La “Psicostoriografia” di Asimov per capire lo sviluppo dell’umanità

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Banner del progetto 2020-01-02: isaac asimov. concesso gratuitamente dalla STEREOTOMY - The Alan Parsons Project Tribute Band
L’immagine, del banner di questo SPECIALE è stata realizzata da Silvano Beltramo, e ci è stata concessa gratuitamente dalla STEREOTOMY – The Alan Parsons Project Tribute Band, che ringraziamo.

2020-01-02: Centenario dalla nascita ISAAC ASIMOV
– QUATTORDICESIMA PUNTATA –

Nuovo appuntamento con questo Speciale, dedicato al Centenario dalla nascita di ISAAC ASIMOV, lasciamo l’aspetto fumettistico e pittorico per tornare a quello narrativo.
Oggi ospitiamo uno storico locale, nonché architetto, nonché scrittore di alcuni libri di architettura ed urbanistica: Marcello Crinò che, da grande appassionato di fantascienza, approfondisce per noi il Ciclo della Fondazione.
#Asimov02gennaio2020#fumettomaniaproject2020, #iorestoacasa,
Ringrazio Marcello per aver partecipato a questo progetto.

Mario Benenati, ideatore dei progetti culturali di Fumettomania Factory


LA “PSICOSTORIOGRAFIA” DI ASIMOV PER CAPIRE LO SVILUPPO DELL’UMANITÀ
di Marcello Crinò

L’emergenza Coronavirus di questi giorni (nel momento in cui comincio a scrivere questo articolo, siamo in piena emergenza, tutti reclusi in casa) ha fatto crollare tutta una serie di certezze rispetto all’ordine politico-economico-sociale dell’intero pianeta. Quello delle epidemie è un tema affrontato spesso dalla science fiction, nella letteratura come nel cinema, così come in tempi più recenti con maggiore frequenza, anche il tema dei cambiamenti climatici. Nella science fiction del dopoguerra uno dei temi dominanti era quello della vita sulla terra dopo un conflitto nucleare.

Gli autori di science fiction, termine inglese tradotto in italiano con fantascienza, appartengono, un po’ come gli artisti, a quelle persone che riescono ad avere uno sguardo proiettato in avanti, una sorta di terzo occhio in grado di capire dove potrebbe andare la società. Quello sguardo, quella capacità di previsione che invece sembra piuttosto assente nella classe politica e in quella degli economisti.

A molti lettori di fantascienza in questi giorni è venuta in mente la famosa trilogia, poi accresciuta di altri quattro romanzi, della “Fondazione” di Isaac Asimov. Questo perché il grande scrittore immagina un vastissimo impero galattico, con protagonista principale “Il Mulo”, un “mutante” sterile (da qui il nome Mulo, Mule nelle prime edizioni italiane), dove assume un ruolo fondamentale la psicostoriografia, una scienza immaginaria nata dalla fusione di psicologia, sociologia e storiografia, che permette di prevedere l’evoluzione della società umana con complessi calcoli matematici. In questi giorni sembra sia mancato proprio questo, la difficoltà di prevedere scenari futuri complessi, cogliendoci impreparati per esempio nella carenza di adeguati posti letto negli ospedali (tagliati da scelte politiche discutibili o da “patti” validi solo per alcuni), nella difficoltà di recuperare componenti per le produzioni nazionali visto che molto viene prodotto all’estero, con tutto quello che ne consegue.


Prima di approfondire questo ciclo di romanzi, vediamo sinteticamente le coordinate biografiche e culturali del grande autore.

Foto di Isaac Asimov

Isaac Asimov nacque a Petrovici, in Russia, il 2 gennaio del 1920, esattamente un secolo fa. La sua famiglia, di origine ebraica, si trasferì a New York quando lui aveva tre anni. Laureato in biochimica, esordì come scrittore nel 1939 con il racconto Il naufragio di Vesta, il primo ad essere pubblicato ma il terzo scritto. Fu docente di biochimica presso l’Università di Boston fino al 1958, quando intraprese la carriera di scrittore a tempo pieno, pubblicando circa cinquecento libri di fantascienza, di biochimica e di divulgazione scientifica, ed anche poesie, testi umoristici, e trattati sulla Bibbia e su William Shakespeare. E’ morto a New York il 6 aprile 1992.

Considerato uno dei padri della fantascienza, dotato di una grande abilità divulgativa, i suoi racconti, anche quelli formati da pochissime pagine, sono folgoranti per i contenuti e per la capacità di guardare avanti. Penso alla Supercassetta (la migliore videocassetta, sostiene, è il libro di carta!), oppure la didattica digitale affrontata nelle tre pagine di Chissà come si divertivano, del 1954. Come i grandi scrittori, inventa anche finte bibliografie, alla maniera di Borges, o finte scoperte scientifiche (peculiarità peraltro di questo genere letterario), tanto che il lettore spesso si trova disorientato, non riuscendo a ben comprendere dove finisce la realtà e dove inizia la finzione.

Inventa le Tre Leggi della Robotica, che regolano, nel mondo della fantascienza, i comportamenti ai quali devono attenersi i robot.

Le tre leggi, che traggo dalla finzione letteraria asimoviana del Manuale di Robotica, 56ª Edizione, 2058 d.C., recitano così:

  1. Un robot non può recar danno a un essere umano, né permettere che, a causa della propria negligenza, un essere umano patisca danno;
  2. Un robot deve sempre obbedire agli ordini degli esseri umani, a meno che non contrastino con la Prima Legge;
  3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questo non contrasti con la Prima o la Seconda Legge.

I suoi racconti sui robot, degli anni Cinquanta, sono di una attualità straordinaria, sembrano scritti oggi, non mostrano di risentire per nulla del tempo passato. Parlano di cervelli positronici e di robot che si ribellano all’uomo, antesignani del computer HAL 9000 di 2001 Odissea nello spazio.

La fantascienza italiana ha avuto un punto di riferimento fondamentale nella rivista Urania, curata per tantissimo tempo dagli scrittori Carlo Fruttero e Franco Lucentini, caratterizzata dalle bellissime copertine di Karel Thole. La rivista è tuttora in pubblicazione, con altri curatori, dopo un periodo in cui fu seguita da Giuseppe Lippi, e senza più le copertine di Thole, scomparso nel 2000. Proprio sulla vecchia Urania furono pubblicati per la prima volta i volumi del ciclo della Fondazione, poi ripubblicati negli Oscar Mondadori (è l’edizione in mio possesso, del 1974).

Scrivono i due curatori nell’introduzione a questa edizione:

«La Trilogia Galattica di Isaac Asimov è il “ciclo” fantascientifico più famoso e più venduto al mondo. I tre volumi, usciti per la prima volta rispettivamente nel 1951, 1952 e 1953, sono stati da allora ristampati innumerevoli volte in America, in edizioni sia economiche sia rilegate, e tradotti in una ventina di lingue.»

Si soffermano sull’aspetto della minor ricchezza e mancanza degli ingredienti tradizionalmente ritenuti capaci di attirare l’attenzione del lettore. L’immaginazione avveniristica è ridotta al minimo, il ritmo della narrazione non è concitata come spesso avviene nelle saghe spaziali. Si chiedono quindi il perché del fascino di questo immenso affresco galattico irresistibilmente leggibile.

Lo spiegano così: «Anzitutto, proprio la sua immaterialità, o meglio, l’impressione d’immensità che riesce a suscitare. L’andamento ponderoso dei periodi, la pacatezza, non priva di solennità, dei dialoghi, il maestoso orbitare dell’intreccio, creano un indefinibile, suggestionante effetto di “dilatazione”, una specie di sterminato, brulicante sfondo verbale (o musicale) nel quale il lettore si lascia pian piano irretire, senza ritorno.

Come tutti i veri libri, la Trilogia punta più sull’evocativo che sul descrittivo, e la Galassia che ne è protagonista risulta infine credibile e grandiosa proprio perché Asimov, da quel vero scrittore che è, evita di prenderla di petto e si adopera per farla costantemente balenare tra le righe.

Stabilito il tono (l’unico possibile) per trattare una materia fredda e remota per definizione, costruita una cassa di risonanza piena d’incalcolabili, misteriosi echi siderali, Asimov mette in moto la sua vasta trama, ispiratagli, come egli stesso ammette, dalla Decadenza e caduta dell’Impero Romano, di Gibbon

Uno dei protagonisti dell’intero ciclo della Fondazione è “Il Mulo”, un “mutante”, grande conquistatore della Galassia, così chiamato perché nessuno conosce il suo vero nome. Il soprannome è legato sia alla sua testardaggine, come un mulo, ma anche in riferimento alla sua sterilità. E’ in grado di condizionare telepaticamente qualsiasi essere umano, e in quanto tale assume un ruolo fondamentale nella storia della Galassia, intervenendo sul piano elaborato da Hari Seldon, l’altro protagonista della saga, il primo e più grande “psicostoriografo” dell’Impero Galattico.

Cronache della galassia (Foundation, 1951). Edizione Oscar Mondadori

La trilogia inizia proprio con la “nota biografica” di Hari Seldon, tratta, nella finzione dello scrittore, dall’Enciclopedia Galattica, CXVI edizione, pubblicata nel 1020 E. F.

Ecco quanto scrive Asimov (i puntini di sospensione sono presenti nel testo): «Hari Seldon… nato nell’anno 11.988 dell’Era Galattica, morto nel 12.069. Nell’attuale calendario dell’Era della Fondazione queste date corrispondono agli anni meno 79 e primo. Figlio di genitori della media borghesia di Helicon, nella regione di Arcturus (dove suo padre era coltivatore di tabacco nelle piantagioni idroponiche del pianeta), Seldon aveva rivelato, fin dalla prima giovinezza, una spiccata attitudine alle scienze matematiche. Gli aneddoti riguardanti questa sua qualità sono innumerevoli. Si dice che all’età di due anni…

La psicostoriografia fu senza dubbio la scienza alla quale portò il maggior contributo. Seldon ne approfondì lo studio ricavando da una raccolta di pochi assiomi una profonda scienza statistica…

… Il documento più importante che possediamo sulle vicende della sua vita è una biografia scritta da Gaal Dornick il quale, in gioventù, aveva conosciuto il grande matematico due anni prima che questi morisse. La storia del loro incontro…»

Il ciclo della Fondazione è costituito da un primo nucleo storico di tre volumi, ai quali si sono aggiunti, a partire dagli anni Ottanta, altri quattro volumi. Nell’elenco è indicata la prima edizione italiana (tutti i volumi sono stati pubblicati da Mondadori).

Cronache della galassia (Foundation, 1951), Urania n. 317 bis, 1963;
Il crollo della galassia centrale (Foundation and Empire, 1952), Urania n. 329 bis, 1964;
L’altra faccia della spirale (Second Foundation, 1953), Urania n. 338, 1964;
L’orlo della Fondazione (Foundation’s Edge, 1982), Urania n. 1000, 1985;
Fondazione e Terra (Foundation and Earth, 1986), 1987;
Preludio alla Fondazione (Prelude to Foundation, 1988), 1989;
Fondazione anno zero (Forward the Foundation, 1993), Urania n. 1287, 1996.

Asimov, con i primi tre volumi, ottenne nel 1966 il premio Hugo come miglior ciclo di fantascienza. Il premio nacque come omaggio a Hugo Gernsback, fondatore nel 1926 di Amazing Stories, la prima rivista di fantascienza del mondo, proprio quella dove esordì Asimov. Una scheda su questo ciclo di romanzi, a riprova dell’importanza nella storia della letteratura, è presente anche nel Dizionario dei capolavori, pubblicato dalla Utet nel 1987.

1) Cronache della galassia (Foundation)

Hari Seldon, sulla base dei suoi studi psicostoriografici, giunge alla conclusione che l’Impero Galattico sarebbe crollato entro cinquecento anni, e che prima della ricostituzione di un nuovo ordinamento galattico che potesse assicurare pace e tranquillità, sarebbero passati trentamila anni di anarchia e barbarie. Nel tentativo di ridurre questo periodo di caos ad appena mille anni, Seldon, che nel frattempo ha acquistato potere e popolarità nella capitale dell’Impero, spinge per inviare su Terminus, pianeta nella periferia della galassia, una comunità di scienziati, che ufficialmente avranno l’incarico di creare una Enciclopedia Galattica. Un’opera monumentale che dovrà mantenere intatto il sapere tecnologico e scientifico per le future generazioni. In realtà questa fondazione di scienziati è destinata secondo il suo piano a diventare il nucleo del nuovo Impero Galattico che dovrebbe sorgere nell’arco dei mille anni successivi.

Il crollo della galassia centrale (Foundation and Empire, 1952). Edizione Oscar Mondadori

2) Il crollo della galassia centrale (Foundation and Empire)

Sconfitti tutti gli avversari e superate tutte le crisi dei primi centocinquanta anni di vita, la Fondazione si trova a dover affrontare l’Impero Galattico. I due regni iniziano a toccarsi: soprattutto iniziano a circolare alcune voci sui suoi mercanti, confusi con mistici “maghi” dai poteri straordinari. Il livello tecnico raggiunto dalla Fondazione, infatti, è tale per cui le novità introdotte sembrano “magiche” rispetto alla tecnologia conosciuta nel decadente Impero. Con i mercanti, però, giungono le leggende del Secondo Impero, attirando così l’attenzione prima di un forte generale, Bel Riose e, sconfitto questi grazie all’intervento di un mercante, Lathan Devers, l’arrivo di un pericoloso e imprevisto elemento nelle equazioni di Hari Seldon, un individuo che si è assegnato simbolicamente il nome di Il Mulo (Mule, nome originale mantenuto nelle prime traduzioni). Questi è un mutante dotato di enormi poteri psichici, attraverso i quali è in grado di far diventare, con il condizionamento psichico, i suoi più acerrimi nemici in fedeli alleati. Sarà lui a sconfiggere la Fondazione e solo l’intervento risolutivo di Bayta Darell gli impedirà di scoprire l’ubicazione della Seconda Fondazione e quindi di ottenere una vittoria definitiva sul Piano Seldon.

L’altra faccia della spirale (Second Foundation, 1953). Edizione Oscar Mondadori

3) L’altra faccia della spirale (Second Foundation)

Il Mulo sta cercando la Seconda Fondazione creata da Seldon ed invia Han Pritcher, uno dei “condizionati” al suo servizio, insieme ad un giovane, “non condizionato”, nella speranza che la mente più libera di quest’ultimo possa scoprirne l’ubicazione. Ma non sa (lo scoprirà solo alla fine), che è caduto in una trappola di quest’altra Fondazione, composta da persone che hanno sviluppato sensi in tutto e per tutto simili ai suoi poteri psichici. L’obiettivo principale di questa trappola è quello di condizionare il Mulo e impedirgli di continuare la ricerca, fino alla sua morte. Dopo la morte del Mulo la Fondazione ottiene nuovamente il controllo dei pianeti perduti, ma un gruppo di persone trama nell’ombra pensando che, in realtà, la Seconda Fondazione, che esiste affinché il Progetto Seldon vada a buon fine, sia il vero e ultimo nemico rimasto tra essi ed il Secondo Impero. Il segreto della apparente vittoria finale di questo manipolo di cospiratori sembra risiedere nelle grandi capacità deduttive della piccola Arcadia Darell, nipote di Bayta, che, unica in tutta la Galassia, era riuscita ad arrestare l’avanzata del Mulo.

4) L’orlo della Fondazione (Foundation’s Edge)

5) Fondazione e Terra (Foundation and Earth)

6) Preludio alla Fondazione (Prelude to Foundation)

7) Fondazione anno zero (Forward the Foundation)

L'orlo della Fondazione (Foundation's Edge, 1982), Urania n. 1000, 1985;

Asimov tentò senza successo di concludere la serie al termine del terzo volume, Seconda Fondazione. Tuttavia, poiché dei prefissati mille anni del Piano Seldon ne erano stati trattati appena un terzo, la serie restava inconclusa.

Per decenni gli appassionati chiesero ad Asimov di rimettere mano alla storia e concluderla degnamente. Finalmente nel 1982 Asimov scrisse L’orlo della Fondazione, ambientato intorno al cinquecentesimo anno del Piano. Il romanzo ottenne un clamoroso successo e subito dopo uscì un nuovo episodio, Fondazione e Terra, come continuazione e conclusione delle vicende del precedente romanzo. I due romanzi vennero accolti dagli appassionati più ortodossi come un voltafaccia alle precedenti storie. Il piano di Seldon veniva completamente accantonato, e l’inquietante minaccia che traspariva nelle ultimissime pagine di Fondazione e Terra non venne sviluppata oltre da Asimov, il quale ammise poi di non avere effettivamente alcuna idea di come far proseguire la storia. Per rispondere alle pressioni dei lettori, Asimov cominciò a scrivere dei “prequel”, che raccontano le vicende di Hari Seldon e lo sviluppo della psicostoriografia: Preludio alla Fondazione (del 1989) e Fondazione anno zero, pubblicato postumo nel 1993. Asimov compie un ampio approfondimento psicologico dei personaggi principali fino a giungere, in Fondazione anno zero, a un’immedesimazione di sé stesso nel morente Seldon.

Marcello Crinò

21 marzo 2020

BIOGRAFIA DI MARCELLO CRINO’

foto recente di Marcello Crinò

Marcello Crinò è nato a Cerisano (CS) nel 1957, ma vive da sempre a Barcellona Pozzo di Gotto. Nel 1975 ha conseguito il Diploma di maturità d’arte applicata presso l’Istituto Statale d’Arte di Milazzo e nel 1983 si è laureato in Architettura a Reggio Calabria. E’ insegnante di Arte e immagine nelle Scuole medie.

Si occupa di storia locale e beni culturali, collabora con la stampa locale ed ha al suo attivo la pubblicazione di diversi libri (alcuni in collaborazione) sull’urbanistica, l’architettura e l’arte di Barcellona. E’ anche un appassionato lettore di libri di fantascienza, che segue sin dagli anni Settanta.
Ha organizzato mostre personali di pittura e grafica, ha aderito a numerose collettive ed “happening” artistici, e partecipa attivamente alla vita culturale cittadina.
E’ stato presidente dell’Associazione “Genius loci” dal 2007 al 2010. Nel 2012 è stato coordinatore cittadino dei Circoli dell’ambiente e della cultura rurale. Dallo stesso anno è titolare di un corso sui Beni culturali della città presso l’Università della Terza Età di Barcellona. Dal 2018 è presidente della Corda Fratres, la più antica associazione culturale barcellonese.

Ha fatto conoscere l’opera dell’abate basiliano Eutichio Ajello (1711-1793) rintracciando una pubblicazione del Museo del Prado (El Cuaderno de Ajello) e scrivendone una monografia pubblicata nel 2012 dall’editore messinese Experiences.


GLI ALTRI ARTICOLI DI QUESTO SPECIALE SONO:


VERSIONE ITALIANA ED INGLESE DELL’ARTICOLO DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

https://www.fumettomaniafactory.net/2020-01-02-speciale-isaaac-asimov-a-100-anni-dalla-sua-nascita-primo-nuovo-progetto-per-il-2020/

https://www.fumettomaniafactory.net/2019/06/24/2020-01-02-special-isaaac-asimov-english-version/


BREVE BIOGRAFIA DI ISAAC ASIMOV

Scrittore e scienziato russo, naturalizzato statunitense

foto di Isaac Asimov

Introduzione (Biografia, scaricata da https://biografieonline.it/, che si ringazia

Isaac Asimov nasce il 2 gennaio 1920 a Petrovichi, vicino a Smolensk, in Unione Sovietica. Nel 1923 la famiglia si trasferisce negli States, a New York, dove in seguito Isaac compirà gli studi.

Le doti straordinarie del bambino prodigio emergono da subito. Basti pensare, ad esempio, che a soli cinque anni impara a leggere da solo (quasi come Leopardi) e che da quel momento in poi non smetterà più di leggere libri e di studiare.

Leggendarie, in questo senso, sono le sue frequentazioni assidue alle biblioteche nazionali, sua unica fonte di “sostentamento” intellettivo nei primi anni della sua vita e per molto tempo ancora, poi. La passione per la fantascienza lo contagia nel 1929 quando nel negozio del padre (a quei tempi i candy stores americani non vendevano soltanto dolciumi, ma anche giornali e riviste) scopre le riviste di “Science Fiction”, di cui diviene subito un assiduo lettore.

Le promesse vengono ampiamente mantenute e il padre non potrà che essere orgoglioso di un figlio che prima si laurea in Chimica alla Columbia University di New York, (Bachelor of Science Degree, 1939) e che poi, non contento, si laurea anche in Filosofia (Master of Arts, 1941).

Dopo l’entrata in guerra degli USA, Isaac Asimov lavora come chimico presso la U.S. Navy Yard a Philadelphia. Tra il 1949 e il 1958 è professore alla Boston University School of Medicine.

Successivamente, grazie al successo delle sue opere, abbandona l’attività accademica e diventa uno scrittore a tempo pieno, dando così vita alla sua produzione sterminata, frutto della sua vena che definire prolifica sarebbe davvero riduttivo.

Di fatto Isaac Asimov è unanimamente considerato uno dei maggiori scrittori di fantascienza di tutti i tempi. La sua fortuna è dovuta al felice connubio tra invenzione letteraria e verità scientifica che riesce a rendere i suoi libri verosimili e fantastici insieme, veri specchi di un futuro possibile. Nell’ambiente letterario è nota la sua fine vena satirica e ironica, che si può riscontrare anche in alcune sue opere, soprattutto nelle prefazioni.

Conosciutissimi, in Italia come nel resto del pianeta, sono, tra i libri di Asimov, quelli appartenenti

al ciclo sul futuro della robotica (Io, Robot; Il secondo libro dei Robot) e al ciclo di “Foundation” (tradotti con i titoli di “Cronache della galassia”, “Il crollo della galassia centrale” e “L’altra faccia della spirale”).

Isaac Asimov muore il 6 aprile 1992 in seguito a delle complicazioni nel sistema cardiovascolare, gettando nello sconcerto migliaia di appassionati in tutto il mondo.

Nel 2002, la seconda moglie, Janet Jeppson, rivela che la morte di Asimov era stata provocata dall’Aids, malattia che aveva contratto nel 1983 durante una trasfusione di sangue. Non sarebbe stato lo scrittore a voler mantenere il segreto, quanto più probabilmente l’ospedale, per evitare uno scandalo.

RINGRAZIAMENTI

L’immagine, del banner proposto per la promozione del progetto è stata realizzata da Silvano Beltramo, e ci è stata concessa gratuitamente dalla STEREOTOMY – The Alan Parsons Project Tribute Band, che ringraziamo, e della quale proponiamo la LOCANDINA del loro spettacolo dedicato ad Asimov ed una breve BIOGRAFIA.

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