei sensi restanti e da una sorta di radar che lo avvantaggia su una qualsiasi persona vedente.
Il padre di Matt pagava con la vita il suo unico atto di orgoglio come Matt aveva pagato un suo atto di altruismo con la sua vista, salvando un cieco da un investimento. L’isotopo radioattivo che gli conferirà ipersensi a compensare il suo handicap – dinamica che verrà in seguito ingegnosamente alterata, come vedremo più avanti – è fin qui l’unico elemento di “signature” di un contesto fanta-scientifico. Brillante, infine, la scelta di fare di Matt un discepolo e difensore della Legge, dividendo la sua vita tra culto delle regole sociali e la loro libera interpretazione come ginnasta vigilante, erede del retaggio violento paterno virato in attività di giustizia di fatto.
Il personaggio nasce quindi già diviso tra lati contraddittori – Matt è tanto serio e introverso quanto Daredevil è ostentato e sarcastico, l’uno in eterno doppiopetto nero e l’altro in imbarazzanti colori giallo-neri da funambolo circense, in un costume che è un mosaico anche nelle origini (ad oggi non si sa quanto Kirby entrò nel design di Bill Everett basato sulle indicazioni di Lee, ma il famoso billy-club sua arma inseparabile è sicuramente un’aggiunta del Re).
L’altro grande motivo di interesse del personaggio è più sottile, ma possente nella cultura sociale americana: studente di legge, si trova dinanzi l’ingiustizia dell’uccisione del padre, ribellatosi alla falsificazione degli incontri da parte di un boss locale. Dalla necessità di integrare i limiti e le mancanze del sistema giuridico, nasce la figura del vigilante Daredevil: il paradosso di un avvocato che aggira la legge per farla applicare.
Il problema è, che tutto si esauriva qui, nelle premesse.
Il supereroe con superproblemi per eccellenza, però, si troverà presto davanti il problema più grosso: la sceneggiatura.
Stan Lee, impegnato nella stesura mensile di un numero eccessivo di trame per quasi tutte le testate Marvel, non si dedicherà quasi mai seriamente alla costruzione del personaggio, che soffrirà spesso di villain scialbi, caratteristi monotoni ed espedienti narrativi affrettati.
Devil ebbe , dunque, una storia editoriale difficile e sofferta per lo scarso impegno di Lee, che lo pospose quasi sempre alle serie-pilota SPIDERMAN, FANTASTIC FOUR e THOR nello sviluppo dei plot, lasciando troppo da fare al veterano Everett, il quale già al numero di esordio arrivò così tardi alla consegna dei layout da costringere Steve Ditko e Sol Brodsky a ovviare alla basicità degli sfondi, facendo di DAREDEVIL 1 una sorta di collage artistico.
I primi numeri non soddisfarono nessuno, e le cose non migliorarono nemmeno con l’avvento del grande Wally Wood dal quinto numero: i villain erano scialbi e a volte ridicoli (come dimenticare il Matador?), i comprimari Foggy e Karen deboli e le trame non si distaccavano da un noir fantastico già esplorato da Eisner e altri, e le bizzare acrobazie di un atleta giallo-limone sfioravano l’umorismo involontario.
Nemici come il Matador, Frog e Stilt-Man diventeranno oggetti di derisione, e anche i più interessanti Gufo, Killgrave, Gladiatore e Predone Mascherato quasi mai riceveranno un trattamento che li valorizzasse.
Gli espedienti usati da Lee per spingere la serie inizieranno da subito (già nel n.2 fanno una comparsata i F4 e si adopera un noto avversario dell’Uomo Ragno, Electro), ma saranno quasi sempre superficiali e approssimativi.
Il cambio di costume nel numero 7, un episodio epocale in cui Wood dà il meglio di sè e Lee riesce a caratterizzare in modo memorabile Matt in uno scontro disperato con il potentissimo Principe Sub-Mariner, resterà un picco quasi senza seguito.
Wood, infatti, non solo ridisegna il costume nella versione classica monocromo rosso, ma esalta il plot di Lee con l’impari lotta di Matt con un Submariner scatenato: l’immagine di un eroe pesto che arranca da terra verso il suo nemico, inducendo il principe Namor ad abbandonare la lotta in segno di rispetto (” Ho incontrato molti sedicenti eroi, ma lui, che è il più debole , è stato il più coraggioso di tutti”), definirà Devil per le generazione a venire come l’Uomo Senza Paura.
Purtroppo questo apice doveva scendere immediatamente di tono, e il ritorno a trame bizzarre o scontate contro villain del peso di Stilt-Man e gli Ani-Uomini provocò un altro calo di vendite. L’abbandono di Wood poteva significare la chiusura della testata, ma va dato atto a Lee sia della decisione di insistere (mentre l’anno prima Hulk, ad esempio, era stato cancellato al sesto episodio), che di quella di preferire al subentro di Dick Ayers la precettazione di John Romita, tirato a forza sulla serie dopo la sua auto-sospensione dal lavoro di disegnatore – oggi pare incredibile, ma al tempo il Sommo John, nauseato da un decennio di matite su serie romantiche per teenager, aveva deciso di limitarsi ad inchiostrare.
Subdolamente portato a rifinire AVENGERS #23, accettò di proporre un layout per la trasferta di Devil nella jungla di Kazar (personaggio che aveva detto gli sarebbe piaciuto provare), e Lee lo cooptò a completare il trittico di storie 12-14, e di lì….le storie successive.
Ma, se Lee con DAREDEVIL 15 ci diede una delle più belle storie Marvel dell’epoca – la variante sul mito di Frankenstein con protagonista un comprimario grottesco come il Bue elevato a personaggio tragico, di impronta fortemente eisneriana -, l’ambizioso editor nei nn. 16-17 mostrò il peggio di sè in una vicenda sgangherata e velleitaria il cui vero scopo era richiamare pubblico con un team-up con l’Uomo Ragno, e provare il tratto di Romita sul divo di Casa Marvel, in vista di attriti creativi in corso col maestro Ditko che avrebbero a breve portato alla rottura e allo storico passaggio di testimone.
Il successo di vendita dei due numeri narrativamente peggiori di sempre (inutile tornare su Spidey che usa il senso di Ragno per rintracciare Devil come fosse un GPS, che scambia il tarchiato Foggy Nelson per l’olimpionico Devil,sulle puerili trovate del Predone Mascherato per istigare allo scontro i due eroi) smussò il cambio di turno con Gene Colan, subentrato nei 20-21 per un ripescaggio più serio – ma non troppo – del villain Gufo.
Il neo-entrato Gene Colan ci darà a lungo il miglior Daredevil di sempre con il suo tratto morbido e cupo, ma gli script prenderanno invece una china sempre più raffazzonata, sino alla famigerata saga in cui Matt si inventerà un indifendibile fratello gemello di nome Mike per proteggere la sua identità segreta dal collega Foggy e l’amata segretaria Karen, tra i comprimari più scialbi e spesso irritanti mai usciti dalla penna di Lee.
Lee farà da qui un’abitudine del dare solo un’indicazione di massima delle trame allo sventurato Colan, lasciandolo da solo a gestire nemesi come la Rana Salterina, il Coleottero e gli Emissari del Male, ma soprattutto uno degli artifici narrativi più sconclusionati e stupidi di tutti i tempi: il Fratello Gemello di Matt, l’inqualificabile Mike Murdock. Tra il 25 e il 42 (dove finalmente Mike resta disintegrato e la palla passa ad un ignoto successore designato in caso di tragedia) vediamo di tutto, da Matt che registra la sua voce su magnetofono per sdoppiarsi a un Devil travestito da Dio del Tuono con martello di balsa e muscoli di cartapesta per ingannare il Cobra e Mister Hyde.
Ogni raro momento di ispirazione Lee se ne esce con qualche spunto interessante, come il trittico di un Devil incastrato come assassino dal subdolo Jester, o il caso giudiziario su un veterano del Vietnam di colore, ma il tono generale risulta sempre dimesso e casuale, a malapena coperto dall’arte sublime di Colan.
A cambiare le sorti dell’Uomo Senza Paura è, infatti, l’abbandono della serie da parte del suo creatore col numero 50, nel bel mezzo di una saga per cui aveva perso interesse, e lasciata all’estro del suo successore designato, Roy Thomas. Il quale si trovò affiancato a un giovane sostituto di Colan da poco provato su un fill-in di X-MEN (n. 53), di nome Barry Smith.
Le trame continueranno a scivolare nell’anonimato, e le vendite resteranno sempre mediocri.
Col numero 81 si proverà a trasformare la serie in un duetto con la Vedova Nera, da poco resettata in spandex sexy su AMAZING, ma nè Gerry Conway nè Steve Gerber – la cui gestione vedrà comparire alcuni villain intriganti ma sempre poco più che accennati e il coinvolgimento della serie nel primo maxi-evento Marvel della Thanos Saga – cambieranno la situazione.
Una girUna girandola di scrittori e disegnatori faranno di DD una serie di spicco solo nel bruciare potenzialità (la Vedova, Deathstalker, il Messia Nero, Bullseye e il nuovo carattere impresso a Matt, ora eroe problematico e angosciato per rispecchiare la nuova sensibilità culturale dei primi ’70, velocemente divenuto noioso cliché senza sbocco): sino al rischio di chiusura a metà 1979, quando l’ingresso di un giovane e ambizioso scrittore appassionato di noir a nome Frank Miller darà una svolta narrativa imprevedibile, facendo in breve di Matt Murdock e del suo alter ego incompiuto un’icona della Nuova Età del fumetto mainstream.
Questa è un’altra storia che (forse) vi racconterò presto
1 – Continua
27- FINE
OOPS: L’ANGOLO DELL’IMBARAZZO
SPECIALE DAREDEVIL 1964-1969
di Dario Janese
(post originario del 05-07-2017 dalla pagina social Lone Ranger)
Stan Lee, cui professo tutta la mia stima per aver cambiato il linguaggio del medium-Fumetto, non ha mai nascosto di aver scritto troppo e, sovente, male nel lungo periodo in cui aveva accentrato in sé il 99% degli script dell’Atlas prima (perché ciò cominciò nel 1958, quando per una crisi distributiva causata dall’editore Goodman Lee dovette tagliare tutti i costi accessori, riducendo le collaborazioni al minimo) e della neonata Marvel poi.
Per sua ammissione, il Peggio toccò spesso a Daredevil, titolo lasciato di regola per ultimo nella lista dei lavori mensili. Furono poche le volte in cui si applicò per dare dei testi all’altezza, tra cui le memorabili storie di Devil contro Namor (che salvò forse la serie da una chiusura precoce, lanciando il titolare come
“il più debole e il più coraggioso tra gli Eroi”), e quella sul Bue.
L’elenco delle trame sconclusionate e dei momenti di vero e proprio imbarazzo, invece, si sprecano.
Ne ho scelti 5 a salire in una mia personale classifica di delirio progressivo, ma se ne potrebbero trovare altri.
5. DAREDEVIL 5 : “Andale, Toro!”
L’ineffabile Matador, dopo aver fatto la corrida con un furgone blindato in piena Manhattan, si libera in 3 riquadri del nostro eroe… tirandogli addosso il capote e saltando elegantemente fuori della finestra!
A mio parere, questa cialtronata supera di gran lunga la scena del numero 8 in cui Devil zomperà nell’aria contro Stilt-Man, il quale abbasserà i suoi trampoli mandando l’ aspirante eroe a vuoto e a capofitto verso le strade sottostanti.
4. DAREDEVIL 16: IL FRATELLO DI SE STESSO
Chi non ricorda l’increscioso, puerile, assurdo stratagemma di Matt per sviare Foggy e Karen dalla sua identità segreta? Cioè la recita del gemello diverso Mike Murdock, baffone da balera la cui differenza da Matt sono gli abiti sportivi, gli occhiali da sole che non toglie MAI, il ciuffo scarmigliato e il linguaggio (la voce sarà, naturalmente, identica!) da ‘cafoncello’ del Bronx. “Ehi, se ha funzionato per Clark Kent…”
Ovviamente, i due non appariranno MAI insieme. Questa boiata andava così oltre la sospensione dell’incredulità che Lee stesso se ne sbarazzò appena possibile, anche perché la cosa non andava veramente da nessuna parte.
3. DAREDEVIL 17: SENSI DI RAGNO
La sgangheratissima ma fortunata saga in 2 parti con cui Lee cooptò John Romita a una prova di disegno sul suo futuro capolavoro AMAZING SPIDERMAN è una lunga serie di episodi di umorismo involontario, del calibro di quando gli scagnozzi del Predone Mascherato travestiti da devil Provocano l’Uomo Ragno… tirandogli un finto bastone di Devil!!!
Ma l’apice del grottesco arriva quando Spidey, sulle tracce del suo terribile provocatore, irrompe nell’ufficio di Nelson e Murdock…. e per eliminazione, dato che Matt è cieco, assale Foggy Nelson, il partner basso e ciccione con la prestanza dell’Omino Michelin!!! L’eclissi totale dei Sensi di Ragno, per non parlare del Buon Senso.
2. DAREDEVIL 24: “Caro Devil, ti Scrivo….”
A ulteriore dimostrazione di come volteggiare troppo vicino al sole faccia dei brutti scherzi, il nostro brillante Ragno di Quartiere penserà bene, una volta accertato l’equivoco, di scrivere al vero Devil per rassicurarlo che la sua identità segreta è al sicuro…. NERO SU BIANCO SU UNA LETTERA DA LUI STESSO INDIRIZZATA A MATT MURDOCK!!!! Che chiunque, dal postino a un ladruncolo di passaggio, può aprire con un tagliacarte come infatti Karen farà per prima cosa sulla tavola d’esordio del numero 24. E questi sono gli eroi che dovrebbero affrontare Kingpin e Goblin…? Ecco perchè Gwen e Karen stanno sotto 3 metri di terra.
1. DAREDEVIL 37/38: IL TRUCCO C’E’ MA NON SI VEDE
Ma la Leggenda si fa Poesia quando il temutissimo Dottor Destino, in un diabolico quanto contorto piano per penetrare sotto vesti amiche nel Baxter Building degli odiati F4, con un antico trucco del suo arsenale (F4 10,1962) scambia il suo corpo con quello di Devil…. e lo canzona indicandolo COME SE LO VEDESSE!!! Non solo, ma questo genio criminale il cui nome è sinonimo di acume per tutto il n.38 NON CAPISCE CHE IL CORPO CHE OCCUPA E’ CIECO!!! E specula persino su come Devil abbia ottenuto di “ottundere” la sua vista acuendo gli altri sensi in modo superumano.
Nel frattempo, all’Ambasciata di Latveria, Matt nel corpo di Doom dichiara guerra a tutti gli Stati vicini, incluso un diretto alleato della Cina comunista.
Direi che i F4 possono dormire sonni tranquilli.
E vi risparmio la scena in cui Devil lega i suoi nemici sconfitti, cioè i possenti …he he he…Emissari del Male – Electro, il Gladiatore, Stilt-Man, la terribile Rana a Molle e il Matador con tanto di spadino affilato -, tutti insieme con un cavo elettrico. E giuro che è successo davvero.
Excelsior.
28- FINE
BREVE BIOGRAFIA
Dario Janese, torinese, 1964, sociologo e storico americanista, dall’infanzia cultore del Fantastico in tutte le sue forme espressive. Scrittore, saggista e curatore di laboratori letterari e di informazione civile, ha tenuto cicli di divulgazione dell’opera di Lovecraft, Ballard e Pasolini e di lettura storica delle Scritture. Da vari anni conduce un blog (Lone Ranger) di storia critica del fumetto e vari gruppi Facebook sulle espressioni del Fantastico nella cultura popolare.
NOTE EXTRA
Precisazione:
TUTTI gli articoli sono estratti dalla pagina FB chiamata Lone Ranger (Appunti di Storia del Fumetto dalle Origini a Oggi. Disney, Marvel, DC, Bonelli e i grandi autori e personaggi indipendenti nell’Arte Grafica Sequenziale), e vengono ri-pubblicati, a distanza di oltre sei-cinque anni, nel nostro web magazine con alcune piccole modifiche, impaginati diversamente, e completati con l’aggiunta di immagini.
Seconda stagione, gli approfondimenti:
26° articolo – articolo del 21-06-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/per-asgard-la-nascita-di-un-dio/
articolo del 14-06-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/doctor-strange-e-the-pink-floyd-comic-experience/
articolo del 07-06-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/x-men-days-of-future-past/
Articolo del 31-05-21
https://www.fumettomaniafactory.net/censura-scene-di-editing-estremo-in-marvel-1954-1974/
Articolo del 24-05-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/la-gaia-coscienza/
Articolo del 17-05-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/mutanti-sullorlo-di-una-crisi-di-realta/
Articolo del 10-05-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/cronologia-delluniverso-marvel-parte-1/
Articolo del 03-05-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/marvel-strange-days-leta-delle-enhanced-covers/
Articolo del 26-04-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/lee-kirby-le-tre-verita/
Articolo del 19-04-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/old-man-logan/
Articolo del 12-04-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/ah-e-poi-mi-servira-un-fratello-laltro-che-creo-luniverso-marvel/
Articolo del 05-04-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/dottor-strangedoom/
Articolo del 29-03-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/la-seconda-ondata-marvel/
Articolo del 22-03-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/le-grandi-liti-marvel/
Articolo del 15-03-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/deja-vu-dove-ho-gia-visto-questa-storia/
Articolo del 08-03-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/i-personaggi-in-cerca-dautore/
Articolo del 01-03-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/alan-class-uno-spettro-si-aggira-per-leuropa/
Articolo del 22-02-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/la-storia-piu-famosa-della-marvel/
Articolo del 15-02-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/elementare-watson-ovvero-la-prevalenza-della-rossa/
Articolo del 08-02-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/ritorno-al-futuro-ovvero-peter-parker-nel-1954/
Articolo del 01-02-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/spiderman-daredevil-strani-incroci-esordi-e-intrighi/
Articolo del 25-01-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/le-copertine-e-le-storie-fantasma-delledizioni-italiane-della-marvel/
Articolo del 19-01-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/gli-episodi-piu-imbarazzanti-della-carriera-delluomo-ragno-e-della-marvel/
Articolo del 12-01-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/le-origini-fantasma-nelluniverso-marvel/
Articolo del 5-01-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/e-se-loki-fosse-stato-leroe-al-posto-di-thor/
Articolo del 28-12-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/hank-pym-eroe-per-caso-ovvero-il-metodo-marvel-1-0/