immagine disegnata da Hugo Pratt

Durante la Pasquetta più strana e più triste che molti di noi abbiano mai trascorso, inizia un nuovo approfondimento critico dedicato a Frank Castiglione, il Punitore. Ancora una volta sarà Dario Janese, ad accompagnarci nella lettura delle origini del Punitore in questo suo ventiduesimo articolo.
Buona lettura e se l’articolo vi piace condividetelo, grazie

Mario Benenati, curatore di Fumettomania Web Magazine

Nota introduttiva per chi ci legge: questi articoli (estratti dal blog di Dario: “Lone Ranger, di storia critica del fumetto”) vengono ri-pubblicati, a distanza di oltre sette anni, nel nostro web magazine e completati con l’aggiunta di immagini.

Siamo a 9 per un evento che festeggeremo il prossimo 30 aprile.


da LONE RANGER, un BLOG DI STORIA CRITICA DEL FUMETTO

IL DIARIO DI GUERRA DELLA NUOVA AMERICA:
IL MONDO SECONDO IL PUNITORE

(Articolo originario del 19.12.12)

Frank Castiglione nasce nel 1974.

Nel 1971 l’America delle strade delle grandi città aveva decretato il successo di “Dirty Harry” del regista Don Siegel, il film iniziale del celebre ciclo dell’ISPETTORE CALLAGHAN. Clint Eastwood, poliziotto duro e impietoso, aveva dato voce al malcontento dei cittadini delle metropoli invase dalla violenza e dal disagio sociale: sono gli anni in cui New York è considerata la città più pericolosa del mondo – e, incidentalmente, è anche quella che ospita la sede della Marvel Comics.

Lo sceneggiatore Gerry Conway è uno degli interpreti della ventata di rinnovamento che sta aggiornando e arricchendo l’organico Marvel con personaggi espressione delle nuove realtà e subculture: il detective ex-carcerato afroamericano LUKE CAGE (versione superumana dello SHAFT che sempre dal ’71 spopolava nei cinema), i nuovi X-MEN intercontinentali e multietnici, il demoniaco biker vendicatore GHOST RIDER, etc.

Sequenza di vignette tratta dall'ultima pagina di  AMAZING SPIDERMAN 129.

Il mito del giustiziere

Il mito del giustiziere è tradizionale nell’America erede dell’epopea western, fatta di Tom Mix, John Wayne, Gary Cooper e cavalieri delle valli solitarie: ma è rischioso se portato in un contesto metropolitano, dove le permissive leggi sul porto d’armi rendono potenzialmente esplosivo ogni invito alla giustizia privata – realtà che verrà di lì a poco documentata dal mitico “Taxi Driver” di Robert DeNiro.
L’operazione PUNISHER viene quindi gestita con grande prudenza, introducendo dapprima il personaggio come ospite in una puntata della serie più seguita del Paese, AMAZING SPIDERMAN 129, esaminando i risultati e ripetendo la cosa sei mesi dopo, nel 135. I responsi sono entusiasti, e lo staff Marvel decide di proseguire raccontando le origini di Frank in un numero di una serie “adulta”, MARVEL PREVIEW 2 coi tempi e le atmosfere di un romanzo noir.

Copertina della serie MARVEL PREVIEW #2 co le origini de Il Punitore

Il cognome di Frank

Il cognome di Frank verrà subito ri-anglizzato in CASTLE per timore delle reazioni presso la comunità italo-americana, già sufficientemente associata alla violenza criminale dal serial “Il Padrino” di Coppola , e solo negli anni 2000 verrà ribadito che il cognome italiano è l’originale, poi cambiato dallo stesso Frank per cancellare il ricordo del ghetto dove era cresciuto. Verrà confermato il suo dossier di militare decorato e di reduce dal Vietnam, e dettagliata la strage della sua famiglia dopo la casuale testimonianza ad un’esecuzione criminosa durante un picnic a Central Park. Incidentalmente, notiamo che anche la moglie di Harry Callaghan era stata uccisa da un rapinatore in fuga in automobile.

La motivazione alla vendetta, frequente e iconica fin dai tempi di Batman, acquista però in Castle un’ampiezza e un estremismo mai visto prima: il simbolo stesso, il grande teschio che indossa sul petto, è un programma inequivocabile del fatto che il Punitore non fa domande e non prende prigionieri. La legge del taglione già gli suonerebbe come un compromesso: Frank conduce una guerra solitaria al crimine ed attua la sua personale legge marziale. Il sangue chiama altro sangue, in un ciclo di violenza senza fine.

1- continua

Copertina de Marvel Super Action (1976) #1, che conteneva la seconda storia autonoma de Il Punitore

BREVE BIOGRAFIA

Dario Janese, torinese, 1964, sociologo e storico americanista, dall’infanzia cultore del Fantastico in tutte le sue forme espressive. Scrittore, saggista e curatore di laboratori letterari e di informazione civile, ha tenuto cicli di divulgazione dell’opera di Lovecraft, Ballard e Pasolini e di lettura storica delle Scritture. Da vari anni conduce un blog (Lone Ranger) di storia critica del fumetto e vari gruppi Facebook sulle espressioni del Fantastico nella cultura popolare.

NOTE EXTRA

GLI ARTICOLI DI DARIO sono stati finora su :

SpiderMan, Bat-Man, Zagor e Capitan America

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