In occasione degli 85 anni del Cavaliere Oscuro: “Chi è Batman?” di Giorgio Cambini (da Fumettomania n. 11, dic. 1998)

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Anche se con lentezza stiamo trasferiendo in digitale gli articoli tratti della nostra fanzine cartacea (1990-2012).

Siamo arrivati al n. 11, della nostra amata pubblicazione, che risale a dicembre 1998; con quel numero l’associazione iniziava un lungo percorso (l’idea di base era quella di dedicarsi a temi specifici), che durò fino al 2010. Con il n. 11 ci fu il ritorno ad una copertina vera e propria, le pagine passavano da 20 a 32, anche se la tiratura rimase invariata (cioè circa 350 copie).

Dopo l’intervista agli autori messinesi di The Funky; un articolo sulle varie autoproduzioni del 1997-98, tra cui spiccavano le produzioni the Bonerest (con l’esordio di Matteo Casali e Giuseppe Camuncoli) e quelli della Factory; un testo legato alla Bonelli editore; oggi pubblichiamo una riflessione sul Cavaliero Oscuro, The Batman del nostro mitico amico e collaboratore Giorgio Cambini .
Ricordiamo che BatMan fece il suo esordio nel marzo-maggio del 1939, cioè 85 anni fa.

Mario Benenati, curatore del sito Fumettomania Factory Magazine

Il sommario del n. 11 è riportato di seguito

CHI E’ BATMAN?

di Giorgio Cambini (ottobre 1998)

Il 3 novembre (del 1998, Ndr) è morto Bob Kane!
Aveva 83 anni e, per quei pochi che non lo sapessero, aveva creato Batman per la DC Comics.
Batman rappresenta un mito per essere passato attraverso i decenni mantenendo la stessa facciata pur cambiando gli atteggiamenti ed i costumi secondo quello che il momento politico-sociale dettava.

Lo stesso Superman è passato dal paesello di Smallville tramutandosi sempre a seconda del momento attraverso la fase yuppie-col-codino per poi procedere alla versione new age, dopo aver vissuto gli anni della psichedelia e della met-generation.
Batman invece ha superato i decenni e le mode senza cambiare né look né visione del mondo.
Favorito in questo dalla seclusione del miliardario senza il bisogno di mischiarsi alla folla per campare, Bruce Wayne ha passato gli anni ‘60 senza il bisogno di camicioni floreali e zoccoloni hippie, gli anni ‘70 senza capigliature afro o pantaloni a zampa di elefante.

Anche la Saturday night fever, che pur si sarebbe addetta bone al playboy mascherato non ha mai toccato la vita di Bat-Man.
La, visione di Wayne è rimasta sempre focalizzata su di unica cosa: fermare il crimine nella “sua” Gotham City, indipendentemente da mode e politiche.

Gli avversari di Batman non sono mai stati la Crimson Dynamo di Iron Man, incarnazione del pericolo russo, oppure il
Red Shield marito di Vedova Nera malvagio e ottuso proprio in quanto nemico ufficiale del regime del momento. Batman ha avuto come unico tentativo di politicizzazione la visita di KGBeast, che è subito stato trasformato in un agente impazzito, proprio per la scarsa sostenibilità di trame che coinvolgessero Batman in zupponi politici.
Il fascino di Batman risiede proprio in questo: la indefessa focalizzata e ossessiva ricerca dell’unico obiettivo utile.

Né la morte dei compagni come Robin, né la perdita proprio per questo motivo dell’unico amore della sua vita (Talia, la figlia di Ra’s al Ghul) distolgono Batman dal suo fine, e gli immancabili traumi interiori del cavaliere mascherato vengono solo dall’autoflagellazione che si impone per le vittime che non riesce a salvare piuttosto che per altri effimeri problemi della vita quotidiana.

Tavola tratta da 'la lunga Notte di Halloween.

Sicché, mentre il pubblico di teenagers vede in Batman il personaggio vestito di nero che si muove nell’ombra, praticamente identificando il personaggio con il look, come la Warner desidera, chi legge i fumetti con spirito più maturo rimane affascinato da Batman proprio per l’aspetto diametralmente opposto al look. Vede in Batman colui che persegue ideali a dispetto di mode e deviazioni di ogni tipo, proprio perché la sua vita è consacrata, immolata per l’ideale.
Proprio in quello che Batman è divenuto con il passare del tempo, cioè un eroe Wagneriano nella sua epicità, Batman rappresenta in pieno l’Ubermensch che Nietzche descriveva così bene. Batman non ha superpoteri perché non ne ha bisogno: incarnazione perfetta dell’uomo supremo rappresenta ormai l’assoluto vertice dell’umanità.
Anche gli stessi ‘gadgets che ogni tanto tolgono l’uomo pipistrello dagli impicci rivestono solo ruoli secondari rispetto all’uomo. Tutti noi sappiamo che Batman avrebbe sconfitto Ridler anche senza la cintura oppure senza la batmobile proprio perché nessuno dubita della superiorità sia intellettuale che fisica di Batman su qualunque suo nemico.

Una superiorità che lo mette sullo stesso piano di un Dio, incarnato da Superman. Molti del team-up tra Superman e Batman non sono altro che la celebrazione dell’uomo che si imnalza attraverso il sacrificio di sé stesso verso una forma che raggiunge la divinità.
Quindi la prossima volta che vedete un fumetto con Batman che si innamora, non credeteci: prima o poi lascerà la sua bella per ritornare ad immolarsi per seguire il proprio destino. E’, soprattutto, smettete di comprare i bat-zaini e le bat-penne ai vostri figli e nipoti. Tanto servono solo ad arricchire la Warner e poi, diciamocelo, io preferisco rimanere come sono: lasciamo Batman e chi vuole diventarlo e nel frattempo ricordiamoci di Bob Kane, che ha creato un Detective che con il passare del tempo si è evoluto fino a diventare qualcosa di più grande di tutti noi

NOTE A MARGINE

Sul sito GLAMAZONIA, trovate innanzitutto questo articolo

e se utilizzate la funzione cerca (search), trovate tantissimi articoli dedicati a BatMan.


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FUMETTOMANIA INDEX 1990 – 2012

ovvero, tutte le informazioni e tutti i contenuti relativi ai 20 numeri pubblicati della rivista cartacea Fumettomania.

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