Trent’anni fa, ad ottobre, usciva il n. 4 della Pro-zine Fumettomania, uno dei più bei numeri della nostra pubblicazione! I contenuti di quel ricco numero erano un dossier sull’DyD Horror Fest, un nuovo dossier su Angoulême 1992 e tante interviste, articoli e recensioni di fumetti USA e Italiani.
Dopo alcuni articoli sul fumetto USA, di case editrici indipendenti (Dark Horse su tutte), della settimana scorsa, abbiamo continuiato oggi (stamattina ed oggi pomeriggio) con altri articoli pubblicati nel n. 4 nella rubrica Obiettivo su … (pagina 38). Si ringrazia il socio Antonio Barreca per la trascrizione degli articoli.
Per i ricordi legati al Salone di Lucca del 1991, invece, bisognerà aspettare qualche altra settimana.
Mario Benenati, responsabile del Fumettomania Factory Magazine.
Nota bene: In concomitanza con l’inizio della nuova annualità di LEGGENDO UN FUMETTO ” progetto di lettura, approfondimento ed incontro con l’autore (per 5 classi di Scuola Media di Barcellona P.G.), ci soffermiamo per una settimana dal 31 gennaio a 5 febbraio sulle otto edizioni precedenti di questo progetto.
P.S.: I festeggiamenti per l’anniversario dei trent’anni di “Fumettomania Factory– APS” si protrarranno fino ad aprile 2022.
… Continua Fumettomania da 0 a 30, Trent’anni straordinari!
OBIETTIVO SU … fumetto U.S.A
(APRILE – SETTEMBRE 1992)
Testo estratto dalla rivista cartacea fumettomania:
<<Eccoci alla nostra solita rubrica di recensioni dedicata ai fumetti italiani e americani.
In questo numero sono sotto esame le mini serie della DARK HORSE: La cosa da un altro mondo, Terminator Secondary Objective; da Legend of the Dark Knight: Venom e Faces, Batman Year Two e Full Circle, la miniserie della DC Kid Eternity, gli independents USA; gli X-Men orfani di Claremont e le riviste Heavy Metal, Kappa Magazine, Ken Parker Magazine.>>
KID ETERNITY
Miniserie di 3 numeri DC COMICS
(di Giovanni Genovesi)
Si fa buio sul palcoscenico. Solo un faro dallo stretto fascio luminoso riesce a strappare il microfono dall’oscurità. Sotto questo faro si fa avanti Jerry, apparentemente brillo, che subito inizia il suo sarcastico show. Ci introduce alla morte.
Da questo momento in poi inizia a svilupparsi, in un pepotente crescendo di tre numeri, Kid Eternity di Grant Morrison e Duncan Fegredo, novella horror narrata e illustrata col pregevole uso delle migliori tecniche cinematografiche, dimostrando ancora una volta, se pur ve ne fosse ancora bisogno, il notevole interscambio tra “arte del fumetto” e quella del cinema.
Il ritmo del racconto, estremamente serrato, confuso e concitato nella prima parte, si va sciogliendo per poi omogeneizzare i vari caratteri solo alla fine. La rapida, quasi troppo breve, presentazione dei personaggi lascia stupiti, insoddisfatti. Questa insoddisfazione ci spinge a continuare a godere del lento scoprire la sottostante trama: ogni cosa ha un fine e tale affermazione traspare più volte come fosse la morale di questa moderna favola.
Inevitabile mi sembra il confronto con l’immortale opera di Dante, fin dalla divisione in canti, sei per l’esattezza. Anche qui assistiamo a una discesa agli inferi del protagonista, assistito da una guida spirituale molto meno “seriosa” del Virgilio dantesco: Kid Eternity, anch’egli defunto a anch’egli posto in una condizione particolare nei confronti del mondo dei morti.
Anche qui ci viene illustrata la struttura, l’origine e il fine dell’universo, ma con questo si iniziano ad allargare le analogie fino a comprendere altre e più antiche esperienze infernali, sull’esempio dei miti greci, romani e dei barbari popoli del nord; si può forse arrivare a tirare in ballo una corporazione con quanto dell’aldilà han detto le varie religioni e chiaramente, numerose sono le citazioni di carattere religioso, quali il frequente ricorso alla ruota del tempo, all’idea ciclica del tempo: la presentazione di un tribunale delle anime che giudica in base alla legge del Karma, che provoca fenomeni di reminiscenze di vite precedenti; l’idea di essere inconsapevoli ma importanti pedine di un superiore e imperscrutabile gioco.
Ma diciamo ora qualcosa su Kid: chi è questo personaggio magico della DC COMICS? Egli stesso narra a Jerry la sua storia di bambino solo, accudito da un vecchio uomo di mare, che durante la Seconda Guerra Mondiale muore prima d’aver raggiunto la sua ora, e per questo viene compensato con particolari poteri, quali entrare nelle menti degli uomini e chiedere l’aiuto dei morti usando la parola eternity.
Cosi egli diventa, insieme al suo “nonno” morto con lui, un agente della Signora del Caos, che vogliono accelerare l’evoluzione della razza umana, e lotterà contro Shichiriron, demone agente per i Signori dell’Ordine, i quali non vogliono altro che un quieto immobilismo (per altri approfondimenti leggetevi PLAY Saga n.ri 15-17 Doctor Fate, Ed. PLAY PRESS).
Kid deve tornare con Jerry all’inferno, un inferno che si adatta alle individuali paure, per prendervi Mr. Keeper, suo “nonno”, li imprigionato in una forma di mostro, il cui aiuto gli è necessario per erigere delle “chaosphere” nei punti ordinatagli dai cinque innominabili, i Signori del Caos.
Jerry deve essere salvato da Shichiriron, incarnato in un prete esagitato, che vuole ucciderlo perché destinato a essere, insieme a una donna, al Hoffman, il genitore del primo “bimbo ascendente” iniziatore del successivo processo evolutivo della razza umana.
La donna, presentataci un po’ in sordina durante il party in cui appare Kid e si scatena Shichiriron, fugge lungo tutto il racconto fino a piombare nuovamente nella trama alla fine, quando, inseguita da un redivivo Jack Lo Squartatore, si trova in mezzo alla lotta del Kid e di Mr. Keeper contro il Shichiriron, intorno alla Chaosphera in formazione. Jack Lo Squartatore poi… no questo non lo dico.
È un fumetto troppo bello “Kid Eternity”, non voglio rovinarvi il piacere di scoprire da soli l’attraente struttura. Acquistatelo con fiducia (anche se lo pagherete qualche lira in più, è un arretrato), io concludo augurandovi buona lettura.
L’INTERO NUMERO QUATTRO DI FUMETTOMANIA
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