Questo mese di agosto non pubblicheremo molti articoli, perché un po’ ci riposiamo ed un po’ lavoriamo facendo la programmazione delle attività e delle progettualità dell’autunno-inverno 2020.
Ma ci pensa Filippo Marzo ad animare il magazine con questa mega intervista al grandissimo Peter David, che ci ha consegnato tantissime belle storie a fumetti e tantissimi personaggi, in occasione dell’uscita della mini serie Maestro (che riprende il personaggio visto in Hulk: Futuro Imperfetto), in questi giorni di agosto.
Siamo davvero onorati e felicissimi di ospitare Mr. David nelle nostre pagine.
Mario Benenati, curatore di Fumettomania Web Magazine
DAL NOSTRO INVIATO A MONTERREY (MESSICO):
Intervista a PETER DAVID
di Filippo Marzo e Fabio Butera
Filippo Marzo: Salve a tutti amici di Comics Reporter e Fumettomania Web Magazine, oggi abbiamo l’onore e il piacere di poter intervistare il grandissimo autore e scrittore Peter David. Famosissimo scrittore della run di Hulk, con il suo X-Factor, co-creatore di Spider-Man 2099, scrittore della serie Star Trek: the next generation, ha scritto anche per la tv con Babylon 5, Lost in space, insomma una carriera veramente lunghissima, ed è un Autore veramente molto noto al pubblico dei comics.
Cominciamo con la prima domanda, intanto Ciao Peter. Come stai?
Peter David: Ciao, va tutto bene, e voi?
FM: Tutto bene, grazie.
La prima domanda è: come stai trascorrendo questo periodo di quarantena?
PD: Beh, devi capire che prima della quarantena, una mia giornata tipo consisteva nello stare seduto in varie parti della casa e lavorare. Ora continuo a stare seduto in varie parti della casa e lavorare. Dunque le mie giornate tipo non sono affatto diverse allo stato attuale, rispetto a come già erano. L’unica differenza sostanziale è che la mia figlia diciassettenne è qui per tutto il tempo. Così come mia moglie, ma lei c’era già da prima. Quindi, tolta l’aggiunta di mia figlia che è qui 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana, è tutto piuttosto uguale.
FM: Peter, la secondo domanda riguarda la tua nuova miniserie che parla delle origini, sempre su Hulk, delle origini del personaggio Maestro. Siamo tutti in attesa della tua nuova serie che narrerà le origini del Maestro. Quanto puoi raccontarci di questo nuovo progetto?
PD: In realtà non mi aspettavo che potesse accadere. Quel che è successo è che, un giorno, ho ricevuto una mail dal mio editor che mi diceva “Ehi, ci piacerebbe realizzare una miniserie di 5 episodi sul Maestro. Hai carta bianca sulla storia, anche se ci piacerebbe che fosse un prequel a ‘Futuro imperfetto’, che definisca come il Maestro sia riuscito nella sua scalata al potere”. E ho risposto “Effettivamente questo sembra interessante”. Quindi questa è stata la sua origine. Mi è stato detto inoltre che Dale Keown sarebbe stato uno degli artisti a realizzarla. Dale disegnerà la prima metà del primo episodio.
Sto poi scrivendo delle storie di contorno che saranno ambientate negli episodi successivi che saranno disegnate da Dale. Ma il disegnatore principale… non ricordo il suo nome, proprio adesso… ma il disegnatore principale (German Peralta Ndr) sta realizzando un lavoro strepitoso fin qui, e io credo che i lettori resteranno davvero esterrefatti di fronte ai suoi disegni.
FM: Aspettiamo con ansia di vedere questo lavoro. Adesso passiamo a delle domande che ci ha suggerito il nostro pubblico.
La prima domanda ce la pone Victor Nunez e ci chiede ‘qual è il tuo episodio favorito di Star Trek: the next generation?’ Abbiamo visto che hai scritto tantissimo per questa serie e questi fumetti.
PD: Il mio episodio preferito di Star Trek: the next generation?… Oh…Dio, non riesco a ricordarne il titolo in questo momento, ma è quello dove alla fine Data è sottoposto ad un processo per capire, per stabilire se lui sia un essere umano, o un androide che debba semplicemente eseguire qualsiasi ordine gli impartisca la Flotta Stellare. È quello dove il giudice sentenzia “Data è un tostapane”. Ma non riesco a ricordarne il titolo. Credo che Melinda Snodgrass lo abbia scritto ma proprio non riesco a ricordare il titolo. (“La misura di un uomo” ndr). Mi dispiace. Sono sicuro che un migliaio di fans di Star Trek stanno ascoltando e stanno urlando il titolo.
FM: Continuiamo con un’altra domanda che ci pone il pubblico. Questa volta è il turno di Mark Woodward, che ci chiede ‘ rispetto al tuo periodo Marvel, qual è il titolo che tu hai scritto che è stato più stimolante. Hulk o X-Factor? Quale dei due è stato più divertente per te?
PD: Per me scrivere, è divertente. Non importa cosa stia scrivendo. Per cui non posso scegliere quale dei due sia stato il più divertente. Alla fine, arrivo io con quel che ho realizzato, la Marvel lo stampa e mi paga stupide somme di denaro per questo. Quindi mi diverto, indipendentemente da quello su cui sto lavorando.
La più impegnativa tra le due è stata probabilmente X-Factor. Perché X-Factor, per sua stessa definizione è un Giallo, e i Gialli non sono, per me, le storie più semplici da scrivere. Trovare le idee, chi sia stato, chi è coinvolto… Per non parlare del fatto che essendo una testata mutante, questo implicava che io mi dovessi armonizzare con i tie-in. Sapete, indipendentemente da quello che stavo realizzando, improvvisamente dovevo fare un passo indietro in funzione dei tie-in. Ho quindi perso Layla Miller in un tie-in, ho dovuto interrompere un arco narrativo a causa dei tie-in. Quindi, probabilmente X-Factor è stata la più impegnativa, perché dovevo continuamente modificare quello che stavo facendo in funzione delle necessità della casa editrice.
FM: Okay, perfetto. Grazie per la tua risposta. Andiamo avanti. Fabio, hai qualche domanda da porre a Peter, per favore?
Fabio Butera: Sì. Hai lavorato con degli artisti italiani come Emanuela Lupacchino e Carmine di Giandomenico. Qual è il tuo rapporto con l’Italia?
PD: Oh… con tutto il paese?
FB: Oh, no… sei mai stato in Italia, ti piace il nostro paese e via dicendo?
PD: Oh, sì. Sono stato in Italia quando ero appena ventenne. Con la mia moglie di allora siamo andati a Roma. Ed è stato piuttosto elettrizzante. Perché ci siamo accorti che quando attraversavi la strada a Roma, nessuno teneva conto dei semafori. Le auto continuavano a camminare: non importa se la luce fosse rossa o verde. E l’unica maniera per attraversare la strada era sbucare da una curva: in questo modo le auto avrebbero dovuto fermarsi per lasciare che tu attraversassi. Il primo giorno che lo abbiamo fatto eravamo terrorizzati.
Dopo una settimana, eravamo arrivati al punto che ci fiondavamo tranquillamente nel traffico e c’erano dei turisti americani, proprio dietro di noi, e il motivo per cui noi sapevamo che fossero americani era che hanno detto in inglese, non sapendo che noi li potessimo capire ‘Ma ti rendi conto di come questi italiani attraversano la strada?’ e noi gli abbiamo risposto ‘Aspettate di restare una settimana, e anche voi attraverserete in questo modo”. Sono rimasti stupiti e ci hanno chiesto ‘Siete americani?’ e noi ‘Oh, sì. Appena siamo arrivati, anche noi ne eravamo terrorizzati, ma vi ci abituerete.’ Alla fine, anche questo è un modo interessante di vivere.
Sono poi stato in Italia diverse volte e, effettivamente, la mia preferita è quando ho partecipato ad una convention italiana di Star Trek. Ero con la mia seconda moglie e ci trovavamo a questa cena serale: Non avevamo ancora rivelato a nessuno che mia moglie fosse incinta. Era incinta di almeno un mese ed eravamo restii ad annunciarlo, sapete… non si sa mai cosa possa accadere in questo genere di situazioni. Ma, eravamo lì, con tutte queste famiglie e molti dei fan avevano con loro i loro bambini e così ho detto al mio traduttore ‘Sai che c’è? Di’ alle persone presenti che mia moglie è incinta’ E lui ha detto ‘Davvero?’ ed io ‘Sì’.
Così si è alzato, ha dato l’annuncio e tutti hanno festeggiato, e continuavano a venire a congratularsi con noi, proprio per la figlia di cui vi ho parlato, ma è stato indimenticabile perché in quel preciso momento della gravidanza, gli unici a saperlo eravamo noi, le mie tre figlie… e 300 fan italiani di Star Trek! E noi avevamo deciso di tenerlo segreto. Se le chat fossero esistite già a qui tempi, non lo avremmo mai rivelato, perché sarebbe stato spifferato tutto su internet in pochi secondi. Ma questo è successo prima dell’avvento di tutta questa roba.
Amo l’Italia. Amo il gelato. Ogni volta che sono in Italia devo prendere un gelato. Oh, Dio, è meraviglioso. Sì, c’è del buon gelato negli Stati Uniti, ma non è paragonabile a quello Italiano. Così sì, ci sono tante cose che mi legano all’Italia e mi è piaciuto molto lavorare con i vari artisti italiani. In particolare, con Manuela con cui è stato assolutamente delizioso lavorare.
FB: Ok, un’altra domanda. Un’altra delle tue creazioni che si è imposta col tempo è Spider-Man 2099. Puoi raccontarci della creazione di questo universo?
PD: Oh, certamente! La Marvel stava per realizzare la sua linea editoriale 2099. Hanno contattato diversi scrittori, me incluso, per lavorare a Spider-Man 2099. Sapevano che sarebbe stato lo Spider-Man del 2099, sapevano che avrebbe dovuto lavorare per la corporazione chiamata Alchemax. Oltre questo, non avevano altri dettagli. E hanno contattato me, e questi altri scrittori, per avere delle linee guida sul personaggio e così ho pensato ‘Okay’.
La prima cosa è che non debba essere un discendente di Peter Parker, perché sarebbe troppo ovvio. E ho deciso che in qualsiasi direzione Stan Lee e Steve Ditko fossero andati nel definire il loro personaggio, io avrei preso una strada diversa ed opposta. Peter Parker era un adolescente, così Miguel sarebbe stato un ventenne. Peter Parker era il classico stereotipo del ragazzo bianco, quindi Miguel avrebbe avuto diverse etnie, e l’ho così realizzato di discendenza messicana ed irlandese perché sembravano due etnie che non c’entrassero l’una con l’altra. Spider-Man aderisce ai muri… praticamente per magia. Sapete, alla fine, questo non è mai stato veramente spiegato.
Spider-Man 2099 avrebbe dovuto avere artigli. Peter Parker era un figlio unico. Miguel avrebbe avuto un fratello. Peter Parker era un orfano. Miguel avrebbe avuto una madre. Peter non aveva idea di come rapportarsi con le donne, Miguel avrebbe avuto una fidanzata. E questo è stato il metodo con cui ho, poco per volta definito il passato di Miguel.
Ho scritto quali fossero le sue origini e le ho inviate alla Marvel. Pochi giorni dopo, mi è arrivata una telefonata da Joey Cavaliere, che era il supervisore della linea editoriale 2099, che mi diceva “Abbiamo amato completamente la tua idea di Spider-Man 2099. Inoltre, tu sei l’unico scrittore che non lo ha pensato come un discendente di Peter Parker.’ Ho pensato che la cosa fosse divertente. Mi hanno pagato qualche migliaio di dollari per le idee e poi mi hanno chiesto se fossi interessato a scriverne la serie regolare e io ho risposto “Assolutamente”.
Qualche settimana dopo ero alla prima riunione con tutta la squadra creativa della linea editoriale 2099, ero seduto insieme a Rick Leonardi e gli ho raccontato le basi su come volevo fosse realizzato il costume e Rick ha migliorato quelle che erano le mie idee e mi ricorderò per sempre quel primo bozzetto di Spider-Man 2099 che nasceva sul blocco schizzi di Rick. Mi spiace solo di non avergli chiesto di avere quel disegno. In questo momento lo avrei esposto sui muri di casa mia.
FM: Perfetto. Grazie per la tua risposta. Abbiamo da farti l’ultima domanda. Vediamo Quali sono i tuoi progetti attuali e quelli futuri, se ce ne puoi parlare?
PD: Certamente. Come avete già detto sto lavorando alla serie sul Maestro. Sto anche scrivendo un’altra miniserie su Symbiote Spider-Man, un personaggio che sembra aver avuto un grande successo. I lettori hanno davvero apprezzato la serie Symbiote Spider-Man, ambientata ai tempi in cui era in possesso di quel costume ma non aveva coscienza del fatto che fosse un essere senziente.
Questa serie va inoltre ad incastrarsi con un altro arco narrativo che la Marvel sta realizzando, per evolvere il personaggio di Knull. Questo è abbastanza singolare, perché Knull è un acquisto abbasta recente e io sto scrivendo storie ambientate negli anni ’80 e ’90, prima che Knull apparisse. Quindi c’è sempre un confine sottile in quello che posso o non posso fare. Anche se ho degli ospiti interessanti in questa miniserie, incluso Captain Marvel. E per Captain Marvel intendo la donna che infine sarebbe diventata Photon, mentre per Rocket Racoon, perché ho pensato ‘Perché no?’. E mi sto divertendo molto a realizzarla.
FM: Peter, ti ringraziamo tantissimo. Sei stato molto, molto gentile, per il tuo tempo, per la tua disponibilità. Per noi sei un mito. Noi (lettori di fumetti) apprezziamo moltissimo le tue opere le tue tantissime opere. Da parte di Comics Reporter e FumettoMania, per oggi è tutto. A presto. Ciao, grazie.
PD: Grazie.
FB: Ok, Peter, il nostro tempo è terminato e noi possiamo solo ringraziarti per il tempo che ci hai concesso e ti ringraziamo perché sei davvero una leggenda. Se davvero uno scrittore leggendario, hai lavorato su quasi tutti i personaggi che conosciamo, quindi grazie e riguardati.
FM: Grazie, grazie ancora.
PD: Ho notato che ‘riguardati’ e ‘stammi bene’ di questi tempi sono diventati l’equivalente di ‘buona giornata’.
FB: Oh, sì, ormai è un nuovo modo di salutarsi
PD: Ok, statemi bene.
FM: Grazie, grazie.
PD: Prego.
BIOGRAFIA di PETER DAVID
Peter David è un prolifico autore la cui carriera, e la sua continua popolarità, abbraccia quasi due decenni.
Ha lavorato per la televisione, film, libri (narrativa, saggistica e audio), racconti e fumetti. In campo letterario, Peter ha pubblicato oltre cinquanta romanzi, incluse numerose apparizioni nell’elenco dei bestseller del New York Times.
Tra i suoi romanzi: Sir Apropos of Nothing (“Una satira fantasy veloce, divertente ed eroica” – Publishers Weekly) e il sequel The Woad to Wuin, Knight Life, Howling Mad e la serie di avventure di Psi-Man. È il co-creatore e autore della serie di bestseller Star Trek: New Frontier per Pocket Books, e ha anche scritto romanzi altri di Star Trek come Q-Squared, The Siege, Q-in-Law, Vendetta, I, Q (con John deLancie), A Rock and a Hard Place e Imzadi. Ha prodotto i tre romanzi di Babylon 5 e ha anche pubblicato i suoi brevi racconti in raccolte come Shock Rock, Shock Rock II e Otherwere: Stories of Transformation, nonché in Science Fiction Magazine di Isaac Asimov e The Magazine of Fantasy e Fantascienza.
Il curriculum dei fumetti di Peter include una run di dodici anni per la pluripremiata serie The Incredible Hulk, e ha anche lavorato a titoli così vari e popolari come Supergirl, Young Justice, Soulsearchers and Company, Aquaman, Spider-Man, Spider-Man 2099, X-Factor, Star Trek, Wolverine, The Phantom, Sachs & Violens e molti altri. Ha anche scritto romanzi legati ai fumetti, come The Incredible Hulk: What Savage Beast, e ha co-curato la raccolta di racconti The Ultimate Hulk. Inoltre, la sua rubrica di opinioni But I Digress … è stata pubblicata sul quotidiano di settore The Comic Buyers’s Guide per quasi un decennio.
Peter è il co-creatore, insieme alla famosa icona di fantascienza Bill Mumy (di Lost in Space e Babylon 5) della serie di fantascienza nominata al Cable Ace Award Space Cases, andata in onda per due stagioni su Nickelodeon. Ha scritto diverse sceneggiature per la serie TV vincitrice del Premio Hugo per Babylon 5 e per la serie sequel, Crusade. Ha anche scritto diversi film per Full Moon Entertainment e ne ha co-prodotto due, inclusi due episodi della popolare serie Trancers, Trancers 4: Jack of Swords e Trancers 5: Sudden Deth, così come lo spoof western di fantascienza Oblivion, che ha vinto il Gold Award allo Houston International Film Festival nel 1994 per il miglior lungometraggio teatrale, categoria Fantasy / Horror e il sequel Backlash: Oblivion 2.
Ultimamente ha scritto la mini serie Maestro, riprendendo il personaggio visto in Hulk: Futuro Imperfetto, in uscita ad agosto 2020.
NOTE EXTRA
IL VIDEO DELL’INTERVISTA a PETER DAVID
Nel caso non appaia l’anteprima del video ecco il link da digitare e/o cliccare per vederlo sul canale You Tube di Comics Reporter:
LE ALTRE “QUATTRO CHIACCHIERE”
Prima intervista – https://www.fumettomaniafactory.net/quattro-chiacchiere-con-ariel-olivetti/
Seconda intervista – https://www.fumettomaniafactory.net/quattro-chiacchiere-con-nicola-mari/
Terza intervista – https://www.fumettomaniafactory.net/ann-nocenti-scambia-quattro-chiacchere-con-filippo-marzo/
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Quinta intervista – https://www.fumettomaniafactory.net/quattro-chiacchiere-con-walt-simonson/
Sesta intervista – https://www.fumettomaniafactory.net/intervista-a-sal-velluto/
Settima intervista – https://www.fumettomaniafactory.net/il-fantasy-di-charles-vess-intervista/
Ottava intervista – https://www.fumettomaniafactory.net/250-volte-savage-dragon-intervista-a-erik-larsen/
Nona intervista – https://www.fumettomaniafactory.net/dal-bianco-e-nero-al-colore-intervista-a-lucio-parrillo/
Decima intervista – https://www.fumettomaniafactory.net/lintervista-bob-mcleod-un-vero-gentiluomo-del-fumetto/
BIOGRAFIA/BIOGRAPHY
Filippo Marzo nasce nel 1975, grande appassionato fin da piccolo di cartoni animati e fumetti, da Topolino a Sturmtruppen fino a Beetle Bailey. Crescendo i suoi gusti si spostano verso i super eroi e il connubio durerà per moltissimi anni.
Collaboratore con fanzine locali, diverse fan page e siti con contenuti cinematografici, visto che il cinema è un’altra sua passione. Piccolo collezionista di opere originali è curatore di due mostre di sketchbook di disegnatori di comics negli anni ’90, sposta ancora una volta i suoi interessi verso il fumetto maturo e dai contenuti artistici sopraffini, con un occhio di riguardo alle case editrici indipendenti, come Eclipse, Tundra, Fantagraphics e Dark Horse.
Fan delle opere di Bill Sienkiewicz, Mike Mignola e John Byrne.
Da qualche anno reporter e corrispondente dall’estero per quanto riguarda Comic Convention che hanno luogo in Messico e negli Stati Uniti.
[…] Undicesima intervista – http://www.fumettomaniafactory.net/intervista-allo-scrittore-peter-david/ […]
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Aha, però sull’ UR2099. Il celebrato Miles non è stato il primo. XD Sempre attuale Davis. Leggendo “La morte di Jean DeWolff” e “X factor” capisco perchè è uno degli scrittori più celebrati. Poi dopo aver scoperto che lavorava nel reparto marketing o vendite…
Altra perla poco citata è l’ annual di “Spectacular Spider-man” “Ace”.