Terzo articolo estratto dal n. 7 della fanzine fumettomania, il cui direttore responsabile era il nostro grande amico Luca Boschi.
Vista la qualità degli articoli presenteremo gli articoli singolarmente, a meno di articoli che siano accumunati da argomenti simili.
Oggi possiamo leggerci un’intervista al ricercatore Etnografico Roberto Roda, del Comune di Ferrara, che ci parlò di progetti nelle Scuole, perché già nel 1995-96 gli studenti e le Scuole erano uno degli obiettivi dei nostrI progetti.
Si ringrazia il socio D. A. per aver sistemato le scansioni dei testi di questi articoli.
Buona lettura
Mario Benenati, responsabile del sito Fumettomania Factory Magazine
Il sommario del n. 7 era questo
- Mr. Punch , Il nuovo capolavoro di Neil Gaiman e Dave McKean presentato in anteprima. – pag. 2
- Expo Cartoon, presente e futuro – pag. 4
- Il fumetto italiano made in Phoenix – pag. 6
- Death of Groo – pag. 6
- Cosa c’è di nuovo in USA – pag. 7
- Fred in Italia – pag. 8
- Moliterni e la Bande Dessinée – pag.9
- General Press – pag. 10
- Viaggio nella psichedelica – pag. 14
- English Comics – pag. 12
- Un maestro del fumetto italiano – pag. 14
- Nathan Never e Martin Mystère – pag. 15
- Il fumetto a scuola – pag. 16
- Sulle tracce di Fumettomania: Il fumetto a Scuola. – pag 16
- Al di là delle Alpi – pag. 17
- Esordienti in vetrina – pag. 18
Progetto Scuola del comune di ferra
ovvero, SULLE TRACCE DI FUMETTOMANIA (1995-96)
di Mario Benenati
Avete idea di quanto ci voglia ad approvare un Bilancio comunale? Sicuramente molto tempo. TROPPO per portare nella nostra città tutti quei progetti discussi all’Expo di novembre e poi nella nostra sede. Uno di essi era l’incontro tra scuola e fumetto. Un’idea nata dalla chiacchierata con il ricercatore Etnografico Roberto Roda del Comune di Ferrara.
Per questo “Sulle tracce di Fumettomania” si presenta nell’insolita veste di intervista al ricercatore ferrarese. Siccome la perseveranza è il nostro forte, ed il tema scuola-fumetto rimane uno dei nostri progetti più ambiziosi (insieme alla mostra su Nathan Never, da realizzarsi entro quest’anno e ad un Corso di fumetti in uno dei centri sociali per i giovani di Barcellona P.G.), speriamo di farlo diventare realtà. Nonostante i tempi della burocrazia.
A Roma all’ultimo EXPO CARTOON (novembre 1995, NdR), abbiamo ammirato uno stand allestito con una storia a metà strada tra il fumetto e il fotoromanzo. Parlando con uno dei responsabili, abbiamo conosciuto una delle più interessanti proposte culturali degli ultimi anni, già abbondantemente collaudata ed in continua evoluzione.
Il Comune di Ferrara utilizza Martin Mystére quale testimonial di iniziative culturali, ora addirittura tenta il grande passo della creazione di un personaggio chiamato Tanit, che l’Ente locale sta creando per essere un promoter di qualsiasi tipo di manifestazione. Ne parleremo nel prossimo numero.
Benenati Mario: Ci vuole parlare del progetto scuola, da parte del Comune di Ferrara?
R.Roda: Il progetto scuola nasce in una collaborazione con la Sergio Bonelli Editore che ci ha concesso di scrivere sul personaggio di Martin Mystére. Un personaggio molto duttile che si presta a qualsiasi cosa: personaggio straordinario Martin. Il progetto è partito prima sotto forma di una iniziativa quasi di tipo turistico, però promossa dagli Enti pubblici, questa poi è stata trasformata in una mostra didattica, su di essa è stata poi, innestata una sperimentazione che è durata quattro anni in un programma di continuità didattica, cioè è iniziata alle Elementari e poi è proseguita alle Scuole Medie, con la stessa classe e con altre.
I risultati?
I risultati sono due albi come stampe, più una serie di mostre in cui i ragazzi hanno lavorato per produrre un fumetto come lo produce un professionista; cioé la logica non è quella che il fumetto e un linguaggio di sussidio didattico ma é un linguaggio, punto e basta. Si impara a fare il fumetto come si impara a parlare, a fare cinema, a fare altre cose.
La partenza e stata sempre l’Etnografia, la ricerca delle leggende e delle tradizioni locali.
Su queste leggende i ragazzi, prima insieme ovviamente agli insegnanti e all’animazione che facevamo noi, imparavano a capire perché quelle leggende erano in quel posto e da che cosa nascevano (perché la leggenda è sempre una forma mascherata di storia, per dirla brutalmente) poi passavano ad un piano narrativo, cioé prendere la varie leggende cercare di.concatenarle a qualcuno mettendosi nella logica di un Ente, di una persona che vuole fare promozione al proprio territorio e quindi costruivano una storia con il meccanismo “io inizio a raccontare, poi attacco, prosegui tu, prosegui il terzo, ecc.”, l’insegnante interviene quando la situazione finisce in un vicolo cieco, cioé quando il bambino non si accorge di una incongruenza e quindi lo si ferma.
Alla fine salta fuori un canovaccio che e a grandi linee il soggetto, questo va poi sgrossato, sempre attraverso i ragazzi, trasferito sotto forma di sceneggiatura e di campitura della tavola e poi disegnata, naturalmente con tutto lo studio dei personaggi: come nasce un personaggio, che caratteristiche deve avere, anche gli oggetti che lo circondano.
Queste logiche degli oggetti sono state guardate con lezioni apposite con i bambini in maniera che si rendessero conto della capacita linguistica anche dei singoli oggetti, del vestiario, di tutto. Fatta questa logica sono nati i personaggi, ed e stata realizzata questa storia. Prova del nove, vedere se questa storia che a noi sembra tanto bella e realmente una storia che funziona oppure una cazzata pazzesca. Prendiamo la storia e la mandiamo ad una grande disegnatore ed anche un grande sceneggiatore, Sergio Toppi.
Lui riceve la tavola e noi gli diciamo “se la storia ha un valore prova ad illustrarla Tu” dopo che l’abbiamo fatta noi, Sergio Toppi riceve i1 lavoro e realizza la storia lui sul soggetto dei ragazzi, facendogli vedere come la fantasia di un professionista possa arrivare, sulla base di quello che hanno scritto i ragazzi, a immaginare sempre situazioni nuove.
Processo successivo: superare la difficolta di riuscire a fare la seconda parte del progetto, la realizzazione grafica, coinvolgendo come nella prima fase tutto la classe. La seconda parte di realizzazione del disegno diventa infatti piuttosto negativa, perché non riesce a coinvolgere contemporaneamente tutti i ragazzi della classe, allora e più produttivo innestare la fotografia, piuttosto che il disegno, perché questo rimarrebbe limitato a quelle tre o quattro persone che sanno disegnare.
La fotografia permette questo, prima si fanno i disegni, gli schizzi per lo storyboard, poi i ragazzini si dividono, chi decide di fare l’attore, che decide di fare il truccatore, chi decide di fare il fotografo, lavorano tutti e si realizza lo stesso fumetto col fotoromanzo. Poi si fa la campitura della tavola.
In questo caso i ragazzi della scuola media erano quattro classi coinvolte e hanno realizzato quattro storie complete, che sono: una storia di tipo comico, una di tipo soprannaturale horror, una di tipo soprannaturale non horror, una storia di tipo giallo. Le storie funzionano, sono state raccolte in volume, con tutta la spiegazione didattica, sceneggiatura, ecc…
E l’altro prodotto, “Martin Mystére sui sentieri della paura”?
Quello non nasce dalla scuola ma per la scuola, anche se può essere letto come una qualsiasi storia di Martin Mystére, e una racconto di circa trenta tavole progettato per il cinquantesimo della Liberazione.
Abbiamo provato a vedere se é possibile fare uno strumento didattico da utilizzare per le scuole con un linguaggio non celebrativo, abbiamo preso Martin Mystére abbiamo immaginato che la spalla, in questo caso Robert Rotz (?), questo Antropologo amico di Martin vada da lui perché é stato incaricato di fare un prodotto non celebrativo sulla resistenza, cioé già spieghiamo le premesse teoriche già all’interno.
La storia e divisa per capitoli con una tecnica simile a quella del fotoromanzo, però un impaginazione a fumetto, i rumori da fumetto e i testi da fumetto non da fotoromanzo. La storia è quella di due ragazze, di cui una ebrea, di parte di madre che sono sfollate che poi hanno un percorso, non avventuroso, ma quello di tutti i giorni delle persone di quel periodo che ci rimettono le penne. La storia e anche articolata su due piani, cioé il testo è pensato per delle esercitazioni di tipo didattico che vengono aiutate con la mostra (quella di Expocartoon) montata facilmente in qualsiasi scuola.
FINE SECONDA PARTE
L’INTERO NUMERO SETTE DI FUMETTOMANIA
LO POTETE VISUALIZZARE E SCARICARE GRATUITAMENTE DAL SITO DALL’APP HyperComix
NOTE EXTRA
FUMETTOMANIA INDEX 1990 -2021
ovvero, tutte le informazioni e tutti i contenuti relativi ai 20 numeri pubblicati della rivista cartacea Fumettomania.