TORNA LONE RANGER!
Finita la settimana di riposo, eccoci con la seconda parte della nuova stagione L.R. Da oggi pubblicheremo degli articoli lunghi di Dario Janese, degli approfondimenti molto interessanti , che speriamo siano seguiti da chi ci legge.
Iniziamo col botto! Visto che nei cinema italiani c’è in circolazione il secondo film su Venom, ne approfittiamo ed approfondiamo il costume nero dell’Uomo Ragno.
Mentre la prossima settimana andremo nella spazio, nel cosmo, per approfondire un grande eroe dei due mondi!
Leggete i nostri articoli: l’ultimo trimestre del 2021 ed il 2022 saranno scoppiettanti!
Mario Benenati, curatore del Sito Web-Magazine Fumettomania
Lone Ranger: Seconda stagione
MARVEL YES WE CAN:
LA SAGA DEL COSTUME NERO
di Dario Janese
(post originari del 12 e del 14 ottobre 2014 dalla pagina social Lone Ranger)
1984.
Il decennio del benessere non stava portando particolari benefici alla Casa delle Idee: a parte il successo crescente di UNCANNY X-MEN e il consenso alla nuova gestione di FANTASTIC FOUR di John Byrne, le vendite stagnavano al pari della direzione di gran parte delle testate, prime tra tutte quelle del capofila storico Marvel, l’Uomo Ragno.
Il nuovo Editor in capo, Jim Shooter, era uomo autoritario e orientato al marketing, e aveva un’idea molto precisa di ciò di cui il panorama di casa aveva bisogno: cambiamento, diffuso e sistematico.
L’evento SECRET WARS doveva avere il duplice effetto di sparare una bomba mediatica, realizzando la fantasia infantile del fan medio (“tutti gli eroi contro tutti i cattivi, all’ultimo sangue!”YEAHHH) e insieme propagando conseguenze durature che avrebbero ristrutturato il Marvel Universe nel suo complesso.
Detto, fatto: da una delle peggiori storyline di tutti i tempi (che DC Comics avrebbe polverizzato nel confronto l’anno seguente con l’epica CRISIS ON INFINITE EARTHS) risultò che i Fantastici 4 si ritrovarono 3, senza che la formazione originale si ricomponesse più sino al 1991 (n. 354, gestione Walt Simonson). Ah, sì… e Spiderman CAMBIO’ COSTUME.
Oggi, un silenzio interrogativo o la completa indifferenza accoglierebbero tale annuncio.
Ma allora, nel 1984, la cosa era senza precedenti e quello di Spidey era IL costume simbolo della Mavel stessa. Nella Storia solo in casa DC il membro minore della Trimurti Super-Bat-WW, Wonder Woman, aveva subìto un upgrade simile – nel ciclo in cui WW diventava essenzialmente solo una bianco-vestita Diana Prince – e la cosa non era sicuramente assurta a fenomeno di massa. Ma Spidey era un’altra cosa.
La trovata veramente geniale di Shooter fu di lanciare i cambiamenti
PRIMA delle cause, facendoli seguire nei numeri di Maggio rispetto a SECRET WARS #1 di Aprile, creando così un’enorme aspettativa nei confronti della serie.
Il primo scoop è che il nuovo costume nero, sintesi di semplicità ed eleganza, NON era una prodotto interno Marvel ma la proposta acquistata e pagata da un lettore di nome Randy Schueller, poi rivisto nel design dall’artista di SW, Mike Zeck. Costo dell’articolo: poco più di 200$. Un embrionale esempio di editoria 2.0.
Il secondo scoop è, naturalmente, che da quello che un disattento Peter Parker scambierà per un esempio di sartoria ipertecnologica nasceranno infiniti guai per il tessiragnatele più sfigato del mondo, cui Shooter rifilerà un simbiota alieno in forma di costume, dando la stura a una futura saga di attrazione e odio, violenza e faida di sangue che farà scuola di marketing per le generazioni di fumettari a venire, simboleggiata da un solo nome: VENOM.
Fine 1984.
Il diktat di Jim Shooter “CHANGE” irruppe nelle testate di Spiderman e nella vita di Peter Parker sconvolgendone l’assetto stagnante con un intreccio di due temi intesi attirare l’attenzione di un pubblico svogliato, nella scommessa che lanciare il personaggio-traino della Casa delle Idee alla ribalta delle cronache avrebbe avuto una forte ricaduta su tutto il panorama editoriale.
Il Costume Nero accese i riflettori sul secondo tema: la rivelazione che Mary Jane Watson conosceva DA SEMPRE l’identità di Spidey riportò al centro della scena un personaggio dalle grandi potenzialità inespresse, con l’intenzione di farne un secondo protagonista delle serie; e scompaginò altre sottotrame di rilievo come quella dell’identità di Hobgoblin, che anzichè Ned Leeds come in origine doveva essere, fu traslata a Roderick Kingsley, imprenditore dai legami diretti con MJ.
Tom deFalco, scrittore mediocre ma abile esecutore delle idee di Shooter, diede un trascorso drammatico al personaggio della Rossa, rivedendo ex-post le alterne vicende del suo rapporto con Peter come sofferto tentativo di sfuggire alla responsabilità che intrecciare la propria vita con quella di un supereroe – soprattutto dopo la fine di Gwen Stacy- avrebbe comportato.
Dall’altro lato, l’inquietante motivo della scoperta della natura organica del Costume Nero, la sua cattura da parte dei Fantastici 4 e l’intenso climax del suo ritorno, con il conseguente sacrificio per salvare la vita di Peter (uno tra gli episodi migliori di quel periodo, nel primo numero della nuova testa WEB OF SPIDERMAN).
Più emozioni in pochi mesi di quante i fans ne avessero avuti e in anni… e, proprio dove la saga sembrava avere termine, una nuova e più cupa stava in realtà avendo inizio.
Come anche i sassi sanno, infatti, frammenti del simbiota morente trovarono nell’aspirante suicida Eddie Brock, reporter involontariamente rovinato da un exploit del Ragno nella vicenda della morte del Commissario Jean DeWolff, un ospite ferocemente determinato a trovare vendetta. Partecipe dei ricordi del simbiota, Brock prima cercò di spingere Peter sui binari della metro di New York, poi terrorizzò MJ e infine affrontò direttamente Spidey nell’epocale AMAZING SPIDERMAN #300 di inizio 1988.
Il duplice villain VENOM, sintesi omicida di un mostro alieno e di uno psicopatico col feticcio dell’innocenza, colpì il pubblico come una martellata generando in fretta un autentico culto: il nuovo gusto americano per le tinte forti, che avrebbe portato in breve alla riscoperta del noir – sintetizzato dal successo mondiale del film SILENCE OF THE LAMBS, fonte di una tumultuosa produzione letteraria,televisiva e cinematografica all’insegna di psicopatologi criminali e serial killer – lo volle addirittura in veste di anti-eroe.
Protagonista di un alto numero di serie limitate, Venom lasciò a partire da AMAZING SM #361 il posto di nemesi a CARNAGE, un serial killer da pedigree di nome Cletus Kasady, infettato in carcere dal seme del simbiota di Brock.
Carnage è stato il villain definitivo della linea “grim’n’gritty” degli Anni ’90: sadico ed efferato a tali livelli da escluderlo dalle serie animate di Spidey, per esportarlo invece nei videogames dove l’iperviolenza celebrata dalle serie della nuova casa IMAGE era invece un requisito commerciale.
E per l’entropia tipica del marketing senza discernimento, di lì sarebbe seguita una pletora di simbioti, sino a rapida saturazione del mercato.
Oggi la Saga del Costume Nero, aldilà dei suoi sviluppi successivi (il manto organico di Venom sarebbe poi passato nel tempo all’ex-villain Scorpione, e poi addirittura a un invalido Flash Thompson) rimane un esempio “paramount”, cardinale, di marketing applicato al medium fumetto. Di come cioè la ricerca di consenso attraverso la novità possa generare prima fascino e passione, e poi – lasciata a se stessa – degenerare in qualcosa di completamente diverso, che avrebbe reso felice il dr. Frederic Wertham, pubblico accusatore dei fumetti negli Anni ’50 col celebre libro “Seduction of the Innocent“.
1 – FINE
BREVE BIOGRAFIA
Dario Janese, torinese, 1964, sociologo e storico americanista, dall’infanzia cultore del Fantastico in tutte le sue forme espressive. Scrittore, saggista e curatore di laboratori letterari e di informazione civile, ha tenuto cicli di divulgazione dell’opera di Lovecraft, Ballard e Pasolini e di lettura storica delle Scritture. Da vari anni conduce un blog (Lone Ranger) di storia critica del fumetto e vari gruppi Facebook sulle espressioni del Fantastico nella cultura popolare.
NOTE EXTRA
Precisazione:
TUTTI gli articoli sono estratti dalla pagina FB chiamata Lone Ranger (Appunti di Storia del Fumetto dalle Origini a Oggi. Disney, Marvel, DC, Bonelli e i grandi autori e personaggi indipendenti nell’Arte Grafica Sequenziale), e vengono ri-pubblicati, a distanza di oltre sei-cinque anni, nel nostro web magazine con alcune piccole modifiche, impaginati diversamente, e completati con l’aggiunta di immagini.
Seconda stagione, gli approfondimenti con articoli brevi
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