(IN)CERTE STANZE – recensione

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cover del volume: (in) certe stanze

(IN)CERTE STANZE
Autori: Cristiano Silvi (testi), Luca Russo (disegni)
Editore: Tunué
Collana: Prospero’s Books, n.4
pp. 80, colori, cm. 17 x 24, cop. plast., € 9,50
Anno: 2007
Webinfo: www.tunue.it

di Antonio Recupero

Il legame tra cinema e fumetto oggi non è più negabile, neanche dal più snob degli pseudo intellettuali che si muovono intorno al mondo della macchina da presa.

Autori come Frank Miller hanno dato lezioni al cinema americano, finchè non sono stati chiamati in prima persona a farne parte. Sceneggiatori come Neil Gaiman e Brian K. Vaughn sono stati coinvolti nella scrittura di molti progetti per cinema e tv, dando spesso una ventata di freschezza ad ambienti che tendevano a puzzare di chiuso.

Ma ben più ampie sono le relazione tra le due forme di narrazione, ben più profondi i legami.

In Italia questi legami sono ancora tenuti in un angolo, vengono tirati fuori raramente e con imbarazzo da chi il cinema è chiamato a farlo. Secondo molti, questa potrebbe essere una delle cause della lenta morte del cinema di genere nel nostro paese.

Il fumetto invece richiama spesso il cinema al suo fianco e al suo interno, non solo per le tecniche di linguaggio (che sono comuni a prescindere dalle scelte), ma anche come storie, ambienti, personaggi.

(in)certe stanze poteva benissimo essere un film: ha il giusto respiro, i giusti tempi, i giusti personaggi per imbastire un ottimo noir.

Carlo Lucarelli, nella sua introduzione, non può fare a meno di elogiare la scelta delle inquadrature, i tempi, i dettagli seminati pazientemente e sapientemente nei punti più fertili di quel terreno che è la storia narrata, e leggendo con cura il volume ci si rende conto che non vi è piaggeria in questi elogi, ma solo una inevitabile ammirazione per una narrazione così coinvolgente.

Come già accennato, (in)certe stanze parla anche di cinema, oltre a sfruttarne le tecniche narrative. Protagonista di questo graphic novel (termine purtroppo oggi tanto di moda, quasi a volersi vergognare di chiamarli racconti a fumetti) è Francisco Martinez, studioso di cinema ossessionato da un attore e regista argentino, Paco De Jorge, misteriosamente scomparso nel 1965.

De Jorge era considerato un precursore, un uomo dalla eccezionale sensibilità per il cinema e un amante della narrazione istintiva e slegata dai canoni, che rimase soffocato da un sistema che preferiva alle sue opere. Dopo che la sua ultima opera, L’ultimo domicilio, un corto di stampo noir, venne barbaramente riadattato dai produttori in fase di post produzione, De Jorge sparì nel nulla. Il Prof. Martinez, ammirando morbosamente la poetica cinematografica di De Jorge, non può fare a meno di ricercarlo, di chiarire dove sia finito il suo idolo, e manda periodicamente delle lettere all’ultimo domicilio conosciuto del regista, in Argentina. Queste lettere, abitualmente rimaste senza risposta, trovano un giorno invece una missiva di rimando da parte del regista scomparso. Da qui inizierà un lungo viaggio per il Prof. Martinez, in cui, cercando il cineasta, ritroverà invece una parte di se.

I testi di Cristiano Silvi sono ineccepibili, battute pungenti, precise, essenziali, e una storia che, come già detto, può dare lezioni di cinema. I personaggi del libro sono tutti perfettamente caratterizzati, dal De Jorge, a Martinez, all’attrice-amante di De Jorge, al viscido produttore cineatografico. Ci sarebbe da chiedersi quanto reali sono in effetti i personaggi, con una punta di malignità.

La parte grafica è ottima, con delle punte di eccellenza, grazie agli acquerelli di Luca Russo, che vengono resi nell’edizione tipografica mantenendo l’opacità e la granulosità della carta di cotone  per acquerelli usata per gli originali. Il tutto acquista così un sapore vagamente retrò che cattura il lettore e lo costringe a leggere l’opera tutta d’un fiato, restando infine sconvolti dall’inaspettato finale.

Una nota merita la scelta di Luca Russo di realizzare, con una tecnica di animazione parziale ottenuta attraverso delle riprese delle tavole originali che ricorda un po’ i vecchi cartoni di SuperGulp, una versione de L’ultimo domicilio fedele alla visione orginale del personaggio De Jorge. Questo corto animato è stato allegato ad una edizione speciale del volume di recente pubblicazione, aggiungendo un plus ad un’opera già ottima. Una bella lezione di fumetto e di cinema in un’unica soluzione.

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