Bryan Yuzna, Wes Craven. Interviste da Horror… Fest 3

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Dopo la pausa della settimana scorsa, dovuta al trasloco dell’archivio dell’associazione nei nuovi locali, per avviare la Biblioteca-Archivio del Fumetto, riprendiamo le puntate di Fumettomania Story.

Tra oggi e domani completiamo lo Speciale Dylan Dog Horror Fest 3, del 1992, con altre due interviste pubblicate originariamente sempre nel n.4 della Prozine Fumettomania.
Oggi leggeremo le due interviste ai registi Bryan Yuzna e Wes Craven, mentre domani leggeremo quella al mitico disegnatore Piero dall’Agnol (quest’ultima a cura di Roberto Irace).

Ricordo a chi ci legge che l’artefice di questo splendido speciale fu Vito Di Domenico, allora studente della Scuola del Fumetto a Milano, insieme all’amico Vittorio Cristiano. Buona lettura

Mario Benenati, responsabile del Web Magazine Fumettomania.


SPECIALE DYLAN DOG HORROR FEST 3 (1992)

Interviste raccolte da Vittorio Cristiano e da Vito Di Domenico. Testi e foto di V.D.D.

immagine di apertura del DDHF

BRIAN YUZNA: ORRORE DA OLTRE L’IGNOTO. 
(da Fumettomania n. 4, ottobre 1992)

di VITO DI DOMENICO e VITTORIO CRISTIANO

F.M.: Cominciamo parlando di “ReAnimator”, la sua prima produzione. Ormai è diventato un cultmovie, ma come è nata l’idea di quel film? 

B.Y.: Io ho fatto un sacco di mestieri: il muratore, il pittore … ho avuto un negozio .. poi ho deciso di entrare nel mondo del cinema, ho comprato· una carnera da 16 mm e ho cominciato a filmare. 
Ero seriamente intenzionato a fare film, ma le prime cose che feci erano realizzate in maniera troppo povera, così inserii degli annunci sull’“Hollywood Reporter”. 

Vivevo sulla East Coast, in North Carolina, da limi mossi e cominciai ad interpellare un sacco di persone sia a New York che a Los Angeles. Di queste ne incontra.i una, Bob Greenberg, che mi parlò di un regista teatrale di Chicago… Stuart Gordon… Andai a Chicago. . 

Quando ci incontrammo provai un’immediata simpatia per Gordon … mi piaceva come persona e mi piaceva come faceva il suo lavoro. Stava lavorando ad un programma per la TV, un copione della durata di mezz’ora che aveva scritto con Dennis Paoli e che era tratto dal racconto “Herbert West, Reanimator” di H.P.Lovecraft.

Io dissi ” Ah, adoro Lovecraft! Facciamone un film! E così, in tre, progettammo la cosa. 

F.M.: Lei credeva nel successo di quel copione? 

B.Y.: Quando sviluppammo il copione non sapevo cosa pensare, perchè non avevo nessuna idea del mondo cinematografico. Ciò che feci fu cercare di inserire tutte quelle cose che a me piacevano come FAN del genere.

Ad esempio c’è una patte della storia in cui il dottore si porta dietro la propria. testa mozzata … quella -era· un’idea divertente e dissi “Dobbiamo mettercela!”, Come FAN mi sarebbe piaciuto vedere un film con una trovata del genere. 

Ho visto un sacco di opere di registi horror, e l’errore principale che ho riscontrato, quello che gli impedisce di arrivare lontano, è di essere film troppo RISPETTABILI. 
Io volevo fare un film soprattutto per i fans, per questo ho detto “cerchiamo di esagerare, se poi il film non viene bene almeno abbiamo accontentato gli appassionati.” 

Mi ero trasferito dal North Carolina a Los Angeles, e quando Stuart Gordon doveva cominciare a girare il film lo ospitai in casa mia, non avendo soldi a sufficienza per procurargli una stanza d’albergo. 
Fu così che la sera precedente alla prima giornata di ripresa facemmo un brindisi alla buona riuscita del progetto, ed io espressi la certezza che sarebbe stato un grande successo. 

Poi, quando fu finito, il film fu proiettato al Festival di Cannes, dove venne accolto magnificamente. 

Quel giorno, tra gli spettatori della prima visione, a Cannes, c’era anche Roger Ebert, un importante critico cinematografico che in America conduce un programma televisivo seguitissimo, in cui dice qual i film sono da vedere e quali no. Ebert e Stuart Gordon si conoscevano, essendo entrambi di Chicago, quindi il critico attendeva la proiezione di “Re-Animator” con grande curiosità.

Alla fine dello spettacolo la folla esplose in un boato, ed evidentemente anche Ebert si fece trascinare dall’entusiasmo, visto che nel suo programma parlò del nostro film in maniera veramente entusiasta! 
Tutti i critici minori si dovettero accodare di conseguenza, se non volevano passare per stupidi … e così, del tutto inaspettatamente, godemmo anche del notevole appoggio dei critici. 

Quando si guarda un film, tutti pensano che quello che vedono sullo schermo sia la perfetta trasposizione dell’idea originale. l’autore aveva già tutto stampato in mente. Invece non è così. 
Quando abbiamo fatto “Re-Animator” e lo abbiamo rivisto completo, non ci è piaciuto per niente perché era troppo lungo e noioso. Tutto l’humour che c’e non era intenzionale.

Noi volevamo fare un film serissimo, solo che poi ci siamo accorti di alcune scene che facevano ridere e così, quando è arrivato, il compositore delle musiche Richard Band ha detto “Questa parte è divertente! Fatemi scrivere delle musiche adatte!” Abbiamo tagliato anche un sacco di scene, accorciando il film notevolmente, ed io stesso ne ho girato il prologo, quello prima dei titoli di testa, ambientato alla MISKATONIC UNIVERSITY. Solo allora il film ha acquistato una struttura più lineare. 

Si parla a volte di autori che indirizzano i propri sforzi verso un certo tipo di cinema perché vogliono fare QUEL tipo di film mentre poi, in realtà, la situazione spesso sfugge di mano ed uno fa un film che non vorrebbe fare, trovandosi magari con un successo non programmato.

Tutt’ora, a distanza di 7 anni, quando rivedo il film ci trovo parecchi difetti e spero sempre che nessun’altro se ne accorga. Fortunatamente “Re-Animator” è ormai diventato un classico, e nessuno pensa più di trovarci dei difetti. 

Stano in ... Brian Yuzna contro DylanDog!
Stano in … Brian Yuzna contro DylanDog! 

F.M.: Parliamo di “Tesoro, mi sono ristretti i ragazzi!”, di cui lei ha scritto soggetto e sceneggiatura insieme a Stuart Gordon ed in collaborazione con Ed Naha, E’ stato un grande successo, forse anche dovuto al fatto che il tema di cui tratta, cioè la miniaturizzazione, è un classico che da molto non veniva sfruttato al cinema.

Siete stati influenzati, durante la scrittura, da film precedenti quali ”Dr. Cyclops” di E.B. Schoedsack o “la bambola del diavolo” di Tod Browning? 

B.Y .: Quando ero un bambino e giocavo con i soldatini sognavo spesso di essere piccolo come loro: era una cosa incredibilmente eccitante! Questo sogno me lo sono sempre portato dietro: mi sarebbe piaciuto riuscire a realizzarlo, in una maniera o nell’altra. 

Una sera ero a cena con Stuart e, poiché entrambi siamo sposati e con figli, cominciammo a pensare di fare un film per loro. Di certo dei bambini non potevamo vedere film come “Re-Anìmator”, “From Beyond” e “Dolls” per la loro eccessive violenza … così ebbi un’idea. Dissi a Stuart: “Che ne dici di un film con dei ragazzini che cavalcano formiche e volano sulle api”, e lui “Buona idea! Scriviamoci su una storia … ”

La scrivevamo e la vendemmo alla DISNEY. In origine dovevo essere io il produttore del film e Stuart il regista, tanto che avevamo già costruito il set, preparato lo storyboard e studiato gli effetti speciali. 

Ed è proprio durante questa fase di realizzazione, dopo aver scritto la storia, che abbiamo visionato i vari film sul tema, come “Dr.Cyclops” e “La bambola del diavolo” … che tutt’ora reputo il migliore. 

F.M.: Dopo aver fondato la “WILD STREET PICTURES”, lei si è cimentato nella regia dirigendo “Society”, altro grande successo. Quali sono state le difficoltà e le emozioni nel passare per la prima volta dietro la macchina da presa? 

B. Y.: Voglio precisare che non stato io a fondare la W.S.P.“, bensì alcuni miei amici. 

Comunque, per quanto riguarda la regia … è stata una cosa molto naturale arrivarci. Quando sono entrato nel campo del cinema l’ho fatto come produttore perché non avevo la minima idea di come si dirigesse un film, di come lo si scrivesse o che altro. Dopo le esperienze dei primi tre film è stato un passo naturale quello di dirigere. 

La necessità di diventare regista mi è balzata però agli occhi mentre lavoravamo a Tesoro, mi sono ristretti i ragazzi!. Come ho già detto prima io dovevo essere il produttore e Stuart il regista. Purtroppo quando si lavora per un grande STUDIO, in questo caso la DISNEY, sono tutti lì che cercano di rubarti il posto: sanno che il film sarà un grande successo e ognuno vuole esserne il regista o il produttore. 

La pressione è stata troppa per Stuart, che al fine di evitare seri problemi di salute ha dovuto abbandonare il lavoro. Ed allora mi sono trovato solo, con quelli della DISNEY che mi attaccavano da tutte le parti · e che alla fine sono riusciti a “spodestarmi” impedendomi di produrre il film. 

Avevo anche un altro progetto in ballo, “The Men”, con la regia di Dan O’Bannon. E la storia di una donna, la quale scopre che tutti gli uomini della Terra sono in realtà ALIENI. Avevo già raccolto il denaro necessario quando, a causa dell’agente del regista, tutto è saltato. 

Così ho detto “Andate a quel paese!” e ho deciso di diventare anche regista, per evitare che altri progetti saltassero e per avere sempre l’ultima parola sui miei film. 

F.M.: Ci parli del periodo in cui ha lavorato per la “Empire Productìons” di Charles Band … 

B.Y.: Incontrai Charlie Band e suo padre Albert la prima volta che andai a Los Angeles. Stavano girando un film di cappa e spada, ed il loro modo di lavorare mi piacque, così gli proposi di fare un film insieme. 

Band accettò, ma disse che se volevo fare un film dovevo cominciare a tirar fuori dei soldi perché lui non ne aveva. Io corniciai a racimolarne un bel pò e man mano li consegnavo a Charlie, che però li investiva in altri progetti.

Quando mi accorsi che i soldi investiti non tornavano più indietro, mentre stavo ultimando le riprese di “Reanimator”, dissi a Charlie “Senti, se i soldi non puoi ridarmeli almeno fammi utilizzare i tuoi uffici, le tue sale di montaggio, così finisco di lavorare al mio film”. E’ fa così che facemmo. 

In seguito, quando “Re-Animator” divenne un grande successo, Char!ie si propose per la distribuzione, visto che lui agiva su canali internazionali. 

Sempre con lui producemmo anche “From Beyond” e “Dolls”, ciò perché Band era veramente interessato al talento mio e di Stuart. Solo che ad un certo punto Charlie aveva finito i soldi per andare avanti, e continuava a pagarmi con assegni puntualmente scoperti. In quel periodo stavamo girando negli studi di Roma, e la situazione era diventata insostenibile. 

Fu così che prima d’imbarcarmi nel progetto “RoboJox” parlai chiaramente a Charles, dicendo che se non mi pagava i precedenti assegni non avrei continuato a lavorare con lui. Non fui pagato ed andai via. In seguito gli ho fatto causa, una causa che dura tutt’ora, anche se so che quei soldi non Ii avrò mai. 

Comunque non provo nessun rancore nei confronti di Charles Band, anche perché la causa si è “spostata” verso la “Changeworld Enterteinment” che è subentrata alla Empire, e di conseguenza lui non ha più niente a che vedere con tutto questo. 

F.M.: Il film che lei ha prodotto e portato qui al Fest si chiama “Mutronics” ed è tratto dal manga The Guyverdi  Takaya Yoshiki. Lei quindi dimostra uncerto interesse ed una certa conoscenza del mondo dei fumetti, anche stranieri .. 

B.Y .: Ma certo! I fumetti sono una cosa stupenda ed io ci sono dentro fino al collo. Pensa che ho appena acquisito i diritti per la trasposizione cinematografica “dal vero” di fumetti giapponesi quali Ken Il guerriero, Crying Freeman, Devilman, Kiss Angel… e dell’americano Vampirella

D’altronde il mio “Re-Animator” ha avuto anche una versione a fumetti. in una miniserie di 5 n.ri pubblicata dalla californiana ETERNITY. I primi 3 numeri, a colori, sono la trasposizione del film, mentre i 2 numeri successivi in bianco e nero e costituiscono l’epilogo. 

Dopo il disegno ... ecco Angelo Stano, sicuramente uno dei più apprezzati disegnatori di Dylan Dog. (ANNO 1992)
Dopo il disegno … ecco Angelo Stano, sicuramente uno dei più apprezzati disegnatori di Dylan Dog. (foto del 1992)

F.M.: Fantastico! Non vedo l’ora che lei produca i suddetti film, sono interessatissimo! Inoltre mi procurerò la miniserie di “ReAnimator” di cui, devo confessarlo, non conoscevo l’esistenza. 

Lei, come ha detto prima, ha avuto modo di lavorare in Italia, a Roma, dove c’erano gli studi della Empire. Cosicché conosce il nostro ambiente cinematografico … Lavorerebbe mai con un regista italiano? 

B.Y.: Mi è piaciuto molto lavorare a Roma e se qualcuno mi chiedesse “Facciamo un film a Roma?” mi precipiterei immediatamente. 

Mi piace la qualità della vita che c’è in Italia. lo stile. E poi è stato un piacere lavorare con una troupe italiana. Con un regista? Ho un progetto in ballo intitolato Necronomicon”, che è costituito da 3 storie. Una dovrebbe essere diretta da un regista americano, una da un giapponese e l’altra da un europeo. Potrebbe essere un italiano. 

Purtroppo dei vostri registi non ne conosco moltissimi. Chiaramente conosco Argento, ma sono apertissimo a lavorare con chiunque si dimostri abbastanza creativo. Mi affascina l’idea di fare un film in stile hollywoodiano ma con 3 culture di base completamente differenti. Sarebbe un prodotto veramente internazionale. 

F.M.: L’ultima domanda di questa lunga intervista: qualche anticipazione sul progetto “Ticks“? 

B.Y.: M’interessava lavorare con Brent Friedman, uno sceneggiatore che apprezzo molto, e così mi sono trovato coinvolto in questo film già progettato. Erano già stato decisi il regista e l’ effettista, Tony Rande! e Doug Basewick; ed il produttore era Jack Murphy, che gode di grande fama da noi.

“Ticks” parla di insetti che succhiano sangue, mordono la gente e si infilano sotto la pelle. Penso che sia un’idea molto interessante e divertente, una specie di classico rivisitato. 

F.M.: Benissimo, mr. Yuzna. I suoi progetti sono uno più interessanti deU’altro. Se anche ne dovessimo vedere soltanto la metà avremmo di che divertirci per i prossimi 5 anni! Grazie per l’intervista concessaci e .. arrivederci al prossimo FEST! 

B.Y.: Arrivederci, e tanti auguri per la vostra bella fanzine! 


WES CRAVEN: IL DR. FRANKENSTEIN DEGLI ANNI’ 90. 
(da Fumettomania n. 4, ottobre 1992)

di VITO DI DOMENICO e VITTORIO CRISTIANO

Wes Craven , creatore di Freddy Krueger, ha presentato al FE:sT "La casa nera" - foto del 1992
Wes Craven, creatoi di Freddy Krueger, ha presentato al FE:sT “La casa nera” – foto del 1992

F.M.: Il suo ultimo film ”La casa Nera” è stato ispirato da un fatto di cronaca. Quale con precisione? 

W.C.: tempo fa lessi sui quotidiani una notizia incredibile: in un quartiere di benestanti due ladri di colore erano entrati in una casa con l’intenzione di ripulirla, mentre i proprietari erano al lavoro. i vicini si erano accorti della cosa ed avevano telefonato alla polizia.

Arrivati. i poliziotti ispezionarono la casa in cerca dei ladri e in cantina trovarono tre bambini che vivevano rinchiusi lì dentro da quando erano nati. Erano completamente selvaggi, non parlavano, erano sporchi. Una storia assolutamente incredibile. 

F.M.: Robert Englund ha detto che lei è il suo creatore, il suo “Frankenstein”. Effettivamente lei si è specializzato nella creazione di personaggi horror: Freddy Krueger, Horace Pinker …. A quali altre mostruose creature darà vita nel suo laboratorio? 

W.C.: I miei mostri saranno “sempre gli stessi” solo nel senso che combatteranno sempre la quotidianità e si ribelleranno sempre all’uomo. Sto cercando di evolvermi nella loro costruzione, comunque è un segreto quali forme prenderanno in futuro. 

F.M.: Anche “NIGHTMARE” le è stato ispirato da un avvenimento di cronaca. Ce lo può raccontare? 

W.C.: “Nightmare” è stato ispirato da 3 avvenimenti che si sono verificati nel giro dì l anno e mezzo nell’area di Los Angeles. In questi casi si parlava di 3 giovani sui 20 anni completamente differenti tra loro (non si conoscevano neanche) che nell’ ultimo periodo avevano avuto degli incubi tremendi e che poi sono stati trovati morti nel sonno. 

Mi sorprende che nessuno li abbia mai messi in relazione l’uno con l’altro. Il terzo, soprattutto, è il più particolare: questa persona continuava ad avere sempre lo stesso incredibile incubo, che diceva essere ben lontano da qualunque altro incubo. Era talmente tremendo che il giovane non ba dormito per 5 giorni, per evitare di affrontarlo.

I suoi genitori continuavano a dargli delle pillole per farlo dormire, interpellavano i medici con l’intenzione di farlo internare e così, dopo il 5° giorno di veglia, stremato. si addormenta. Improvvisamente i genitori sentono provenire delle urla dalla sua stanza, accorrono ma lo trovano morto. Morto nel sonno. Purtroppo, prima di morire, nessuno di questi 3 ragazzi ha mai raccontato di cosa era costituito il proprio incubo. 

F.M.: Continuando a parlare di Nightmare” .... Esoddisfatto di come gli altri registi hanno trattato Fredddy? E’ coì difficile convincerla a tornare alla regia del personaggio? 

W.C.: Non sono nella posizione più adatta per giudicare gli altri registi. Alcuni hanno fatto delle cose abbastanza buone, altri meno.

La proposta della NEW LINE di dirigere “Nightmare 7” mi affascina. Se sarà raggiunto un accordo il film dovrebbe essere girato alla fine del 1993. Spero, in quel caso, di poter restituire a Freddy un pò di quel carisma che ha perso strada facendo. 

F.M.: Lo speriamo tutti. Ma passiamo a qualcos’altro …. “11 serpente e l’arcobaleno” è il suo film più cupo. Dopo questo ha fatto “Shocker” e “La casa Nera, muovendosi verso registri più commerciali. A cosa è dovuto ciò, forse all’insuccesso del “Serpente e l’arcobaleno”? L’horror deve essere per forza e definitivamente unito all’umorismo? 

W.C.: L’umorismo è entrato nei miei film senza che me ne accorgersi. In realtà da “Il serpente e l’arco~aleno” ad ora non c’è stato poi questo grade salto. E’ semplicemente cambiato il mio modo di propormi alla gente, ora lo faccio con più ottimismo. 

“Shocker” è molto DARK, all’inizio. Procedendo diventa invece sempre più “piacevole’.’, concludendosi con un finale quasi da commedia. Ciò è legato principalmente al protagonista che, durante il film, cambia vita: prima è in conflitto continuo con il padre, poi impara a conoscerlo e a distaccarsi da lui che in fondo è un assassino. 

F.M.: Lei ha firmato anche la regia di “Swamp Thing”, film basato sul famoso personaggio della DC COMICS. Vorremmo sapere se prima di iniziare il film ha letto qualcosa di questo personaggio e qualè il suo rapporto con i comics. 

W.C.: Quando ero piccolo leggevo un sacco di fumetti, ad esempio Batman. Ultimamente invece me ne sono allontanato …. non mi interesso più di tanto. Però una cosa interessante è considerare le vignette come storyboard … è una base ottima per girare un film.

Ho anche chiesto a Sergio (Bonelli n.d.r.) se c’era la possibilità di mettersi d’accordo per girare personalmente una serie TV di DyD negli Stati Uniti. I diritti di sfruttamento televisivo, però ce li ha già il vostro Valerio Negrin. 

F.M.: Con tutto il rispetto per Negrin ... però sarebbe stata una gran cosa la serie TV girata da lei! Unoccasione così non ci capiterà mai più …. Comunque, volevamo sapere se ha notato ne “La Casa Nera” le potenzialità del cattivo vestito di pelle che, a nostro parere, potrebbe essere benissimo il protagonista di una serie di film horror, come è successo per “Nightmare”, Ci ha pensato? 

W .C.: Si. Sono convinto che quel personaggio, ed anche sua sorella, abbiano delle grandi potenzialità e volevo infatti scavare più a fondo nelle personalità dei due, magari in un altro film. Ma alla UNIVERSAL nessuno si è dimostrato interessato alla cosa e così penso proprio che non ci sarà nessun seguito. 

F.M.: I film che ha amato di più e di meno? 

W.C.: Sono poco contento dei film che devo ancora girare! Mi piacciono soprattutto quei miei film che sono così vecchi da essere ormai storia, quindi difficili da commentare. Penso che “La Casa Nera” sia un gran bel film, ed anche “L’ultima casa a sinistra” e “Nightmare”. E questi sono stati proprio i film sui quali ho avuto più controllo, senza troppe ingerenze da parte di altri. 

F.M.: Anticipazioni sui progetti futuri? 

W.C.: Sto lavorando a 2 progetti: il primo è un film su una storia di fantasmi, l’altro è un remake del “Villaggio dei Dannati” (classico di fantascienza del 1960, NdR). Di quest’ ultimo ho già scritto la sceneggiatura. Entrambi i progetti saranno probabilmente avviati l’anno prossimo. Inoltre c’è la vaga possibilità dì realizzare “Le Colline hanno gli occhi 3”, che mio figlio sta scrivendo. 

F.M.: Bene. La ringrazio a nome della redazione e di tutti i lettori di “FUMETTOMANIA” per tutto il tempo dedicatoci, nella speranza di vedere lei al timone del prossimo viaggio di Freddy e nella speranza che la serie TV D.D. non risenta troppo della sua mancanza. 

W.C.: Arrivederci! 


E con la punta di oggi abbiamo terminato al riproposizione dei testi estratti dal n. 4 di della RIVISTA Fumettomania. Si continua la prossima settimana con quelli del piccolo n. 5 del 1994.

FINE

L’INTERO NUMERO QUATTRO DI FUMETTOMANIA

FM#4 – Ottobre- Novembre 1992.
Copertina a colori. Illustrazione di Giuseppe Orlando

LO POTETE VISUALIZZARE E SCARICARE DAL SITO DALL’APP HyperComix


NOTE EXTRA

FUMETTOMANIA INDEX 1990 -2021

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