Da qualche mese (dopo una lunga pausa) sono ricominciati gli articoli su Lara Croft.
Fabio Ciaramaglia, che ha ripreso in mano questo approfondimento su Lara Croft, the Tomb Raider, così introduce questa quattordicesima puntata: <<il Videogioco Tomb Raider 2013 prosegue la storia del fumetto The Beginning, quindi inizia effettivamente con il viaggio della nave Endurance alla ricerca di Yamatai. >>, ed ancora, alla fine dell’articolo: <<Con echi di Robinson Crusoe e di Lost, non soltanto per l’ambientazione su un’isola, ma soprattutto per la graduale costruzione del “self” e della misteriosa presenza di “altri”, questo primo gioco getta le basi della “Survivor Trilogy” e ci permette una maggiore empatia con il personaggio>>.
A chi ci legge per la prima volta ricordiamo che tutti gli articoli di Fabio sono bilingue, in italiano ed in inglese.
Buona lettura
da Mario Benenati, curatore del sito Fumettomania Factory Magazine
P.S.: gli articoli di Tomb Raider, per il momento verranno pubblicati tra il primo sabato o la prima domenica del mese, negli altri 3 sabati continua l’approfondimento sui 50 anni dall’uscita del primo gioco Dungeons & Dragons (al momento la nostra programmazione arriva fino a giugno 2024).
APPROFONDIMENTO:
Lara Croft, the Tomb Raider, dai videogiochi ad altri media (fumetti, cartoni, film).
La nascita di una sopravvissuta: Tomb Raider 2013
di Fabio Ciaramaglia
Tomb Raider 2013 prosegue la storia del fumetto The Beginning, quindi inizia effettivamente con il viaggio della nave Endurance alla ricerca di Yamatai. Lara inizia a essere protagonista quando, nonostante le indicazioni del Dottor Whitman e motivando la sua intuizione in base agli studi della documentazione svolti, persuade gli altri, e soprattutto Roth, che secondo lei l’isola misteriosa si trova all’interno del Dragon’s Triangle (il triangolo del drago) a est del Giappone. Sfortunatamente, così come i preparativi del viaggio erano stati problematici, anche il viaggio si rivela tale, poiché a causa di una violenta tempesta, l’Endurance si spezza in due in prossimità di un’isola e naufraga. Scopriremo presto che siamo finiti proprio su Yamatai.
Tutta questa prima parte non è giocata ma è una lunga sequenza di animazione in cui, come nel fumetto prequel, vengono approfonditi alcuni aspetti dei personaggi coinvolti.
Per esempio comprendiamo l’entusiasmo di Sam, alle prese con la sua prima esperienza professionale di filmmaker: successivamente, trovando la sua handcam, Lara ha modo di vedere altri filmati girati dalla sua amica con ulteriori dettagli e riflessioni. Intuiamo anche della relazione tra Roth e Reyes, ma soprattutto avvertiamo della frustrazione crescente di Whitman che cerca di portare avanti la sua docu-fiction Whitman’s World ma è privato dell’esperienza tecnica dello staff ritirato dopo la cancellazione del programma. Questa frustrazione si amplifica quando Roth preferisce seguire le indicazioni di Lara piuttosto che le sue per trovare Yamatai.
Al momento dell’arrivo di Lara sulla spiaggia, viene tramortita da uno sconosciuto e si risveglia legata a testa in giù, circondata da altri prigionieri ormai defunti: è questo il momento in cui la parte giocata inizia. Riesce a liberarsi e fuggire, poco prima che la grotta in cui era prigioniera esploda. Frattanto inizia a costruirsi dell’equipaggiamento di emergenza e di difesa, considerando che l’isola non è disabitata e chi vi abita non è propriamente amichevole, e quindi inizia la ricerca degli altri membri dell’equipaggio. Trova quasi subito Sam, in compagnia di una persona che si presenta come Mathias, e dopo alcuni dialoghi intorno al fuoco, Lara si addormenta esausta. Al suo risveglio, però, apparentemente Mathias ha portato con sé Sam: come comprenderemo in seguito, è proprio quest’uomo il principale antagonista del gioco, anche se, in questa fase, ancora non comprendiamo quali siano i suoi piani.
Una volta riunitasi con il suo gruppo, insieme con Whitman trova delle prove che gli abitanti dell’isola sono devoti a Himiko, la dea del sole, ovvero colei che regnava su Yamatai, pertanto, almeno da questo punto di vista, uno degli scopi iniziali della missione dell’Endurance è stato raggiunto. Gli abitanti dell’isola non sono però semplicemente devoti, ma proprio fanatici della dea (sono chiamati Solarii) e tra i piani di Mathias c’è quello di far reincarnare Himiko attraverso dei rituali nel corpo di Sam, che apparentemente ne è una discendente. L’isola era stata usata durante la Seconda Guerra Mondiale e vi sono molti residui bellici, così come dozzine di bunker e trincee sotterranee. Pertanto abbiamo questo doppio tipo di ambientazione, quello più realistico e basato anche sulla storia, e quello più fantastico-mitologico legato alle vicende di Himiko, il cui potere però sembra comunque reale. Infatti, oltre alle scritte “No one leaves” (nessuno parte) trovate un po’ ovunque, frase ripetuta a volte anche da echi misteriosi, sembra ci sia una sorta di incantesimo dell’isola che attrae a sé convogli e impedisce di lasciarla (ci sono molte imbarcazioni naufragate intorno alla spiaggia, così come velivoli precipitati sulle zone più montagnose). Lara ne ha una prova quando, dopo una scalata assolutamente non adatta a chi soffra di vertigini, raggiunge un’alta antenna radio e riesce a inviare un SOS a un aereo, che, avvicinandosi a Yamatai, viene colto da un fulmine e precipita. Inizialmente è la sola a convincersi che per mettersi in salvo e lasciare l’isola si debba prima risolvere il mistero legato a Himiko, sul quale chiaramente comincia a investigare.
Non è così semplice perché i Solarii sono piuttosto determinati a concludere il rituale con Sam, nonché sono ben equipaggiati e maggiormente esperti dell’isola. Nonostante i molti combattimenti contro di essi che rendono l’esplorazione ardua, Lara gradualmente si avvicina al nocciolo della storia di Himiko. Nel corso dei secoli, i suoi devoti sceglievano una sua erede per sacrificarla affinché l’anima della dea venisse trasposta nel nuovo corpo, per poi ripetere il processo quando questo concludesse il naturale ciclo vitale: durante la Seconda Guerra Mondiale, fu scoperto dai soldati nell’isola (in realtà agenti Trinity) che l’erede designata si tolse la vita secoli prima per non subire il rituale, e questo ha causato l’ira funesta di Himiko, intrappolata ormai in un corpo avvizzito. Bisogna aggiungere a tutto questo che il cuore del tempio dove le spoglie della dea risiedono è protetto da una serie di demoni-samurai, chiamati semplicemente Oni.
Durante le sue mille peripezie, Lara deve anche reagire emotivamente, e prontamente, a tutto ciò che le accade intorno. Come detto, è inesperta e in pratica impara facendo e questo ha un diretto risvolto anche nel gameplay (di cui parleremo più sotto). Inoltre, deve imparare in corsa anche a reagire agli shock emotivi, come la morte, nell’ordine, di Grim, Roth e Alex, tutti in pratica uccisi sotto i suoi occhi nei loro tentativi di salvarla sacrificandosi, oltretutto mentre sta cercando disperatamente di salvare la vita della sua migliore amica Sam. È una Lara con tanti momenti di debolezza, a volte con le lacrime agli occhi per ciò a cui sta assistendo, ma che si fa coraggio e procede con caparbietà. Deve anche affrontare il tradimento di Whitman che inizia a collaborare con i Solarii permettendo un nuovo rapimento di Sam dopo un primo efficace salvataggio della ragazza. Con Jonah e Reyes che riescono a far funzionare una piccola imbarcazione, Lara si fa condurre ai piedi della montagna su cui si erge il tempio di Himiko, e, un po’ combattendo e un po’ infiltrandosi silenziosamente tra le orde di Solarii e di Oni, finalmente arriva da Mathias che sta compiendo la parte finale del rituale, lo combatte e lo sconfigge. L’atto finale è la distruzione delle spoglie di Himiko per poter liberare definitivamente Sam.
Le motivazioni dei villain, di Mathias e i suoi Solarii, sono molto chiare: essi stessi sono prigionieri dell’isola e ritengono che il completamento del rituale per Himiko finalmente gli ridarà la libertà. Lo stesso Whitman è sedotto dalla possibilità di avere del materiale per i suoi futuri show televisivi e quindi riconquistare quel pubblico che aveva perso: oltretutto, da archeologo, è genuinamente interessato alle vicende di Yamatai. Ciò comunque non giustifica il suo tradimento e la sua morte avviene in una delle sequenze cinematiche, ucciso da uno degli Oni con cui cerca di comunicare, pertanto non è nemmeno degno di essere sconfitto direttamente dalla protagonista del gioco. I villain più ricorrenti dei successivi due giochi, ma anche di fumetti e romanzi (di cui parleremo più diffusamente nei prossimi articoli), saranno i membri dell’organizzazione Trinity, dei quali, con un’attenta esplorazione, può esserne trovata traccia anche nell’isola di Yamatai. Le motivazioni di Lara sono molteplici, sebbene in gran parte siano legate principalmente alla dura e pura sopravvivenza, soprattutto nelle prime fasi del gioco. Poi vuole salvare tutti i suoi amici, soprattutto Sam, ma non cade mai in un desiderio di vendetta per coloro che sono caduti sul campo: piuttosto cerca di far sì che il loro sacrificio abbia un senso per il bene degli altri.
Apriamo una breve parentesi sul gameplay.
È chiaro che un primo addestramento Lara lo aveva già ricevuto prima delle vicende di Yamatai, soprattutto da parte di Roth (la cui voce e ricordi spesso la accompagnano in modalità flashback o flusso di pensieri), ma l’uso di alcune armi da sparo o la vera e propria costruzione di arnesi che le servono per l’esplorazione sono davvero cose che impara sull’isola. Questa curva di apprendimento, un po’ come nei giochi di ruolo, è scandita dall’acquisizione di XP (experience points) che però non danno accesso a nuovi livelli come nei role-playing games, ma la possibilità di acquisire una serie di abilità aggiuntive (skill). In questo primo gioco ci sono tre “rami” di skill a disposizione, uno legato alla sopravvivenza (costruzione di equipaggiamento), uno alla caccia (per l’uso soprattutto di armi a distanza) e uno per la lotta corpo a corpo (forse la vera novità tra le tre). Saremo noi a scegliere in quale settore progredire più rapidamente, cercando il più possibile di massimizzare tutte le abilità per renderci più agevoli le fasi finali del gioco. Anche proprio l’equipaggiamento, in base alla progressione delle skill ma anche a ciò che troviamo esplorando, sussistono delle migliorie possibili.
Oltre alle numerose occasioni in cui Lara deve affrontare corpo a corpo i propri nemici (utilizzando un picchetto da scalata per difendersi), l’altra novità di questo gioco è l’uso dell’arco (non è un caso che quest’arma compaia in quasi tutte le copertine e immagini promozionali di questa trilogia). Eravamo abituati a immaginare Lara con due pistole e, nei vecchi giochi, a usare armi sempre più letali e questa sorta di regressione tecnologica in qualche modo sottolinea ancora una volta il suo percorso di conoscenza da completare per poter essere una sempre più efficace “Tomb Raider”. In realtà anche a livello di meccanica di gioco l’arco è fondamentale non solo per i combattimenti (consente di prendere di sorpresa gruppi di nemici, grazie al poco rumore delle frecce), ma anche per agganciare corde a paletti o piccoli fori per poter procedere alle scalate. Ciononostante, nella scena cinematica finale, la sconfitta di Mathias è compiuta da Lara che impugna classicamente le due pistole. Altra novità di questo gioco sono gli accampamenti, che consentono a Lara di riposare, ma è anche il momento di acquisizione delle skill: oltretutto attraverso i campi-base è possibile la modalità “Fast Travel” che ci consente un modo più rapido di tornare a zone già esplorate per completarle o per ulteriori investigazioni. In pratica l’intera isola è suddivida in “hub” ai quali possiamo sempre far ritorno, al contrario dei primi giochi nei quali si procede sempre “in avanti”. Anche alla fine del gioco, dopo l’uccisione di Mathias e il salvataggio di Sam, è possibile continuare con la nostra esplorazione per trovare artefatti e passaggi segreti, prima che chiaramente si torni verso casa.
Caratterizzazione del personaggio
Tornando alla caratterizzazione del personaggio, abbiamo parlato delle sue motivazioni di base, ma non di una che inizia a nascere proprio in questo gioco, ovvero la rivalutazione della figura di suo padre. Attraverso le vicende di Himiko e Yamatai si rende conto che le ricerche a volte fantasiose di Richard Croft in fin dei conti potevano avere delle basi di verità, pur in quella strana miscela di storia, fantasia e folklore. Quindi, in qualche modo, vuole rivalutare la figura paterna non solo per sé stessa ma anche per quel mondo accademico che lo aveva ostracizzato e questo sarà il punto di partenza dei successivi giochi, ovvero riprendere delle ricerche incompiute da lui. Oltre all’affetto è guidata in questo anche da un latente senso di colpa per essere stata tra coloro che erano stati scettici sugli ultimi lavori di Richard. Il senso di colpa è peraltro un elemento ricorrente sia in questo gioco (dovuto alle morti dei suoi amici) ma anche dei futuri prodotti: solo per restare nell’argomento dei prossimi articoli, anticipiamo che le vicende che legano Sam e Himiko non si concludono con la fine di questo gioco ma avranno effetti piuttosto duraturi per l’amica di Lara, e infatti ci sarà anche un ritorno a Yamatai.
Con echi di Robinson Crusoe e di Lost, non soltanto per l’ambientazione su un’isola, ma soprattutto per la graduale costruzione del “self” e della misteriosa presenza di “altri”, questo primo gioco getta le basi della “Survivor Trilogy” e ci permette una maggiore empatia con il personaggio che in pratica matura di pari passo con la nostra stessa esperienza, pur mantenendo quegli elementi avventurosi legati alla mitologia e all’archeologia che sono caratterizzanti di tutto il franchise. Lara non è un essere solitario ma ha una fitta rete di relazioni, soprattutto con quella sorta di fratello maggiore Jonah che praticamente sarà guest star di quasi tutti i prodotti successivi. Nel secondo gioco ritorneremo a tematiche più familiari, legate alla storia europea e del vicino Oriente, ma prima di esso ci saranno altre avventure che faranno da ponte narrativo tra Tomb Raider 2013 e Rise of the Tomb Raider, con la stabilizzazione della nuova continuity e questo lo vedremo nei prossimi articoli.
fine articolo n. 14
Bibliografia minima
A.A.V.V.: Tomb Raider, Crystal Dynamics/Square Enix, 2013. Si può vedere un intero gameplay su https://www.youtube.com/watch?v=ZcsVU70dI3s
Per una cronologia affidabile per la cosiddetta “Survivor Trilogy” e per aiutare a orientarsi rimandiamo a: https://tombraider.fandom.com/wiki/Survivor_Timeline
Lara è doppiata da Camilla Luddington che si è prestata anche per il motion-capture per lo sviluppo di questo e dei successivi giochi della trilogia.
Biografia dell’autore
FABIO CIARAMAGLIA
Con una laurea in letteratura inglese con una tesi su Shakespeare nei fumetti (2000) e con un dottorato con una tesi su Shakespeare nella televisione italiana (2004), ho sempre cercato di occuparmi della relazione tra letteratura e altri media.
Ho collaborato con varie riviste di fumetti, da Fumo di China a Fumettomania nella sua precedente incarnazione, ma ho anche tradotto due fumetti per la Magic Press e alcune poesie inglesi.
Ho poi iniziato a insegnare inglese nelle scuole superiori prima a Roma e poi, dal 2015, a Trieste.
Non ho perso l’animo nerd nemmeno da insegnante, ma a partire dal 2006 ho virato più sul versante dei videogiochi, in alcuni dei quali, forse per deformazione professionale, ho riscontrato elementi degni di analisi che però prima di ora non avevo avuto il coraggio di affrontare con maggiore serietà.
English version
Lara Croft, the Tomb Raider, from video games to other media (comics, cartoons, films).
A survivor is born: Tomb Raider 2013
Fabio Ciaramaglia
Tomb Raider 2013 keeps on the story of the comics The Beginning, so the proper quest to Yamatai of the ship Endurance begins. Lara gains more importance when, despite the indications of Doctor Whitman and providing reasons for her intuitions based on the examined documents, she manages to persuade the others, above all Roth, that in her opinion the mysterious island is located within the Dragon’s Triangle, east from Japan. Unfortunately, just like the preparations for the journey had been troubled the trip itself becomes a problem, since because of a violent storm, the Endurance breaks in two halves and shipwrecks on the coasts of a nearby island. We find out soon enough we have found Yamatai after all.
All this part is not actually played, but it is a long animated sequence where, as in the prequel comics, some aspects of the protagonists are further examined.
For instance, we understand the enthusiasm of Sam, who is in her first experience as a professional film maker: later Lara will find her handcam and she can watch some of the videos recorded by her friend providing further thoughts and reflections. We have also a hint of the affair between Roth and Reyes, but, above all, we gather the growing frustration of Whitman who is trying to continue his show Whitman’s World, but with the lack of technical experience of the staff which was withdrawn after the cancellation of it. This frustration is even enhanced when Roth prefers following Lara’s orders rather than his own to find Yamatai.
When Lara reaches the shore, she is knocked out by a stranger and she wakes up tied upside-down in a cave, surrounded by other alike victims who are dead: this is the moment in which the “played” part really begins. She manages to free herself and escape, shortly before the cave explodes. Meanwhile she begins crafting a first emergency equipment to defend herself, considering the island is not desert and who lives there does not seem friendly, so she starts her research of other survivors. She finds soon enough Sam, who is with a person who introduces himself as Mathias and, after a talk by the campfire, she falls asleep because of exhaustion. When she wakes up, Lara realises that Mathias has gone and taken with him Sam: as we understand later, it is Mathias himself the main villain of the game, though at this stage we do not know anything about his plans yet.
Once finally found her crew, she finds with Whitman the evidences that the inhabitans of the island worship Himiko, the Sun Goddess, that is the one who ruled Yamatai: so, at least from this point of view, one of the goals of the mission of the Endurance has been achieved. The islanders are not simply worshippers but actually fanatics of the goddess (they are named Solarii) and, among Mathias’s plans, there is the ritual to allow a reincarnation of Himiko in the body of Sam, who apparently is one of her descendents. The island had been used during the Second World War and there are several traces of it, like dozens bunkers and underground rebounds. We have this double type of setting: a more realistic one and based on history and the imaginary-mythologic one linked to Himiko, whose powers seem anyway rather real too. As a matter of fact, we find many times the writings “No one leaves”, a sentence spoken aloud also by mysterious echoes, and it seems there is a sort of spell cast on the island which lures whatever travels close to it but prevents them to leave -there are many shipwrecked boats and ships by the shore and on the more mountainous areas many fallen planes and helicopters. Lara has a proof of this when, after a very dangerous climb definitely not for those who suffer from vertigo, she reaches a radio antenna and manages to send an SOS signal to a nearby plane, which, after approaching Yamatai is struck by a thunder and falls. At first she is the only one to believe that it is needed to resolve the mystery of Himiko before attempting to leave the island, so she begins her investigations.
It is not anyway simple, because the Solarii are rather determined to perform the ritual with Sam, and they are also well equipped and more knowing about the island. In spite of the many fights against them which make the exploration harder, Lara gradually understands the core of Himiko’s tale. During the past centuries her worshippers selected a heir for her to sacrifice in order to the soul of the goddess could be transplanted into the new body, and then repeating the process each time the natural life-span was over: during the Second World War some soldiers stationed in the island found out about this (secretly these were Trinity agents) and also that at some point, some centuries before, one of the prospect victims decided to commit suicide not to be used in the ritual, and this caused Himoko’s wrath, trapped by now in a withered body. A further complication to this is that the inner part of the temple where this body is located is also protected by some samurai-demons named simply Oni.
During her exploration, Lara has also to react fast and also from an emotional standpoint to everything which happens around her. As we said she is not expert and basically she is learning by doing, this having a direct impact on the gameplay (we shall speak of this later). Besides she has to also learn to react to emotional shocks, as the deaths, in this order, of Grim, Roth and Alex, each of them killed in front of her while trying to save her life with their sacrifice: all this while she is desperately trying to save her best friend Sam’s life. This is a Lara with a lot of moments of weakness, sometimes she is full with tears because of what she is witnessing, yet she manages to be brave and to keep on stubbornly. She has also to face the betrayal of Whitman who begins a collaboration with the Solarii, allowing in this way a second kidnapping of Sam after a first successful attempt to save her. With Jonah and Reyes who meanwhile manager to fix a small boat, Lara is able to reach the base of the mountain where the main temple of Himiko is and, fighting and sneaking among the hordes of Solarii and Oni, finally reaches Mathias who is performing the last part of the ritual, she fights and defeats him. The final act is the destruction of the remains of Himiko in order to ultimately release Sam.
The motivations of the villains, of Mathias and his Solarii, are rather clear: they are themselves prisoners of the island and reckon that completing the ritual for Himiko will set them free. Whitman is instead seduced by the possibility of getting hold of rich materials for his future TV shows and thus gaining back that audience he had lost: besides as an archaeologist he is genuinely interested at the matters of Yamatai. This does not justify his betrayal, though, and his death happens a in cinematic sequence, killed by one of the Oni with whom he tries to communicate: in this way he does not even earn a death by the hand of our protagonist. The recurring villains of next two games, but also of comics and novels (which we shall deal with in next articles), will be the members of secret organization Trinity which, as we saw before, are mentioned also in Yamatai if we explore good enough. Lara’s motivations are many, though most of them are at first related to the basic surviving. Then she wants to save all of her friends, above all Sam, but she never gives up to vengeance for those who died: in fact, she tried to make their sacrifice worth for the better good.
A short digression on the gameplay now.
It is clear that Lara had been trained a bit before the events of Yamatai, her mentor being Roth (whose voice and memories are always in her mind in flashbacks and stream of consciousness), but the proper use of some fire weapons or the crafting of tools which she needs for the exploration are things she learns in the island. This learning curve is marked by the earning of XPs (experience points) a bit like in role-playing games, yet they do not provide a “level up” but they unlock the acquisition of a series of skills. In this first game there are three main available skill-trees, one related to survival (crafting equipment), one to hunting (mostly for the use of ranged weapons) and one for the melee combat (maybe the real novelty among the three). It is up to us choosing which area needs a faster progression, but we have to try to maximise all of them in order to make less hard the final parts of the game. The equipment too can be improved, according to skill progression but also to what we can salvage during the exploration. By the many occasions in which Lara needs to face her enemies in melee (using her climbing pick as weapon), the other new thing of this game is the bow (and it is not a case this weapon appears in all the covers and promotional images of this trilogy).
We were used to imagining Lara using two guns and, in the old games, using more and more lethal weapons, and this sort of technological downgrade somehow stresses even more her learning path to step on in order to become a successful “Tomb Raider”. Actually also in the game mechanics the bow is fundamental not just for the fights (it allows to surprise the enemies because of the quieter sound than guns), but also to tie ropes to poles or to small holes in order to climb. Nevertheless, in the ending cinematic sequence, the defeat of Mathias is due to Lara who uses in her more classic way two guns. Another new thing of this thing are the campfires, which allow Lara to rest but it is also where we can acquire the skills: adding to this, the campfires are linked in “Fast Travel” mode which allows us to quickly go back to previous areas to complete them or for further investigations. Basically the whole island is divided in “hubs” where we can always go back, and this is different from older games in which we have always to proceed forward. Even at the end of the game, after we kill Mathias and we save Sam, it is possible to continue our exploration to find artefacts and secret passages before we go back home.
The characterization of Lara
Going back to the characterization of Lara, we have spoken about her basic motivations, but not about the one which begins in this game, that is the reassessment of the honour of her father. Through the events of Yamatai and Himiko, Lara realises that the fanciful researches of Richard Croft may have some truth hidden in that strange mixture of history, imagination and folklore. So she wants to reassess her father’s name not just for herself but also for the academy which had spitefully rejected him: this is the starting point of the next games where she tries to keep on some of Richard’s unfinished researches. She does this not just for daughterly love but also for a hidden sense of guilt due to the fact she was among those being sceptical about her father’s latest works. This sense of guilt is another recurring element in this game (because of the death of her friends) but also in other next products: just to stay on topic, we have to mention that the bond between Sam and Himiko does not end with this game, but it has a series of long lasting effects for Lara’s friend, and this will cause a return to Yamatai.
With echoes of both Robinson Crusoe e di Lost, and not just for the island setting but for that gradual building of the “self” and the mysterious presence of “Others”, this first game lays the fundaments of the “Survivor Trilogy” and gives us more empathy with a character who basically improves hand in hand with our own improvement, even keeping those typical adventuring elements related to mythology and archaeology of the whole franchise. Lara is no more a solitary person, but she has a deep network of friends, especially with that sort of elder brother Jonah, who is a guest star in most of the future products. In the second game we go back to more familiar themes, related to European and Near East history, but before that there are some more adventures which serve as a narrative bridge between Tomb Raider 2013 and Rise of the Tomb Raider, and with an establishing of the new continuity. We shall see all this in the next articles.
end of article 14
Further readings
Several authors: Tomb Raider, Crystal Dynamics/Square Enix, 2013. You can watch the whole gameplay here: https://www.youtube.com/watch?v=ZcsVU70dI3s
For a reliable timeline of the “Survivor Trilogy” and to have some help in the proper sequential setting of the events, we suggest: https://tombraider.fandom.com/wiki/Survivor_Timeline
Lara is dubbed by actress Camilla Luddington whose body has also been used for the motion-capture for this game and the next of the trilogy.
Biography
FABIO CIARAMAGLIA
With an M.A. degree in English Literature, with a dissertation on Shakespeare and comics (2000) and a Ph.D. with a dissertation on Shakespeare and Italian TV (2004), I have always tried to deal with the complex relationship between literature and other media.
I have written for comics magazines, such as Fumo di China and Fumettomania (in its previous printed version), but also translated into Italian a couple of American comics for the publisher Magic Press and some poems. Meanwhile I have begun teaching English language at High School, at first in Rome and then, after 2015, in Trieste.
I have never lost the nerdy attitude even as a teacher, but since 2006 videogames have attracted me more and in some of them, maybe for a personal inclination, I have found several elements which are worth of being analysed, though before this year I had never dared approaching more seriously.
NOTE EXTRA
Tutti gli articoli precedenti dello speciale approfondimento: Lara Croft, the Tomb Raider.
03-03-2024
15-07-23
23 giugno 2023
2 giugno 2023
10 maggio 2023
https://www.fumettomaniafactory.net/tomb-raider-approccio-al-ciclo-conclusivo-di-dan-jurgens/
21 aprile 2023
6 aprile 2023
16 marzo 2023
24 febbraio 2023
7 febbraio 2023
Seconda puntata del 21 gennaio 2023
Prima puntata del 30 dicembre 2022
Nel 2022 Fabio ha pubblicato il lungo ed interessantissimo approfondimento dedicato a “DRAGON AGE dal videogame ai fumetti!“.
Sotto riportiamo l’ultimo articolo (il 27°) pubblicato da Fabio del 28 dicembre 2022
e la PAGINA DEL SITO DEDICATA A FUMETTI E VIDEOGIOCHI