SPECIALE “LE DONNE NEL FUMETTO”
– TRENTATREESIMA PUNTATA –
Dopo alcuni mesi torniamo a scrivere di Mary Margaret Talbot, scrittrice virtuosa di saggi sul genere e su linguaggio della comunicazione, che da alcuni anni è anche writer di pregevoli graphic novel fin’ora inedite in Italia.
Lo spunto per analizzare le opere dell’autrice britannica è la presentazione del nuovo progetto didattico-culturale di Fumettomania per gli Istituti scolastici comprensivi del territorio barcellonese e dell’hinterland, che vede ben 2 romanzi a fumetti scritti da M. Talbot, che potrebbero essere letti, anche nella versione in inglese da studenti di scuole medie e superiori .
Ho il piacere di presentare, dunque, un nuovo intervento di Cesare Giombetti (collaboratore prezioso e socio sostenitore dell’ass. culturale Fumettomania) che si sofferma sulla questione femminile nelle opere della scrittrice britannica.
Buona lettura
Mario Benenati, direttore culturale del web magazine Fumettomania
Fumetto come veicolo per la maggiore diffusione delle tematiche legate alla questione femminile, nelle opere di Mary M. Talbot
di Cesare Giombetti
Mary Talbot, dopo una carriera accademica nella quale si è occupata in particolar modo di questioni di genere e di linguaggio, debutta nel mondo del fumetto, grazie anche alla vicinanza familiare (è la moglie di Bryan Talbot) a quel medium, nel 2012 con “Dotter of Her Father’s Eyes”, disegnato dal consorte, e prosegue due anni dopo con “Sally Heathcote, Suffragette”, disegnato da Kate Charlesworth e Bryan Talbot. Nello stesso anno pubblica un capitolo per “IDP: 2043”, disegnato da Kate Charlesworth. L’ultima opera in ordine di pubblicazione è “The Red Virgin and the vision of Utopia”, del 2016. (1)
(1) – i tre graphic novel sopraindicati sono stati presentati in questo Speciale, nella sezione WORKSHOP. Trovate i link per leggerli in fondo all’articolo, ndr.
Il primo libro è una sorta di autobiografia, che esplora parallelamente le infanzie dell’autrice, figlia di uno studioso di James Joyce, e della figlia dell’autore di Finnegans Wake. L’opera è densa nella rappresentazione delle difficoltà dei rapporti di persone coinvolte in maniera quasi totalizzante e quasi ossessiva dal loro lavoro. Nello stesso tempo si trova un’interessante analisi sociologica dell’approccio nei confronti delle diverse classi, tipicamente britannico, degli obblighi comportamentali oltre che linguistici, e dei cambiamenti tipici delle epoche descritte. Un esempio di descrizione dei cambiamenti sociali nel tempo e di rappresentazione del problema delle classi, è la scelta rivoluzionaria di decidere di andare a studiare nella popolare Preston e non nella esclusiva Cambridge, come nel caso di Mary Talbot, o decidere di esprimersi tramite la danza da protagonista, come nel caso di Lucia Joyce.
Emerge in particolare il fattore femminile e si ricorda, in particolare, quanto fino a ieri, e perfino nelle famiglie colte o progressiste, nascere donna comportasse una discriminazione, quantomeno affettiva, per via del fatto che non fosse contemplato un rapporto sereno fra padre e figlia.
La figlia di Joyce ottiene dunque successi notevoli per le sue creazioni artistiche nel campo della danza, ma vedrà questo percorso sempre ostacolato e osteggiato. La giovane Mary ha allo stesso modo un destino segnato o per lo meno scarsa possibilità di scelta. L’arbitrio femminile era, e tuttora è, benché in misura minore, un arbitrio a metà. Il maschio aveva il diritto/dovere di decidere per la donna. Ovvero ciò che oggi accade nel mondo islamico neo-conservatore o in molte altre società del mondo.
La questione femminile
è presente in maniera ancor più esplicita nella seconda opera della Talbot, “Sally Heatcote, Suffragette”. Qui si racconta proprio la storia delle suffragette e delle lotte per la conquista del diritto di voto. L’opera ha un taglio più storico e con uno stile asciutto nelle prime due parti, brechtianamente utile a favorire il ragionamento e non la commozione. Nella terza parte invece (vedi intervista ai coniugi Talbot a che abreve pubbliceremo , sempre all’interno di questo speciale e su blog di fumettomania, ndr) l’autrice sceglie di portare il lettore a immedesimarsi maggiormente tramite situazioni più quotidiane e riconoscibili, al fine di evitare il rischio di uno straniamento eccessivo e di un’alienazione dal problema, come se si trattasse di un problema del passato. Questo punto è messo in evidenza e raggiunge il suo culmine nel finale dove in poche battute si rappresenta la diversità di percezione fra vecchie e nuove generazioni e dove si paventa il rischio di una delega in bianco da parte delle nuove donne nei confronti della salvaguardia dei diritti o dell’ottenimento di altri, adeguati alla modernità.
Infine non si abbandona il tema centrale nella terza opera ad ampio respiro della Talbot, “The Red Virgin and the Vision of Utopia”, disegnata da Bryan Talbot. Il tema della condizione femminile resta, essendo la protagonista, Louise Michel, una femminista. In questo caso però l’orizzonte si allarga ulteriormente perché, oltre alla condizione delle donne, si esamina quella del popolo oppresso, che fonderà la Seconda Comune di Parigi e quella di altri popoli oppressi, come quelli della Nuova Caledonia. L’opera ha un taglio storico, ma anche oserei dire filosofico. Si evidenzia una dialettica infatti, ovvero quella dell’oppresso che diventa sia oppresso che oppressore in Nuova Caledonia, esiliato, ma refrattario all’integrazione coi popoli locali, considerati esseri inferiori e indegni.
Si trova inoltre una messa in scena dell’Utopia, attraverso la scienza, l’arte, e del suo valore propellente per l’azione politica. L’opera permette di rivivere l’emozione del sentirsi al centro di una rivoluzione culturale tramite le scoperte e le teorie sul futuro, attraverso la scienza e la fantascienza.
Un elemento particolarmente interessante per il pubblico che legga fumetti è la scelta di questo specifico medium da parte di un’accademica. L’autrice ci spiega infatti che l’obiettivo programmatico è quello di raggiungere un pubblico più ampio composto da persone diverse da quelle che normalmente leggano libri. È un’interessante strategia, che in effetti produce come conseguenza la diffusione dell’opera sia tramite i festival di fumetto che di letteratura, sia dunque tramite diversi circuiti distributivi.
L’obiettivo parrebbe dunque quello di raccontare storie relative alle condizioni del passato, ma a un pubblico nuovo, che vede quelle condizioni o quelle battaglie come distanti e non attuali o non necessarie, a una generazione che non considera importante il diritto di voto e fatica a capire perché qualcuno, un secolo prima, possa aver rischiato la vita per quella libertà oggi sottovalutata.”
Le immagini © Mary M. Talbot, sono state estratte dal suo sito e da questo articolo https://www.mary-talbot.co.uk/bryan-talbot-fellow-of-the-royal-society-of-literature/ . Si ringrazia l’autrice per la concessionbe delle foto.
NOTE BIOGRAFICHE
Cesare Giombetti
Laureato a Cagliari nel 2006 in Lingue e Culture europee ed extraeuropee con una tesi sul tema della diversità del supereroe nel fumetto statunitense. È stato responsabile editoriale Green Comm Services. Si occupa da anni di traduzione dall’inglese e diffusione del fumetto statunitense in Italia. Ha tradotto Bloody Mary di Ennis (2008), L’ira dello spettro di Fleisher (2008), JSA Classic 5 di Thomas (2009) per la Planeta DeAgostini, tradotto e curato le pubblicazioni Archivi del fumetto 1-2-3 (Daniele Tomasi Editore) e co-tradotto Cruel and unusual di J. Delano (2012, Green Comm Services). Si è occupato inoltre della cura editoriale di 2020 Visions di Delano (2011, Green Comm Services). Ha curato la rubrica “Seriali sul serio”, sull’uso del seriale come strumento narrativo, per la rivista Continua… (2010/11, Daniele Tomasi Editore). È stato ideatore e organizzatore della rassegna di incontri con autori e operatori del fumetto Crêpes Dessinées, che si è tenuta a Cagliari fino al 2011 raggiungendo le 5 edizioni annuali. Attualmente, nel poco tempo libero a disposizione tra un cambio pannolino e l’altro (non perché nel frattempo sia invecchiato così tanto da diventare incontinente) scrive qualche breve saggio sul fumetto per Fumettomania, per European Comics Journal, traduce libri, London Macabre di Savile e un libro di ricette e si è anche dato alla scrittura di un radiodramma, Problems , ed all’attivitàdi agente letterario. Per Dana editore sarà infatti pubblicato il primo romanzo di J. Delano.
Per leggere l’intera biografia di Bryan Talbot cliccare QUI
Per sapere tutto su Mary Talbot cliccare QUI
SOME IMPORTANT LINKS:
http://www.mary-talbot.co.uk (author’s website)
http://www.bryan-talbot.com/ (The Official Bryan Talbot fan page)
Recent Articles of this blog, where he wrote to Mary M. Talbot e Bryan T.
SPECIALE LE DONNE NEL FUMETTO: SOMMARIO WEB
INTRODUZIONE
COPERTINA E SOMMARIO
SEZIONE ATTUALITA’
seconda PUNTATA – http://fumettomaniafactory.net/2017/03/23/alda-teodorani-dallo-speciale-donne-nei-fumetti/
quarta PUNTATA – http://fumettomaniafactory.net/2017/04/06/sulla-soglia-romanzi-fumetti-vanna-vinci/
settima PUNTATA – http://fumettomaniafactory.net/2017/05/30/ex-nuove-autrici-del-fumetto-italiano-parte-prima/
sesta PUNTATA – http://fumettomaniafactory.net/2017/04/22/speciale-donne-nel-fumetto-battle-angel-alita-recensione/
ventisettesima PUNTATA – https://fumettomaniafactory.net/2018/06/11/il-caso-di-julia-di-fabrizio-scibilia-speciale-le-donne-nel-fumetto/
ventottesima PUNTATA – https://fumettomaniafactory.net/2018/06/23/eva-kant-di-carlo-scaringi-speciale-le-donne-nel-fumetto/
ventinovesima PUNTATA – https://fumettomaniafactory.net/2018/07/10/intervista-a-julie-maggi-speciale-donne-nel-fumetto/
trentesima PUNTATA – https://fumettomaniafactory.net/2018/07/19/intervista-a-christian-urgese-speciale-le-donne-nel-fumetto/
trentunesima PUNTATA – https://fumettomaniafactory.net/2018/08/02/10-buone-ragioni-per-non-fare-lartista-di-julie-maggi/
Trentaduesima PUNTATA – https://fumettomaniafactory.net/2018/08/10/intervista-a-gio-mo-di-giuseppe-nieddu/