Dopo l’immenso Klaus Janson (uno dei tre artefici di quel capolavoro che è The Dark Knight Returns), Filippo Marzo ha chiacchierato con un artista USA che, sempre con BatMan ha fatto degli ottimi lavori, e che è molto apprezzato anche in Italia.
Editor, Art Director, illustratore, fumettista,colorista è con noi: Mark Chiarello. E’ un piacere ospitarlo nel nostro magazine
Buona lettura da Mario Benenati, curatore del sito Fumettomania Web Magazine
DAL NOSTRO INVIATO DA MONTERREY (MESSICO)
Quattro chiacchiere con ..
di Vanessa Molina & Filippo Marzo
FILIPPO MARZO: Salve a tutti amici di Comics Reporter e Fumettomania, oggi abbiamo un ospite molto apprezzato dal pubblico italiano. Editor, Art Director, illustratore, fumettista, è con noi Mark Chiarello. Benvenuto Mark.
MARK CHIARELLO: Ciao, grazie per avermi invitato.
FM: Parliamo del tuo ultimo libro intitolato “Baseball 100” lanciato attraverso la piattaforma Kickstarter, andato totalmente esaurito. Puoi raccontarci di come è nata l’idea di questo progetto.
MC: Certo, sono un grande fan del baseball, non so in italia ma in America siamo tutti grandi appassionati di questo sport. Avevo fatto un libro anni fa sulla vecchia “Negro League”, un campionato dove ai neri americani non era permesso giocare nella Major League, ed era qualcosa di cui ero molto orgoglioso e volevo fare un altro libro su tutti i giocatori di baseball neri e bianchi, ma lavorando alla DC comics per anni non riuscivo a far molto come illustratore, perché avevo un lavoro a tempo pieno come Direttore Artistico, quindi quello che facevo era disegnare dopo il lavoro, tornando a casa.
Ho disegnato un giocatore di baseball così nel corso di cinque anni, ho disegnato 100 giocatori di baseball e ho pensato bene cosa avrei fatto con questi disegni e ho pensato: “bene mettiamoli in un libro”. Ed è uscito due mesi fa (Novembre 2020 Ndr). Sono molto contento del risultato.

FM: Passiamo a una domanda dal pubblico. Filippo Conte ci chiede: “Come hai fatto a coinvolgere tutti quei grandi artisti per la miniserie “Batman: black and White”?
MC: E’ stato un progetto divertente perché avevo appena iniziato alla DC anni fa e sai quando sei il nuovo dipendente non ti lasciano mai fare nulla perché sei il nuovo ragazzo e ho continuato a presentare questo progetto al grande capo, Paul Levitz, che era allora il grande capo di DC Comics.
Ho pensato bene che Batman fosse il personaggio a fumetti più popolare, alla gente piacciono i racconti brevi, facciamolo in bianco e nero così sembra un po’ diverso e può giocare con l’aspetto noir del personaggio del film, così l’ho proposto a Paul Levitz un centinaio di volte, ma lui continuava a dire di no.
Poi un giorno ha detto ok puoi finalmente fare quel progetto. Avevo messo insieme una lista di tutti i grandi artisti con cui volevo lavorare, c’era davvero una lista da sogno, ho chiamato o inviato un fax o un messaggio a tutti quelli presenti sulla mia lista e tutti hanno detto di sì.
Ero stupito. José Muñoz, José Garcia Lopez, Jim Lee, tutti hanno detto sì, è stato davvero fantastico, è stato così divertente perché in quei giorni, se posso raccontare una storia veloce, a differenza di adesso, che quando lavori disegni le tue pagine, le scannerizzi e le invii per e-mail o le metti su un server, non devi inviare la tavola originale.
Ma all’epoca, 25 anni fa, dovevi inviare l’arte originale all’Editor, così il mio collaboratore Scott Peterson ed io abbiamo ricevuto le pagine da questi incredibili artisti, “eroi artistici” come Alex Toth, Joe Kubert e John Buscema per fare qualche nome.
FM: … Barry Windsor Smith.
MC: Barry Smith! Sì, quella fantastica copertina, prendevamo il disegno e lo facevamo vedere a tutti, correndo su e giù per il corridoio. Questo è quello che mi manca, rispetto a cambio tutto è cambiato al digitale, adesso non puoi più toccare l’arte.
FM: Ti ricordiamo per i tuoi splendidi colori per la prima miniserie disegnata da Mike Mignola “Hellboy: Seed of Destruction” puoi parlarci di quella esperienza?
MC: Un’esperienza incredibilmente piacevole. Sono un vero e proprio ammiratore del lavoro di Mike Mignola, lui è un genio, è un artista brillante.
Eravamo buoni amici e avevo colorato alcune cose che aveva realizzato per la Marvel, aveva disegnato una graphic novel di Wolverine scritta da Walt Simonson (Wolverine: The Jungle Adventures del 1990, NdR). Mike mi ha chiesto di colorarla.
Lui viveva nel mio quartiere a New York a Brooklyn e andavamo a pranzo insieme ogni tanto, mi ricordo che in un’occasione ci siamo incontrati a pranzo e aveva un album da disegno con sé, ed era davvero entusiasta di questo nuovo personaggio che ha creato. Mi disse: “Mark ho creato questo nuovo personaggio sarà la cosa più grande di sempre, sono così orgoglioso…”, gli ho detto: “fammi vedere”,” si chiama Hellboy” disse.
Quando ho avuto in mano questo disegno davvero approssimativo di Hellboy, il primissimo disegno, e sono imbarazzato nel raccontarlo, l’ho guardato e ho detto a Mike che era l’idea più stupida che abbia mai sentito in vita mia è così stupido che non andrà mai bene…
Quanto mi sbagliavo, perché è un personaggio fantastico e l’arco narrativo di Mike su quel personaggio è parte della storia dei fumetti. Anche quella volta mi ha chiesto di realizzare i colori, dopo che l’ho insultato mi ha chiesto di essere il colorista di Hellboy e l’ho adorato davvero, perché mi piace molto la sua arte semplice mi piacciono i disegni molto grafici, Mike disegna in quel modo…
Mi piace colorare quel suo stile di disegno, è stata una davvero un’esperienza divertente, davvero fantastico da fare.
FM: Mark, dal tuo cognome, possiamo evincere delle chiare origini italiane.
Qual’è il tuo rapporto con l’Italia?
MC: I miei genitori sono entrambi siciliani, le loro famiglie erano americani di prima generazione. Sono cresciuto a New York e nel New Jersey, tra i quartieri italiani e sai che sono davvero imbarazzato nel dire che non sono mai stato in Italia, so che ho intenzione di venire, non ci sono stato neanche quando ero il direttore artistico alla DC, mi hanno invitato a Lucca, la grande fiera del fumetto, e ho sempre avuto il desiderio di andare, ma per qualche motivo non ci sono mai andato.
Sono molto amico del fenomenale artista americano Lee Bermejo che credo che viva a Reggio Emilia, e mi invita ogni anno a casa sua, spero che alla fine potrò visitarlo. Mia figlia ha studiato fashion design a Firenze, anche lei vorrebbe portarmi e mostrarmi la “sua” Firenze.
FM: Hai lavorato nel settore pubblicitario per alcune marche come Carhartt o Converse. Quali sono le differenze artistiche tra pubblicità e fumetto?
MC: Risponderò non come Art Director o come Editor ma come artista, perché adesso lo sono full-time, sono tornato ad essere un illustratore a tempo pieno.
E’ così divertente quando ottieni un lavoro di illustrazione per un’azienda che non si occupa di fumetti, perché le persone non si rendono conto di quanto sia difficile disegnare fumetti, in una pagina devi disegnare cinque o sei pannelli e raccontare una storia, mentre con Carhartt o Converse o i poster della Mondo o Criterion Movies, quando ti chiamano, crei soltanto un’immagine e puoi immergerti in essa senza dover raccontare un’intera storia, invece di dover realizzare 22 pagine, la gente sa che è difficile disegnare fumetti ma finché non ci si siede davvero davanti ad un tavolo. Gli artisti come me lo sanno, finché non ti siedi per disegnare questa roba amico, non hai idea di quanto sia impossibile, di quanto sia difficile.
FM: Quali sono i tuoi progetti attuali e futuri nell’ambito del tuo lavoro?
MC: Penso, che sfortunatamente come molte persone nel mondo a causa della pandemia di Covid19, l’ho usato come scusa per essere un po’ pigro quest’anno e fare il meno lavoro possibile, ma ho un certo numero di progetti in cantiere.
Mi trovo in una strana situazione perché ho fatto una lista, ho programmato cinque progetti diversi e devo scegliere quale iniziare per primo, e sono un po’ nervoso. Ho appena iniziato lavorare su un libro per bambini, ho sempre voluto farlo, e finalmente lo inizierò probabilmente entro le prossime due settimane potrò cominciare.
Poi sto parlando con Marvel Comics e con DC Comics, ho un progetto alla IDW che volevo davvero realizzare, ma sembra non concretizzarsi, il che è davvero triste. Sto facendo delle copertine per Aftershock Comics.
Ci sono molte cose in programma, troppe cose da scegliere, devo scegliere e realizzare il tutto in modo perfetto, fare comunque qualcosa che mi faccia sentire bene. Non sono molto bravo a fare pubblicità o vendermi o parlare di me stesso ma ho una pagina Instagram (markchidc, NdR) sulla quale mi piace “postare”i miei disegni, così è un bel modo per me di rimanere in contatto con altri artisti e fan, è una bella cosa da fare.
FM: Grazie mille per il tuo tempo e per averci dato l’opportunità di intervistarti.
MC: Grazie mille, è stato assolutamente un piacere.
IL VIDEO DELL’INTERVISTA a Mark Chiarello
In inglese con i sottotitoli in italiano
Nel caso non appaia l’anteprima del video, ecco il link da digitare e/o cliccare per vederlo sul canale YouTube di Comics Reporter.
BIOGRAFIA Mark Chiarello
Mark P. Chiarello è un illustratore, colorista ed Editor di fumetti americano, riconosciuto per il suo lavoro su Batman / Houdini: The Devil’s Workshop, che gli è valso nel 1993 National Society of Cartoonists Award per il miglior fumetto, e Hellraiser di Clive Barker , tra i molti altri. Ha studiato al Pratt Institute, la scuola di fumetti di New York.
Subito dopo il college, ha ottenuto un lavoro da stagista a Disney, in Florida, illustrando poster e altri materiali per i parchi di divertimento. Pochi mesi dopo, lo lasciò, non abituandosi al clima della Florida. È tornato a New York dove ha ottenuto un lavoro come artista di storyboard per la serie animata The Adventures of the Galaxy Rangers (1986), prodotta a New York. L’anno successivo, nonostante non credesse troppo nel suo talento, fece il suo debutto nei fumetti, ottenne un lavoro attraverso i suoi amici del college George Pratt e John Van Fleet. Una storia per il fumetto Lost Planet #2 dell’editore Eclipse. Ben presto, il suo amico Kent Williams, che aveva conosciuto anche lui al Pratt Institute, gli suggerì di lavorare per la Marvel, sapendo che l’editore Archie Goodwin stava cercando un assistente. Ha lavorato per Goodwin per un anno e mezzo proprio quando ha rilevato la rivista Epic, che ha finito per diventare un’etichetta editoriale. Chiarello afferma che lavorare con Archie è stata l’esperienza di apprendimento più incredibile della sua vita. Goodwin divenne il suo secondo padre.
Oltre al suo lavoro editoriale, iniziò a disegnare e colorare alcune opere, come al solito in Marvel quando un artista non raggiungeva la data di consegna. Il primo di questi è il colore della graphic novel di Mike Kaluta, The Shadow: 1941: Hitler’s Astrologer. Presto acquista una grande reputazione come colorista e ricevette commissioni per colorare vari fumetti in serie come Wolverine e, soprattutto, Marc Spector: Moon Knight e Nth Man the Ultimate Ninja di cui divenne un colorista regolare, oltre a ricolorare diversi Capolavori Marvel. Già nel 1990 si occupa di colorare il prestigioso Wolverine: The Jungle Adventure e di illustrare una storia completa in Hellraiser Vol. 1 #4 di Clive Barker, oltre a curare diverse copertine dell’intestazione di Wolverine. Nel 1992 decide di diventare libero professionista e lascia la Casa delle idee.
Per un breve periodo ha lavorato per Topps, azienda di carte collezionabili che ha deciso di fare il salto ai fumetti, colorando il Dracula di Bram Stoker di Mike Mignola. In seguito incontra Howard Chaykin, diventano amici e inizia a collaborare al suo progetto Batman/Houdini: The Devil’s Workshop che disegna e colora con gli acquerelli. Colora anche per Dark Horse, Hellboy: Seed of Destruction, la prima miniserie del personaggio del suo amico Mike Mignola. Si sposa e si trasferisce a Boston, dove sua moglie sta conseguendo un master. Ma il lavoro su Batman/Houdini è in ritardo, poiché gli viene diagnosticato un tumore al cervello. Dopo essere stato operato e essersi ripreso in modo soddisfacente, termina le 64 pagine un anno dopo l’inizio. È così scontento del suo lavoro che ha pensato: “Non lo farò più. Non diventerò un artista. Devo trovare un vero lavoro”. Quando Neal Posner, direttore artistico della DC Comics, che gli ha offerto di lavorare come redattore del colore, una posizione che non esisteva fino all’arrivo di Chiarello. La DC stava attraversando una fase di transizione al colore digitale e aveva bisogno di qualcuno che gettasse le basi per il colore in azienda. È rimasto a Washington per 26 anni, passando da editor del colore a direttore artistico, poi direttore artistico e del design, quindi direttore artistico, direttore del design e caporedattore.
Come editor alla DC Comics, ha creato la acclamata serie DC: New Frontier, Batman Black and White, Solo, Wednesday Comics e Before Watchmen. Chiarello è stato responsabile della collaborazione con le superstar Jim Lee e Jeph Loeb per la loro saga di successo di Batman “Silence“.
Oltre ai fumetti, Mark ha partecipato ad alcuni progetti personali. Nel 2007, Chiarello e Jack Morelli hanno scritto Heroes of the Negro Leagues della Abrams Publishing, un libro sulla storia delle leghe di baseball negre. Nel 2009, Chiarello ha dipinto la campagna pubblicitaria Primavera/Estate 09 per Carhartt. Ha anche illustrato la copertina del Blu-Ray e del DVD di The Circus di Charlie Chaplin, uscito su The Criterion Collection nel 2019.
Nel 2020 ha pubblicato con Nel Yomtov, grazie al crowdfunding sulla piattaforma Kickstarter, il suo ultimo libro dal titolo Baseball 100, una guida illustrata ai migliori 100 giocatori della storia. Risiede a Burbank, California. Ha un account su Instagram e un sito web personale.
LE ALTRE “QUATTRO CHIACCHIERE” di FILIPPO
del 2021
ANNO 2021
Undicesima intervista: KLAUS JANSON – https://www.fumettomaniafactory.net/ho-sempre-pensato-che-realizzare-un-buon-fumetto-sia-molto-difficile-intervista-a-klaus-janson/
Decima intervista: KELLEY JONES– https://www.fumettomaniafactory.net/kelley-jones-ci-racconta-il-suo-affettuoso-ricordo-del-maestro-bernie-wrightson/
Nona intervista: DANNY FINGEROTH– https://www.fumettomaniafactory.net/la-marvel-potrebbe-essere-un-posto-grandioso-in-cui-lavorare-ma-anche-un-posto-in-cui-e-terribile-lavorare-intervista-a-danny-fingeroth/
Ottava intervista: LARRY HAMA– https://www.fumettomaniafactory.net/disegnatore-scrittore-musicista-artista-marziale-veterano-e-attore-intervista-a-larry-hama/
Settima intervista: BILL SIENKIEWICZ– https://www.fumettomaniafactory.net/bill-sienkiewicz-amo-tutti-i-fans-italiani-e-tutte-le-opere-che-provengono-dallitalia/
Sesta intervista: GIUSEPPE CAMUNCOLI– https://www.fumettomaniafactory.net/giuseppe-camuncoli-il-segno-progredisce-anche-senza-che-un-autore-lo-controlli/
Quinta intervista: JIM VALENTINO – https://www.fumettomaniafactory.net/intervista-a-jim-valentino/
Quarta intervista: KEVIN VANOHOOK – https://www.fumettomaniafactory.net/intervista-a-kevin-vanhook-co-creatore-di-bloodshot-valiant-comics/
Terza intervista: BART SEARS – https://www.fumettomaniafactory.net/intervista-a-bart-sears/
Seconda intervista: DAVE McKEAN – https://www.fumettomaniafactory.net/italia-il-mio-posto-preferito-dave-mckean/
Prima intervista: JAMIE DELANO – https://www.fumettomaniafactory.net/con-i-personaggi-che-davvero-ti-interessano-ce-qualcosa-di-te-in-loro-sicuramente-intervista-a-jamie-delano/

ANNO 2020
Ventunesima intervista CHRIS CLAREMONT – https://www.fumettomaniafactory.net/chris-claremont-non-ho-ancora-finito-intervista-di-filippo-marzo-e-fabio-butera/
Ventesima intervista TOM DeFALCO – https://www.fumettomaniafactory.net/con-tom-defalco-torniamo-a-chiacchierare-della-marvel-degli-anni-80/
Diciannovesima intervista KEVIN EASTMAN – https://www.fumettomaniafactory.net/mi-piacciono-molto-i-periodi-della-storia-dellarte-kevin-eastman-lintervista/
Diciottesima Intervista BOB LAYTON – https://www.fumettomaniafactory.net/siamo-ununica-famiglia-nel-mondo-della-fantascienza-e-dei-fumetti-intervista-a-bob-layton/
Diciasettesima intervista JM DeMATTEIS – https://www.fumettomaniafactory.net/justice-league-tantissimo-divertimento-a-volte-non-sembrava-neanche-di-lavorare-4-chiacchiere-con-jm-dematteis/
Sedicesima Intervista GEOF DARROW – https://www.fumettomaniafactory.net/gli-italiani-hanno-un-grande-senso-dellumorismo-intervista-a-geof-darrow/
Le altre interviste le trovate accedendo alla stanza-pagina “QUATTRO CHIACCHIERE DI FILIPPO CON….“
BIOGRAFIA DI FILIPPO MARZO

Filippo Marzo nasce nel 1975, grande appassionato fin da piccolo di cartoni animati e fumetti, da Topolino a Sturmtruppen fino a Beetle Bailey. Crescendo i suoi gusti si spostano verso i super eroi e il connubio durerà per moltissimi anni.
Collaboratore con fanzine locali, diverse fan page e siti con contenuti cinematografici, visto che il cinema è un’altra sua passione. Piccolo collezionista di opere originali è curatore di due mostre di sketchbook di disegnatori di comics negli anni ’90, sposta ancora una volta i suoi interessi verso il fumetto maturo e dai contenuti artistici sopraffini, con un occhio di riguardo alle case editrici indipendenti, come Eclipse, Tundra, Fantagraphics e Dark Horse.
Fan delle opere di Bill Sienkiewicz, Mike Mignola e John Byrne.
Da qualche anno reporter e corrispondente dall’estero per quanto riguarda Comic Convention che hanno luogo in Messico e negli Stati Uniti.