La Sindrome di BATMAN

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immagine disegnata da Hugo Pratt

Dopo la serie di sette articoli su Spider-Man, conclusasi la settimana scorsa, irrompe un altro character cardine del fumetto mondiale da oltre 80 anni e che da aprile (notizia proprio di oggi), in Italia, cambia editore; mi riferisco a Bat-Man, il Cavaliere Oscuro.
La parola passa ora a Dario Janese.

Nota introduttiva per chi ci legge: questi articoli (estratti dal blog di Dario: “Lone Ranger, di storia critica del fumetto“) vengono ri-pubblicati, a distanza di oltre sette anni, nel nostro web magazine e completati con l’aggiunta di immagini.

Buona lettura
Mario Benenati, curatore del web magazine “La Mediateca di Fumettomania”


da LONE RANGER,
un BLOG DI STORIA CRITICA DEL FUMETTO

LA SINDROME DI BATMAN:
l’Eroe come Figlio della Vendetta

(Articolo originario del 25.09.12)

Torniamo a voi dopo oltre un mese di studio su usi e costumi degli Aracnidi Newyorkesi dagli Anni ’60 in poi.

Proseguiamo, dunque, il nostro excursus nella galleria dei Tipi degli Eroi Moderni, e voltando la pagina che abbiamo dedicato all’Eroe per Caso Vittima del Destino, veniamo ad uno dei tipi più antichi e più pervasi
da un fascino intenso, spesso malsano.

Batman risponde a un archetipo notturno, e il suo totem animale ne è la sintesi ideale: ancor più dei temuti predatori del folklore come il lupo, l'orso e la volpe, il pipistrello non solo agisce nella notte, ma E' la notte.

Ecco a voi il Figlio della Vendetta.

Ulisse che ritorna dopo 20 anni a Itaca e fa strage dei Proci che hanno invaso la sua casa, insidiato la moglie e umiliato il figlio: Robin Hood che raddrizza i torti subiti dalla sua terra e dalla sua famiglia da parte di un re illegittimo e di uno sceriffo corrotto, e Zorro che si erge a campione contro tutte le ingiustizie patite dal suo popolo. Questi sono alcuni dei predecessori di BATMAN , il più cupo, gotico e fascinoso tra gli Eroi Vendicatori moderni. I suoi successori saranno tanti, spesso poco più che controfigure sbiadite, a volte più appropriate, come il suo estremo epigone Punitore ( a sua volta, ahinoi, padre dei Rambo di tutto il cinema e fumetto dagli anni ’80 ad oggi).
I tratti salienti del personaggio, che per chi non lo sapesse risponde al nome civile di Bruce Wayne, figlio di Thomas e Martha, sono:

Bruce Wayne l'alter ego di Bat-Man

1. Bruce Wayne è ricco; oscenamente ricco.

Fatevene una ragione. Nel 1939, quando Bob Kane delineò il personaggio, un proletario che giurava vendetta verso il crimine e si cuciva un costume da pipistrello in soffitta non avrebbe avuto alcuna presa sul pubblico. Un ombroso miliardario nella sua smisurata e tetra dimora, SICURAMENTE memore del conte Dracula reso celebre dal romanzo di Bram Stoker, colpiva molto di più l’immaginazione. Inoltre, permetteva a Batman l’uso di uno sterminato repertorio di gadget fantatecnologici che un impiegato di banca non si sarebbe potuto permettere, e che diverranno dotazione stabile di eroi e antieroi privi di poteri sovrumani, non ultimo l’Agente 007.

Bruce Wayne è ferocemente motivato, al limite dell'ossessione, dall'aver assistito da bambino all'uccisione dei suoi genitori da parte di un rapinatore di strada.

2. Bruce Wayne è ferocemente motivato, al limite dell’ossessione,

dall’aver assistito da bambino all’uccisione dei suoi genitori da parte di un rapinatore di strada. All’uscita di un cinema che proiettava IL SEGNO DI ZORRO, un vendicatore notturno vestito di nero che porta il nome di un animale (La Volpe). Il solco è tracciato, quasi un oscuro retaggio imponesse il tramandarsi di un ruolo e di un dovere fatale. Batman nasce nel segno della tragedia. Se SPIDERMAN ha alcuni dei tratti di Edipo, il Cavaliere Oscuro (stesso epiteto già proprio di Zorro) ha i tratti di un Prometeo dedito a sfatare la condanna divina che vuole l’uomo vittima del male inflitto da altri uomini. Per questo ha bisogno di ergersi al limite delle capacità umane, affinando ogni sua dote con un’autodisciplina ferrea che ne fa una specie di tetro samurai , di monaco zen dedito a una lotta al crimine che sfiora l’impossibile.
Si calcola che Batman sia l’eroe di cui in assoluto si sia ripresa più volte l’origine, quasi un mantra funesto ripetuto all’infinito: Bruce che chiede di andare a vedere il film del suo eroe favorito, Bruce che chiede alla madre di indossare la collana di perle che attrarrà l’attenzione del ladro… quasi una necessità per giustificare col senso di colpa una determinazione che spesso pare sconfinare nella psicopatologia.

3. Per questo, Batman NON uccide. Mai.

E NON usa armi da fuoco, avendo una pistola causato la fine dei suoi genitori. Ciò che lo distingue – e a volte, nella sua frenesia vendicatrice, è la SOLA cosa che lo distingue – dagli individui distorti e violenti cui dà la caccia, è proprio il rifiuto di uccidere o, come sottolinea il terribile BANE , di non “rompere il sesto comandamento”. In effetti, Bruce persegue coloro che portano il segno di Caino, e in ossequio alla Volontà di Dio li punisce senza ucciderli. Qui affiorano i temi ebraici della devozione alla Legge e della vendetta divina, che si devono contemperare per creare una giustizia kosher, cioè pura, immune dal desiderio individuale di violenza riparatrice. Robert Kahn, in arte Bob Kane, era di origine semita come la coppia Siegel/Shuster – i padri di SUPERMAN – e quella Lieber/Kurtzber – che lo saranno di SPIDERMAN, X-MEN, HULK e tanti altri archetipi degli Eroi Moderni.

Batman risponde a un archetipo notturno, e il suo totem animale il pipistrello ne è la sintesi ideale.

4. Batman risponde a un archetipo notturno,

e il suo totem animale ne è la sintesi ideale: ancor più dei temuti predatori del folklore come il lupo, l’orso e la volpe, il pipistrello non solo agisce nella notte, ma E’ la notte,
della cui oscurità sembra costituito. A differenza degli altri vigilantes del fumetto, per il grande pubblico diurno la sua esistenza non è un dato ma un’ipotesi, un dubbio, una leggenda: “il” Batman (per molti anni l’articolo segnerà il personaggio non come una persona, ma come una creatura misteriosa, forse uomo forse mostro) resta avvolto nell’ombra, noto come realtà fisica soltanto ai suoi diretti avversari.

5. Batman è un predatore metropolitano,

di cui la sua città è l’habitat e l’espressione. Gotham City e lui esistono in simbiosi, in un rapporto manifestamente insano. Le rare trasferte del personaggio (a Metropolis, regno del Figlio del Sole SUPERMAN, o nella stessa New York) sono intrise di disagio, più spesso riservate a Bruce Wayne, meglio in grado di gestirne gli aspetti mondani e quotidiani.
Come un vampiro, Batman ha il suo dominio nella notte dell’incubo gotico che Kane ha sicuramente mutuato dalle decadenti e spettrali città immaginarie di Howard P.Lovecraft, della cui Arkham il nome è andato alla famigerata prigione-manicomio che attende i grotteschi criminali di Gotham City.

copertina di Bat-Man, nella sua tipica ambientazione metropolitana

6. La sinistra galleria dei nemici di Batman

non ha, come per Superman, origine nelle possibilità della fanta/scienza degli Anni Venti che imperversa sulle riviste popolari: nè, come sarà per Spiderman, il connotato animale del personaggio attrarrà se non occasionalmente atri totem animali ostili (non mancano l’Alligatore, la Lucciola e soprattutto la Gatta, ma sono relativamente di nicchia). I villain di spicco sono espressioni di aspetti della psiche, cupi e distorti come il loro antagonista.
Il JOKER è l’insensatezza e il caos fatte persona e violenza; DUE-FACCE è la dissociazione, la dualità che diventa scissione e follia; SPAVENTAPASSERI, CLAYFACE, POISON IVY, MR.SZASZ sono i babau delle fiabe e delle filastrocche, che assumono nuove identità per spaventare gli adulti.

E nell’America delle metropoli , segnata dall’immigrazione e dal crimine sparso e organizzato (è l’era dei gangster movie, il nuovo western del XX secolo), minacciata dalla prima Grande Depressione, intimidita
dal sorgere delle grandi dittature in Europa, la figura del Cavaliere Oscuro appare come il Messia che gli anni più tetri della sua storia civile si meritano.

1- continua

Dario Janese

BREVE BIOGRAFIA

Dario Janese, torinese, 1964, sociologo e storico americanista, dall’infanzia cultore del Fantastico in tutte le sue forme espressive. Scrittore, saggista e curatore di laboratori letterari e di informazione civile, ha tenuto cicli di divulgazione dell’opera di Lovecraft, Ballard e Pasolini e di lettura storica delle Scritture. Da vari anni conduce un blog (Lone Ranger) di storia critica del fumetto e vari gruppi Facebook sulle espressioni del Fantastico nella cultura popolare.

GLI ARTICOLI DI DARIO, SU BAT MAN, SONO:

09 del 13-01-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/la-sindrome-di-batman/

10 del 20-01-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/il-lato-oscuro-del-cavaliere-oscuro/

11 del 28-01-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/tra-le-pieghe-del-pipistrello/

12 del 03-02-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/batman-la-convergenza-degli-opposti/

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