Il Primo Eternauta. Storia di un capolavoro …

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Dopo l’intervista a Philip Craig Russell, a cura di Filippo Marzo, e dopo la pubblicazione del Comunica stampa del Progetto-Tributo a Gianni Rodari, a cura del trio Chiaramonte-Benenati-Mazzotta

INIZIA LA NUOVA STAGIONE
DI FUMETTOMANIA WEB MAGAZINE

Questo è il primo di 3 interventi critici sull’universo Eternauta, di Damiano Gallinaro, che per pura coincidenza pubblicheremo qualche mese prima della nuova ristampa in verticale dell’opera (in attesa della serie che vedremo su Netflix fine 2021); tre articoli che speriamo stimolino un bel dibattito, almeno sui social.
Do il mio benvenuto a Damiano

Mario Benenati
curatore del web magazine Fumettomania

NOTA BENE: Saranno 11 mesi intensi e molto propositivi, che ci accompagneranno fino ai festeggiamenti dei trent’anni, il prossimo 14 maggio 2021, ed oltre. E speriamo che, stavolta, non ci sia di nuovo il Covid-19 a “romperci le uova nel paniere” .

Immagine utilizzata solo a fini divulgativi. Per gentile concessione © degli aventi diritti

INTRO

L’Eternauta si può considerare una delle maggiori opere di letteratura disegnata di tutti i tempi, questo per una serie di motivi. Prima di tutto lo stretto legame della storia di Juan Salvo con la storia personale di Hector German Oesterheld e della sua famiglia, il dramma dei desaparecidos, e della nuova Argentina che sarebbe nata da quel terribile periodo storico. In seconda battuta per il valore universale che la storia ha rappresentato e ancora rappresenta, come racconto della lotta degli oppressi contro gli oppressori, lotta che non sempre purtroppo porta alla vittoria finale e alla redenzione.

Ma l’Eternauta non è solo la prima opera di Oesterheld e Solano Lopez, è molto di più, è un romanzo incompiuto, una seconda parte scritta a pochi mesi dalla scomparsa di Oesterheld, il tentativo di Ongaro di continuare l’opera del grande scrittore argentino, fino alle ultime storie di Matzegui, Pol e Solano Lopez che disegnano un intero Universo Eternauta, spesso difficile da seguire anche nella stessa storia editoriale.

In tre appuntamenti cercherò di ricostruire la storia editoriale e umana dell’Universo Eternauta, cercando anche di rilevare quali sono le differenze tra le varie incarnazioni di Juan Salvo e come la figura dello stesso e dei suoi comprimari cambia nel corso degli anni al cambiare degli autori e dell’epoca di riferimento.

Damiano Gallinaro


tavola interna orizzontale de L'Eternauta.
Immagine utilizzata solo a fini divulgativi. Per gentile concessione © degli aventi diritti

Il Primo Eternauta.

Storia di un capolavoro,
di un romanzo incompiuto
e la costruzione di un nuovo mondo

di Damiano Gallinaro

Nei giorni di piena pandemia, nel corso di una quarantena, in una città svuotata e riempita solo dai suoni della natura che si riprende la città, molte sono state le suggestioni letterarie che ho iniziato a rivivere.

Tra tutte, senza ombra di dubbio, una mi ha accompagnato per tutto il periodo, tanto da farmi spesso pensare di essere stato in qualche modo stato catapultato nelle pagine scritte da Oesterheld e disegnate da Solano Lopez, divenendo addirittura parte integrante di quel meraviglioso e drammatico affresco che è L’Eternauta.

Nelle silenziose notti di aprile, spesso mi svegliavo di colpo e mi affacciavo di notte alla finestra come in attesa che iniziasse la famosa nevicata e che il parco di fronte casa si riempisse di personaggi leggendari e grotteschi come i Mano (Kol), i Gurbos, i Cascarudos o i misteriosi Ellos (Loro). Oppure, che rientrando nella mia stanza, trovassi seduto allo scrittoio Juan Salvo o Juan Galvez, pronto a raccontarmi la sua drammatica storia.

L’Eternauta si può considerare una delle maggiori opere di letteratura disegnata di tutti i tempi, questo per una serie di motivi. Prima di tutto per lo stretto legame tra la storia di Juan Salvo e quella personale di Hector German Oesterheld e della sua famiglia: il dramma dei desaparecidos, e della nuova Argentina che sarebbe nata da quel terribile periodo storico. In seconda battuta per il valore universale che la storia ha rappresentato e ancora rappresenta, come racconto della lotta degli oppressi contro gli oppressori, lotta che non sempre purtroppo porta alla vittoria finale e alla redenzione.

Ma l’Eternauta non è soltanto l’opera più conosciuta di Oesterheld e Solano Lopez, è molto di più, è un romanzo incompiuto, una seconda parte scritta a pochi mesi dalla scomparsa dello scrittore, il tentativo controverso di Ongaro di continuarne l’opera, fino ad arrivare alle ultime storie di Matzegui, Pol e Solano Lopez che disegnano un vero e proprio Universo Eternauta, spesso difficile da seguire anche nella stessa storia editoriale e che diverge nella sua genealogia nelle edizioni italiana e argentina, come vedremo nel secondo approfondimento.

A breve, poi, un nuovo tassello si dovrebbe andare ad aggiungere alla lunga storia del viaggiatore dell’infinito: una serie televisiva a marchio Netflix prevista in uscita tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022.

Ma iniziamo da quella nevicata che era destinata a cambiare la storia del fumetto.

Una delle copertine di Hora Cero Suplemento Semanal dedicata alla storia L'Eternauta
Immagine scaricata dal sito Lo Spazio Bianco (che si ringrazia), ed utilizzata solo a fini divulgativi. Per gentile concessione © degli aventi diritti

L’Eternauta: il vagabondo dell’infinito

Siamo nel 1957 e Hector German Oesterheld, che ha fondato finalmente, dopo tante traversie, unitamente al fratello Jeorge una sua casa editrice, l’Editorial Frontera, coinvolge il disegnatore Solano Lopez nella costruzione di un racconto uronico che sarà destinato a cambiare per sempre il mondo della letteratura disegnata. Su Hora Cero Suplemento Semanal , dal settembre del 1957 fino al settembre del 1959, per due anni, prende forma settimanalmente l’incubo pre nucleare che sembra profeticamente precorrere tragedie come la stessa Chernobyl. Settimanalmente, la pubblicazione della lunga e straziante storia di resistenza di Juan Salvo, Favalli, e dei pochi impavidi che cercano, a costo del sacrificio, di fermare un avversario sconosciuto e senza volto, tiene con il fiato sospeso l’Argentina.

Tutto inizia con Germàn, alter ego dello stesso Oesterheld, che sta lavorando di notte alla sceneggiatura di un fumetto quando, all’improvviso, nella sedia davanti a lui si materializza un uomo che dice di essere l’Eternauta. Successivamente, l’uomo, che dice di chiamarsi Juan Galvez (Juan Salvo in originale), racconta una storia incredibile nella quale Buenos Aires è invasa dagli alieni. Ricorda la tranquilla serata a casa sua con la moglie e la figlia, mentre gioca a carte con gli amici e come tutto è travolto dall’arrivo di una nevicata mortale che uccide chiunque tocchi.

Inoltre, narra lo scontro con varie razze extraterrestri come gli Insetti-Robot, i Kol, i Gurbos ed i Loro.

I Loro non hanno volto, come tutti i rappresentanti di coloro (la classe dirigente) che nell’ombra manipolano e reprimono, i soli volti che incontriamo nella storia sono quelli dei loro lacchè i Mano (i Kol), i “volenterosi carnefici” dei Loro, allo stesso tempo vittime della crudeltà dei padroni. Una ghiandola del terrore, infatti, si attiva quando il Mano si trova in situazioni disperate e lo porta alla morte nel giro di pochi minuti, mentre canta una straziante cantilena d’addio.

Almeno in questa fase, è difficile divenire solidali con i Mano per chi deve trovare una via per salvarsi dall’estinzione, eppure sia Juan Salvo che il razionale Favalli, avranno anche momenti di umanità nei confronti di questi esseri dalle decine di dita capaci di governare l’assalto suonando una tragica tastiera.

E poi ci sono i “mostri” senza cervello telecomandati dai Mano, i terribili Gurbos e i raccapriccianti Cascarudos.

Ma senza dubbio i piu’ inquietanti sono gli “uomini-robot”, marionette controllate dalle mani dalle cento dita dei Mano, archetipo della massa informe che sempre nella storia ha seguito tiranni, acriticamente.

Juan Salvo, Favalli, la moglie Elena, la figlia Martita sono solo i personaggi principali di un dramma che potrebbe essere quello di ognuno di noi dinanzi alla forza di un nemico di cui si riesce a comprendere solo un decimo della sua potenza.

Tra i tanti personaggi di contorno in questo affresco epocale, la mia sensibilità di scrittore mi ha portato a sentirmi molto vicino a Ruiz, un giornalista che scrive in un diario tutto quello che succede per trasmetterlo alla future generazioni. Ne L’Eternauta: Il Ritorno, sarà proprio il manoscritto scritto da Ruiz, che riceverà Martita da ignoti, lo spunto per iniziare la ricerca del padre scomparso.

La lotta contro il nemico sembra impari, ma la forza della disperazione, il desiderio lacerante di rivedere i propri cari, porterà i nostri protagonisti quasi vicini ad un’insperata vittoria.

L’Argentina sembra essere stata lasciata sola di fronte a questo dramma, e anche questo particolare ha un rilievo politico, e quando qualcuno da qualche parte del mondo, tenta di dare una mano ad una Buenos Aires stravolta dalla nevicata e dalla guerra, le speranze s’infrangono contro un muro di luce.

Tra il 1961 e il 1962  la storia viene raccolta in tre volumi editi dalla Editorial Ramírez. Per rendere coerente l’edizione vengono eliminati i riassunti iniziali e recuperati alcuni disegni non utilizzati nella edizione apparsa su Hora Cero, in altri casi vengono rimaneggiate le strisce iniziali di ogni puntata. Nonostante alcune modifiche sostanziali il lavoro fatto dagli autori è di primissima qualità ed è considerata ancora oggi la versione ufficiale a tutti gli effetti e quella ancora pubblicata in Argentina.

Ma in Italia si dovrà aspettare qualche anno per leggere il primo Eternauta per una peculiare scelta editoriale dell’editore che per primo pubblicherà il capolavoro di Oesterheld e Solano Lopez.

Copertina del L'Eternauta, il romanzo
Immagine utilizzata solo a fini divulgativi. Per gentile concessione © degli aventi diritti

L’Eternauta: il romanzo

L’avventura editoriale dei fratelli Oesterheld purtroppo termina quasi subito dopo la fine del ciclo del primo Eternauta e lo sceneggiatore continua a pubblicare le sue storie su diverse riviste.

Alcuni anni dopo, siamo nel 1961, di fronte alla crescente richiesta dei lettori di conoscere il destino dell’Eternauta, esce a puntate sulla rivista omonina El Eternauta, un racconto che, nell’intenzione dell’autore avrebbe dovuto rappresentare il seguito della storia, ma che, ahimè resterà incompiuto.

In questa storia troviamo un Juan Salvo che si “risveglia” subito dopo aver perduto Favalli e i suoi amici, divenuti uomini – robot, un Juan spaesato e confuso. La storia si incentra sulle peripezie che vedranno Juan Salvo cercare di raggiungere la zona sicura dove si e’ installata la resistenza.

Juan ritroverà anche Favalli e i sui vecchi amici, ma si macchierà di delitti che in precedenza non avrebbe commesso, ma che pur giustificabili per causa di necessita’ inaspriranno sempre di più il suo animo, spingendolo gradualmente verso una spersonalizzazione e una durezza fino ad allora impensabili.

La seconda parte del romanzo vede Juan e Favalli viaggiare verso gli USA solo parzialmente colpiti dalla nevicata radioattiva, in cerca di una speranza di resistenza, ma le speranze drammaticamente crolleranno, come il muro che gli USA avevano eretto, invano, contro l’invasore.

Il Romanzo finisce qui, e chissà qual’erano le intezioni di Oesterheld.

Si deve alla grande opera della 001 edizioni, che sta ripubblicando in modo pregevole l’intero Universo Eternauta, la prima edizione italiana di L’Eternauta: Il Romanzo (2013).

copertina de L'Eternauta il ritorno (L'Eternauta II)
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L’Eternauta II (Il Ritorno)

Il romanzo incompiuto sembra quasi mandare nell’oblio dello spazio-tempo le storie del viaggiatore dell’infinito, ma quasi vent’anni dopo Oesterheld e Solano Lòpez iniziano a lavorare sul richiestissimo seguito dell’Eternauta: Il Ritorno (o Eternauta II).

La storia, pubblicata sul settimanale argentino Skorpio tra il 1976 e il 1978 per i tipi della casa editrice Records, apparentemente non ha alcun legame con il precedente romanzo ma vede alcune novità, una fra tutte il coinvolgimento dello stesso scrittore German nella storia e la sempre più cupa trasformazione di Juan Salvo, pronto a venire a patti con la propria coscienza nel tentativo non solo di salvare un mondo, ma soprattutto le sue Elena e Martita.

Lo sceneggiatore si è unito al partito rivoluzionario popolare e gran parte della storia la scrive in clandestinità, inviando il materiale in redazione attraverso terzi o passando lui stesso molto di rado. Sia la trama che il protagonista vengono stravolti in modo molto deciso. Il tono della lotta politica è sotto gli occhi di tutti e Juan Galvez diventa un superuomo in grado di fare la differenza da solo. L’eroe popolare o collettivo lascia spazio ad un essere sovrannaturale che si distacca dalle persone comuni sia per le abilità acquisite che per l’avere abbandonato la sua stessa umanità, non fermandosi davanti a niente e nessuno pur di ottenere il suo obiettivo, tanto da sacrificare i suoi stessi alleati e persino la sua famiglia.

Nonostante tutto, però, è difficile non impersonificarsi in Juan Salvo (Galvez), è impossibile non vedere in lui noi stessi, l’uomo comune che deve farsi eroe per salvare non la propria patria, ma la famiglia, gli amici, il proprio micromondo, che nel fare questo quasi incidentalmente si trova a dover salvare il suo mondo e i mille altri che si trova ad attraversare, ma che, al tempo stesso e’ pronto a sacrificare tutto e tutti nel nome dell’amore verso i “prossimi”.

Se la storia fosse stata scritta da autori USA probabilmente ci saremmo trovati davanti un supereroe, Juan Salvo, invece, è soltanto un uomo che si trova davanti qualcosa di terribilmente più grande di lui, e si perde nell’affrontarla.

Inizia, inoltre, il pellegrinaggio tra le diverse dimensioni, cosa solamente accennata nella prima parte, che non sarà gradito fino in fondo non solo dai lettori ma persino da Solano Lòpez, che, quando riprenderà la sua personale serie insieme a Pol, non ne terrà conto e farà ripartire la storia dalla fine del primo volume.


Copertina del n. 27 del settimanale Lanciostory (luglio 1977), nel quale inizia la pubblicazione italiana de "L'eternauta
Immagine scaricata dal sito Lo Spazio Bianco (che si ringrazia), ed utilizzata solo a fini divulgativi. Per gentile concessione © degli aventi diritti

La storia editoriale italiana

Proprio nei mesi in cui sta per terminare la pubblicazione in Argentina de L’Eternauta: il Ritorno, in Italia Eura editoriale, si interessa all’opera e, dall’11 luglio (numero 27), inizia a pubblicarla sul settimanale Lanciostory.

E questa è una delle anomalie o discrasie nella pubblicazione in Italia delle storie dell’Eternauta di cui nel 1972 era già apparsa a puntate, sulle pagine di Linus, la versione che Oesterheld aveva affidato alla forza grafica di Breccia e di cui parleremo nel secondo contributo.

Per l’occasione la storia viene rimontata editorialmente da Stelio Rizzo e graficamente da Ruggero Giovannini (dietro approvazione di Solano López) per essere adattata dal formato orizzontale originale a quello verticale tipico della rivista italiana. Inoltre Giovannini modifica le vignette originali (che avevano tutte un riquadro rettangolare) creandone alcune di forma tonda, altre con un riquadro irregolare, altre ancora del tutto scontornate. In più il disegnatore italiano interviene nel dare a qualche oggetto in stile anni Cinquanta un aspetto più moderno.
Rizzo e Giovannini non si fermano però alla forma, tentano, infatti, anche di dare un taglio più attuale all’ambientazione della vicenda e Rizzo aggiunge delle didascalie là dove gli autori argentini avevano preferito lasciare parlare soltanto le immagini; è una strategia vincente perché il racconto si fa ancora più intimo e coinvolgente. Il finale viene parzialmente modificato così come vengono mutati (o ispanizzati) moltissimi nomi propri: è proprio in questa versione che, il protagonista Juan Salvo diventa Juan Galvez, il professore di fisica Favalli, Ferri, il giornalista Ruperto Mosca diventa Ruperto Ruiz, il giovane Franco diventa Alberto.
Il successo è travolgente: l’Eternauta viene salutato come un classico del fumetto.

Negli anni successivi L’Eternauta e L’Eternauta II vengono raccolti più volte in volume nelle collane Fantacomix Day (volumi 1, 2 e 3, usciti nel 1997) e Euracomix (numeri 55, 56 e 57, usciti nel 1999), mentre nel 1979 la casa editrice Comic Art pubblica un’edizione integrale del primo capitolo. L’edizione, in due volumi e nel formato orizzontale delle origini, fa però riferimento ad una ristampa argentina non basata sulla ricostruzione filologica delle tavole originali di Solano López. L’anno successivo, sempre in due volumi, esce Eternauta II con il titolo Il ritorno de L’Eternauta.

Nel 2003, il quotidiano Repubblica dedica il numero 29 della collana I classici del fumetto  al capolavoro argentino. Viene riproposta integralmente (ma in formato ridotto) l’edizione curata da Stelio Rizzo e Ruggero Giovannini per Lanciostory, mentre nel 2007, Eura Editoriale ripubblica nel volume 63 della collana I giganti dell’Avventurala prima parte di El Eternauta: El regreso con il titolo L’Eternauta, il ritorno.

Nel 2011 la 001 Edizioni inizia la pubblicazione dell’intero Universo Eternauta rieditando il primo episodio così come pubblicato originariamente su Hora Cero. Il formato è orizzontale e si effettuano nuove scansioni dalle tavole originali di Solano López (molte delle quali in mano a collezionisti italiani). L’eccellente resa dei disegni e la nuova traduzione, permettono di leggere l’opera per la prima volta in una versione filologicamente corretta.
Il volume esce anche in versione economica nel 2015 e negli anni successivi con variant cover di alcuni disegnatori italiani, Fabio Celoni (2016), LRNZ (2017) e Manuele Fior (2018).

copertina dell'edizione economica di 001edizioni del L'Eternauta II (L'Eternauta il ritorno)
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Nel 2012, infine esce la ristampa, sempre a cura di 001 edizioni, di L’Eternauta II con il nuovo titolo L’Eternauta – Il ritorno. Nel 2019 arriverà l’edizione economica con copertina colorata da Alonso Rojas: il titolo torna ad essere L’Eternauta II.

Questo è tutto per ora il nostro viaggio, però, è appena iniziato e nella prossima puntata inzieremo ad entrare nel cuore del nuovo Universo Eternauta, con una piccola digressione nel passato rileggendo la versione di Oesterheld e Breccia.

1 – CONTINUA

Damiano Gallinaro Breve biografia

Antropologo è socio e ricercatore per l’Associazione Nazionale Professionale Italiana Antropologi (ANPIA). Nel 1996 si laurea in Giurisprudenza e  nel 2004 in Teorie e Pratiche dell’Antropologia. Nel 2011, dopo un percorso di ricerca di tre anni ottiene un PhD in Etnologia e Etnoantropologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Da sempre appassionato di fumetti ha collaborato alla rivista Glamazonia e nelle sue pause dal lavoro di ricerca antropologica si diletta nello scrivere storie che spera un giorno possano diventare fumetti. E’ sempre più convinto che da grandi poteri nascano grandi responsabilità.

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