Interviste d’archivio: Voce alle fumetterie, Alex Bertani (ottobre 1998)

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FUMETTOMANIA STORY
Nuovo articolo della fanzine cartacea Fumettomania (1990-2012), in versione digitale, estratto dal n. 11 della nostra pubblicazione cartacea, che risale a dicembre 1998; con quel numero l’associazione iniziava un lungo percorso che durò fino al 2010 (l’idea di base era quella di dedicare ogni numero ad un tema specifico, e si concretizzò meglio con il n. 12 e con i seguenti).
Con il n. 11, inoltre, ci fu il ritorno ad una copertina vera e propria, le pagine passavano da 20 a 32, anche se la tiratura rimase invariata (cioè circa 350 copie).

Qualche settimana fa ho preso, dalla mia fumetteria di fiducia (a Messina), il n. 400 del mensile ANTEPRIMA, prodotto da Panini SpA, divisione Pan Distribuzione; ed uno dei testi introduttivi è scritto da Alex Bertani, direttore responsabile del settimanale Topolino, dal 2018.

Ed allora quale migliore occasione che pubblicare in digitale l’intervista che feci ad Alex nel 1998 (prima però rileggetevi il suo pezzo su Anteprima), quando muoveva i suoi primi passi proprio con il mensile Anteprima, quale Direttore generale dell’allora Pan Distribuzione.

Rammento, a chi ci segue, che Pan è stato uno dei donatori di fumetti per il progetto della Biblioteca del Fumetto.

Come sempre, buona lettura
Mario Benenati, curatore del sito Fumettomania Magazine on line

Per chi ci legge la prima volta, i precedenti articoli tratti dal n. 11 cartaceo hanno riguardato: le recensioni di due Manga (Ushio&Tora, e Berserk), due testi su Tex e Martin Mystère; un incontro-intervista con Massimiliano De Giovanni, Otto Gabos e Vanna Vinci; l’incontro con Stefano Ricci e Giovanna Anceschi, l’intervista al compianto Carlo Ambrosini (morto il 3 novembre del 2023) e a Claudio Chiaverotti (del 1998, NdR), una recensione-panoramica sui racconti di guerra realizzati negli anni 90 da un grande autore indipendente, Aleksandar Zograf, pseudonimo del serbo Sasha Rakezic, una riflessione sulla produzione Marvel de fine anni novanta, una riflessione sul Cavaliero Oscuro, The Batman (che fece il suo esordio nel marzo-maggio del 1939, cioè 85 anni fa, NdR), un testo legato alla Bonelli editore, un articolo sulle varie autoproduzioni del 1997-98, tra cui spiccavano le produzioni the Bonerest (con l’esordio di Matteo Casali e Giuseppe Camuncoli) e quelli della Factory; e l’intervista agli autori messinesi di ‘The Funky‘.

Il sommario del n. 11 è riportato di seguito

Voce alle fumetterie: Intervista ad Alex Bertani (ottobre 1998)

di Mario Benenati (ottobre 1998)

Foto recente di Alex Bertani

Mario Benenati: Buongiorno signor Bertani. E’ da un anno circa (dicembre del 1997 NdR), che trovo la sua firma su ‘AD Anteprima’. Qual’è il suo lavoro alla PAN Distribuzioni?
Alex Bertani: Allora effettivamente è dal dicembre del’ 97, che sono alla PAN. Il mio lavoro consiste nel coordinare tutta la struttura distributiva, nel gestire all’interno una squadra, nel tenere i rapporti con tutti gli editori, con tutte le librerie che sono nostre clienti, e per ultimo di fare il direttore responsabile di AD Anteprima, un compito abbastanza impegnativo; in generale ho il compito di decidere le politiche strategiche dell’azienda che dirigo.

E Prima di fare il direttore generale..?
AB: Per quasi tre anni avevo lavorato in Marvel Italia, mi occupavo del marketing. Quando ho lasciato l’incarico Marvel ero marketing manager, seguivo dal punto di vista del marketing commerciale tutte quelle che erano le pubblicazioni Marvel, comprese quelle di Planet Manga e “Cult Comics‘ che erano appena nate, seguivo tutto quello che era l’andamento delle testate e mi occupavo dei dati della distribuzione, delle promozioni e della produzione.

Alla luce di queste due esperienze, qual’è la più faticosa? E c’è qualcosa di simile tra i suoi due momenti lavorativi?
AB: Sicuramente il lavoro di oggi è più impegnativo, nel senso che mi porta a dovermi confrontare con tantissime persone e a dover sempre mantenere alta attenzione su tutti i fronti in cui, bene o male devo lavorare: dal rapporto con gli editori, che sono sempre di più, a quello con le librerie clienti, che sono tantissime, poi c’è il lavoro interno e questo è ancora più impegnativo, dovendo dirigere una squadra di oltre venti persone.

Ma lei alla fine dell’anno deve dare conto a qualcuno delle sue scelte?
A.B.: Dirigo la Pan Distribuzioni, ma non ne sono il proprietario, Pan è un azienda del gruppo PANINI ed ovviamente i risultati del mio lavoro vanno presentati alla dirigenza Panini.

Copertina della rivista mensile Anteprima 87 (novembre 1998)

E’ vero che la PAN distribuzione era un grande dinosauro all’inizio? Tempi lunghi di consegna con le librerie lontane, e il rapporto difficile con la ‘Starshop’ di Perugia. Come è gestita oggi la distribuzione di PAN?
AB: lo mi auguro che il servizio che la PAN da sia il più veloce ed il più efficiente possibile. All’inizio del 1998 c’è stato un accordo di massima con Starshop, che ha cercato di favorire la distribuzione del materiale nei due circuiti diversi, abbiamo cercato di trovare il modo di velocizzare lo scambio di materiale, in modo da arrivare in minor tempo possibile su tutta la rete di negozi, questo accordo non c’era nel 1997, per cui può darsi che qualche inefficienza in più effettivamente ci sia stata.

Io mi auguro che questa nuova evoluzione abbia favorito la velocità del servizio che dà la Pan, e nel contempo Starshop, e che parte dei problemi che sono sorti nel 1997 si siano risolti nel ’98. La perfezione non è di questo mondo, qualche piccola inefficienza c’è stata, magari in zone lontane, ma in questi casi molto dipende dal servizio dei corrieri di cui noi ci serviamo perché non abbiamo dei mezzi propri; ci sono zone d’Italia, che per la loro stessa ubicazione, non sono cosi ben servite dal corrieri e abbisognano di più tratti di trasporto, questo gioco forza allunga un pò i tempi, però cerchiamo di fare del nostro meglio con gli strumenti che possediamo.

Nel n. 10 della fanzine ho scritto che nelle librerie specializzate non sempre c’é quello scambio culturale tra venditori e acquirenti e tra gli stessi lettori di fumetti; anche se lei non è a contatto giornalmente con le librerie, cosa ne pensa in proposito?
AB: Non sono a stretto contatto, però ho sulle spalle dieci anni da lettore e frequentatore assiduo di librerie. Io credo che dobbiamo operare alcune riflessioni: intanto una libreria di fumetti rispetto ad altre tipologie di esercizi, rispetto alle stesse librerie tradizionali, è sicuramente un passo avanti, perché molto spesso il rapporto che c’è tra il librario e il ragazzo da un interscambio mediamente maggiore, al qualsiasi altro tipo di negozio, dove uno effettivamente entra, compra, saluta e se ne va.

E’ più facile che nelle fumetterie ci sia un rapporto tra l’acquirente ed il negoziante che si debba e possa migliorare. questo è anche vero. Io però conosco la realtà emiliana e il sabato pomeriggio, per esempio, vedo che le librerie sono piene di ragazzi che bivaccano lì, che nel contempo si scambiano idee sui fumetti che sono usciti, si consigliano per gli acquisti da effettuare: insomma c’è un minimo di interscambio, per guanto riguarda i miglioramenti, la Pan Distr., sta cercando di creare degli eventi nelle librerie: avrà sicuramente visto la promozione del film Armageddon, legata ad un concorso il ‘Marvel Impact’ in diverse librerie a settembre, il ‘Magic tour’ con il gioco di carte: ed ancora faremo proprio questo sabato (il 24 ottobre 1998, NdR) la proiezione di ‘Escaflowne ” della Dynamic Italia.

Sembra che il mercato fumettistico in Italia sia molto limitato. Un errore che molti Editori fanno è quello di proporre delle cose per sostituirne altre che non hanno più successo, se continua così in un futuro, neanche troppo lontano, potrebbe venire a mancare, oltre al movimento culturale, lo spazio vitale per i fumetti che già manca nelle edicole per i motivi che ben sappiamo. A poco a poco potremmo essere sempre di meno quelli che comprano fumetti, di cui la massima parte collezionisti.
Forse non sarebbe meglio aumentare questo movimento culturale, questo scambio, a partire dalle fumetterie?

AB: Sicuramente. io cerco sempre di spronare le librerie che lavorano con me ad organizzare degli eventi che creino traffico sul punto vendita; questo e importante per garantire un riciclo, un ricambio tra i frequentatori delle librerie e, credo, che sia giusto anche allargare quello che è il portafoglio di prodotti offerto dalle librerie; una cosa che oggi ancora non viene considerata finora queste si sono limitate solo al fumetto, dimenticandosi che esistono parallelamente degli altri prodotti vicini al fumetto, che potrebbero ampliare la cerchia di frequentatori della fumetteria e, un domani, passare al fumetto.

Qualche anno fa, mi ricordo, quando furono introdotte le video-cassette in fumetteria, alcune librerie storsero il naso, dicevano << ma noi vediamo fumetti non video>>, oggi invece le video cassette sono diventate una parte importante del fatturato al di là dell’introito economico hanno portato altre persone nelle fumetterie, che magari in seguito si sono affezionati anche ai fumetti.

Questa è una funzione importante che si sta avendo anche per il 1 merchandising: tra qualche settimana cominceremo con la distribuzione dei giochi elettronici, altro prodotto molto vicino ai fumetti; non è un caso che molti videogiochi siano ispirati a personaggi di fumetti o ci siano dei fumetti che hanno come protagonisti personaggi dei videogiochi e che molte case editrici come COMIC ART, PLAY Press, stiano uscendo con successo con dei prodotti dedicati ai videogames o, addirittura che ci siano dei crossover tra personaggi dei fumetti e dei videogames. spero che in futuro la libreria diventi un punto forte anche in questo settore, permettendo così ai librai di avere un po’ più di respiro, da un punto di vista economico.

Tutto questo alla fine, “porta acqua” ‘al fumetto, e fa bene. Le fumetterie sono dei bei negozi, molto spesso colorati, pieni di vita, quando un ragazzo vi si trova per qualche motivo molto spesso ci ritorna, sono dei luoghi molto accoglienti.

Anche perché il futuro del fumetto mi sembra sempre più orientato verso le fumetterie, piuttosto che in edicola…
AB: … Ne siamo tutti convinti. Oggi vediamo tutti cosa è diventata l’edicola, un enorme bazar: dove si trovano videocassette, cd-rom, enciclopedie, e chi più ne ha ne metta, prodotti ad alto prezzo, con margini anche più importanti per l’edicolante rispetto al fumetto, che e ancora un prodotto da 3500 lire, è logico che lo spazio espositivo migliore sia destinato al prodotto piu costoso. Il fumetto viene relegato molto spesso in quel metro lineare, anche perché il povero edicolante viene sommerso da 200 edizioni alla settimana e non può saperne di tutto.

Che cosa pensa di fare la PAN per coloro che hanno intenzione di aprire nuove librerie, specialmente nel sud d’Italia
AB : Abbiamo una sorta di équipe per la nuova libreria, che permette di fare capire rapidamente al possibile nuovo libraio qual sono le regole di questo ‘gioco’, come funziona il sistema delle spedizioni, degli invii, degli ordini, perché a volte un nuovo operatore, che si affaccia a questa nuova realtà, può rimanere un po’ disorientato, innanzitutto cerchiamo di offrire una consulenza precisa, puntuale, chiara. Abbiamo
una persona al nostro interno che segue le nuove librerie nella prima fase, che dura alcuni mesi, è il loro punto di riferimento visto che la nostra è una struttura complessa: c’è la persona che si occupa delle spedizioni, quella che si occupa degli ordini, la responsabile dell’amministrazione.

Il libraio che comincia a lavorare dovrebbe confrontarsi con diversi operatori, per aggevolarlo gli mettiamo a fianco un unico operatore, in più offriamo una serie di facilitazioni economiche abbastanza importanti, per chi ha fatto una serie di investimenti, ed è importante per lui avere un minimo di aiuto. Cerchiamo, quindi, di incentivare l’avventura di nuovi punti vendita offrendo una consulenza, un aiuto da un punto di vista logistico e operativo, con delle agevolazioni e degli incentivi sugli sconti. lo ricevo settimanalmente almeno una/due persone che mi chiedono come è possibile cominciare a lavorare con Pan Distrib. e devo dire che il 50 % poi va a buon fine, si trasforma effettivamente in punto vendita. C’è una crescita abbastanza costante del nostro parco clienti, comunque più al nord.

Molto probabilmente al sud ci sono persone che vorrebbero iniziare questa attività, ma non hanno la minima disponibilità finanziaria...
AB: Guardi che aprire una libreria, oggi come oggi, è una delle aperture al registri commerciali meno costose in assoluto: non c’è bisogno di arredi particolari, il fumetto già di per se è colorato, si presta molto bene a fare da solo l’arredamento della fumetteria, bastano due scaffali, un bancone, una cassa, non é una tipologia di negozio che richieda degli investimenti così forti. Il fumetto è un prodotto abbastanza povero, si puo’ fare un buon assortimento con spese minime.

Bastard_settembre_1998_s-l1200

Quale genere intendete potenziare, visto che i fumetti americani e i manga vanno bene?
AB: Allora, i manga vanno benissimo e gli americani sono stabili, … Noi non favoriamo la distribuzione di nessuno…

Nel senso di potenziare un ambito poco conosciuto, un settore più lento…
AB: lo registro quelle che sono le indicazioni degli editori. vedo che c’è molto interesse attorno al fumetto francese, ed io che sono a n che un vecchio amante del fumetto francese sono contento, ne prendo alto. Anche noi cercheremo di fare la nostra parte, spero che prima o poi arrivino anche altri fumetti prodotti in Italia.

Forse il pubblico dovrebbe cambiare un po’ gusto fumettistico, si dovrebbe immedesimare in un particolare fumetto (…) Spendere 20.000-25.000 lire per comprare un volume piuttosto che comprare un Dylan Dog è una cosa per loro difficile …
AB:…Anche gli editori devono trovare un po’ di coraggio. C’è u n difficoltà nel lettore nello spendere queste cifre, dovranno essere però gli editori a cercare delle formule nuove per proporre il fumetto francese (ad esempio), non è detto che vada per forza riproposto nel formato cartonatone da L.20.000. Per esempio l’EURA Editoriale propone da tempo anche materiale francese, lo fa su settimanali che costano 3200 lire e lo fa in cartonati che costano 10-12000 lire, molto più abbordabili. Ci sono i modi per proporre questo materiale in una forma più accessibile, bisogna lavorarci un pochino.

Fra l’Editore ed il distributore, c’è solo un rapporto commerciale?
AB: Io cerco di instaurare con gli editori con cui lavoro anche un altro tipo di rapporto basato sulla reciproca fiducia, noi siamo un po’ l’interfaccia più diretta col mercato, siamo i primi a recepire una serie di segnali, il mio compito è anche quello di passare questi segnali all’editore in modo che li metta a buon frutto, ed in alcuni casi non nego che ci sono state delle collaborazioni che hanno tatto quasi nascere delle cose assieme, laddove il distributore e l’editore si siedono a tavolino e cercano il modo migliore per accontentare esigenze del mercato.

Il Sonno del Mostro di Enki Bilal (alessandro editore)

Quali progetti futuri avete, Oltre quelli gia descritti nel corso dell’intervista?
AB: L’esperienza di queste prime uscite, in cui abbiamo cercato di creare delle novità nella libreria, hanno fruttato molto bene. ‘Marvel Impact’ è stato un grosso successo, ho quasi convinto i miei colleghi di Marvel a replicarlo l’anno prossimo e spero di coinvolgere quaiche altro editore a fare delle cose simili, perché è importantissimo che gli editori riescano ad avvicinare i lettori tramite le fumetterie, le altre promozioni ovviamente dipendono dalla disponibilità di partners. Il rapporto con Buena Vista, per esempio, per la promozione di ‘Armageddon’, ha funzionato molto bene. Spero che l’anno prossimo anche loro possano avere un altro grosso film in cui credere altrettanto da poter investire dei soldi con le fumetterie come hanno fatto quest’anno. Le promozioni dipendono da tanti eventi.

In uno degli ultimi n.ri di AD Anteprima lei ha parlato del fatto che la Walt Disney Italia e la Sergio Bonelli non vanno in libreria, specificando che oggi la Disney, a poco a poco, si sta accorgendo dell’importanza delle librerie.
Questa cosa di non essere distribuiti nelle fumetterie è legata a qualche legge oppure a del rapporti precedenti?

AB: No. Bonelli qualche tempo fa era distribuito in libreria. Esiste purtroppo un problema di tipo giuridico legislativo, che è anche un po’ complesso a sviscerare in poche parole, visto che si sono sprecate pagine e pagine di sentenze. di ricorsi al T.A.R., di esposti del sindacato nazionale. E’ una materia un po’ complessa questa, ci sono delle resistenze non tanto da parte degli editori, quanto da parte dell’edicola
che ovviamente vede a libreria come una minaccia…

… tra altro ci sono molte cose che escono in edicola e che vanno in libreria … quindi questa resistenza ci dovrebbe essere per tutti i prodotti, anche se è vero Bonelli e Disney, coprono con le loro produzioni un mercato ampio…
AB: Ha dato proprio lei la risposta esatta. Certo che il lavoro che noi abbiamo con la Disney sta diventando importantissimo, stiamo uscendo con una serie di volumi che Disney ha fatto appositamente per la Pan Distribuzione e per il circuito delle librerie specializzate, qui siamo di fronte ad una splendida collaborazione tra un distributore di un canale alternativo alle edicole e un editore grosso come la Walt Disney,
dal quale nascono una serie di prodotti, che nascono sì dalla Disney ma vengono concepiti su misura per il canale delle fumetterie, sono più pregiati e sono prodotti in cui e posta particolare attenzione al contenuto, alle storie e al supporto editoriale.Questa è la testimonianza migliore di come, in fondo, questi colossi editoriali si stanno accorgendo di quanto importante sia il lavoro che le fumetterie fanno per il fumetto.

Qual’è il prodotto piu venduto del 1998?
AB: Per noi è stato ‘Bastard‘, forse è stato il fenomeno di quest’anno, ci aspettavamo buoni risultali, ma ha superato ogni più rosea previsione…

Si è dato una risposta di questo successo?
AB: Ma guardi, io leggo manga, non impazzisco per il genere fantasy, ho letto ‘Bastard’ per cercare di capire cosa aveva più degli altri, non saprei dare una spiegazione, cI sono tanti altri prodotti molto belli, che hanno la stessa forza.

In questo momento quante librerie servite sul territorio nazionale?
AB
: Mah. ne serviamo circa 150 escluse il canale Starshop. Probabilmente tutto il canale delle fumetterie in Italia non arriverà a 300 nella sua globalità, ma ci siamo vicini. Prevedo che nel giro di qualche anno avremo un ulteriore estensione del canale e una capillarizzazione maggiore del servizio di distribuzione.

La diminuzione di vendite nella seconda meta a cavallo del 1998, questa ‘crisi, come è stata vissuta?
AB: Noi di crisi del fumetto non ne abbiamo avuta tantissima, penso che i macronumeri non sono diminuiti, anzi sono aumentati, c’è stata una crisi di alcune tipologie di fumetto e dі alcuni editori che hanno faticato a rinnovare le formule. Sono abbastanza ottimista, ho visto sempre che quando editore, sia piccolo che grande, ha pescato un prodotto buono o ha fatto un buon lavoro i risultati non sono mai mancati. Non credo che si possa parlare di crisi del fumetto, può anche essere che il manga ha avuto una esplosione fortissima nel 1997; è arrivato talmente in alto che nel 98 ha avuto un leggero rallentamento; si è visto che quando l’idea è buona il pubblico ti segue, io non parlerei, quindi, di crisi.

Siete stati alla fiera a Napoli, ad Inizio ottobre, una delle poche manifestazioni realizzate al sud, come vi è sembrata?
AB: Alla fiera di Napoli ci siamo andati con molto piacere. Sono rimasto molto contento della competenza, della passione e dell’entusiasmo degli organizzatori, un bel posto per fare una mostra (il Castello S. Elmo, NdR). Certo la risposta e l’afflusso del pubblico non è stato dei migliori, vuoi per il maltempo, vuoi per altre ragioni, ma speriamo che l’anno prossimo si possa rifare e vada meglio.

Consideri che già qualche anno fa io (che allora lavoravo alla Marve ltalia) ed altri editori siamo stati presenti a Bari, ad un’altra fiera. Ci interessa muoverci anche nel meridione, seppure i costi e le difficoltà siano maggiori. Certo bisogna garantire un minimo di professionalità e di organizzazione che, ripeto, a Napoli è stata esemplare.

L’ultima domanda riguarda le autoproduzioni sempre più spesso presenti su AD Anteprima. Quali sono le sue impressioni?
AB: Sono molto interessanti, non ci sono solo dei giovani coraggiosi ma anche alcuni abbastanza bravi. In alcune di queste produzioni traspare una maggiore freschezza di idee, ma sono tutti giovani in crescita, che mettono tutto loro stessi in quello che fanno, insomma traspare molta energia nei loro lavori.
Ci potrebbero essere delle cose che, nel tempo, possono arrivare a fare anche li salto nelle edicole. Io glielo auguro. Sicuramente bisogna continuare su questa strada.

Non mi resta che salutarla e ringraziarla del tempo che ci ha concesso.
AB: Grazie a voi che mi avete rincorso per un po’. Per finire il discorso delle fumetterie, credo che il sistema delle librerie deve essere sereno, senza avere gli allarmismi degli anni passati, e lavorare sodo per la promozione dei fumetti; ed io, che sono stato un lettore, aggiungo al motivo commerciale, economico, le ragioni del cuore. Bisogna continuare su questa strada con molta competenza e lavorando molto.
Grazie per la vostra ospitalità. Arrivederci

Biografia minima di Alex Bertani

Nato e cresciuto in provincia di Reggio Emilia, dove tuttora vive e risiede nel paese di Cavriago.
Fin da piccolo grande appassionato di letture e fumetti. Dopo essersi laureato in Economia, arriva nel 1994 ad occuparsi professionalmente di fumetti entrando nel reparto marketing della Marvel Italia, l’allora filiale italiana della Marvel USA.

Nel 1998 assume la direzione di Pan Distribuzione, divisione distributiva di Panini (che nel frattempo si era fusa con Marvel Italia dando vita al gruppo Panini S.p.A.) ruolo che ricoprirà per 11 anni. Contestualmente diventa anche direttore responsabile di Anteprima, il più noto e diffuso mensile di informazione fumettistica, ruolo questo che terrà fino al 2011.

Nel 2009 rientra nel marketing della casa editrice modenese, nel frattempo diventata Panini Comics, con la carica di “Senior Marketing Manager” fino a quando nell’aprile del 2016 non ne assume la direzione con la carica di “Direttore Publishing Mercato Italia”. Dall’ottobre del 2018 diventa anche Direttore Editoriale del settimanale “Topolino”, la più storica e longeva testata a fumetti attualmente sul mercato e di tutte le altre testate Disney pubblicate in Italia, tra cui “I Classici Disney”, “Paperino mese”, “Zio Paperone”, “Paperinik “I grandi Classici” e tante altre.


L’INTERO NUMERO UNDICI DI FUMETTOMANIA

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L’Associazione FUMETTOMANIA FACTORY – APS, che opera dal 1991 a livello nazionale – senza mai dimenticare le attività svolte nel territorio della propria sede operativa a Barcellona P.G., – ha come finalità la promozione, la divulgazione e la valorizzazione delle tematiche correlate al linguaggio del fumetto.
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L’impegno dell’Associazione – a 33 anni dalla fondazione – è quello di diffondere la cultura del Fumetto e, fra i nostri obiettivi, c’è la volontà di continuare i progetti culturali e sociali sul territorio con laboratori rivolti a giovani appassionati e alle scuole, mostre personali e collettive dedicate al fumetto, all’illustrazione e affini, presentazioni di fumetti ed incontri con gli autori


NOTE EXTRA

FUMETTOMANIA INDEX 1990 – 2012

ovvero, tutte le informazioni e tutti i contenuti relativi ai 20 numeri pubblicati della rivista cartacea Fumettomania.

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