IL POZZO DELL’ISOLA FELICE

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Dipinto intitolato l'isola felice

Voglio immaginare e comunicare, che la Sicilia, al di là dei luoghi comuni, dei pregiudizi, è un’isola felice; è felice perché depositaria di tante culture diverse che l’hanno attraversata, conquistata ed amata nel corso dei secoli. E’ felice perché è abitata da persone accoglienti, appassionate, solari.

Anche il fumetto è un’isola felice, lo è tutte le volte che riesce ad esprimere sia le sue potenzialità,  sia le sfaccettature stilistiche degli autori che scrivono e disegnano storie, è felice il mondo del fumetto quando ha dei luoghi in cui ritrovarsi, come le fiere, le mostre espositive, le pubblicazioni cartacee, e i siti-blog.

Esistono tante altre isole felici: il cinema, la musica, la letteratura e le illustrazioni, per esempio; ed anche se sembra una cosa scontata, in questo blog (come in tanti altri) queste isole felici si possono ritrovare in maniera libera senza condizionamenti degli editori, dei distributori, e/o della critica ufficiale. In questa isola felice ognuno può esprimersi liberamente con l’unico freno della decenza e dell’educazione .

Stemma di Pozzo di Gotto

Poi c’è il Pozzo.
La mia città si chiama Barcellona Pozzo di Gotto ed è divisa in due da un torrente, il Longano, che è diventato tristemente famoso per l’alluvione dello scorso 22 novembre 2011.
Sulla sponda destra del torrente Longano c’è il vasto rione chiamato Pozzo di Gotto, la tradizione vuole questo rione, in tempi antichi Casale,  prendesse nome da un pozzo esistente nei pressi della Chiesa di San Vito e da un certo Nicolò Goto, messinese, stabilitosi in quel sito verso il 1463.
Ecco il pozzo a cui fa riferimento questo blog è quello appartenente alla zona di Pozzo di Gotto dove abito oramai da circa trent’anni, ma nel contempo il Pozzo è anche un simbolo. E’ un simbolo di vita perché dal pozzo si attinge l’acqua che è fondamentale per ogni uomo, aiuta a vincere la sete, a sopravvivere.

Il pozzo è anche un simbolo oscuro,  per sua natura ha una notevole profondità,  arriva nelle viscere della terra, può diventare una trappola, una tomba. Tutti ricordiamo il film the ring, uno dei tanti in cui un pozzo è fondamentale nella trama, oppure il pozzo dove una ragazzina di nome Coraline getterà le chiavi dell’altra casa, nel romanzo Coraline di Neil Gaiman; ed ancora il tragico destino del piccolo Alfredo nel 1981 (di questìultimo è stato tratto anche un  libro a fumetti : VERMICINO. L’INCUBO DEL POZZO di Maurizio Monteleone, pubblicato da 001 EDIZIONI nel 2011); e di altri esempi simili ce ne sono a centinaia, se non migliaia.

Quanti pozzi abbandonati abbiamo visto nella nostra vita? Tanti, specialmente se siamo cresciuti in campagna o in montagna. Nei pozzi abbandonati si getta di tutto, dai mobili, alle pietre, alla carta; e chissà quanti libri e  quanti fumetti sono stati gettati nei vari pozzi abbandonati!

foto di un pozzo

In questo pozzo  non getterò via cose vecchie ma conserverò con cura le mie idee, quelle degli amici che vorranno partecipare, anzi alcune cose, alcune idee, magari poi li allargherò e li trasferirò nel sito di Glamazonia dove li condividerò con tanti altri amici che amano il fumetto come me.

Il Pozzo dell’isola Felice, è stato aperto lo scorso 15 gennaio, ognuno è invitato a tirar su un sorso d’acqua, oppure a divulgare e conservare le sue idee e i suoi disegni, e a trasformare quest’isola in un’isola felice.

P.S.: Un ringraziamento all’Arch. Filippo Imbesi per le informazioni storiche su Pozzo di Gotto, e per la foto della cripta di San Vito in cui si vedono in bella vista le urne in legno contenenti i resti dei preti della chiesa, resti che sono stati rinvenuti dall’arch. Imbesi durante i lavori di  RECUPERO DEL PATRIMONIO STORICO-ARTISTICO DELL’AUDITORIUM SAN VITO DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO.

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