Tredicesimo articolo dello speciale Licence to kill – 70 YEARS OF 007 (dedicato al settantesimo anniversario di James Bond, creato da Ian Fleming, ed apparso per la prima volta nel romanzo “Casino Royale” del 1953, NdR).
Torna nelle nostre pagine virtuali, dopo il precedente articolo del 18 dicembre 2023, l’amico Roberto Leoni, grande esperto di James Bond (che ci ha aiutato anche a supervisionare gli articoli originari di Glamazonia), che ci racconta dei comic book dedicati all’Agente 007. Insieme a Roberto abbiamo deciso di dividere in due parti questo lungo articolo; oggi si arriva fino ai comic book pubblicati nel 1996, fra un settimana si continua fino al 2023.
Ringraziamo Roberto per questo nuovo articolo e porgiamo i nostri ringraziamenti alla Ian Fleming Pubblication per la loro liberatoria che ci permette l’utilizzo dei vari nomi, e per il banner dello speciale.
Vi ricordiamo, infine, che è ancora possibile partecipare al progetto 70 YEARS OF 007 (scrivendo un articolo o facendo una illustrazione-tributo dedicata a James Bond), l’ultima data utile per consegnare, una eventuale opera, è il 31 gennaio 2024. Le informazioni per partecipare le trovate in fondo all’articolo.
Questo progetto è in dirittura d’arrivo. Cosa ci riserveranno le prossime settimane?
Forse un articolo sulla colonne sonore dei film di 007? forse un articolo sui genitori di un certo Peter Parker che hanno incontrato l’agente 007? forse un articolo sulle Bond Girl? forse qualche altra nuova illustrazione tributo a James Bond? forse …
Mario Benenati, curatore di Fumettomania Factory Magazine
P.S.: vi diamo appuntamento a giovedi per un nuovo articolo, invece, dello speciale sui 60 anni della serie televisiva Doctor Who.
JAMES BOND NEGLI ALBI A FUMETTI
(Articolo di Roberto Leoni)
Il primo fumetto di James Bond, non a strisce, è il libero adattamento del film di James Bond “Dr. No”, tratto a sua volta dall’omonimo romanzo di Ian Fleming, realizzato da Norman Nodel. È stato pubblicato su Classics Illustrated British n° 158A nel dicembre del 1962, una sorta di uscita speciale rispetto alla serie regolare che fin dal 1941 presentava ai ragazzi l’adattamento a fumetti dei classici della letteratura mondiale.
La collana chiude nel 1969 col n°169. Il fumetto di Nodel, di 32 pagine, segue sostanzialmente la sceneggiatura del film, presentato in anteprima mondiale a Londra il 5 ottobre del 1962 e la maggior parte dei personaggi disegnati assomigliano agli attori che li interpretano.
Immagini 1 e 2 – Copertina di Classics Illustrated British e tavola 27 realizzata da Norman Nodel utilizzando le scene del film (immagini utilizzata solo a fini divulgativi © degli aventi diritti)
“Dr. No” è stato poi pubblicato negli USA dalla DC Comics sul n°43 (aprile 1963) della serie antologica Showcase, dove venivano presentati i nuovi personaggi per testare l’interesse del pubblico. Il fumetto però esce censurato, ogni aspetto razziale (colore della pelle, dialoghi) ritenuto denigratorio è cancellato.
Diversa è anche la copertina, più vicina ai gusti americani, che è realizzata da Bob Brown. È la prima apparizione di 007 nei fumetti americani, ma all’epoca James Bond era ancora troppo poco conosciuto negli USA e “Dr. No”, il film, sarebbe uscito quattro mesi più tardi.
Immagini 3, 4 e 5 – Copertina di Showcase n° 43 disegnata da Bob Brown e particolare della prima tavola: i “three blind mice” dell’edizione britannica in basso a sx e dell’edizione statunitense in basso a dx (immagine utilizzata solo a fini divulgativi © degli aventi diritti)
Le vendite sono deludenti e la DC non pubblicherà più una storia di James Bond, anche se, quasi dieci anni dopo, all’avvicinarsi della scadenza dell’opzione su Bond a fumetti, contatta Jack Kirby e Alex Toth per poi ripensarci. E non è escluso che su questo abbia pesato la concomitanza dell’uscita di Diamond are forever, che Sean Connery aveva dichiarato essere il suo ultimo film come 007, gettando un interrogativo sul futuro del personaggio che ormai tutti identificavano con il bravo attore scozzese.
Bisogna attendere quasi vent’anni perché James Bond torni in versione comic book. Nel 1981, la Marvel Comics pubblica l’adattamento in due uscite (ottobre-novembre) di “For your eyes only”, presentato nei cinema quell’anno, testi di Larry Hama, matite di Howard Chaykin, chine di Vince Colletta ed editato da Dennis O’Neil. Due anni dopo, la Marvel bissa adattando il film “Octopussy”, testi di Steve Moore, disegni di Paul Neary.
(immagini utilizzata solo a fini divulgativi © degli aventi diritti)
Il 1989 segna per James Bond il cambio di attore – lascia Roger Moore, arriva Timothy Dalton – e di editore. La britannica Acme Press ha acquisito in quell’anno la licenza dei fumetti per James Bond e, in concomitanza dell’uscita del film, pubblica in collaborazione con la statunitense Eclipse Comics l’adattamento ufficiale di “License to kill”, testi di Richard Ashford, disegni di Mike Grell.
A questo albo di 44 pagine, con copertina rigida, a colori, segue la pubblicazione di “James Bond: Permission to die”, una serie in tre numeri usciti nell’arco di due anni (1989-1991), realizzata interamente da Mike Grell. È la prima trama originale di James Bond in un comic book.
Ormai, i fumetti di James Bond escono con una certa regolarità e gradimento. Anche la Personality Comics, una casa editrice americana che ha avuto breve vita (1991–1993), “specializzata in biografie non autorizzate di intrattenitori e atleti professionisti, fumetti per adulti e parodie, combinando spesso tutti e tre i generi”, pubblica con successo dal novembre 1991 al gennaio 1992, “Secret Agents”, 3 numeri dedicati agli attori che hanno interpretato fino a quel momento James Bond: Sean Connery, Roger Moore e Timothy Dalton. Le storie sono scritte e disegnate da Delmo Walters jr.
(immagine utilizzata solo a fini divulgativi © degli aventi diritti)
Nel 1992, la Acme, dal 1991 Acme Comics, conclude la collaborazione con la Eclpse, che chiuderà l’anno dopo e ne inizia una nuova con l’emergente Dark Horse Comics. Grazie all’editore britannico, ottiene i diritti per realizzare nuove storie a fumetti di James Bond e inizia le pubblicazioni con “Serpent’s tooth”.
La miniserie in tre numeri usciti nell’arco di due anni è scritta da Doug Moench e illustrata da Paul Gulacy. La seconda miniserie dal titolo “A silent Armageddon” esce nel marzo del 1993 ed è scritta da Simon Jovett e disegnata da John Burns, ma solo due dei quattro numeri previsti vengono pubblicati e la storia, di cui esiste la terza parte disegnata, rimane a tutt’oggi incompleta.
Immagini 11 e 12 – Copertina di Hyperion, rivista italiana che pubblicò Serpent’s tooth in tre puntate e copertina americana del primo albo (immagine utilizzata solo a fini divulgativi © degli aventi diritti)
Al contrario, la terza storia “Light of my death”, uscita sempre nel marzo del 1993, viene pubblicata completamente in Dark Horse Comics numeri 8-11. La storia, scritta da Das Petrou e disegnata da John Watkiss, riporta Bond negli anni ’60 e riprende il personaggio di Tatiana Romanova dopo l’affaire Lektor di “From Russia with love”.
Bond torna in una miniserie nel giugno del 1994, questa volta di soli due numeri. “Shattered Helix” è scritta da Jovett ed è disegnata da David Jackson su layout di David Lloyd.
I diritti sui fumetti di Bond si avvicinano alla scadenza e la Dark Horse produce ancora “Minute of midnight”, scritto da Moench e disegnato da Russ Heath, che viene pubblicato su Dark Horse Comics n°25 e la miniserie in tre numeri “The Quasimodo gambit”. Scritta da Don McGregor sei anni prima e disegnata da Gary Caldwell, è l’ultima realizzazione della Dark Horse con packaging Acme Comics.
Ancora una volta, nuovo attore per James Bond, Pierce Brosnan e nuovo editore. Alla fine del 1995, la Topps Comics ottiene i diritti per adattare il nuovo film di 007 “Goldeneye”, e annuncia una miniserie in tre numeri, testi di Don Mc Gregor, disegni di Rick Magyar, copertina di Brian Stelfreeze. Il primo numero esce nel gennaio del 1996, ma per ragioni non del tutto note, la Topps interrompe le pubblicazioni e annulla i progetti avviati per una serie di James Bond.
immagini 18 e 19 – Copertina del primo numero pubblicato di Goldeneye (a sx) e copertina del secondo numero mai pubblicato a dx (immagine questa utilizzata solo a fini divulgativi © degli aventi diritti)
Inizia qui una pausa che dura fino al 2015 quando, acquisita la licenza di pubblicazione dei fumetti, la Dynamite Entertainment lancia la serie Ian Fleming’s James Bond 007.
Fine della prima parte
BREVE BIOGRAFIA DELL’AUTORE DELL’ARTICOLO
Biografia
Roberto Leoni nasce a Genova il 23 novembre 1958, dove consegue la Maturità Artistica presso il liceo statale “Paul Klee”.
Come disegnatore di fumetti, dopo un breve passaggio presso lo “Staff di If” di Gianni Bono, pubblica la sua prima storia nel 1976 sul “Sgt.Kirk” di Florenzo Ivaldi, a cui seguono altre tre storie su testi di Ferruccio Giromini, dei fratelli Origone e propri. Collabora a “La Bancarella” di Gualtiero Skiaffino e realizza parte delle matite di “Arako – l’uomo dell’Alaska” per l’Editoriale Lo Vecchio.
Appassionato anche di musica, cinema, televisione e varia letteratura, collabora fino al 1985 con varie emittenti radio e tv locali e dal 1986 al 2011 lavora come Informatore editoriale scolastico.
Nel 2000 realizza alcuni degli studi grafici per “Churmo” di Riccardo Moni e ne cura la supervisione storica e narrativa. L’anno seguente, nell’ambito del “Primo Euraduno” dell’Eura editrice, collabora all’allestimento della mostra dedicata a Dago, curata da Riccardo Moni. Dal 2002 al 2013 cura mostre e modera incontri con gli autori per “Lucca Comics & Games” e il Museo del Fumetto di Lucca; nel 2006 fa parte della giuria del Gran Guinigi.
Nel 2010 presta il proprio volto a padre Ambrogio nella serie Dago, amichevole omaggio degli autori Robin Wood e Carlos Gomez e l’anno successivo, sempre per Dago, collabora con Uchronia Comics all’edizione svizzera della saga “Notre-Dame di Losanna”. Due anni dopo, legati alla saga verdiana del personaggio, organizza con Giancarlo Liuzzi del teatro Regio di Parma e modera, la serie di incontri pubblici “Dago incontra Verdi”, tenuti a Busseto, Parma e Lucca. Nel quadro di questa iniziativa, traduce l’episodio lucchese della saga pubblicato nell’albo curato e stampato per l’occasione dal Museo del Fumetto di Lucca. Durante gli anni scolastici 2009/2010 e 2012/2013, tiene lezioni sul fumetto, con relativa produzione grafica, a cui partecipano gli allievi delle classi medie inferiori dell’Istituto S.Marta di Chiavari.
Nel 2017 è editor degli ultimi tre numeri della serie “The professor” e con i figli Davide e Vincenzo cura la veste grafica del nuovo cd del gruppo prog “Struttura e Forma”. Nel 2019 collabora con il festival del fumetto “Albissola Comics” ed è editor del n° 0 di “Tesla and The Secret Lodge”. Inizia a lavorare al reboot di “The professor”, d’accordo col suo ideatore Andrea Corbetta, come soggettista, sceneggiatore ed editor.
Nel 2021 esce il primo albo “Nistarim”, pubblicato a puntate l’anno dopo su LancioStory, seguito nel 2023 da “La notte del maleficio”, secondo capitolo della trilogia del Tanakh nero. Attualmente continua a tradurre fumetti dal francese per l’Editoriale Aurea con cui collabora dal 2013 e sta lavorando alla sceneggiatura del terzo è conclusivo capitolo di The Professor.
NOTE EXTRA: GLI ALTRI ARTICOLI DI QUESTO SPECIALE
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2024–01-08
2024–01-04
2023–12-26
2023–12-18
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2023–12-04
2023-11-27:
2023-11-21: SILVANO BELTRAMO
2023-11-14: (REVISIONE ED AMPLIAMENTO DEL PRECEDENTE ARTICOLO)
2023-11-03:
https://www.fumettomaniafactory.net/licence-to-kill-70-years-of-007-i-fumetti-prima-parte/
2023-10-26:
2023-10-18: PRIMO ARTICOLO
ARTICOLO INTRODUTTIVO
2023-10-06
ARTICOLO INTRODUTTIVO
2023-08-12
ARTICOLO DI LANCIO DEL PROGETTO
2023-07-17
Potete leggere le info per partecipare al progetto nella seconda pagina