SPECIALE “LE DONNE NEL FUMETTO”
– QUARANTOTTESIMA PUNTATA BIS –
Dopo la bella intervista a JILL THOMPSON, di due settimane fa, chiudiamo questo spazio dedicato a lei con l’incontro-workshop ad EtnaComics 2015 curato da Emiliano Santalucia.
Buona lettura
Mario Benenati, direttore culturale del web magazine Fumettomania
IL WORKSHOP DI JILL THOMPSON
Come ogni anno ad EtnaComics si realizzano degli incontri di un ora con gli autori che, mentre rispondono alle varie domande, realizzano uno o più disegni per il pubblico. Anche Jill Thompson non si è sottratta a questo “rito” ed ha risposto alle domande di Emiliano Santalucia, che ha curato l’incontro con lei ad EtnaComics 2015, e a quelle del pubblico.
Emiliano: Cosa pensa dell’Italia, dal momento che è la prima volta che ci viene?
Jill Thompson: L’autrice ha risposto che lei ha un amico italiano che lavora con Alex Ross, quello che vende le sue opere (lo abbiamo visto anche a Lucca Comics&Games), è un personaggio vestito elegantemente, dal fisico imponente, che ha un accento americano ed italiano insieme … e quando il suo gruppo vanno con lui negli altri paesi, in Italia per esempio, invece di vedere i tanti posti belli, vanno al cinema, e lui si secca di questa cosa parlando con quel misti di americano ed italiano.
Pubblico in sala: Prende spunto dalla sua personalità nell’ideazione dei personaggi dei suoi libri?
Jill Thompson: Su Wonder Woman lavoravo con George Perez, al tempo, e pensavo di disegnarla come la disegnava lui, in particolare con quella grande massa di capelli ricci; esattamente come me che ho tanti capelli ricci, e mi diceva.<< la devo disegnare con tanti capelli ricci, al contrario di tanti altri disegnatori che non amano disegnare i capelli ricci perché ci vuole tanto tempo.>>
Un’altra cosa: sempre nel disegnare Wonder Woman, io tendo a disegnare il costume in modo che sia pratico, che possa funzionare nella realtà; alcuni disegnatori lo fanno ma non molti, questo perché tanti disegnatori non hanno mai indossato quel tipo di corsetto, di busto e non sanno che per quanto possa essere stretto, aderente quando fai certi movimenti, quando dai un pugno, ad esempio, la doppia WW sul petto resta al suo posto ma il resto no (risate generali, nda), per cui meglio evitare incidenti con i vestiti ed è stato così che ho aggiunto delle semplici e comode bretelline, che mantengono il costume sexy ma sopratutto che può funzionare davvero.
Molti disegnatori (uomini) non pensano molto su quello che succede con certi costumi, che si inventano, per i personaggi che disegnano; un ottimo esempio è Red Sonia, che ha quel tanga di metallo. Avete mai provato a toccare il metallo sotto il sole? E’ caldo, scotta. Quindi, pensate a Red Sonia con questo costumino di metallo al freddo o al caldo, è piuttosto scomodo da portare e per combattere. Io vorrei che i disegnatori facessero uno sforzo in più per rendere questi costumi un po’ più realistici e che siano più facili da usare.
Tornando alla domanda, quando penso ad un personaggio devo disegnarlo, devo schizzarlo, perché mi torna sempre in testa, dopo un po’ questo personaggio ha cominciato ad avere degli amici dei comprimari ed a parlarmi, alla fine di questo personaggio ho fatto una serie: così è successo per Magic Trixie che ho proposto ad un altro editore, al quale è piaciuto e lo ha pubblicato (Harper Collins, la serie è inedita in Italia, nda) ; ma questo personaggio continua ad apparirmi anche quando ha tanto altro lavoro da fare.
Anche per la serie di Strega Madrina è la stessa cosa, conosco il personaggio così bene, che le storie nascono da sole, comincio a scrivere i dialoghi e come se i personaggi si parlassero tra loro. Io scelgo solo i dialoghi e comincio a disegnare, non penso più alla storia che si delinea da sola.
Fumettomania Factory: Chi sono i lettori più predominanti de “I Segreti di Burden Hill”, che hai incontrato alle varie Convention, gli adolescenti o anche gli adulti?
Jill Thompson: Il fumetto non è pensato per i bambini, perché parla di cose brutte e tristi, in realtà molte delle persone che incontro alle Convention sono genitori che mi dicono quanto ai loro figli piacciano le storie del libro.
Ti racconto un aneddoto: ad un Convention avevo delle pagine della serie ancora non pubblicate e le mostravo ai visitatori che si avvicinavano al mio tavolo, c’era anche un disegno del cattivo che poi veniva fatto fuori dai protagonisti ed alla gente piaceva molto quella pagina.
Arriva una bambina con il padre e comincia a sfogliare queste pagine e dico al genitore:
<< è meglio che la bambina non guardi queste cose c’è molta violenta>> ed il padre mi risponde:
<< no, non c’è problema>>,
allora aggiungo:
<<guarda è piuttosto brutto quello che succede nelle pagine>>,
ed il padre prosegue :
<<non c’è problema>>,
e la bambina sfogliando quelle tavole comincia a raccontare quello che succede a forma di filastrocca:
<< ci sono i personaggi che vanno nella foresta … è impressionante … qualcosa sta per succedere … qualcuno sta per essere mangiato … quà c’è l’eroe, ora li salverà … ora è esploso … ed adesso vanno a casa …>>,
e tutto il tempo la bambina mentre dice queste cose sorrideva.
Credimi la tavola era davvero impressionante, c’era questo demone, questo mostro, che si sta stava mangiando tutti i personaggi prendendoli con la lingua ed alla fine il mostro esplode. Pensavo: << ma i suoi genitori sanno cosa sta leggendo la loro figlia? >> …
Registrai sul telefonino la bambina che raccontava la storia mentre sfogliava le tavole e l’ho inviata a Evan Dorkin (l’autore dei testi di “I SEGRETI DI BURDEN HILL”, nda) scrivendogli :
<<Guarda che forse dovremmo smettere di dire che questo fumetto è solo per adolescenti, perché ai bambini piccoli piace, non si fanno assolutamente impressionare; probabilmente sarebbero perfettamente in grado di vedere vecchi film horror dove succede roba piuttosto impressionante.
Io, personalmente, non farei mai leggere queste storie ad una bambina di 6 anni perché, a parte i disegni crudi ed impressionanti, le storie sono molto tristi e succedono cose molto brutte. Io mi impressiono molto delle storie che scrivo, una volta ho anche pianto mentre scrivevo una storia, e voglio restituire queste emozioni quando le disegno.
Come dicevo prima, una volta mentre disegnavo una pagina di una graphic novel ho pianto talmente che le lacrime hanno raggiunto la tavola sugli acquerelli ed hanno creato sulla pagina una sorta di fiore. Da allora non riesco neppure a raccontare quella storia perché mi rimetto a piangere.
Dato che sono storie con animali la gente non sempre comprende cosa sta comprando, ed io gli racconto di quando ha pianto e del fiore che si è formato e dico ai compratori che se leggendo il fumetto verrà da piangere anche a loro potranno tenere il libro, altrimenti me lo potranno restituire.
E tutti quanto lo hanno sempre tenuto. ( si sorride insieme a questa affermazione, nda)
Pubblico in sala: vorrei sapere qualcosa al periodo di Sandman, se lei e gli altri autori si rendessero conto di cambiare la storia del fumetto mondiale.
Jill Thompson: Alle convention i fan di Sandman li ho visti crescere, prima bambini, poi ragazzi, poi adulti e sposati, con figli. E spesso i fan non vedono l’ora di far leggere ai propri figli, Sandman. Per questo motivo Jill ha creato i piccoli Endless, proprio perché volevo che il figli dei fan potessero immediatamente leggere ed appassionarsi del mondo di Sandman; e Delirio (il personaggio che ha disegnato durante l’incontro ad EtnComics e che regalato a mia figlia Natalia, nda) era il personaggio che più si adattava alle storie per bambini.
VIDEO CON JILL THOMPSON
Jill Thompson ha sempre saputo che voleva lavorare nel campo del fumetto. E’ una delle migliori artiste di fumetti di oggi, ha vinto numerosi premi per il suo lavoro, tra cui “Wonder Woman” e “The Sandman“. La creazione più importante di Thompson, “Scary Godmother“, è una serie di libri per bambini e fumetti che combina il suo amore per Halloween e la commedia. E se il personaggio spaventoso della Strega madrina assomiglia a Thompson stessa – beh, non è una coincidenza …
Nel video Thompson afferma che il genere non ha nulla a che fare con l’essere un creatore di fumetti di successo:
https://www.starttv.com/my-start-story/why-jill-thompson-is-drawn-to-making-comics
BIOGRAFIA/BIOGRAPHY
https://www.comicsbox.it/autore/thompson_jill
Mentre per leggere l’intera biografia USA di Jill Thompson cliccare QUI
Infine nel sito abbiamo scritto di J. Thompson in questi articoli:
SEZIONE ATTUALITA’ DELLO SPECIALE “DONNE NEL FUMETTO”
seconda PUNTATA – http://fumettomaniafactory.net/2017/03/23/alda-teodorani-dallo-speciale-donne-nei-fumetti/
quarta PUNTATA – http://fumettomaniafactory.net/2017/04/06/sulla-soglia-romanzi-fumetti-vanna-vinci/ Paragrafo
settima PUNTATA – http://fumettomaniafactory.net/2017/05/30/ex-nuove-autrici-del-fumetto-italiano-parte-prima/
sesta PUNTATA – http://fumettomaniafactory.net/2017/04/22/speciale-donne-nel-fumetto-battle-angel-alita-recensione/
ventisettesima PUNTATA – https://fumettomaniafactory.net/2018/06/11/il-caso-di-julia-di-fabrizio-scibilia-speciale-le-donne-nel-fumetto/
ventottesima PUNTATA – https://fumettomaniafactory.net/2018/06/23/eva-kant-di-carlo-scaringi-speciale-le-donne-nel-fumetto/
ventinovesima PUNTATA – https://fumettomaniafactory.net/2018/07/10/intervista-a-julie-maggi-speciale-donne-nel-fumetto/
trentesima PUNTATA – https://fumettomaniafactory.net/2018/07/19/intervista-a-christian-urgese-speciale-le-donne-nel-fumetto/
trentunesima PUNTATA – https://fumettomaniafactory.net/2018/08/02/10-buone-ragioni-per-non-fare-lartista-di-julie-maggi/
trentaduesima PUNTATA – https://fumettomaniafactory.net/2018/08/10/intervista-a-gio-mo-di-giuseppe-nieddu/
trentatreesima PUNTATA – https://www.fumettomaniafactory.net/2018/09/14/la-questione-femminile-nelle-opere-a-fumetti-di-mary-m-talbot/
Trentaquattreesima PUNTATA – https://www.fumettomaniafactory.net/2018/09/21/lets-get-naked-23-femal-cartoonist-on-drawing-their-bodies/
Trentaquattresima bis PUNTATA- https://www.fumettomaniafactory.net/2019/02/18/spogliamoci-23-fumettiste-parlano-del-disegnare-i-propri-corpi/
Quarantottesima PUNTATA – https://www.fumettomaniafactory.net/2019/11/15/jill-thompson-intervista/