Introduzione ai primi fumetti di Tomb Raider tra team-up e one-shot.

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Nel 65° giorno utile per sostenere la campagna di #crowdfunding di Fumettomania Factory – APS, che terminerà Domenica 19 marzo, con alcuni giorni di ritardo arriva il tanto atteso quinto approfondimento sui videogiochi di Lara Croft.

Dopo gli articoli di riscaldamento” sulle tre fasi distinte di Lara Croft, storia, caratterizzazione e rappresentazione, sul background fornito dai primi tre giochi di Tomb Raider, e sulla nascita della continuity negli ultimi suoi tre giochi di T. R. il super esperto Fabio Ciaramaglia inizia a scrivere dei fumetti di Tomb Rider.

Ogni articolo è bilingue, in italiano ed in inglese, a beneficio degli amici stranieri che ci leggono.

Ci rivediamo tra 15 giorni, con questo primo progetto di fumettomania (dei quattro che realizzeremo nel 2023)!

Buona lettura da Mario Benenati,
curatore del sito Fumettomania Factory Magazine

Comunicazione di servizio:
Visti gli ottimi risultati la campagna di Crowdfunding sulla piattaforma “Produzioni dal Basso”, terminerà il 19 marzo 2023 (non più il 12 marzo). L’obiettivo della raccolta fondi è quello di completare l’acquisto delle scaffalature, dei tavoli e delle sedie necessari per i locali della Biblioteca-Archivio del Fumetto che apriremo nella nostra città!
Ecco il link, https://www.produzionidalbasso.com/project/apriamo-l-archivio-del-fumetto-a-barcellona-pozzo-di-gotto/
Sosteneteci con una donazione libera oppure con una donazione ‘mirata’ per far vostra una delle 20 ricompense previste.

Service communication:
Given the excellent results, the Crowdfunding campaign on the “Produzioni dal Basso” platform will end on March 19, 2023 (no longer March 12).The goal of the fundraiser (with rewards) is to complete the purchase of the shelves needed for the Comics Library that we will open in our city!
Here is the link, https://www.produzionidalbasso.com/project/apriamo-l-archivio-del-fumetto-a-barcellona-pozzo-di-gotto/
Who are you waiting for! Support us with a free donation or with a ‘targeted’ donation to make one of the 20 rewards available yours.


APPROFONDIMENTO:
Lara Croft, the Tomb Raider,
dai videogiochi ad altri media (fumetti, cartoni, film).

la libreria di fabio Ciaramaglia dedicata Tomb Raider

Introduzione ai primi fumetti di Tomb Raider tra team-up e one-shot.

di Fabio Ciaramaglia

Nei precedenti articoli abbiamo citato spesso l’importanza della serie Top Cow-Image per il franchise di Tomb Raider, per lo meno per il fatto che è stata pubblicata per molto tempo, dal 1999 al 2005, e per ben cinquanta uscite mensili (più vari crossover e uno spin-off). Ciò che finora non abbiamo detto, però, è che questa serie non è propriamente la prima a mettere a stampa e arricchire con balloon e didascalie le avventure dell’archeologa.

Non sorprende se si considera il successo mediatico riscosso da Lara Croft grazie ai primi tre giochi degli anni 1996-1998. Però, queste prime comparse sono abbastanza estemporanee, degli one-shot e team-up con personaggi già noti ai lettori di fumetti e, in effetti, non aggiungono moltissimo né al background della protagonista né alla caratterizzazione, sfruttando invece in gran parte la sua emergente statura iconica.

Agosto 1996

Già nell’agosto del 1996, infatti, all’interno di una rivista specializzata chiamata Mean Machine Sega, viene pubblicata una storia in sole otto pagine scritta da Vicky Arnold e disegnata da Paul Peart. La Arnold è colei che era al lavoro sull’arricchimento e il perfezionamento del personaggio di Lara Croft proprio per i giochi, ruolo che ha svolto per i primi tre.

La storia è semplice, ma racchiude completamente lo spirito del personaggio e del videogioco, tra acrobazie e sparatorie, strani meccanismi da attivare e fughe miracolose da qualche improvvisa esplosione, il tutto mentre la protagonista è alla ricerca di qualche artefatto misterioso. In questo caso, l’ambientazione è una non specificata giungla africana e Lara aiuta un archeologo nel tentativo di recuperare il teschio cristallizzato di un antico capo, King Siodes.

Senza troppe cerimonie, dopo rapidi combattimenti con la fauna locale e un gruppo rivale di archeologi-criminali, Lara strappa il teschio dalla sua alcova e la struttura intorno inizia a collassare. Per sopravvivere a tutto ciò ci vuole, come dice l’archeologo nella storia, “The speed of a cheetah, the strength of a rhino and the belief of a lunatic” (la velocità di un ghepardo, la forza di un rinoceronte e la fede di un folle), tutte caratteristiche che la nostra protagonista in effetti sembra avere.

Nel finale Lara finalmente può rilassarsi con una bella tazza di tè. Lo spirito dei primi tre giochi è tutto qua: un’avventura che inizia in medias res, qualche spiegazione che viene offerta quasi di passaggio, finale convulso e autoindulgenza di Lara nel relax.

Copertina alternativa di Witchblade-Tomb Raider
Copertina alternativa di Witchblade-Tomb Raider © degli aventi diritti

1997-98

Nel 1997, e poi nel 1998, Lara fa le sue prime apparizioni nell’universo Top-Cow Image, al fianco di Sara Pezzini della serie Witchblade. Il loro primo incontro avviene in uno one-shot del dicembre 1997 dal titolo Tomb Raider/Witchblade: Vendetta scritto e disegnato dal compianto Michael Turner (con Marc Silvestri, uno dei creatori del personaggio e della serie e uno degli artisti regolari in essa) coadiuvato ai testi da Bill O’Neil e ai disegni da Joe Weems e Jason Gorder.

La storia si apre con un demone alato che sta scatenando il caos a New York e l’arrivo di Lara Croft che cerca di fermarlo, lo combatte, ma non può impedirne la fuga. Lara è fermata dalla polizia nel luogo del disastro, e solo in seguito fa la sua conoscenza con Sara Pezzini, detective del NYPD, che frattanto ha già investigato su di lei. Infatti, Sara è a conoscenza della professione di Lara, ma anche del fatto che è una milionaria orfana di Lord Henshingley Croft e sua moglie Maria, morti in un incidente aereo.

Segnaliamo che questi due personaggi sono effettivamente tratti dalla timeline dei giochi della prima fase, in cui però sono ancora entrambi vivi, pertanto dobbiamo presumere un’ambientazione cronologica di questa storia successiva a quella dei giochi stessi. Segue un interrogatorio e Lara racconta, in un breve flashback, di come sia stata coinvolta nelle vicende riguardanti quel demone, ovvero di come fosse stata ingaggiata qualche mese prima per il ritrovamento di un talismano con una perla nera da parte di Lucas Moralto, vecchio amico del padre.

Dopo averlo recuperato a Malta, Lara lo ha portato a Moralto, a New York, credendo a ciò che lui le aveva detto, ovvero che volesse usarlo per prolungare la propria vita. In realtà Moralto intendeva usarlo per portare avanti una faida contro una famiglia rivale, gli Scarponi, e una volta scoperto ciò Lara ha tentato di distruggere il talismano, ma questo, rompendosi in più parti, ha soltanto liberato il suddetto demone grazie alla perla nera in esso contenuta.

Se in principio Sara dubita delle parole di Lara, poco dopo decide di seguire il suo istinto e con lei si reca nel quartier generale della famiglia di Moralto nel Maine. Una volta introdottesi nella villa, le due scoprono che il demone non è semplicemente controllato da Moralto, ma è il novantenne stesso che si può trasformare grazie alla perla nera incastonata nel proprio corpo. Segue uno scontro con il demone, in cui Sara per la prima volta mostra a Lara i poteri legati al “Witchblade” che indossa.

Alla fine sarà Lara a colpire la perla nera, a rimuoverla dal corpo di Moralto e a portare a conclusione la storia, che però in realtà ha un finale aperto. Infatti, per via dell’età, Moralto non sarà processato e resta libero, ma proprio per lo stesso motivo nessuno lo considera più pericoloso -considerando che non ha più la perla nera. Nell’ultima pagina, però, vediamo Moralto recare visita a dei membri della famiglia Scarponi, evidentemente intenzionato a ricominciare la propria faida.

Lara affronta il Demone della Perla Nera
Lara affronta il Demone della Perla Nera © degli aventi diritti

Non entriamo qui nel merito del personaggio di Sara Pezzini, altrimenti dovremmo aprire una divagazione sulla serie Witchblade che non è lo scopo di questo articolo. Per ciò che riguarda la nostra archeologa, ci sono due elementi grafici che rimandano alla serie di videogiochi, ovvero la sua blusa color verde acqua, davvero iconica di quel primo periodo di sviluppo, e gli occhiali da sole tondi che spesso sfoggia nelle cutscenes e nelle immagini promozionali.

La storia ha in effetti un breve sequel e una vera conclusione nel 2000, in Witchblade/Tomb Raider ½ scritta sempre da Turner e O’Neil e disegnata da Keu Cha, Mark Pajarillo, Dan Fraga, Andy Owens e Walden Wong. La storia vede Sara Pezzini alla prese con un serial killer, Wing Phat, e nelle sue investigazioni è aiutata da Lara Croft. Le due hanno molta confidenza e feeling, e questo è dovuto al precedente incontro.

Il caso infatti ricorda quello Moralto e la perla nera, che Lara avrebbe dovuto custodire ma che le è stata sottratta. La loro investigazione le porta nella Chinatown di New York, dove continuano a trovare sempre più vittime legate al mondo criminale e a sentire sempre più voci riguardanti un drago. In effetti è proprio Wing Phat che con un rituale ha posseduto lo spirito di un drago, che Sara e Lara sono costrette ad affrontare e infine a sconfiggere. La storia è piuttosto rapida, come detto sono poche pagine.

Tra queste due storie c’era stato un ulteriore team-up nel dicembre del 1998, dal titolo Witchblade/Tomb Raider, con il consueto staff creativo Turner/O’Neil ai testi, Turner/Weems/Gorder ai disegni.

Questa volta è Sara Pezzini ad andare da Lara, visto che la storia inizia nel British Museum di Londra -confermando le ambientazioni prevalentemente urbano-metropolitane di questi fumetti. Esse sono testimoni del furto di una statuetta di Bastet da parte di Genvieve LeCavalier.

Durante l’inseguimento, Lara spiega a Sara che nel luogo dove aveva ritrovato la statuetta aveva visto una serie di geroglifici che rappresentavano la “Witchblade” e che quindi l’aveva invitata a Londra proprio per cercare di condurre insieme delle ricerche. LeCavalier aveva mostrato interesse per l’idolo di Bastet in passato, aveva tentato di acquistarlo da Lara che si era sempre rifiutata, e quindi come estremo rimedio ha deciso di rubarlo.

Differentemente da quello che pensava, ovvero di ricevere poteri immensi, LeCavalier evoca proprio Bastet e, per disperazione, le chiede di non farla finire in prigione: la dea interpreta il desiderio alla lettera ed evoca un leone che la sbrana. Frattanto le due protagoniste arrivano nel suo covo e combattono contro Bastet e il suo leone, ma, approfittando di un momento di distrazione della dea, Lara afferra l’idolo e la imprigiona nuovamente in esso.

Il finale è il consueto momento di relax, nel Croft Manor, in cui Lara continua a riflettere sulla Witchblade. Anche qua c’è un finale aperto, legato al personaggio di Buck Ogden, ovvero l’amico di Lara che era con lei nel primo recupero dell’idolo di Bastet, e che rimase imprigionato in quel luogo: nelle pagine finali vediamo un antico guardiano egizio prenderne l’aspetto. A margine segnaliamo che il leone di Bastet, una volta che la dea è imprigionata, diventa un cucciolo che Lara decide di tenere e lo chiama proprio Buck in ricordo del proprio amico scomparso.

Le tre storie di Michael Turner qua presentate (di cui una comparsa a serie regolare già avviata) farebbero pensare che Top Cow-Image avesse già ottenuto i diritti in esclusiva di uso del personaggio di Lara Croft. Inoltre, esse anticipano già lo spirito della serie regolare con un accento particolare sulla sensualità del personaggio -la versione di Turner farà letteralmente “scuola” tanto da essere utilizzata anche come base per lo sfortunato gioco The Angel of Darkness-, le spettacolari scene d’azione, ma anche le trame articolate legate a qualche mistero più o meno grande della storia umana.

L’inserimento, seppur in one-shot, del personaggio all’interno del “Top Cow-verse” avverrà pienamente solo in seguito con, tra gli altri, i vari crossover “Dark Crossings” (con la serie The Darkness, 2000), “Vana’s Revenge” (con la serie Fathom, 2002) ed EVO: Endgame (con Witchblade 2002-2003) -e sui crossover dovremo necessariamente fare un discorso completamente a parte.

Il primo numero della serie regolare viene pubblicato sempre nel mese di dicembre del 1999, quindi potremmo quasi dire che i team-up con Witchblade del dicembre 1997 e 1998 vi avevano offerto un lungo preambolo. Anticipiamo che l’etichetta ha pubblicato anche una serie spin-off dal titolo Tomb Raider: Journeys (gennaio 2001-maggio 2003).

Copertina di Dark Aeons

Glenat e Tomb Rider

In realtà prima della partnership con Image la Eidos aveva concesso anche alla casa editrice francese Glénat i diritti di pubblicazione a fumetti di Tomb Raider, che in effetti produce la storia Tomb Raider: Dark Aeons nel marzo del 1999, quindi qualche mese prima del lancio della serie regolare. Glénat fu costretta a togliere dal mercato il volume non appena il contratto tra Top Cow- Image ebbe in essere.

Scritta da Alex Alice e disegnato da Nadine Thomas, la storia non è mai stata tradotta per via dei problemi legali sorti all’epoca, pertanto mi asterrò da commenti troppo approfonditi vista la mia quasi nulla competenza della lingua francese. La storia, di per sé, ricalca quella dei giochi con lunghi viaggi di Lara tra l’Inghilterra, Praga e la Nuova Guinea, e come di consueto, la ricerca è incentrata su un artefatto diviso in più parti che può risvegliare una antica divinità distruttrice, in questo caso Drachnen Skhân.

Seguono quindi esplorazioni, investigazioni, combattimenti, l’attivazione di strani meccanismi, alleanze temporanee, per poi concludersi con la consueta distruzione dell’oggetto finale e la fuga all’ultimo momento. Come detto, non posso addentrarmi nella sceneggiatura, ma è comunque il caso di sottolineare che, a parte la strip di 8 pagine del 1996, questo è il primo fumetto vero e proprio in cui Lara Croft è assoluta protagonista (non quindi membro di un team-up).

Possiamo anche osservare alcune cose sulla parte grafica: Dark Aeons si rifà evidentemente alla tradizione più sobria “bandes dessinées” piuttosto che a quella del fumetto supereroistico nordamericano, sebbene a livello iconografico persistano alcune caratteristiche legate a Lara (blusa color verde acqua e occhiali da sole tondi). Questo fumetto però rappresenta una sorta di rimosso freudiano nel franchise e, soprattutto, viene completamente sovrastato da tutte le pubblicazioni successive, che invece graficamente, andando per la direzione opposta, proprio sull’aspetto sensuale e spettacolare della protagonista puntano maggiormente.

Proprio queste saranno il nostro oggetto di analisi a partire dal prossimo articolo con i primi tre archi di storie della serie regolare contenuti nei primi dieci numeri della serie regolare a opera del veterano Dan Jurgens ai testi ed Andy Park ai disegni.

fine articolo n. 5

Un'immagine quasi archetipica di Lara Croft dai fumetti Image

Bibliografia minima

Vicky Arnold (testi), Paul Peart (disegni), “Tomb Raider”, in Mean Machines Sega, 47-50, agosto-novembre 1996, EMAP. La storia è disponibile online al link https://raidingtheglobe.com/comics/others

Michael Turner e Billy O’Neil (testi), Michael Turner, Joe Weems e Jason Gorder (disegni), Tomb Raider/Witchblade: Vendetta, dicembre 1996, Image Comics. Di complessa ma non difficile reperibilità, questa storia è contenuta nel volume Witchblade featuring Tomb Raider: Cauldron, Titan Books, 2000.

Michael Turner e Billy O’Neil (testi), Michael Turner, Joe Weems e Jason Gorder (disegni), Witchblade/Tomb Raider, dicembre 1997, Image Comics.

Michael Turner e Billy O’Neil (testi), Keu Cha, Mark Pajarillo, Dan Fraga, Andy Owens e Walden Wong (disegni), Witchblade/Tomb Raider ½, gennaio 2000, Image Comics.

Alex Alice (testi), Nadine Thomas (disegni), Tomb Raider: Dark Aeons, marzo 1999, Glénat. Questo volume è fuori commercio. Su questa storia, per chi sapesse il francese, è disponibile un’analisi dettagliata e un’intervista agli autori su https://tombraidersource.wordpress.com/2012/03/03/tomb-raider-dark-aeons/ (dallo stesso link è possibile reperire alcune immagini dal fumetto).

Biografia dell’autore dell’articolo

FABIO CIARAMAGLIA

Con una laurea in letteratura inglese con una tesi su Shakespeare nei fumetti (2000) e con un dottorato con una tesi su Shakespeare nella televisione italiana (2004), ho sempre cercato di occuparmi della relazione tra letteratura e altri media.

Ho collaborato con varie riviste di fumetti, da Fumo di China a Fumettomania nella sua precedente incarnazione, ma ho anche tradotto due fumetti per la Magic Press e alcune poesie inglesi.

Ho poi iniziato a insegnare inglese nelle scuole superiori prima a Roma e poi, dal 2015, a Trieste.

Non ho perso l’animo nerd nemmeno da insegnante, ma a partire dal 2006 ho virato più sul versante dei videogiochi, in alcuni dei quali, forse per deformazione professionale, ho riscontrato elementi degni di analisi che però prima di ora non avevo avuto il coraggio di affrontare con maggiore serietà.


English version

Lara Croft, the Tomb Raider, from video games to other media (comics, cartoons, films).

picture-shows-the-steady-evolution-of-lara-croft-tomb-raider

Introduction to the first comics of Tomb Raider, one-shots and team-ups.

Fabio Ciaramaglia

Copertina della rivista Mean Machine Sega
Copertina della rivista Mean Machine Sega

In the previous articles we have often mentioned the importance of the Top Cow-Image series for the Tomb Raider franchise, at least for the fact it has been published for a long time gap, from 1999 to 2005 and for fifty monthly issues (adding some crossovers and a spin-off series). What we have not said, though, is that series is not the first one to actually print the adventures of the archaeologist by adding balloons.

It is not surprising if we consider the worldwide media success of Lara Croft thanks to the first games of the years 1996-1998. Nevertheless these stories are rather sporadic, being them one-shots and team-ups with other known comics characters and actually they do not add much either to the background of Lara or to her characterization, while exploiting, instead, her own rising icon status.

August 1996

In August 1996 the gaming magazine Mean Machine Saga hosts a story of just eight pages written by Vicky Arnold and drawn by Paul Peart. Arnold was at that time already working on the enrichment and perfecting the character of Lara Croft for the games, keeping her role for the first three.

The story is of course simple, but it wraps completely the mood of the character and the video game, with acrobatics and shootings, strange devices to activate and nearly impossible escapes from sudden explosions, everything while the protagonist is after some mysterious artefact.

In this case the setting is some undisclosed jungle in Africa where Lara is helping an archeologist to recover the crystallized skull of an an ancient leader, King Siodes. Without wasting time, after some fights with the local fauna and a group of rival archaeologists, Lara grabs the skull from its support and the surrounding building begins to collapse.

To survive this it takes, according to the words of the companion of Lara “The speed of a cheetah, the strength of a rhino and the belief of a lunatic”, all features that our protagonist actually owns. In the last pages Lara can finally relax with a cup of tea. The mood of the first three games is all there: an adventure beginning in the between, a little explanation is offered, a hectic finale and the deserved relax of Lara.

Finale del primo fumetto su Tomb Raider
Finale del primo fumetto su Tomb Raider © degli aventi diritti

1997-98

In 1997, and then in 1998, Lara appears for the first time in Top Cow-Image universe, by collaborating with Sara Pezzini of Witchblade series.

Her first meeting happens in a one-shot of December 1997 whose title is Tomb Raider/Witchblade: Vendetta, written and drawn by late Michael Turner (with Marc Silvestri one of the creators of Witchblade and one of the artists of the regular series), helped in the scripts by Bill O’Neil and in the art by Joe Weems and Jason Gorder.

The story opens with a winged demon which is rampaging in New York and the incidental arrival of Lara Croft who tries to stop it, she fights it, but it escapes. Lara is questioned by the police and only later she meets Sara Pezzini, NYPD detective, who has meanwhile investigated on her. So, Sara knows about the profession of Lara, but also that she is the millionaire heir of Lord Henshingley Croft and his wife Maria, dead in a plane crash.

These two characters are actually taken from the video games where they are still alive, so we have to assume a timeline set later than that of the games. During the questioning Lara tells, through a short flashback, about her involvement in the demon hunt, that is of how she had been hired to find a black-pearled talisman by an old friend of her father, Lucas Moralto, a few months before.

After having recovered the item in Malta, Lara took it to Moralto in New York, believing to his story, that is that he wanted it to extend his life-span. However, Moralto wanted to use it to keep on a feud against a rival family, the Scarponi, and once found out Lara tried to destroy the talisman, causing it the escape of the demon which was contained in the black pearl. At first Sara has more than a doubt about Lara’s story, but later she decides to believe her instincts and follows her in the headquarters of Moralto in Maine.

Once inside the big villa, the two women find out that the demon is not simply controlled by Moralto, but it is the 90-year old Moralto himself who can transform into the demon by activating the black pearl which is embedded in his body. A fight with the demon follows and Sara uses for the first time the powers related to the “Witchblade” she wears. At the end Lara hits the black pearl and she removes it from Moralto’s body, closing the story, which has anyway an open ending.

In fact, because of his age, Moralto will not be imprisoned because considered no more dangerous -considering he does not control the pearl any more. In the last page, however, we see Moralto paying a visit to some members of Scarponi family, clearly willing to keep on the feud. We are not providing further details on Sara Pezzini, otherwise we should digress on the series Witchblade which is not the purpose of this article.

On Lara we can mention there are two graphic elements which remind the video game series, that is the blue-green outfit which is the really iconic one of that first development period, and the round sunglasses she often wears in the cutscenes and commercial images.

Copertina di Witchblade Tomb Raider 0.5

The story has actually a short sequel and a proper ending in 2000, in Witchblade/Tomb Raider ½, again written by Turner and O’Neil and drawn by Keu Cha, Mark Pajarillo, Dan Fraga, Andy Owens and Walden Wong. Sara Pezzini is after a serial killer, Wing Phat, and she is helped in her investigations by Lara Croft.

The two women show a lot of mutual confidence, due to their previous meeting and this case is very similar to that too. As a matter of fact that black pearl was supposed to be kept by Lara, but someone stole it. Their investigations lead them to Chinatown in New York where they keep finding more and more victims of the criminal underworld and rumours about a dragon. Wing Phat has in fact possessed the spirit of a dragon through a ritual, and Sara and Lara are forced to face it and finally they defeat it.

The story is pretty fast-paced, but it is just of a few pages.

In the middle of these two stories there has been a further team up in December 1998, Witchblade/Tomb Raider, with the same creative staff Turner/O’Neil for the scripts, and Turner/Weems/Gorder for the art.

This time it is Sara Pezzini paying a visit to Lara, since the story opens in the British Museum of London -confirming the metropolitan-urban setting of these stories. They witness the theft of a Bastet statuette by Genvieve LeCavalier. During the chase Lara explains to Sara that in the location of the first finding of that statuette there were a series of hieroglyphics which represented the “Witchblade” and this is why she had summoned her in London, to research together on the matter.

LeCavalier had shown some interest in the statuette of Bastet in the past, she had tried to purchase it from Lara who had always refused, so as a last resort she decided to simply steal it. LeCavalier summons the spirit of Bastet out of desperation in order not to end in prison, but the goddess interprets ironically literally the request by having her devoured by a lion. Meanwhile the two protagonists arrive to Bastet’s lair, they fight against the goddess and her lion, and with a sleight-of-hand trick Lara manages to get hold of the statuette and to trap her again within it.

Lara e Sara che attaccano il drago
Lara e Sara che attaccano il drago © degli aventi diritti

The ending is for the usual relaxing moment in which Lara, in Croft Manor, keeps thinking about the Witchblade. We have another open ending here, since Lara remembers about Buck Ogden, the companion who was with her when she first found the idol of Bastet and who remained trapped in that place: in the final pages we see an ancient Egyptian Warden shapechanging into Buck. As a side note, the lion of Bastet, once the goddess had been imprisoned, has turned into a cub and Lara decides to keep it, naming it Buck as a memento for her fallen friend.

The three stories of Michael Turner we have seen (one of which published with the regular series already ongoing) might give out the assumption that Top Cow-Image had already the exclusive copyright agreement for the use of the character of Lara Croft. Besides, they also show the general mood of the incoming regular series with a special stress on the sex appeal of the character -Turner’s version leads the way in it because it is used also as the basis for the unfortunate The Angel of Darkness game-, on the spectacular action scenes and also on the complex plots related to some more or less vital mystery of the history of mankind.

The inclusion, though in one-shots, of the character within the “Top Cow-verse” is happening only later with several crossovers like “Dark Crossings” (The Darkness, 2000), “Vana’s Revenge” (Fathom, 2002) ed EVO: Endgame (Witchblade 2002-2003) -on these crossovers we shall have to speak separately. The first issue of the regular series is published in December 1999, as if the team-ups with Witchblade of December 1997 and 1998 had been a very long prequel. We add also that Top Cow has also published a whole spin-off series, Tomb Raider: Journeys (from January 2001 to May 2003).

Copertina di uno dei crossover Image tra Tomb Raider e Fathom
Copertina di uno dei crossover Image tra Tomb Raider e Fathom © degli aventi diritti

Glenat and Tomb Raider

In spite of this, before the long partnership with Image, Eidos had granted the right to use the character to French publisher Glénat, which actually released the story Tomb Raider: Dark Aeons on March 1999. Glénat was then forced to remove the volume off the market as soon as the contract with Top Cow-Image started.

The story, written by Alex Alice and drawn by Nadine Thomas, was never translated into any other languages because of the legal issues arisen at that time, so I shall comment it only lightly provided my almost inexistent skills with French language. The story itself reminds that of the video games with long journeys of Lara from England to Prague and to New Guinea and, as usual, the research is about an artefact split in more than one part which can summon an ancient destroying deity, in this case Drachnen Skhân.

There are explorations, investigations, fights, activation of strange devices, temporary alliances and the end with the destruction of the researched item and the last minute escape. As I told I cannot enter too many details about the writing, but it is the case of underlining that, apart the 8-page strip of 1996, this is the real first comics in which Lara Croft is the absolute protagonist (that is not part of a team-up).

We can also comment on the drawings: Dark Aeons clearly follows the more sober tradition of the “bandes dessinées” rather than the visual expressivity of North American super-hero comics, though it still uses some typical features of the image of Lara (the green-blue outfit and the round sunglases). This comics represents a sort of Freudian removal in the franchise and, above all, it is completely erased and overwhelmed by all the next releases, which instead all aim at the opposite direction of the sexy, sensual and spectacular characterization.

These will be our object of analysis starting in the next article, with the first three storylines of the regular series included in the first four issues of it, with veteran Dan Jurgens as a writer and Andy Park as a drawer.

end of article 5

Una delle pagine di Dark Aeons
Una delle pagine di Dark Aeons © Glenat

Further readings

Vicky Arnold (script), Paul Peart (art), “Tomb Raider”, in Mean Machines Sega, 47-50, August-November 1996, EMAP. The story is available online at this link https://raidingtheglobe.com/comics/others

Michael Turner e Billy O’Neil (script), Michael Turner, Joe Weems e Jason Gorder (art), Tomb Raider/Witchblade: Vendetta, December 1996, Image Comics. Difficult to find but not impossible, the story can be found in Witchblade featuring Tomb Raider: Cauldron, Titan Books, 2000.

Michael Turner e Billy O’Neil (script), Michael Turner, Joe Weems e Jason Gorder (art), Witchblade/Tomb Raider, December 1997, Image Comics.

Michael Turner e Billy O’Neil (script), Keu Cha, Mark Pajarillo, Dan Fraga, Andy Owens e Walden Wong (art), Witchblade/Tomb Raider ½, January 2000, Image Comics.

Alex Alice (script), Nadine Thomas (art), Tomb Raider: Dark Aeons, March 1999, Glénat. This volume is out of print and market. For those at ease with French, it is available a detailed analysis and an interview with the authors at this link: https://tombraidersource.wordpress.com/2012/03/03/tomb-raider-dark-aeons/ (in it you can find also some cartoons from the comics).

Biography

FABIO CIARAMAGLIA

With an M.A. degree in English Literature, with a dissertation on Shakespeare and comics (2000) and a Ph.D. with a dissertation on Shakespeare and Italian TV (2004), I have always tried to deal with the complex relationship between literature and other media.

I have written for comics magazines, such as Fumo di China and Fumettomania (in its previous printed version), but also translated into Italian a couple of American comics for the publisher Magic Press and some poems. Meanwhile I have begun teaching English language at High School, at first in Rome and then, after 2015, in Trieste.

I have never lost the nerdy attitude even as a teacher, but since 2006 videogames have attracted me more and in some of them, maybe for a personal inclination, I have found several elements which are worth of being analysed, though before this year I had never dared approaching more seriously.


NOTE EXTRA

24 febbraio 2023

https://www.fumettomaniafactory.net/la-nascita-della-continuity-negli-ultimi-suoi-tre-giochi-di-tomb-raider/

7 febbraio 2023

https://www.fumettomaniafactory.net/larchivio-del-fumetto-presenta-lara-croft-the-tomb-raider-il-background-fornito-dai-primi-tre-giochi-di-tomb-raider/

Seconda puntata del 21 gennaio 2023

https://www.fumettomaniafactory.net/larchivio-del-fumetto-presenta-le-tre-fasi-distinte-di-lara-croft-the-three-different-stages-of-lara-croft/

Prima puntata del 30 dicembre 2022

Nel 2022 Fabio ha pubblicato il lungo ed interessantissimo approfondimento dedicato a “DRAGON AGE dal videogame ai fumetti!“.

Sotto riportiamo l’ultimo articolo (il 27°) pubblicato da Fabio del 28 dicembre 2022

e la PAGINA DEL SITO DEDICATA A FUMETTI E VIDEOGIOCHI

https://www.fumettomaniafactory.net/video-giochi-e-fumetti/

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