Il fumetto quale estensione al continum e risposta alla normalità. (Nov. 1988)

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Secondo appuntamento con i testi dell’edizione cartacea di Comic Book #0 (‘genitore’ a tutti gli effetti del magazine FUMETTOMANIA, quest’ultimo pubblicato dal 1990 al 2008) che ci accompagneranno per altre 4 settimane.
Oggi tocca ad uno dei co-fondatori di Fumettomania, il nostro amico Giovanni Genovesi.

A poco meno di due mesi dai 30 anni di vita dell’associazione, il prossimo 14 maggio, NON POTENDO fare incontri con autori di fumetti ed una mostra espositiva nella nostra città, siamo andati nel nostro archivio per recuperare i vecchi numeri della fanzine, le matrici (i lucidi) e i menabò, tutti rigorosamente conservati, e da quelle pagine stiamo estraendo tutti gli articoli (a meno delle news) che vi presenteremo settimanalmente per tutto il 2021 ed il 2022.

Mario Benenati, responsabile del Web Magazine Fumettomania.

P.S.: non abbiamo ancora un logo personalizzato accontentiamoci di quello inserito sotto (lo abbiamo avuto solo a metà aprile e lo trovate sopra, NdR)


Fumettomania da 0 a 30, Trent’anni straordinari!

Introduzione

Dopo l’articolo di Mario Benenati della settimana scorsa oggi tocca da uno dei co-fondatori della fanzine Fumettomania, e co-realizzatore di Comic Book #0: Giovanni Genovesi, originario di Barcellona P.G.

Giovanni e Mario, tra giugno e dicembre 1988, lessero e tradussero un mucchio di comic book Marvel e Dc, tantissimi numeri di DC Direct Currents (opuscolo della DC Comics contenente tante news) e tanti numeri di Comic Scene, quel materiale servi per le due rubriche più corpose di quel numero zero, dedicate una ai riassunti delle varie serie, da dove erano state interrotte dall’Edizioni Corno a quel momento, e l’altra alle news (una checklist con la produzione Marvel e DC, interamente tradotta in italiano) provenienti dagli States.

Queste 2 rubriche non le pubblicheremo, vi invitiamo a leggerle nella versione in PDF del numero zero di C.B, che trovate nell’articolo in fondo.

Giovanni, in quel numero tradusse ed adattò anche un bell’articolo su una miniserie della Linea Epic della Marvel, disegnò una storia a fumetti di 4 pagine, e disegnò anche la quarta di copertina (sotto trovate l’illustrazione).

Mario Benenati

Comic Book #0
gennaio 1989, AA.VV.,
spillato
, 52 pagine, B/N, prezzo: 4000 lire
DA COMIC BOOK n. O – DIC ’88 – GEN ’89

Il fumetto quale estensione al continum e risposta alla normalità.

(articolo scritto nel mese di novembre 1988, riveduto a corretto a marzo del 2021)

Il normale, tranquillo tram-tram della quotidiani­tà, raccolta di situazioni tanto simili da recare insop­portabile monotonia, non può essere placidamente accettato dal mutevole animo umano, figlio del dive­nire e del continuo progresso.

Naturale è il cercare la novità, la variazione al normale cui siamo abituati, la tendenza ad oltrepas­sare ogni limite e restrizione alla nostra condizione, per ricercare quel non so cosa di strano o perfetto che sia capace di produrre in noi la continua soddisfazio­ne, l’eterna felicità.

Quest’utopia, così profondamente sentita, gene­ra una necessità di trascendenza che induce, per forza di cose, al continuo soddisfacimento di se stessa. Essendo però impossibile la trascendenza dei nostri umani limiti nel campo della realtà quotidia­na, possiamo saziare il desiderio di novità con la fantasia, unica funzione cerebrale capace di elabora­re l’impossibile ed il perfetto, di farci scavalcare le alte mura che delimitano la nostra umanità.

L’illusione, il sogno a l’incubo, l’onnipresente “se”, sono i nodi attraverso i quali si estrinseca il pensiero fantastico all’interno del nostro cervello. Il fumetto è uno dei modi attraverso i quali rendiamo pubbliche le nostre più incredibili fantasie, e soprattutto, grazie ai quali diamo vita e sentimento alle avventura lette con una partecipazione che ci trasporta alle soglie del co­sciente. Il fumetto è un sogno impresso su carta, se così vogliamo metterla, ed è un sogno condivisibile e comprensibile per chiunque.

Attraverso le varie strutture fumettistiche, le serie di testi e sceneggiature, la nostra attenzione riesce a staccarsi dalla dimensione spazio-temporale attuale per crearsi quell’avventura, quella distrazione che è anche inconscia riflessione, capace di alleviarci da stress e tensioni accumulate per la coscienza di esser costretti a vivere così come viviamo, senza che nulla possa il nostro libero arbitrio.

Particolare espressione di cotanta sospirata tra­sgressione sono, nel mondo fumettistico, i super­eroi, che particolarmente felice periodo ebbero, qui in Italia, poco prima dell’esplosione dei cartoons televi­sivi, del fumetto surrogati e concorrenti. Con l’idea del super-eroe ci regaliamo un esplicito immaginario ptere oltrenaturale, affermiamo chiaramente il concetto”

io voglio essere più di quel che sono”.

Il super-eroe è l’esaltazione dell’esclusivissimo egocentrismo individuale, la superba personalità con una marcia in più: il super-potere. Da un altro punto di vista, che crediamo più reale, il personaggio del super-eroe nasconde una trivalente complessi­tà, poiché troppo semplice sarebbe l’accumunarlo alla denotazione, idealisticamente di destra del su­peruomo.

Il super-eroe manifesta apertamente quel desi­derio, che ognuno solitamente anche a sè nascon­de,

di essere capace di fare”,

e nello stesso tempo vive, col suo alter-ego, una normale vita privata, con la nostra interpretazione, una complessa costellazio­ne inconscia. Sintetizzando e fors’anche ripercorren­do il cammino fin quì percorso, eccoci tornati, con la nostra ultima elaborazione, a quella normalità che sembrava dover venire sconfitta dal mito supereroi­stico e che invece ne esce solo trasformata dalla esperienza.

Possiamo allora così riproporre il problema: la nostra vita ha bisogno di una qualche forma trasgres­siva, la fantasia ci aiuta fornendoci il potere di creare diversi continuus possibili; il fumetto realizza alcuni di questi che così possono essere condivisi da più individui, dunque essere discussi e vissuti vera­mente: ci regaliamo con questo processo la possibi­lità di estendere il nostro dominio spazio-temporale oltre qualsiasi limite immaginabile.

Solo con questo preciso quadro dobbiamo acco­starci alla lettura critica del fumetto, non solo di super-eroi, per evitare giudizi settoriali e classifica­zioni sommarie, per impedire il cestinamento dei cari personaggi mascherati quali frutti ed espressioni del superomismo, dell’egoismo od anche dell’infantile ingenuità.

Giovanni Genovesi

GIOVANNI GENOVESI

Nato in provincia di Messina nel 1967. Diplomato Geometra e, più tardi, laureato in Scienze della Formazione.
Dal 1987 lavoro come pilota d’aeroplani, prima in Aeronautica militare, poi in Alitalia, quindi in una grande compagnia low-cost. Appassionato lettore, sono sempre stato interessato al “conoscere” e gran parte delle mie letture riguardano la saggistica, muovendomi tra i vari temi seguendo le indicazioni o i suggerimenti trovati man mano.unti proprio Disegno da sempre, spesso trovando spunti proprio grazie a ciò che leggo.

Nel 2000 ho tenuto la mia prima mostra d’arte. Anche a seguito di questo contatto iniziale con il mercato artistico è venuta plasmandosi la mia idea d’arte. Dopo la mia ultima mostra a Riad, nel 2016, ho deciso di dedicare un volume al mio personalissimo stile di tratteggio.

https://www.youcanprint.it/autori/48808/giovanni-genovesi.html


NOTE EXTRA

FUMETTOMANIA INDEX 1990 -2021

DALL’ARCHIVIO DI QUESTO WEB MAGAZINE

articolo del 2019-01-19

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