Indipendent, Indipendent e ancora Indipendent… (da Fumettomania n. 1, 1990).

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Terza parte dei testi estratti dalla rubrica Obiettivo su, dal n. 1 della fanzine FUMETTOMANIA. Dopo le recensioni sul fumetto italiano ed il fumetto USA pubblicato in Italia (tra gennaio e settembre del 1990) oggi chiudiamo il discorso sui Fumetti USA in lingua originale con un bell’articolo di Giorgio Cambini.
Ringrazio il socio Ambrogio Isgrò che ha trascritto questi testi.

In questa puntata non ci sarà la quinta parte del breve racconto “Com’era il Salone del Fumetto di Lucca”. Lo ritroverete la prossima settimana.

Mario Benenati, responsabile del Web Magazine Fumettomania.

Nota bene: II festeggiamenti per l’anniversario dei trent’anni dell’associazione Fumettomania Factory non si sono affatto conclusi! A settembre si pubblicheranno altre testimonianze di amici ed ex collaboratori. Abbiamo tante idee e progetti legati ai 30 anni che speriamo di realizzare entro dicembre del 2021.


Fumettomania da 0 a 30, Trent’anni straordinari!

OBIETTIVO SU …
Recensioni su alcuni fumetti U.S.A. (in lingua originale) del 1990

di Giorgio Cambini

(LUGLIO-SETTEMBRE 1990)

FUMETTO U.S.A. (seconda parte)

Passiamo ora ad esaminare la situazione degli Indipendent publisher tramite l’informatissimo Giorgio Cambini.

Indipendent, Indipendent e ancora Indipendent…
(quello che tutti omettono del mercato USA).

Cattive notizie sul fronte delle case indipendenti: ormai raggiunti buoni livelli di vendita, si vive alla giornata tentando di spremere il più possibile dai titoli di successo. Le due majors fanno scuola, quindi, e chi ne risente è l’acquirente, costretto a sorbirsi interminabili sequenze di miniserie, one-shots, posters, Graphic Novels e simili.

E’ quanto successo alla FIRST, sempre più simile a DC e MARVEL: abbandonata ogni “scommessa”, i titoli che proseguono sono quelli che vendono: Nexus, Grimjack, Dreadstar, Lone Wolf and Cub, mentre per proseguire Badger c’è voluta una presa di posizione da parte di Mike Baron, che ormai può permettersi di fare ciò che vuole.

Clissic Illustrated #1 mobydick

L’unica buona notizia è che proseguono con successo i Classic Illustrated, che ogni tanto propongono qualche cosa di buono: vedere Dr. Jekyll e Mr. Hyde oppure Hamlet. Da evitare è Moby Dick di “prezzemolo” Sienkiewicz: chi ha mai stabilito che questa figura sia un buon disegnatore? Fino a qualche anno fa era solo un (modesto) inchiostratore, mentre ora sembra l’Andy Warhol del fumetto; sarà ma per me rimane uno con poco da dire, che ha trovato una formula grafica per incantare i polli.

Se si vuole cercare l’avanguardia nel fumetto perché rivolgersi all’estero, quando in Italia c’è la scuola di Valvoline (che continua in FUEGO-Linea Latina)?

Ma tant’è, l’ultima riprova che l’imbecillità avanza me l’ha offerta FUMO DI CHINA: ma come si può considerare un’opera satirica ed intelligente una schifezza come She-Hulk? Come si fa a considerare John Byrne un grande scrittore? Un consiglio a questi eretici: leggetevi bene Alan Moore, Rick Veitch, Mike Baron e Alan Grant e rendetevi conto che è lo stesso rapporto che c’è tra Hemingway e Liala.

Per ritornare alle indipendenti, suggerisco a tutti di reperire The Bogie Man dell’inglese FATMAN PRESS: un capolavoro satirico sugli Hard-Boiled detective, disegnato alla perfezione da Robin Smith con un tratto molto simile a quello di Bolland.

The Bogie Man ##1-4 dell’inglese FATMAN PRESS_RID

Scarse le buone nuove dalle altre case: dopo Give Me Liberty non si vede altro di decente all’orizzonte: si può provare con la nuova serie di Aliens della DARK HORSE, ma è meglio scordarsi la magnifica serie di Verheiden e Nelson. Qui siamo passati al colore, e l’atmosfera non è più la stessa, mistica e filosofeggiante della prima serie. La seconda serie, che si compone di 4 parti, è dedicata più all’avventura, con ampio spazio a sparatorie, mostri che si annidano dietro le paratie… insomma ciò che ha reso famoso Alien.

La casa indipendente che produce i fumetti di maggior spessore è attualmente la COMICO, grazie a Matt Wagner che dimostra con Grendel un’abilità a gestire la fantapolitica che farebbe l’invidia di Hari Seldon (il maestro del ciclo della Fondazione di Isaac Asimov).

Per di più sembra confermata per la fine dell’anno la nuova serie di Mage, imperdibile per chiunque, qualunque tipo di gusti si abbiano; c’è qualcosa per ognuno: magia, cattivi veramente cattivi, Merlino, Artù, goblin, Ogre e spettri.

Sufficienti anche le serie Elementals, mentre Justice Machine è molto peggiorata da quando è passata alla INNOVATIVE Comics, sia nel testo che nei disegni.

L’Innovative si è presentata con una linea di produzione molto aggressiva (non pagando gli autori è facile…) e qualcosa di buono ne è venuto fuori: Maze Agency, per esempio, che consiglio a tutti gli appassionati di gialli, dato che in ogni numero c’è un mistero da risolvere; il tutto con un disegno molto accattivante e scritto con molta arguzia da Barr.

La Innovative pubblica anche Vampire Lestat per gli amanti dell’horror, trasposizione a fumetti dell’opera omonima di Anne Rice, in Italia pubblicato con il titolo ‘Scelti dalle Tenebre’. Molto ben fatta anche la serie di Cyberpunk scritta da Scott Rockwell, anche se i disegni di Doug Talalla per la seconda serie non mi sembrano un granché.

Per gli amanti dei supereroi, una dimostrazione che è possibile far uscire una serie di supereroi che non prenda in giro il lettore (vero Marvel? vero DC?): Hero Alliance di Campiti e Brasfield. Gli eroi in questa serie hanno problemi reali, come l’affitto, il lavoro e la famiglia, altro che zia May, ormai da trent’anni in procinto di morire ma con la costituzione di un cavallo.

Quali sono i problemi di Spiderman? Ha una moglie che, almeno nei disegni di McFarlane, è meglio di Christie Brinkley. Ha due lavori nonostante dedichi tempo e attenzione minimi a ciascuno dei due (se io me ne fossi andato dal lavoro con la stessa frequenza dell’Uomo Ragno ora starei chiedendo l’elemosina!) e trova appartamenti a New York City a prezzi ridicoli nel raggio di poche settimane, quando per meno di mezzo milione di dollari non si trova niente più vicino del New Jersey!

Problemi? sarà, ma quali problemi hanno i supereroi Marvel e DC che guariscono dalle ferite di arma da fuoco in due ore (senza cicatrici)?

AIRCEL_elflord_Barry_Blair

Chiudo con una notazione su una indipendente che non avevo mai citato, la AIRCEL. Questa casa pubblica una decina di titoli al mese, quasi tutti scritti e/o disegnati da Barry Blair. Come si fa a produrre dieci titoli al mese senza partorire schifezze? Impossibile! Intanto vi propongo due liste, annunciando, per un futuro spero prossimo, un articolo sui migliori Manga pubblicati negli USA e una più dettagliata analisi dei migliori comics indipendenti.

I migliori 10 (10 titoli da provare, comprare, sottrarre all’amico):

1) Baker Street: Sherlock Holmes in gonnella… grande!

2) Appleseed: difficile ma disegnato da un grande.

3) Grimjack: è ritornato agli splendori del passato.

4) X-Men: se solo riuscissi a capire qualcosa della storia!…

5) Horobi: perché i giapponesi sono così bravi?

6) Black Terror: costa troppo ma è divertente.

7) Justice League of America: divertentissimo.

8) Maze Agency: Ellery Queen a fumetti, raffinatissimo.

9) Aliens: ci sono gli adattamenti dal cinema di buon livello.

10) Nightbreed: un fumetto dell’orrore come si deve (mica quelle schifezze di mostri, splatter e simili!).

Dei mesi passati vanno ricordati:

The Bogie Man (Fat Man Press), Grendel (Comico), Hero Alliance (Innovative), Akira (Epic), Lone Wolf and Cub (First) e Critical Mass (Epic).

I peggiori 10
(10 titoli da vendere, bruciare, regalare alla suocera):

1) Power Pack: ma come fa a non aver ancora chiuso?

2) Wolverine: ho aperto il numero 29, ed era uguale al numero 1, al numero 2, 3, 4… strano!!

3) Guardians of the Galaxy: da una galassia lontana… ma proprio qui dovevano venire?

4) Animal Man: spero che prendano il nome di chi lo compra.

5) El DIablo: non è un fumetto sul Milan.

6) Desert Peach: un fumetto sul fratello omosessuale di Rommel?!!

7) Blood Sword: stampato su carta moschicida.

8) Tempus Fugitive: con che cosa l’hanno disegnato, con una sciabola?

9) Web of Spiderman: attendiamo il nuovo titolo: “Son of the web of Peter Parker, spectacular adventurous Spiderman”, nono titolo dell’Uomo Ragno.

10) Robocop 2: AARGH!

Fanno parte pure di questa lista: Avengers (Marvel), She-Hulk (Marvel), Captain America (Marvel).

Giorgio Cambini

Cover di un albo di Tempus Fugitive

L’INTERO NUMERO UNO DI FUMETTOMANIA

FM#1 – 1990

LO POTETE VISUALIZZARE E SCARICARE DAL SITO DALL’APP HyperComix


NOTE EXTRA

FUMETTOMANIA INDEX 1990 -2021

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